In questo articolo raccoglierò esperienze e consigli maturati negli anni con la nostra Margot! 🥰🥰🥰
C’era una volta un sogno, quello di avere di nuovo accanto un amico peloso, un tenero compagno con il quale condividere la vita.
Questo piccolo sogno veniva custodito gelosamente per proteggermi dal dolore del ricordo della perdita, avvenuta tanti anni prima, di colei che era una sorella che ha vissuto insieme a me tanti anni, tante esperienze e che manca ancora tanto, 15 anni dopo l’ultimo saluto.
Un giorno una piccola pallottolina di un bellissimo colore rosso/marrone e due occhioni attenti in perenne movimento è capitata sulla nostra strada…letteralmente in quanto ci è stata recapitata direttamente davanti al cancello di ingresso dove Fabrizio l’ha prelevata dal sedile posteriore dell’auto di chi le stava cercando casa.
È stato un istante di incredibile intensità nel quale lui l’ha presa in braccio e guardandola negli occhi ha capito che sarebbe stato per sempre, un momento di cui sono un po’ gelosa perché avrei voluto essere io a prenderla, ma io già la sentivo “dei nostri”: era necessario che se ne innamorasse anche LUI!!! 😀
Trascorsi i primi ovvi momenti di confusione abbiamo dovuto organizzare l’ingresso in famiglia della piccolina, che dopo tanti rimpalli è stata chiamata Margot, nome che pareva gradire accorrendo scodinzolando, scansando a malapena i micioni Gordon e Duncan che da subito hanno gestito con onore il caratterino della cucciola.
Abbiamo quindi preso ferie disgiunte, di modo da garantirle di non restare mai sola per le prime settimane ed ambientarsi a casa, abbiamo acquistato un cancelletto per bambini per evitare che cadesse dalle scale ed abbiamo tentato di abituarla a stare al piano di sopra, dove c’è sempre luce e calore, insieme a Gordon e Duncan, vigili.
Poi è giunto il temuto (da noi) suo primo giorno a casa da sola: ansia e rassicurazioni reciproche sul fatto che sarebbe stata bene, che non avrebbe pianto … e così è stato: i vicini ci hanno detto che ha piagnucolato una decina di minuti appena siamo andati via, poi non si è sentito più nulla.
Una corsa per arrivare a casa e andare al piano di sopra ma…. Appena aperta la porta vediamo arrivare Margot giù dalle scale, con il suo passo incerto da cucciola che non riesce ancora bene a scendere i gradini troppo alti per lei, tutta contenta scodinzolava così tanto che il sederino si muoveva a destra e a sinistra, come fa anche oggi quando è particolarmente contenta. Non abbiamo ancora capito come abbia fatto a superare il cancelletto che risultava perfettamente montato e senza alcun appiglio per scavalcarlo, un’impresa incredibile per una piccoletta come lei!
Inutile dire che il cancelletto è finito nel sottotetto e da quel momento Margot è stata libera di gironzolare sempre per casa, con i suoi fratelli miciosi.
Passando alle “cose pratiche” parliamo di come abbiamo affrontato le sue esigenze “igieniche” per i momenti in cui non siamo presenti per portarla fuori. Fin da subito abbiamo acquistato delle apposite traversine che lei ha imparato ad usare senza alcun problema: ovviamente per noi è impensabile alcuna imposizione coercitiva e punitiva perciò è stato solo con la gentilezza che l’abbiamo abituata ad usare il tappetino premiandola e facendole grandi complimenti ogni volta. Devo dire che è una grande conquista perché se oggi capita che lei debba stare sola a casa diverse ore io sono serena nel sapere che non si sente in obbligo di “trattenere” ma usa liberamente la traversina e quando arriviamo a casa è come se mi “portasse” a vedere quanto è stata brava, così da ricevere carezze e coccole (come se avesse bisogno di chiederle…)
Poi si è presentata la preoccupazione (sempre e solo a noi, ovviamente) di non farle sviluppare ansie da separazione e di creare una routine che le desse serenità nei momenti in cui dobbiamo separarci perché non possiamo portarla con noi in ufficio, purtroppo, e qui abbiamo scoperto il kong.
Questo colorato gioco gommoso è cavo per essere riempito di cibo piacevole così che Margot si intrattenga a lungo (insomma ormai è diventata una maestra degna di Houdini nello svuotarlo) masticando e succhiando questo passatempo. Però ha acquisito l’abitudine e sa che quando le viene dato il kong significa che noi stiamo uscendo e lei lo prende tutta contenta e va a sistemarsi nella cuccia dove inizio l’operazione di svuotamento!
La sera poi è un momento spassoso perché dopo cena Margot sa che è ora di giocare con le palline da tennis, una per me ed una per lei, e che dopo qualche corsa è il “cocca-time” cioè il momento in cui lei salta sul divano ed io corro a farle i grattini sulla schiena tra mille coccole e “la pasta” che fanno i mici per attirare l’attenzione: insomma un momento di tanta allegria e tenerezza.
E dopo essersi scatenata arriva l’ora della nanna, ricordo bene che Fabrizio aveva definito molto chiaramente che Margot non sarebbe mai salita sul letto. Dev’essere per questa ragione che ora dormiamo in bilico sul bordo del lettone con Margot spaparanzata tra di noi, e non è tutto! Quando si sveglia nel cuore della notte scende dal letto, fa il giro raggiungendo il lato di “papi” ed inizia a battere la coda contro ciò che pare possa fare più rumore mentre borbotta dei suoni per essere sicura di essere sentita. E’ allora che LUI si sveglia e le accarezza la schiena finchè lei, soddisfatta, non rifà il giro del lettone e ci salta sopra, sempre in mezzo a noi, per ricominciare a russare beata tra “mami e papi”… che non potrebbero più fare a meno di questa piccola, dolcissima peste.
TO BE CONTINUED…