Caprette nane

Informazioni generali

Le caprette nane sono animali da compagnia più che dei veri e propri animali da reddito. La tendenza è sempre più quella di averle come semplici animali da compagnia da far pascolare nel proprio giardino, anziché allevate per cibarsene o per la produzione di latte. La capretta nana, infatti, non produce latte a sufficienza per il fabbisogno anche di una sola famiglia, così come, essendo molto piccola, non è un buon animale utile per la produzione di carne.Al contrario si rivela un ottimo pet, molto socievole e docile, allegra ed adatta anche per chi ha in casa dei bambini. Inoltre, se abituata fin da piccola, condivide bene il territorio anche con altri animali, anche se le femmine sono un po’ dispettose, mentre i maschietti, qualche volta, possono mostrare qualche sintomo di leggera aggressività.
Piccola curiosità: quando si parla di caprette nane, si fa riferimento alla capretta tibetana, chiamata anche con il nome di nana d’Africa. Quest’ultima denominazione sarebbe la più adeguata in quanto questa tipologia caprina è originaria della Somalia.

Caratteristiche fisiche

Caprette nane
Esistono varie sub tipologie di caprette nane, ognuna delle quali si caratterizza da pochi elementi differenti da un tipo all’altro, ma su tutti, ciò che si evince maggiormente, è l’altezza. Infatti, esistono esemplari di caprette nane molto piccole che non superano i 35 centimetri al garrese, così come ci sono altre sub tipologie definite “grandi” che arrivano fino a 60 centimetri al garrese. In genere, però, la femmina risulta sempre un po’ più piccola rispetto al maschio.
Per quanto riguarda il peso, questo varia in relazione all’altezza della capretta nana, ma in generale si aggira fra i 5 e i 20 chilogrammi.
Il mantello può essere di vari colori: lo troviamo, infatti, bianco, nero, marrone, pezzato a due o tre colori, grigio con venature argentate e camoscio. Ma è da dire che le prime razze, quelle che maggiormente hanno mantenuto intatto il profilo genetico primigenio, erano di colore esclusivamente marrone senza sfumature o peli di altri colori.
Altra particolarità delle caprette nane sono le corna, che ritroviamo in entrambi i sessi corte e molto sottili.
FONTE


Caprette tibetane scheda animale

La Capra nana d’Africa è una piccola capra originaria della Somalia.
In Italia è chiamata Capretta Tibetana anche se le sue origini sono diverse. Introdotta in Italia al solo scopo ornamentale si è molto diffusa divenendo presenza costante negli zoo e nelle fattorie ed in qualche giardino.
Secondo gli incroci la taglia di queste caprette varia dal piccolissimo (35 cm al garrese) al “grande” (60 cm al garrese); le femmine sono sempre leggermente più piccole del maschio ed il loro peso varia dalla stazza dai 5 ai 20 Kg.>
Sia i maschi che le femmine hanno le corna corte e sottili. Il colore del mantello può essere bianco, nero, marrone o pezzato con due o tre colori, camoscio e grigio-argento, ma i soggetti più primitivi della razza hanno il mantello marrone a tinta unita.
Alla nostra latitudine occorre fornire, agli animali che vivono all’aperto e normalmente si procurano da soli il cibo, del fieno nel periodo da Novembre a Marzo.

Il fieno andrebbe conservato in luoghi asciutti; nel caso dovesse marcire questo sarebbe buono solo come paglia da lasciare sul fondo delle capanne.
Le caprette amano mangiare le foglie, le piante giovani, i germogli e le cortecce più tenere; per limitare i danni alle piante è meglio dare loro abitualmente foraggio, cereali e granaglie non macinate, come per esempio chicchi d’orzo, e del sale. E’ bene lasciare a disposizione delle caprette dell’acqua fresca.>
Le caprette sono animali particolarmente vivaci che amano rincorrersi e saltare su panche, grossi massi e alberi coricati, ma hanno bisogno di protezione dal vento forte, dalla pioggia e dalla neve.

La capanna ideale dovrebbe essere composta da una tettoia e una protezione sotto forma di teloni, assi, o vere e proprie pareti nelle parti in cui il vento spira più forte, con il pavimento in terra battuta, evitando il cemento e la ghiaia.
Bisogna creare una zona sollevata all’interno della capanna sulle quali le caprette possano trovare rifugio (per esempio una vecchia porta su alcuni grossi mattoni).>
Naturalmente all’interno del capanno, a cui le caprette devono avere accesso facilmente in ogni momento, deve esserci spazio coperto sufficiente a tutti gli animali per coricarsi.
Le caprette non amano il caldo torrido ma, d’inverno si stendono volentieri al sole.
Fra tutti gli animali allevati dall’uomo le caprette sono fra i più robusti e meno attaccabili dalle malattie e difficilmente possono trasmetterle all’uomo.

Le malattie che possono colpire le caprette sono la Rogna, malattia della pelle, Vermi intestinali e la più grave Rabbia che può contrarre solo dal morso di una altro animale affetto dalla rabbia.
Le caprette tibetane possono vivere dai 10 ai 18 anni.
La maturità sessuale nelle caprette nane viene raggiunta dopo 56 settimane dalla nascita e l’accoppiamento avviene a metà autunno.
Il maschio in quel periodo diventa molto odoroso per via di sostanze ormonali secrete assieme all’urina di cui si cosparge il pelo.
Dopo circa 150 giorni dalla fecondazione nascono i piccoli, uno nelle femmine primipare, 2 nelle altre.

Circa un mese prima del parto nella femmina cominciano a crescere le mammelle e qualche giorno prima del lieto evento la femmina si apparta isolandosi dal gruppo in attesa del parto.
Il peso dei capretti appena nati varia dal chilo al chilo e mezzo e verrà svezzato solo dopo 12 settimane.
Le capretta nana è un animale gregario e, come tale, ha sempre bisogno di vivere a stretto contatto con alcuni suoi simili.
Le caprette femmine sono estremamente docili, simpatiche e dispettose, ma i maschi possono, a volte, mostrare una certa aggressività contro le persone.

I maschi adulti non vanno tenuti nello stesso recinto con altri maschi o femmine: ci sarebbero continue lotte fra maschi e le femmine sarebbero sempre disturbate.
I recinti dovrebbero essere parzialmente interrati o rinforzati in modo tale che le caprette non riescano a sollevarli.
Alcuni consigliano l’utilizzo di recinti a basso voltaggio per proteggere le caprette anche dalle incursione di potenziali predatori dall’esterno (i cani rappresentano il maggior pericolo)

FONTE