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Ecco da dove viene la nostra voce interiore

Uno studio italiano svela la correlazione tra percezione del suono all'interno del cervello e generazione del linguaggio Una scoperta tutta italiana – gli autori sono ricercatori dell’Università di Pavia e della Scuola superiore universitaria Iuss-Pavia – che apre orizzonti del tutto nuovi nel campo delle neuroscienze e dell’elaborazione del linguaggio da parte del cervello. Lo studio, pubblicato su Pnas, rivela infatti per la prima volta che quando si pensa o legge, anche senza parlare, il cervello si comporta come se stesse ascoltando le onde sonore corrispondenti alle parole pensate o lette. La scoperta, con un po’ di lungimiranza, suggerisce un possibile approccio per leggere il pensiero misurando direttamente l’attività elettrica cerebrale, senza attendere l’emissione della voce dalla bocca. Un’applicazione che sarebbe di [...]

L’adattamento del cervello ai comportamenti disonesti

Chi compie un'azione disonesta, è incline a rifarlo ancora di più in futuro. Prendere decisioni che non riteniamo moralmente corrette abitua il cervello alle emozioni negative che generalmente accompagnano queste scelte, incoraggiandoci a ripeterle con livelli di disonestà sempre maggiori. Lo ha dimostrato una ricerca che ha svelato anche il coinvolgimento dell'amigdala nel meccanismo biologico alla base di questo circolo vizioso di Sara Mohammad È possibile che il cervello si adatti a comportamenti via via più scorretti? Secondo una ricerca effettuata al Dipartimento di psicologia sperimentale dello University College of London (UCL) e ora pubblicata su Nature Neuroscience, le persone [...]

L’origine scientifica del déjà vu (Testi del 2009 – 2016)

Indice L’origine scientifica del déjà vu (Testo del 01.01.2015) CNR SVELA IL SEGRETO DEL DÉJÀ-VU, LO CAUSA UN'ANOMALIA CEREBRALE (Testo del 03.01.2015) SVELATO IL MISTERO DEL DÉJÀ VU, È UN 'ANTIVIRUS' DEL CERVELLO (Testo del 17.08.2016) Déjà-vu e premonizione: come funziona (Testo del 09.03.2018) I ricercatori avrebbero finalmente scoperto il mistero che si cela dietro la sensazione di "déjà-vu" (Testo del 20.08.2016) L’origine scientifica del déjà vu (Testo del 01.01.2015) Uno studio del Cnr svela per la prima volta come specifiche anomalie nella morfologia del cervello possano spiegare l’origine dei déjà vu Non è un errore di Matrix, né un [...]

Interazione sociale e sincronismo dei cervelli (Testi dal 07.2015 al 04.2018)

Indice Un'interfaccia per la connessione dei cervelli (Testo del 10.07.2015) Interazione sociale e sincronismo dei cervelli (Testo del 03.04.2018)   Un'interfaccia per la connessione dei cervelli (Testo del 10.07.2015) Un'interfaccia chiamata Brainet ha collegato cervelli di diversi animali tra loro in due esperimenti differenti. Nel primo l'attività neurale di quattro macachi è stata integrata per comandare i movimenti di un braccio virtuale sullo schermo di un monitor, nel secondo l'attività neurale di quattro ratti è stata messa in rete per effettuare alcuni compiti, per esempio riconoscere oggetti bianchi e neri(red) e interfacce in grado di collegare sistemi nervosi di diversi [...]

‘Sentire’ un suono ‘rosa’ nel sonno potenzia la memoria (Testo del 09.03.2017)

Rumore dolce come acqua di una cascata, prolunga sonno profondo La memoria si può enormemente potenziare (fino a triplicarne l'efficacia) con una stimolazione sonora durante il sonno, un suono dolce che ricorda il rumore dell'acqua di una cascata e che tecnicamente viene chiamato 'rumore rosa'. E' il traguardo raggiunto da un team di esperti della NorthWestern University a Chicago, di cui fa parte anche l'italiano Giovanni Santostasi. Lo strumento che emette la stimolazione sonora funziona aumentando la durata del cosiddetto "sonno profondo" (la fase del sonno detta a 'onde lente' che è il momento più rigenerante del nostro dormire, quello, [...]

Corteccia e ipotalamo, una relazione sentimentale: così cani, gatti, topi, elefanti provano emozioni (Testo del 05.02.2016)

nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu (Tommaso d’Aquino) Le osservazioni di analogie fra i sentimenti umani e quelli di animali superiori sono così evidenti da non poter essere negate. Erano già note nell’antichità classica e sottolineavano, con grande evidenza, l’amore, anche sessuale, fra genitori e figli, l’amicizia, ma anche l’odio e l’antipatia. Le analogie riguardano anche il comportamento sociale. Sia gli uomini che i lupi, gli elefanti, i delfini, i cavalli e tanti altri ancora sono animali sociali. Provano sentimenti di appartenenza che, per esempio, fra i lupi, portano al costituirsi di strutture sociali, simili a quelle [...]

L’empatia non è poi così rara nel regno animale (Testo del 22.01.2016)

Le arvicole delle praterie, piccoli roditori simili a criceti, sono capaci di comportamenti consolatori nei confronti di amici e parenti in difficoltà, un chiaro segno di capacità empatiche L’empatia è la capacità di comprendere lo stato d’animo altrui, di mettersi nei panni degli altri e partecipare alla loro gioia o al loro dolore. Nel suo senso più pieno, si pensava che questa capacità fosse posseduta unicamente da specie altamente sociali ed estremamente intelligenti, come cani, elefanti, scimpanzé o delfini. Un nuovo studio pubblicato su Science dai ricercatori dello Yerkes National Primate Research Center della Emory University sembra indicare però il contrario. Le arvicole delle praterie (Microtus ochrogaster), parenti americani dei criceti, metterebbero infatti in atto comportamenti [...]

Di |2023-05-11T08:22:09+02:0011 Maggio 2023|Categorie: KNOWLEDGE|Tag: , , , , , , |

I neuroni comunicano anche in modalità wireless

Un team di ricerca statunitense ha appena scoperto una nuova forma di comunicazione neurale. I neuroni, secondo lo studio, riuscirebbero a “parlare” tra loro in modalità “wireless”, indipendentemente quindi dalle connessioni finora conosciute Si auto-propaga attraverso il tessuto cerebrale, passando da un neurone all’altro come se fosse in una modalità wireless. È la forma completamente nuova di comunicazione neurale appena scoperta da un team di ricercatori della statunitense Case Western Reserve University che sulle pagine di Journal of Physiology ha dimostrato come i neuroni riuscirebbero a parlare tra loro attraverso un processo sconosciuto e indipendente dai tre meccanismi noti finora, [...]

Bloccare una proteina per recuperare il declino cerebrale (Testo del 20.05.2019)

La barriera ematoencefalica è una struttura formata dalle cellule endoteliali dei vasi cerebrali che ostacola il passaggio di sostanze dal sangue al tessuto nervoso. (© Science Photo Library / AGF) Una molecola che si trova nei vasi sanguigni e interagisce con il sistema immunitario contribuisce all'invecchiamento del cervello. Uno studio ha dimostrato che bloccandola è possibile ridurre e recuperare i deficit mentali legati all'etàdi Simon Makin / Scientific American Nel sangue degli anziani c'è qualcosa che fa male al cervello. Se il plasma di topi o esseri umani anziani viene infuso in topi giovani, ne peggiora la cognizione e gli [...]

Cervelli leggeri e menti maxi: il paradosso dei corvi smonta il pregiudizio più popolare (Testo del 06.08.2016)

Piccolo non significa limitato: le nuove ricerche dimostrano che a fare la differenza è la densità dei neuroni Avere un cervello piccolo, come può essere quello di un corvo o di un fringuello, non è sinonimo di scarsa intelligenza. Anzi, sembra vero il contrario. Molti uccelli, come hanno osservato i neuroscienziati nell’ultimo decennio, sono in grado di svolgere compiti che richiedono capacità cognitive pari a quelle di alcuni primati. Si è sempre pensato che i mammiferi - con l’uomo al vertice - fossero i più intelligenti del mondo animale. Niente di più sbagliato. Ma come è possibile, considerate le minuscole [...]

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