Di “Biathlon con l’Arco” in Italia si comincia a parlare già nel 1976, anno in cui si svolsero alcune gare dimostrative a Bolzano e nella vicina Garmisch. Si cercò di mettere a punto varie forme di gara, ma questo sport non riuscì a diffondersi come si sperava.
Lo Ski Archery nacque con il nome di “Biathlon con l’Arco” (era il 1983-84) per volontà dell’architetto Franco Carminati di Pinerolo, di Willy Bertin di Angrogna (ex olimpionico di Biathlon a Insbruck) e di Renato Doni.
Si sviluppò subito nelle valli del Chisone e Val Pellice, in provincia di Varese, Como e Bergamo. Poi l’anno successivo si allargò al Veneto e Friuli. Anche nel Lazio questa disciplina prese piede.
In Provincia di Varese i pionieri furono Sergio e Francesco Peyronel (Stadium Besozzo), Angelo Traina, Renato Paludetto (Arcieri Varese). Poi verso la fine degli anni 80 arrivò la grande Fiorella Noseda (Arcieri Varese – prematuramente scomparsa nel 1998 a seguito di un incidente stradale).
Il primo Campionato Italiano si svolse in Val Pellice nel 1985.
Nei primi anni 90 il “Biathlon con l’Arco” cambiò nome (prima era solo una “specialità” Fitarco) e divenne Ski Arc, per volere della FITA.
Naturalmente anche le tecniche di sci cambiarono: inizialmente era “a passo alternato”, poi divenne “a passo pattinato” Verso la fine degli anni 90, lo Ski Arc entrò a fare parte dell’I.B.U. (International Biathlon Union) e si chiamò Biathlon Archery.
La cooperazione fra le due Federazioni, nata per far entrare lo Ski Archery ai Giochi Olimpici Invernali, purtroppo non raggiunse il suo scopo. Addirittura con l’entrata dell’I.B.U. questa disciplina è pian piano scomparsa e gli atleti si sono allontanati da essa.
Dal 2005 questo sport è ritornato nelle mani della FITA e si prepara ad un rilancio in grande: si vorrebbe introdurlo alle Olimpiadi Invernali come sport dimostrativo, nel 2012.
COSA SERVE PER PRATICARE LO SKI ARCHERY
1) saper praticare lo sci di fondo (passo “pattinato”)
2) possedere un normale arco olimpico che non superi le 35 libbre al proprio allungo e frecce rigorosamente in alluminio (il carbonio è vietato) con punta arrotondata/tagliata (quest’ultime servono per i bersagli a caduta).
Per allenarsi basta un normale paglione con visuali in carta da 16 cm, con 3 cm di spot, posti a 1 metro di altezza (le frecce in questo caso devono avere la punta) e alla distanza di 18 metri.
Bisogna allenarsi a tirare sia in piedi che in ginocchio.
BOZZA REGOLAMENTO NAZIONALE | REGOLAMENTO FITA |
PHOTOGALLERY
Lo Ski Archery, noto anche con l’abbreviazione Ski-Arc o come Archery Biathlon, è uno sport invernale che combina lo sci di fondo con sessioni di tiro con l’arco ed è praticato principalmente in Italia e in Francia. |
Lo svolgimento delle gare è molto simile alle competizioni di Biathlon. L’unica differenza significativa sta nell’arma usata, l’arco al posto della carabina. |
La caccia con l’arco e gli sci ai piedi era già praticata nell’antichità, come testimoniano incisioni databili attorno al 1000 a.C. Come disciplina sportiva, lo Ski Archery è invece piuttosto recente. In Italia è stato ufficialmente riconosciuto dalla Federazione Italiana di Tiro con l’Arco (FITARCO) nel 1984, con ampio anticipo rispetto alla Federazione Internazionale di Tiro con l’Arco (FITA), che lo ha riconosciuto solo nel 1991. |
Dal 2001 al 2005 l’attività internazionale dello Ski Archery è stata regolamentata dall’International Biathlon Union (IBU), che lo ha ribattezzato “Archery Biathlon”, con la collaborazione della FITA, che aveva riconosciuto lo Ski Archery nel 1991 quando ancora la IBU non era stata fondata. |
Le due federazioni si sono accordate per una gestione congiunta della nuova specialità, per sfruttare l’esperienza maturata dall’IBU nell’organizzazione delle competizioni e la popolarità del Biathlon come traino per la crescita dello Ski Archery. |
Dal 2006 lo Ski Archery è ritornato sotto l’egida della FITA. |
In Italia è la FITARCO (che usa la denominazione “Ski Archery”) a gestire l’attività agonistica, con la collaborazione della Federazione Italiana Sport Invernali per quanto riguarda la preparazione tecnica e atletica nello sci di fondo. |
FONTE