Acquistato nel 1998 il primo PC performante della mia vita, un Pentium 2 con scheda grafica ATI Radeon Rage Pro da 16 Mb e monitor 19”, ricevetti in dono da Andrea P. il CD-ROM di Oddworld: Abe’s Oddysee in francese e mi si aprì un mondo meraviglioso. Continuo a ripetere che se i produttori avessero sfruttato meglio il brand, oggi sarebbe una delle più belle ambientazioni in commercio.

Oddworld (dall’inglese odd world, traducibile “mondo strano”) è una serie di videogiochi ideata dal team di sviluppo Oddworld Inhabitants, fondato nel 1994 da due veterani della computer grafica: Sherry McKenna e Lorne Lanning. Oddworld è un pianeta immaginario grande circa dieci volte la Terra, ma nei giochi ne è descritta solo una piccola parte. Il continente principale è Mudos, in cui si narrano le storie. La saga è composta da una pentalogia, anche se esistono in più altri episodi minori chiamati giochi bonus. Durante tutta la saga, Oddworld e i suoi abitanti dalla natura pacifica sono in pericolo di essere consumati da una sadica società industriale. Una caratteristica originale di Oddworld è il GameSpeak (Parlato), che permette al giocatore di comunicare con gli altri personaggi.

Capitoli


Serie principale

Oddworld: Abe’s Oddysee

Primo gioco della pentalogia di Oddworld. Distribuito per PlayStation e Windows nel 1997. È il primo capitolo che narra le imprese di Abe, simpatico alieno, affetto da una grave sfortuna e poco spigliato nei movimenti, che lavora come addetto alle pulizie per i Mattatoi Ernia, stabilimento produttore di snack, ricavati dalla carne di razze animali come Scrab, Paramiti e Meech (questi ultimi ormai estinti).

PRO: Pare un semplice platform a scorrimento laterale… ma si rivela epicamente innovativo per trama, carisma del protagonista, grafica e gameplay.

CONTRO: Alcuni schemi sono veramente ardui da superare.

VOTO GLOBALE: 5 su 5


Oddworld: Abe’s Exoddus

Il seguito bonus del primo gioco. Pubblicato per PlayStation e Windows nel 1998. Questo episodio racconta le vicende avvenute subito dopo il finale del primo episodio, ma non viene catalogato nella saga di Oddworld come titolo principale, ma come episodio bonus.

PRO: Come il titolo precedente più è stata implementata la possibilità di salvare non solo a fine livello.

CONTRO: Alcuni schemi sono veramente ardui da superare.

VOTO GLOBALE: 5 su 5


Oddworld: Munch’s Oddysee

Secondo gioco della pentalogia di Oddworld. Commercializzato per Xbox nel 2001, per Game Boy Advance nel 2003, per PC nel 2010, per PlayStation 3 nel 2012 e per PlayStation Vita nel 2014.

PRO: Nuovi personaggi e nuove ambientazioni rendono ancor più complesso e articolato l’universo di gioco.

CONTRO: Affezionatomi ad Abe, in principio non sono riuscito a legare col nuovo protagonista… poi… sorpresa!

VOTO GLOBALE: 5 su 5 


Oddworld: Stranger’s Wrath

Distribuito per Xbox nel 2005, per PC nel 2010, per PlayStation 3 nel 2011, per PlayStation Vita nel 2012 e per iOS, Android e OUYA nel 2014. Oddworld: Stranger’s Wrath è uno sparatutto fantascientifico appartenente alla saga di Oddworld. Il gioco introduce notevoli innovazioni al motore grafico: il mondo è riprodotto con vari particolari, come le persone che camminano fra le strade cittadine e che compiono svariate azioni; le ambientazioni sono un misto fra western e fantasy. A differenza dei precedenti, in questo capitolo della serie non sono gli enigmi a farla da padroni, bensì l’azione, e quest’ultima è presente in maniera frenetica.

PRO: Mmm…

CONTRO: E’ cambiato tutto. Stranger è un personaggio completamente nuovo, il gameplay è completamente nuovo, la grafica e l’ambientazioni sono completamente nuove. E per quanto ami il western e il fantasy, il titolo non mi ha preso come i precedenti.

VOTO GLOBALE: 3 su 5


Oddworld: New ‘n’ Tasty!

Pubblicato per PlayStation 4 nel 2014 e per PC nel 2015. è un videogioco a piattaforme della serie Oddworld, remake di Oddworld: Abe’s Oddysee, pubblicato dalla Oddworld Inhabitants nel 2014 per PlayStation 4 e successivamente anche per Windows, Linux, macOS, Xbox One, PlayStation 3, PlayStation Vita, Wii U, iOS e Android.

PRO: Il remake è costruito da zero con un gameplay 2D e grafica 3D (2.5D), utilizzando il titolo originale come modello. Il GameSpeak è stato aumentato per includere più variazioni sugli stessi saluti e discorsi di base. La caratteristica Quicksave, apparsa in Abe Exoddus, è stata confermata.

CONTRO: Come il primo ma ancor più bello graficamente! Un capolavoro.

VOTO GLOBALE: 5 + su 5

Approfondimento

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Oddworld: Soulstorm

Oddworld: Soulstorm è un videogioco del 2021 sviluppato e pubblicato da Oddworld Inhabitants. appartenente alla saga di Oddworld. Il gioco è una rivisitazione di Oddworld: Abe’s Exoddus, con uno sviluppo della storia differente e costituisce il sequel di Oddworld: New ‘n’ Tasty!. È stato pubblicato per PlayStation 4, PlayStation 5, Microsoft Windows, Xbox Series X/S e Xbox One.

Dopo il disastro dei mattatoi, Mullock viene ritrovato in fin di vita e cercando di presidiare fra i glukkon del cartello Magog, allerterà tutti riguardo alla pericolosità della rivoluzione dei mudokon e di Abe, entrambe cause della chiusura della fabbrica. Tuttavia non verrà creduto dagli altri glukkon, poiché penseranno che quella sua è una strategia per ricavare i soldi dall’assicurazione dei danni e di trarne profitto. Sarà grazie a questo che Abe e i suoi 300 mudokon riusciranno a farsi strada nella loro impresa: distruggere il cartello Magog e scoprire il segreto della bibita Soulstorm.

Due anni fa ho acquistato l’edizione speciale per PS4 con il case metallico… ma poi non ho mai trovato il tempo di giocarlo (al solito l’ho solo installato e visto il video iniziale per curiosità e per testatare il supporto). Ieri sera mi sono deciso a installarlo… e scopro che -gratis- c’è l’edizione per PS5 in dowload! Così l’ho installato e… che inizi l’avventura!!!

(05.09.23) Ci giochicchio da una settimana e devo prendere atto che è proprio vero il detto “ogni cosa ha il suo tempo”. Sono infatti bei titoli, non dei capolavori… ma certamente notevoli e apprezzabili, è però innegabile che -seppur recenti (2018 aggiornato pesantemente nel 2022 il primo e 2021 il secondo)- le meccaniche di gioco sono superate. Risvegliano ricordi di belle esperienze di tanti anni fa… ma poi, dopo qualche ora, sarà che non ho più il tempo e la pazienza di un tempo, sarà che ormai sono abituato a media più articolati ed evoluti, ma non riesco più ad appassionarmici.
Abe lo cercherò di finire perchè vi sono legatissimo… fu il primo gioco che installai sul mio primo PC dopo Baldur’s Gate e ho giocato ogni titolo di questa serie… ma anche qui: la grafica ha fatto un salto di qualità innegabile ma il gameplay sono 30 anni che è sempre quello! Solo per dire anche God of War 2018 non ha sviluppato l’open world eppure ha evoluto ogni aspetto della saga originale.

PRO: Grafica eccezionale: i fondali sono qualcosa di incredibile. Nuove interazioni con l’ambiente. Colonna sonora. Ambientazione avvolgente.

CONTRO: Sempre gli stessi enigmi e le solite meccaniche da 25 anni. Alla fin fine il gioco si risolve maturando una eccezionale capacita manuale a interagire con il pad, cosa che -quando hai poco tempo e sei stanco- diventa snervante. Il tempo dei livelli da rifare dall’inizio sino a che non riesci a superare l’ostacolo è finito da un po’!

VOTO GLOBALE: 4 su 5

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APPROFONDIMENTI

Curiosità

  • La versione giapponese del gioco, il cui nome è Abe a Gogo, presenta varie differenze dalle versioni americana ed europea.

Nella versione normale nel filmato iniziale di presentazione veniva mostrato in un grafico la testa di un Mudokon oltrepassato da uno stecco. Sempre nella versione giapponese la testa del Mudokon è stata cambiata con una sorta di ghiacciolo. Questo perché in Giappone nello stesso anno, era nota la terribile notizia di un serial killer giapponese che prese in ostaggio dei bambini di una scuola, per poi ucciderli e piantare le loro teste su dei pali nel cortile di fronte. Fu uno shock tremendo che convinse gli sviluppatori del gioco ad attenuare le tinte.

I Mudokon hanno tre dita per mano anziché quattro, questo perché in Giappone per motivi di cultura viene considerata come un’offesa.

FONTE