- Il cambiamento dei nostri orologi biologici uccide letteralmente le persone: infarti, ictus e incidenti mortali aumentano sempre ogni anno nel giorno in cui entra in vigore l’ora legale.
- Il fatto è che non ci sono prove sufficienti per sostenere che spostare le lancette degli orologi abbia qualche beneficio, mentre è certo che provoca danni
L’ora legale è un killer.
Il rituale annuale in cui scambiamo un’ora di luce del mattino per avere più luce di sera può sembrare un cambiamento innocuo.
Ma ogni anno, il lunedì successivo al passaggio alla primavera, gli ospedali statunitensi registrano un picco del 24% nelle visite dovute a infarto.
Solo una coincidenza? Probabilmente no. I dottori osservano la tendenza opposta in autunno: il giorno successivo all’aver riportato indietro le lancette degli orologi, le visite dovute ad infarto scendono del 21% con le persone che hanno un po’ di tempo in più da passare a letto.
Il motivo per cui spostare in avanti le lancette degli orologi può avere effetti negativi sulla nostra salute è essenzialmente legato all’interruzione della routine del sonno.
“Il nostro corpo è così fragile e vulnerabile da accusare gli effetti di anche solo un’ora di sonno perso”, ha detto in precedenza a Business Insider l’esperto di sonno Matthew Walker, autore di How We Sleep.
Walker ha detto che questo “esperimento globale” che eseguiamo due volte all’anno è un segno di quanto i nostri corpi siano sensibili ai capricci del cambio di routine: in autunno il cambio dell’ora è una benedizione mentre in primavera è una maledizione fatale.
La tragica tendenza all’infarto dura solo un giorno circa ma i nostri corpi potrebbero non riprendersi completamente dall’impatto con la primavera per settimane. Siamo anche inclini a commettere più errori mortali sulle strade. I ricercatori stimano che negli Stati Uniti nell’arco di nove anni, dal 2002 al 2011, gli incidenti automobilistici causati da guidatori sonnolenti per effetto del passaggio all’ora legale, potrebbero essere costati la vita a 30 persone in più.
“Il cervello, a causa dei cali di attenzione e dei micro-sonni, è sensibile tanto quanto il cuore alle minime perturbazioni del sonno”, spiega Walker nel suo libro.
I problemi non si fermano qui. L’ora legale causa anche più segnalazioni di infortuni sul lavoro, più ictus e può portare a un aumento temporaneo di suicidi in questo periodo dell’anno.
Per questi motivi, stati come Florida e Massachusetts stanno iniziando a fare pressioni per abbandonare il cambio dell’ora, come riportato da Abc News (Hawaii e Arizona già lo ignorano).
Ma c’è chi va in controtendenza: cento anni dopo che il Congresso ha approvato la prima legge sull’ora legale, i legislatori della Florida hanno recentemente approvato il “Sunshine Protection Act“, un provvedimento legislativo grazie al quale l’ora legale, in Florida, durerà tutto l’anno.
Se quest’ultimo venisse approvato e ratificato dal governo federale, il fuso orario degli abitanti della Florida si sposterebbe verso est allineando tutte le città, da Jacksonville a Miami, con il fuso della Nuova Scozia, in Canada, piuttosto che a quello di New York e Washington D.C.
Il costo di questa riprogrammazione d’orario sugli affari e sul commercio internazionale e interstatale non è ancora stato calcolato. Invece, basandosi sui calcoli troppo ottimistici che avevano portato gli originari sostenitori dell’introduzione dell’ora legale a prevedere grandi risparmi energetici, la possibilità di raccogliere prodotti agricoli freschi prima che la rugiada mattutina si potesse asciugare e un minore affaticamento agli occhi per i lavoratori dell’industria, i legislatori della Florida esaltano i benefici del “mettere più luce solare nelle nostre vite. ”
È assurdo – e appropriato – che un secolo dopo, gli avversari e i sostenitori dell’ora legale non siano ancora sicuri dei suoi reali effetti. Nonostante il suo nome, l’ora legale non ha mai salvato nessuno. Ma ha dimostrato di essere un fantastico ed efficace piano di spesa per le vendite al dettaglio.
Perché “risparmiamo” la luce del giorno per la sera
- Con l’ora legale, guadagniamo un’ora di luce serale, ma cosa perdiamo? US Marine Corps di Lance Cpl. Adam Dublinske
L’ora legale era stata originariamente concepita come un modo per risparmiare energia, implementato in Germania (e in Italia) durante la prima guerra mondiale.
Per secoli infatti le persone hanno programmato i loro orologi e gli orari della giornata osservando la posizione del sole, portando ad avere come effetto calcoli diversi sull’ora effettiva tra (e spesso anche all’interno di) varie città e paesi. Queste differenze però non erano accettabili per le principali compagnie ferroviarie del mondo le quali avevano bisogno di avere orari sincronizzati e prevedibili per programmare gli arrivi e le partenze dei treni ed è per questo motivo quindi che hanno proposto di suddividere il mondo in 24 fusi orari.
Nel 1883, il peso economico delle ferrovie ha permesso loro di sostituire il tempo solare con l’ora standard senza avere nessuna assistenza legislativa e una scarsa opposizione da parte dell’opinione pubblica. Gli orologi sono rimasti fermi per quasi 30 anni, a parte un dibattito annuale tenutosi all’interno del parlamento britannico sulla possibilità di approvare una normativa che introducesse l’ora legale. Nonostante i promotori di questa soluzione sostenevano che portare avanti di un’ora le lancette degli orologi durante i mesi estivi avrebbe ridotto i consumi d’energia e incoraggiato le attività ricreative all’aperto, l’opposizione ebbe la meglio e prevalse.
Poi, nel 1916, la Germania e l’Italia adottarono improvvisamente l’idea britannica dell’ora legale nella speranza di risparmiare e conservare energia a sostegno del suo sforzo bellico (in Italia poi si andò avanti in modo discontinuo fino al 1966 quando fu stabilita per legge). Entro un anno, la Gran Bretagna ha seguito l’esempio. E nonostante la fanatica opposizione della lobby degli agricoltori, così hanno fatto anche gli Stati Uniti.
Il 19 marzo 1918 il presidente americano Woodrow Wilson firmò il Calder Act che imponeva agli americani di impostare le lancette dei loro orologi secondo il fuso orario standard; meno di due settimane dopo, il 31 marzo, i cittadini americani furono costretti ad abbandonare il tempo standard portando le lancette dei loro orologi avanti di un’ora per quello che fu il primo esperimento dell’America con l’ora legale.
Purtroppo non è andato tutto liscio. Nel 1918, la domenica di Pasqua cadeva proprio il 31 marzo e molti fedeli arrivarono in ritardo alle funzioni religiose. In seguito i contadini infuriati e gli oppositori evangelici accusarono l’ora legale di sovvertire il tempo del sole o “il tempo di Dio”. I giornali sono stati sommersi da numerose lettere di protesta inviate dai lettori in cui questi si lamentavano sostenendo che l’ora legale sconvolgeva i dati astronomici e rendeva inutili gli almanacchi oltre ad impedire agli americani di godersi l’aria più fresca del primo mattino e persino i verdi prati brunastri non abituati ad essere illuminati da così tanta luce durante il giorno.
Entro un anno, l’ora legale fu abrogata. Ma come la maggior parte delle erbacce, la pratica ha continuato a prosperare per negligenza.
Nel 1920, New York e una dozzina di altre città adottarono le proprie politiche metropolitane per l’ora legale. La Camera di Commercio incoraggiò questo movimento per conto dei proprietari dei grandi magazzini, che avevano notato come allungandosi le ore di luce e ritardando il tramonto ciò incoraggiava le persone a fermarsi per fare acquisti mentre tornavano a casa dal lavoro.
Nel 1965 18 stati adottarono l’ora legale per sei mesi l’anno; alcune città e Paesi in altri 18 stati introdussero l’ora legale per quattro, cinque o sei mesi all’anno; 12 stati invece mantennero il tempo standard.
Questo non era esattamente l’ideale. Per esempio facendo un viaggio in autobus lungo 35 miglia da Steubenville, Ohio a Moundsville, in West Virginia, si passava attraverso sette diversi fusi orari. L’US Naval Observatory ha definito gli Usa come “il peggior orologio del mondo“.
Così, nel 1966, il Congresso approvò l’Uniform Time Act, che imponeva di avere un periodo di sei mesi in cui adottare l’ora solare e gli altri sei invece con l’ora legale.
Perché lo facciamo ancora?
Oggi sappiamo che un cambiamento nelle lancette degli orologi influenza il nostro comportamento. Per esempio il fatto che con l’ora legale il sole tramonti più tardi ha portato ad un drastico aumento nel numero di studenti che partecipano alle attività sportive del dopo scuola e degli spettatori che assistono agli eventi sportivi. Nel 1920, The Washington Post riportò la notizia che le vendite di palline da golf nel 1918, il primo anno in cui venne introdotta l’ora legale, aumentarono del 20%.
E quando il Congresso prolungò, nel 1986, la durata dell’ora legale da sei a sette mesi, l’industria del golf stimò che quel mese in più valesse almeno 400 milioni di dollari tra ulteriori vendite di attrezzature da golf e aumento delle quote giornaliere da pagare per l’affitto del campo. Ancora oggi, le rilevazioni della Nielsen dimostrano come gli spettacoli televisivi più popolari diminuiscano vertiginosamente i loro ascolti quando scatta l’ora legale, perché la gente esce di più all’aria aperta per godersi la luce del sole.
Ma i risparmi energetici promessi – la motivazione più razionale usata dalla politica per giustificare l’adozione dell’ora legale – non si sono mai materializzati.
In effetti, i numerosi studi dimostrano come gli americani utilizzino più elettricità domestica quando è in vigore l’ora legale. Inoltre, quando gli americani spengono la tv per andare al parco o al centro commerciale per godersi le maggiori ore di luce non camminano, utilizzando le proprie auto per muoversi. Aumentando così in questo modo i consumi di benzina e fallendo l’obiettivo di risparmiare energia.
I legislatori della Florida dovrebbero sapere che adottare l’ora legale per tutto l’anno non è un’idea molto brillante – specialmente a dicembre e gennaio, quando la maggior parte degli abitanti della Florida non vedrà l’alba fino alle 8 del mattino.
L’8 gennaio 1974, Richard Nixon costrinse i floridiani e l’intera nazione a mantenere l’ora legale per tutto l’anno – un vano tentativo per evitare una crisi energetica, riducendo l’impatto di un embargo petrolifero promosso dall’OPEC.
Ma prima della fine del primo mese da quando era stata adottata l’ora legale, otto bambini morirono in incidenti stradali in Florida e un portavoce del dipartimento dell’istruzione della Florida attribuì sei di quelle morti direttamente al fatto che i bambini andavano a scuola al buio.
Ricerche più recenti suggeriscono che probabilmente l’ora legale non ci farà risparmiare alcun megawatt di elettricità, ma ci sono alcune prove che la luce della sera può ridurre la criminalità, aumentando il tempo, almeno in certi climi, che le persone trascorrono facendo esercizio fisico.
Ma meno della metà dei paesi del mondo partecipa a questo rituale di cambio dell’orologio due volte l’anno e questa tradizione, inevitabilmente, ad alcune persone può costare la vita costa.
Quindi, sebbene la prossima settimana a fine giornata potrai godere di più luce, presta maggiore attenzione al tuo cuore e alle chiavi della tua auto.
FONTE 27.10.2018