Per la tua privacy YouTube necessita di una tua approvazione prima di essere caricato. Per maggiori informazioni consulta la nostra PRIVACY & COOKIE POLICY.
17/03/2015
Da quest’anno invece di veleni nel liquido dolce utilizzato come esca (così da uccidere la regina nel nido) o delle solite bottiglie di birra dal tappo senza uscita contro le vespe e i calabroni… inizierò a utilizzare una trappola meccanica naturale: TAP TRAP!
Nuova ricetta per TAP-TRAP: Mezzo litro di birra (bionda o rossa, con gradazione 4-5 % vol) – due cucchiai di zucchero – un po’di aceto bianco (per allontanare api, falene, mosche)
03/01/2013
Vecchia riflessione, prima di conoscere i TAP TRAP:
Per principio esistenziale, cerco sempre di rispettare ogni forma di vita e di utilizzare il meno possibile sostanze chimiche e veleni per difendere la nostra salute e quella dei nostri animali e vegetali.
Non dico di essere un monaco di “Sette anni in Tibet”, che raccoglie i vermi prima di zappare il terreno… ma, ad esempio, ho riempito la casa di girandole colorate e di reti per non avvelenare gli uccelli che sporcano ovunque e portano pulci e pidocchi!Ci sono però degli esseri pericolosi che proprio non sopporto e che, ogni anno, riempiono di nidi il lato sud del tetto oltre che la siepe periferica del nostro terreno: VESPE e (ancor peggio) CALABRONI.
E sono certo che concorderete con me nel ritenere che non è gradevole ne salutare preparare il barbecue o gustarsi un gelato nelle sere d’estate circondati da questi minacciosi e pericolosi insetti. Oltre al fatto che uccidono le mie amate API e saccheggiano le colonie in cerca di miele!Da anni cerco una soluzione definitiva: ad esempio ho bruciato con il lanciafiamme i nidi o li ho congelati con anidride solforosa, rischiando ogni volta di morire io!
Poi due anni fa un collega mi ha suggerito una sua metodologia, che io ho “rivisto e corretto” sino ad averne ottimi risultati lo scorso anno.NOTA BENE: IO HO SPERIMENTATO CON SUCCESSO QUESTA METODOLOGIA PRESSO LA MIA ABITAZIONE PER DUE ANNI. SE VOI VORRETE SEGUIRE LA STESSA METODOLOGIA NON MI ASSUMO ALCUNA RESPONSABILITÀ’ CHE NE CONSEGUIRANNO GLI STESSI ESITI POSITIVI.Detto questo, il metodo si basa sull’analisi del ciclo vitale di questi insetti:
In primavera, subito ai primi caldi, si deve porre in luoghi SICURI (e con “sicuri” intendo non raggiungibili da animali o bambini in nessun modo e ancorati in modo perfetto, per evitare che il vento possa rovesciarle) delle piccole bottiglie di plastica nelle quali avremo prima ricavato dei “fori-piattaforma” come da disegno: …
All’interno si dovrà versare una soluzione di acqua, succo di frutta/aranciata dolce e veleno “ad azione differita nel tempo” nelle quantità indicate sul suo specifico bugiardino.
La soluzione dovrà essere integrata ogni 2/3 settimane con nuovo liquido per compensare l’evaporazione.
Cosa accadrà?
Semplicemente i primi insetti esploratori, ai primi caldi, cercando fonte di cibo saranno attratte dal liquido dolciastro. Andranno nella bottiglia a rifornirsi e porteranno il bottino nell’alveare dove la regina, assistita dalle sue ancelle, è tutta indaffarata a deporre uova e le operaie sono tutte impegnate nella costruzione del nido di cellulosa.
Distribuendo il veleno ad effetto ritardato a tutte, ridurremo la colonia e, se saremo fortunati, uccideremo la regina inibendo/rallentando al costruzione del nido.
Il veleno deve essere assolutamente inodore, insapore e di effetto non immediato. Dopo alcuni tentativi io mi sono trovato bene con questo:
ESEMPIO DI VELENO
Non dico di essere un monaco di “Sette anni in Tibet”, che raccoglie i vermi prima di zappare il terreno… ma, ad esempio, ho riempito la casa di girandole colorate e di reti per non avvelenare gli uccelli che sporcano ovunque e portano pulci e pidocchi!Ci sono però degli esseri pericolosi che proprio non sopporto e che, ogni anno, riempiono di nidi il lato sud del tetto oltre che la siepe periferica del nostro terreno: VESPE e (ancor peggio) CALABRONI.
E sono certo che concorderete con me nel ritenere che non è gradevole ne salutare preparare il barbecue o gustarsi un gelato nelle sere d’estate circondati da questi minacciosi e pericolosi insetti. Oltre al fatto che uccidono le mie amate API e saccheggiano le colonie in cerca di miele!Da anni cerco una soluzione definitiva: ad esempio ho bruciato con il lanciafiamme i nidi o li ho congelati con anidride solforosa, rischiando ogni volta di morire io!
Poi due anni fa un collega mi ha suggerito una sua metodologia, che io ho “rivisto e corretto” sino ad averne ottimi risultati lo scorso anno.NOTA BENE: IO HO SPERIMENTATO CON SUCCESSO QUESTA METODOLOGIA PRESSO LA MIA ABITAZIONE PER DUE ANNI. SE VOI VORRETE SEGUIRE LA STESSA METODOLOGIA NON MI ASSUMO ALCUNA RESPONSABILITÀ’ CHE NE CONSEGUIRANNO GLI STESSI ESITI POSITIVI.Detto questo, il metodo si basa sull’analisi del ciclo vitale di questi insetti:
In primavera, subito ai primi caldi, si deve porre in luoghi SICURI (e con “sicuri” intendo non raggiungibili da animali o bambini in nessun modo e ancorati in modo perfetto, per evitare che il vento possa rovesciarle) delle piccole bottiglie di plastica nelle quali avremo prima ricavato dei “fori-piattaforma” come da disegno: …
All’interno si dovrà versare una soluzione di acqua, succo di frutta/aranciata dolce e veleno “ad azione differita nel tempo” nelle quantità indicate sul suo specifico bugiardino.
La soluzione dovrà essere integrata ogni 2/3 settimane con nuovo liquido per compensare l’evaporazione.
Cosa accadrà?
Semplicemente i primi insetti esploratori, ai primi caldi, cercando fonte di cibo saranno attratte dal liquido dolciastro. Andranno nella bottiglia a rifornirsi e porteranno il bottino nell’alveare dove la regina, assistita dalle sue ancelle, è tutta indaffarata a deporre uova e le operaie sono tutte impegnate nella costruzione del nido di cellulosa.
Distribuendo il veleno ad effetto ritardato a tutte, ridurremo la colonia e, se saremo fortunati, uccideremo la regina inibendo/rallentando al costruzione del nido.
Il veleno deve essere assolutamente inodore, insapore e di effetto non immediato. Dopo alcuni tentativi io mi sono trovato bene con questo:
ESEMPIO DI VELENO