Ieri in libreria mi hanno donato una corposa brochure che riportava il testo qui a seguire. Il libro di Mancuso è nella mia wishlist da mesi, da quando ne lessi l’ottima recensione su “Montagne” la rivista ufficiale del CAI. Non l’ho ancora letto, presto rimedierò, ma sono certo che lo troverò entusiasmante, viste le premesse… 🙂
QUANDO LA NAZIONE DELLE PIANTE PARLÒ ALL’ONU
La Nazione delle Piante è un percorso divulgativo e originale curato dal neurobiologo di fama mondiale Stefano Mancuso, personaggio di punta tra i relatori di Elastica, che propone un nuovo modo di pensare alla più potente e numerosa popolazione al mondo. Motore della vita sulla Terra, esseri dotati di grande intelligenza, le piante sono state capaci di conquistare da sole il Pianeta, attraverso un processo evolutivo che le ha rese capaci di trovare la soluzione ad ogni fase critica per la propria sopravvivenza.
E se un giorno le piante, come tutti i Paesi della Terra, avessero un posto alle Nazioni Unite, se potessero davvero far sentire la propria voce, cosa direbbero?
Prendiamoci un attimo e ascoltiamole, perché oggi più che mai NON ESISTE UN PIANETA B.
LA NAZIONE DELLE PIANTE, Discorso all’Assemblea dell’ONU
DI STEFANO MANCUSO
“Onorevole Segretario Generale dell’ONU António Guterres, Eccellenze, illustri Delegati, Colleghi, amici,
sono oggi qui, in rappresentanza della Nazione delle Piante, per rivolgere a questa nobile assemblea un richiamo che non può essere rimandato oltre.
L’uso indiscriminato delle risorse del pianeta, il crescente inquinamento dell’atmosfera e il cambiamento climatico che ne deriva, sono la più grave minaccia che l’uomo abbia mai dovuto combattere nel corso della sua brevissima esistenza.
Rivolgo quindi un appello ad ognuno di voi e alle vostre Nazioni, perché iniziate a modificare i vostri comportamenti, prima che le conseguenze della vostra condotta diventino fatali.
Se non cambiate subito, i danni per le persone e per tutti i sistemi naturali che vi sostengono, saranno irreparabili.
Oggi, per la prima volta, la nostra nazione, la più popolosa e longeva nazione sulla Terra, chiede la parola e si rivolge a voi, pregandovi di ascoltarci e di considerare con attenzione e giudizio, le nostre parole.
Noi abbiamo sostenuto la vita animale, compresa la vostra, fin dalle origini. Il pianeta che abitiamo è vivo, perché ci siamo noi. L’acqua, l’ossigeno, il clima, dipendono da noi. Siamo il motore della vita. Siatene consapevoli.
Nel tempo avete imparato ad usarci. Siamo alla base della vostra catena alimentare: tutto ciò che mangiate proviene da noi. Le vostre più importanti fonti energetiche provengono da noi. Vi curate grazie a noi. Vi forniamo materiale da costruzione, fibre tessili, colori, bevande, bellezza, salute e infiniti altri vantaggi.
Avete imparato molto bene a usare ciò che noi produciamo. Ma adesso è arrivato il momento che cominciate a utilizzare anche quello che vi possiamo insegnare.
In Cina, attorno a Pechino, state realizzando un unico agglomerato urbano che ospiterà a breve 130 milioni di abitanti. Entro 30 anni da oggi, oltre il 70% della popolazione umana si concentrerà in aree urbane. L’anidride carbonica, che è la causa principale del riscaldamento del pianeta, è prodotta per il 70% nelle città, e da qui dispersa nell’atmosfera. Le nostre grandi foreste purtroppo sono in grado di assorbirne soltanto il 40%. Nonostante la popolazione arborea della nostra nazione sia di 3000 miliardi di individui, siamo ancora troppo pochi e troppo distanti dal luogo in cui voi producete l’anidride carbonica perché vi si possa aiutare con efficacia.
Usateci meglio e subito! Coprite di piante le vostre città, non soltanto nei parchi, nelle aiuole, lungo i viali, nei giardini o sui terrazzi, ma avvolgete ogni superficie possibile con le piante! Ci adattiamo molto meglio e molto più velocemente di voi. In breve tempo abbiamo imparato ad assorbire più anidride carbonica negli ambienti in cui questa è presente a più alta concentrazione, come le vostre città. Se siamo vicine al luogo di produzione, ne assorbiamo molta di più… e la usiamo per crescere. Trasformate le vostre città in giungle urbane e i vantaggi che ne riceverete saranno incalcolabili.
Nel 2017, durante un seminario alla Pontificia accademia delle Scienze, uno dei vostri leader che più apprezziamo, Papa Francesco, ha detto: “Mi domando se questa terza guerra mondiale a pezzi che stiamo vivendo, non stia diventando in realtà una guerra mondiale per l’acqua”. Aveva ragione: Il 90% delle guerre che oggi affliggono la vostra bellicosa specie avvengono a cavallo della cosiddetta linea della siccità. Ossia in zone dove piove meno di 100 millimetri di acqua all’anno – il limite minimo oltre il quale non riuscite a coltivarci.
Un miliardo di persone non ha accesso a fonti sicure di acqua potabile e oltre quattro miliardi soffrono di scarsità d’acqua per almeno un mese l’anno.
Siccità e inaridimento dei suoli vi stanno causando problemi che non riuscite a gestire. A causa del prosciugamento delle risorse idriche, della desertificazione, della riduzione dell’accesso alle terre fertili e delle carestie, centinaia di milioni di individui della vostra specie non sopravvivono. Come potete immaginare un futuro in queste condizioni?
Eppure continuate a consumare oltre il 70% dell’acqua potabile disponibile sul pianeta per l’agricoltura.
Guardatevi attorno, i due terzi del globo sono ricoperti d’acqua salata. Ancora una volta: imparate da noi. Noi sappiamo come vivere di sola acqua salata. Le nostre sorelle alofite si sono evolute per questo. Utilizzate le nostre conoscenze e potrete trasformare gli oceani in un’immensa riserva cui attingere per sfamare il pianeta, senza consumare l’acqua potabile che vi è così necessaria.
E ancora l’energia. L’80% del vostro fabbisogno deriva da risorse di natura fossile: petrolio, carbone, gas naturale. Fonti di energia create dalla nostra nazione in milioni di anni, che state esaurendo e il cui consumo è la principale causa del cambiamento climatico in corso.
Dovete trovare modelli di sviluppo più sostenibili per il futuro della vostra specie. Le fonti energetiche rinnovabili sono una possibile soluzione, ma una soluzione costosa e probabilmente non così pulita come sarebbe necessario. Sappiate che ottenere energia pulita e potenzialmente infinita è possibile. Imitate la nostra fotosintesi: un processo che consente di trasformare la luce del sole, l’acqua e l’anidride carbonica in zuccheri e ossigeno. La fotosintesi artificiale risolverebbe ogni vostro problema energetico. Le possibili applicazioni sarebbero infinite e invertirebbero il normale processo di produzione di scorie: non più sistemi inquinanti che producono energia, ma un sistema che producendo energia, pulisce l’aria.
Se soltanto destinaste alla ricerca sulle piante, un decimo di quanto spendete per le vostre ricerche tecnologiche, sareste salvi. Finora avete preferito fare altrimenti. Cambiate! Subito!
Possiamo insegnarvi come ottenere l’energia dal sole, come disinquinare il nostro unico pianeta, riportandolo alla sua antica meraviglia; come costruire organizzazioni più giuste, decentralizzate, robuste, con le quali affrontare un futuro che adesso vi spaventa. Nel 2050 sarete dieci miliardi e vi state chiedendo come farà questo nostro pianeta a mantenervi tutti. Smettetela di preoccuparvi! Non è questo il problema. Smettete di considerare gli altri individui della vostra specie come rivali, come consumatori di risorse in via di esaurimento. Ispiratevi a noi, ragionate, organizzatevi come noi siamo organizzate e 3 miliardi di esseri umani in più diventeranno un’enorme risorsa. Perchè ogni individuo rappresenta una risorsa; un’opportunità, un contributo per risolvere i problemi della collettività.
Aprite le vostre comunità. Siate cooperativi. I confini non proteggono la vostra ricchezza, ma vi rendono soltanto più poveri.
Onorevole Segretario, cari delegati, amici: abbiamo preso la parola perché pensiamo sia dovere della nostra antica nazione aiutarvi, oggi come sempre in passato. Ma non siamo abituate a parlare così tanto. Siamo per natura silenziose e voi animali siete così irrequieti… sempre pronti a scappare lontano dai problemi invece di risolvervi. Siete faticosi, impulsivi, superbi, preferite la velocità alla ponderazione, il potere effimero alla gloria della vita. Il numero delle vostre mancanze non ammetterebbe scuse, ma siete anche una specie giovanissima e inesperta, che sa imparare in fretta. Non siate testardi, non perseverate nell’errore. Imparate da chi ha più esperienza di voi e avrete un futuro radioso.
Vi lasciamo in dono la nostra costituzione, con l’augurio che possa aiutarvi a trovare la strada per una lunga e felice convivenza con noi e il nostro meraviglioso pianeta. Abbiate cura di voi.
Io torno alle gioie della mia comunità.”
FONTE
LA PRIMA CARTA DEI DIRITTI DEI VIVENTI SCRITTA DALLE PIANTE
Se il regno vegetale fosse una nazione, le regole che la governerebbero sarebbero completamente diverse dalle nostre.
Osservando la Nazione delle piante possiamo compiere una vera e propria rivoluzione copernicana che salvaguardi e diffonda la vita dei viventi e delle generazioni future.
Carta dei diritti delle piante
art.01 La Terra è la casa comune della vita. La sovranità appartiene ad ogni essere vivente
art.02 La Nazione delle Piante riconosce e garantisce i diritti inviolabili delle comunità naturali come società basate sulle relazioni fra gli organismi che le compongono
art.03 La Nazione delle Piante non riconosce le gerarchie animali, fondate su centri di comando e funzioni concentrate, e favorisce democrazie vegetali diffuse e decentralizzate
art.04 La Nazione delle Piante rispetta universalmente i diritti dei viventi attuali e di quelli delle prossime generazioni
art.05 La Nazione delle Piante garantisce il diritto all’acqua, al suolo e all’atmosfera puliti
art.06 Il consumo di qualsiasi risorsa non ricostituibile per le generazioni future dei viventi è vietato
art.07 La Nazione delle Piante non ha confini. Ogni essere vivente è libero di transitarvi, trasferirsi, vivervi senza alcuna limitazione
art.08 La Nazione delle Piante riconosce e favorisce il mutuo appoggio fra le comunità naturali di esseri viventi come strumento di convivenza e di progresso
FONTE