Uno dei progetti cui tengo maggiormente e che voglio concretizzare nei prossimi anni è una sorta di BANCA DEI SEMI (vedi approfondimento in calce), organizzata e articolata, per conservare i semi autoprodotti e per creare una sorta di mercato di pubblico scambio, di baratto, con altri raccoglitori di semi di ognidove.
E’ una cosa che mi frulla per la testa da quand’ero bambino e che importati istituti scientifici di tutto il mondo già fanno (sicuramente con maggior professionalità e mezzi di quanto sia in grado di fare io)… ma ciò non toglie che anche noi Esploratori Erranti, nel nostro piccolo, non possiamo realizzare. E magari col tempo ci si collegherà anche a qualche network internazionale!
Mio nonno Natale raccoglieva semi per riprodurli l’anno seguente, l’ho visto fare con passione a tanti amici ed io sarà una decina d’anni che mi porto appresso una scatola dove occasionalmente raccolgo semi in buste, descrivendone con attenzione il contenuto, data e luogo di raccolta e note varie. Ora, all’Eremo ElGram, avendo più terra dove poter coltivare e una serra calda, potrò accellerare lo sviluppo del progetto.
Per il logo, obbligatorio per ogni mia iniziativa, mi sono ispirato al Deposito di Zio Paperone… anche perchè da piccolo usavo un piccolo salvadanaio in metallo che lo riproduceva… e l’idea mi piace un sacco!
Tempo al tempo creerò uno spazio dedicato (ora li conservo nella legnaia) e un database informatico condiviso pubblicamente con la descrizione dei semi e la dispobilità allo scambio. Stay Tuned!
Banca dei semi
La banca dei semi, sinonimo di banca del germoplasma, in mancanza di una definizione ufficiale si definisce come un deposito o una raccolta ex situ di semi, la quale ha come scopo la preservazione della varietà biologica e la sicurezza alimentare, tramite lo stoccaggio di un’adeguata quantità di specie alimentari, pronte alla semina nell’eventualità di una catastrofe biologica che comporti la distruzione delle scorte di semi alimentari attualmente obbligatorie in alcuni Stati. La banca dei semi è un particolare tipo di banca genetica o banca dei geni.
Nel senso comune il termine indica un’associazione o ente che agisce tramite lo scambio di sementi con altre banche dei semi, ossia altri enti, e a volte partecipa a progetti che vanno a selezionare e salvaguardare le specie in situ. Questa definizione copre solo una parte delle attività delle banche dei semi, seppure siano attività importanti per molte banche e talvolta queste siano attività primarie, come per esempio nei casi di banche italiane legate a istituzioni storiche come orti botanici e università o come nei casi delle associazioni del terzo settore-
Le banche dei semi nel mondo
Per raggiungere il 2010, che è stato l’Anno internazionale per la biodiversità, sono nate numerose banche del germoplasma, volte alla conservazione di materiale biologico in base a criteri di endemicità, rarità e vulnerabilità. Non tutte hanno una preferenza per la conservazione dei semi di specie a uso alimentare. La FAO è stata in prima linea per la costituzione di molte banche dei semi, con le quali coopera. In generale le banche del germoplasma sono state istituite soprattutto in paesi anglosassoni con una preferenza per i paesi industrializzati.
Attualmente, al mondo esistono alcune centinaia di banche dei semi: secondo gli studi del prof. Gianluigi Bacchetta, direttore del Centro Conservazione Biodiversità e presidente della sezione sarda della Società Botanica Italiana, nel 2008 nel mondo le banche erano circa 1 300, in particolare nel 2006 in Europa le banche del germoplasma erano 150, di cui un’ottantina nel Nord Europa, una settantina nell’Europa mediterranea con una concentrazione particolare in Italia, Francia, Grecia e Spagna. Più recentemente, Seed Magazine segnala 1 400 banche dei geni.
Molte di queste hanno carattere commerciale, altre invece non perseguono scopi di lucro. Alcune banche lavorano sull’ibridazione e sulla selezione genetica. Molte archiviano le informazioni sulle specie conservate in database consultabili che integrano gli Index Seminum cartacei.
Millennium Seed Bank
Tra le banche dei semi senza scopi di lucro ricordiamo la Millennium Seed Bank, nata da un progetto dei Kew Gardens, e che attualmente è considerata la più grande raccolta di semi ex situ del mondo.
Svalbard Global Seed Vault
Lo Svalbard Global Seed Vault è una banca dei semi nelle isole Svalbard, nata da un progetto del Fondo mondiale per la diversità delle colture (Global Crop Diversity Trust) finanziato dal governo norvegese. La costruzione della cripta in cui verranno conservati i semi per migliaia di anni sotto un consistente strato di permafrost è iniziata nel 2006, e il Deposito sotterraneo globale dei semi è stato ufficialmente inaugurato nel 2008. Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti dei governi di Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca e Islanda, e la keniota premio Nobel per la pace Wangari Maathai. Nel 2008 la RAI ha dedicato una puntata del programma Buongiorno Europa al Svalbard Global Seed Vault mostrando, in un servizio della giornalista Michela Garbin, gli interni della cripta originale.
Le banche dei semi in Italia
In Italia, come nel resto del mondo, le banche dei semi sono di recente istituzione. Nel 2005 nasce una associazione scientifica, denominata Rete Italiana Banche del germoplasma per la conservazione Ex situ della flora spontanea italiana (RIBES), che mette in rete 18 banche del germoplasma italiane. I soci di RIBES sono università, musei, parchi regionali e nazionali che collaborano per un’efficace conservazione ex situ della diversità vegetale spontanea in Italia, fondata su solide basi scientifiche.
La composizione dell’associazione è cambiata negli anni e ad oggi i partner della RIBES sono:
- Banca del germoplasma della Valle d’Aosta (socio dal 2017)
- Banca del germoplasma delle Alpi sudoccidentali, Parchi e riserve naturali cuneesi (B. Gallino) (socio fondatore)
- Lombardy Seed Bank, CFA-Centro Flora Autoctona della Regione Lombardia (G. Rossi), dal 2005,[16]: la Banca del germoplasma della Regione Lombardia si trova nel Centro Flora Autoctona all’interno del Parco del Monte Barro (socio fondatore)
- Trentino Seed Bank, Museo delle Scienze (C. Bonomi) (socio fondatore)
- Banca del germoplasma dell’Orto botanico di Padova, Università di Padova (M. Villani) (socio fondatore)
- Banca del germoplasma autoctono vegetale, Università di Udine (V. Casolo) (socio dal 2020)
- Laboratorio per la conservazione della diversità vegetale ligure, Giardini botanici Hanbury – Università di Genova (M. Mariotti) (socio fondatore)
- Banca del germoplasma dell’Orto botanico di Pisa, Università di Pisa (G. Bedini), una delle più importanti banche dei semi d’Italia (socio fondatore)
- Banche del germoplasma livornesi, Provincia di Livorno (A. Borzatti) (socio fondatore)
- Banca del germoplasma per la conservazione delle specie anfiadriatiche, Università politecnica delle Marche (S. Casavecchia) (socio fondatore)
- Banca del germoplasma dell’Università di Perugia (socio dal 2012)
- Banca del germoplasma della Tuscia, Università della Tuscia (S. Magrini) (socio fondatore)
- Banca del germoplasma di Roma, Sapienza Università di Roma (F. Attorre) (socio fondatore)
- Banca del germoplasma della Majella, Parco Nazionale della Maiella (L. Di Martino) (socio fondatore)
- Banca del germoplasma della Sardegna, Università di Cagliari (G. Bacchetta) (socio fondatore)
- Banca del germoplasma dell’Orto botanico di Palermo, Università di Palermo (C. Salmeri), dal 1993 (socio fondatore)
- Banca del germoplasma dell’Orto botanico di Catania, Università di Catania (A. Cristaudo) (socio fondatore)
- Banca vivente del Germoplasma vegetale dei Nebrodi (I. Digangi) (socio dal 2020)
La rete RIBES è membro di altre associazioni scientifiche a livello internazionale:
- ENSCONET – European Native Seed COnservation NETwork
- GENMEDA – Network of Mediterranean Plant Conservation Centres
Altre banche dei semi in Italia conservano semi di specie o varietà locali di interesse agronomico, medicinale o culturale:
- nel 2006 nasce la Banca dei semi di Pietracuta gestita da Civiltà Contadina la quale cerca di coordinarsi con i seed savers italiani
- all’interno del progetto Orti delle erbe spontanee della Accademia delle Erbe Spontanee del Lazio è inclusa una Banca dei semi
- dal 2007 è operativa la Banca dei Semi dell’Associazione Eta Beta Onlus che affianca all’attività di conservazione ex-situ, la promozione e la diffusione di germoplasma di specie vegetali di cui è attestato un uso culturale (alimentare, artigianale, medicinale, industriale, ecc.). Dispone di un centro di conservazione, di una masseria e terreni per la rigenerazione del materiale presente in banca, di un’area attrezzata per attività didattiche e di studio e di una estesa rete di corrispondenti.
- nel 2013 nasce la Banca dei semi salentina, con sede a Giuggianello in provincia di Lecce in Puglia. Ha l’obiettivo primario di reperire i semi tradizionali tramite una rete diffusa di coltivatori e di seed savers, inclusi Istituti Agrari e Orti Urbani della provincia di Lecce, i quali conservano e/o coltivano varietà locali e che scambiano liberamente i semi in loro possesso, strategia antichissima per la conservazione e la diffusione della biodiversità in Puglia. La banca dei semi salentina, valorizza le semenze tradizionali tramite la “Caratterizzazione partecipata”, che inserisce le varietà locali nel registro dei prodotti tradizionali di Puglia, in maniera pubblica e partecipativa, inoltre coordina workshops, eventi pubblici, attività nelle scuole, seminari e molto altro ancora nell’ambito della comunicazione ed educazione ambientale in Puglia.