Leggendo “Il giro del mondo in 80 alberi” di J. Drori ho riscoperto e rivalutato questa pianta, che per certi aspetti potrei anche eleggere a mio “albero totemico”: foglie simili a quelle del mio adorato acero (simbolo del Canada), emblema della Londra del XIX secolo, discendente dall’incrocio tra il platano americano e quello orientale, nato in Inghilterra, Spagna o Francia, splendido esempio di eterosi ovvero “vigore dell’ibrido”, cresce nell’inquinamento delle città sfaldando la corteccia intrisa di sudiciume, pulendo l’aria e rimanendo sano… 

Platanus acerifolia

Il Platano comune o Platano ibrido (Platanus acerifolia (Aiton) Willd.) è una specie arborea della famiglia delle Platanaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Rosidae, Ordine Proteales, Famiglia Platanaceae e quindi al Genere Platanus ed alla Specie P. acerifolia.
È sinonimo il termine Platanus × hispanica.
Etimologia –
Il termine Platanus proviene dal greco πλάτανος plátanos platano orientale, derivato da πλατύς platýs ampio, largo, per l’ampia chioma o per le grandi foglie. l’epiteto specifico acerifolia deriva dal genere Acer (nome latino dell’acero citato in Plinio e Ovidio che potrebbe derivare da acer acris a punta, pungente, per i lobi appuntiti delle foglie o per l’uso dell’acero per fabbricare lance) e da folium foglia: con foglie simili a quelle di un acero.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Platanus acerifolia viene ritenuto un ibrido tra il Platanus orientalis ed il Platanus occidentalis; non avendo ancora molti caratteri stabilizzati diviene difficile definire con precisione la sua genesi ed origine. Si dice che l’ibridazione sia avvenuta in Spagna, ma potrebbe anche essere avvenuta nei Vauxhall Gardens di Londra, dove John Tradescant, il giovane, scoprì l’albero a metà del XVII secolo e precisamente nel 1663 e prima del 1670 era coltivato all’orto botanico di Oxford.
Descrizione –
Il Platano comune è un albero imponente che può raggiungere i 30 metri di altezza ed in certi casi arrivare anche a 40 m; ha una chioma ampia che rimane fino a terra negli esemplari isolati. Presenta un fusto dritto e cilindrico con corteccia che si desquama in placche asimmetriche lasciando visibili gli strati sottostanti di colore grigio – verdastro. Ha una ramificazione simpodiale (la gemma apicale abscinde) e le gemme divergenti sono contenute nelle perule del picciolo fuse assieme. I rami dell’anno sono glabri. Le foglie hanno lamina grande e lungamente picciolate, simili a quelle del platano orientale con cinque o sette lobi acuti e dentati e stipole piccole. Se hanno maggiormente i caratteri del platano occidentale hanno tre (cinque) lobi ottusi e stipole grandi. La pianta fiorisce nel periodo tra aprile e maggio ed i fiori sono riuniti in racemi di colore gialli e rossi e l’impollinazione è anemofila. I frutti, di forma sferica, sono portati su peduncoli molto lunghi e riuniti in racemi. Questi maturano nel periodo autunnale e si disgregano in inverno; gli acheni vengono trasportati lontano dalla pianta per mezzo del vento (anemocoria) grazie a dei ciuffi che li sostengono.

Coltivazione –
Il platano comune è una pianta che cresce, senza alcun problema, in qualsiasi terreno, preferendo comunque i substrati ben drenati e profondi, non calcarei; infatti data la grande altezza che può raggiungere ha bisogno di poter sviluppare un buon apparato radicale che lo sostenga e il terreno ben drenato permette di evitare la formazione di ristagni idrici, che risultano dannosi per la salute della pianta. la pianta predilige esposizioni soleggiate, anche se si sviluppano senza problemi in qualsiasi condizione; crescono anche all’ombra completa. È, inoltre, una pianta resistente al freddo.
Per la loro collocazione si tenga conto della loro mole per cui richiedono luoghi ampi e che consentano loro il migliore sviluppo.
Per quanto riguarda gli apporti idrici, solitamente la pianta si accontenta delle piogge, anche se è bene annaffiare gli esemplari molto giovani nei mesi più caldi e siccitosi dell’anno, per fare in modo che essi possano svilupparsi correttamente.
Per la moltiplicazione si possono praticare delle talee in autunno, mentre in primavera è possibile propagare il platano comune per seme. È comunque possibile prelevare anche i polloni basali che si sviluppano in gran numero; per i primi anni le piccole piantine sono spesso soggette a numerose malattie, è quindi bene irrorarle con fungicidi ad ampio spettro per evitarne l’insorgenza.
Il platano comune è una pianta molto resistente all’inquinamento, sopporta le potature, anche severe e ripetute.
Usi e Tradizioni –
Il Platanus acerifolia, conosciuto anche come Acero di Londra, è spesso conosciuto anche col sinonimo Platanus × hispanica.
Si pensa che la specie fu formata dall’ibridazione nel XVII secolo dopo che P. orientalis e P. occidentalis erano stati piantati in prossimità l’uno dell’altro. Si dice spesso che l’ibridazione sia avvenuta in Spagna, ma potrebbe anche essere avvenuta nei Vauxhall Gardens di Londra.
Questa specie ha caratteristiche intermedie tra le due specie parentali e l’ibrido è fertile.
Il Platano comune o ibrido è una pianta molto rustica e resiste bene alle potature, per questo ha sostituito gli altri platani per scopi ornamentali. Viene usato anche in falegnameria per oggetti torniti, mobili e oggetti comuni.
Modalità di Preparazione –
Oltre agli scopi ornamentali e di utilizzo del legname, il Platano comune non ha altri particolari usi, suffragati da sufficiente letteratura.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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