Noi degli anni ’70 siamo praticamente cresciuti a “pane e zombi“, turbati e al contempo affascinati da “La notte dei morti viventi” e di tutti i suoi sequel cinematografici più o meno splatter. Poi, con i primi PC Windows performanti, dalla saga videoludica “Resident Evil” e di tutti i suoi cloni più o meno riusciti.
Ho giocati diversi titoli, ma nessuno mi ha mai appassionato particolarmente. Anche se devo ammettere che certi capitoli di “Resident Evil” mi hanno fatto sobbalzare più di una volta davanti al monitor e hanno reso inquieto anche qualche mio sonno. Ma si trattava appunto di paura magistralmente generata dagli autori, non di passione per un genere che considero solo tanto comodo per far sfogare rabbia e violenza (anche se solo virtualmente) su propri simili disumanizzati. La versione 2.0 della propaganda militare che, a ragione o torto, da sempre disumanizza il nemico per non generare obiezioni di coscienza nei soldati in prima linea.
Poi, nel 2013, leggo recensioni su questo titolo che lodano la trama, il gameplay, il livello grafico e scenografico, il comparto sonoro sia in relazione all’audio ambientale che alle musiche e lo acquisto per PS3. Sarà che è capitato nel periodo della mia vita dove forse ero maggiormente propenso a divenire padre e il gioco ha centrato questo momento, sarà che è stato realmente scritto e realizzato ai massimi livelli dell’industria videoludica del periodo, ma mi sono sinceramente affezionato a Ellie e l’ho accompagnata nel suo viaggio per molte notti, non riuscendo facilmente a lasciare il gamepad per andare a dormire. Con Arihanna seduta al mio fianco che seguiva partecipe l’avventura come guardando un film.
Nel 2016 ho acquistato la copia rimasterizzata per PS4… e si è rivissuta la stessa esperienza di anni prima: decine di serate trascorse accompagnando la nostra Ellie alla sua meta, godendo di un’esperienza ancor più amplificata dalla grafica migliorata e dal comporta sonoro ai massimi livelli grazie al nuovo impianto audio.
Che dire? E’ un capolavoro che non si può non aver giocato. O meglio, vissuto.
Non ci rimane che attendere il secondo capitolo previsto con l’uscita della PS5… 😉😀

The Last of Us è un videogioco horror action-adventure del 2013, sviluppato da Naughty Dog e pubblicato da Sony Interactive Entertainment per PlayStation 3 e PlayStation 4.
È stato annunciato ufficialmente il 10 dicembre 2011 durante gli Spike Video Game Awards. Il gioco si è dimostrato il migliore durante l’Electronic Entertainment Expo 2012, aggiudicandosi 5 premi, tra cui il premio per la miglior presentazione, per il miglior gioco per console e per il miglior gioco originale.
Il gioco è uscito il 14 giugno 2013, sia in versione fisica che digitale. È il primo titolo ad avere la caratteristica di poter essere giocato ancora prima del completamento del download stesso (dal 70% del completamento riuscito in poi), funzione oggi presente in tutti i videogiochi PlayStation 4.
Il 9 aprile 2014 viene annunciata sul PlayStation Blog una versione del gioco “rimasterizzata” per Ps4, intitolata The Last of Us Remastered. Questa presenta texture più definite, luci ed ombre migliorate, una risoluzione nativa di 1080p ed un framerate di 60 fps. Contiene inoltre un documentario sulle cinematiche di gioco e tutti i contenuti scaricabili inclusi nel gioco originale, con l’aggiunta di un nuovo capitolo giocabile solo al termine dell’avventura principale. Il capitolo è intitolato Left Behind. A differenza degli altri capitoli della storia, parte di questo è cronologicamente avvenuta prima degli eventi di The Last of Us. L’uscita per PlayStation 4 è avvenuta il 29 luglio 2014.
Il 3 dicembre 2016 è stato annunciato The Last of Us Part II, il sequel che vede come protagonista una Ellie ormai diciannovenne.

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The Last of Us è il miglior gioco degli ultimi 12 anni per i BAFTA Game Awards

The Last of Us è il miglior gioco degli ultimi 12 anni per i BAFTA Game Awards: il capolavoro di Naughty Dog ha battuto in finale God of War.

The Last of Us è il miglior gioco degli ultimi 12 anni per i BAFTA Game Awards. L’ambito premio ha organizzato un torneo tra i vincitori degli ultimi anni. A spuntarla è stato il capolavoro di Naughty Dog, che ha battuto in finale God of War.
La British Academy of Film and Television Arts o BAFTA è un’organizzazione britannica che premia annualmente opere cinematografiche, televisive e interattive. I BAFTA Game Awards sono quindi uno dei premi più prestigiosi che possano essere assegnati ad un videogioco o a una personalità della nostra industria. Per esempio quest’anno sarà premiato Hideo Kojima.
Per intrattenere un po’ durante questi giorni di quarantena e scaldare i motori in vista dell’edizione di quest’anno, l’organizzazione ha deciso di indire una votazione online per stabilire il campione della Bafta World Cup of Games. A partecipare sono i vincitori del premio come Gioco dell’anno degli ultimi dodici anni. Stiamo parlando, in ordine sparso, di capolavori come Bioshock, Dishonored, Destiny, Portal 2, Batman: Arkham Asylum, Super Mario Galaxy, Uncharted 4: Fine di un Ladro, God of War, Fallout 4, Mass Effect 2, The Last of Us e What Remains of Edith Finch.
Un lotto di giochi notevole: la sfida avrebbe potuto avere benissimo un altro vincitore e in pochi avrebbero potuto lamentarsi. A vincere, però, è stato The Last of Us (il vincitore nel 2014) che ha battuto God of War (vincitore nel 2019) in una combattutissima finale.
Il capolavoro di Naughty Dog si è aggiudicato il 60,9% dei voti e domani sfiderà il vincitore dell’edizione 2020. Chi prevarrà?
FONTE

 


The Last of Us II

Nel febbraio 2021 ho concluso questo capolavoro e scritto una recensione molto appassionata. Purtroppo l’articolo è andato perso con l’incendio del server… quindi quando troverò l’ispirazione ne scriverò una nuova. Per ora leggete questa, che condivido al 100%!

 

THE LAST OF US 2 RECENSIONE: UNO DEI PIÙ GRANDI GIOCHI DELLA GENERAZIONE

Sony e Naughty Dog chiudono la generazione PlayStation 4 con un gioco destinato a restare nella storia dell’intrattenimento videoludico.

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Approfondimento…

E se la pandemia di The Last of Us ci colpisse davvero?

Per quanto la diffusione di un fungo in grado di prendere il controllo del cervello umano sia abbastanza implausibile, la resistenza ai farmaci antifungini lo è purtroppo molto meno. Ecco cosa dice la scienza

Il primo episodio di The Last of Us, la fortunata serie targata Hbo, adattamento dell’altrettanto fortunato e omonimo videogioco, si apre mostrando una trasmissione televisiva della fine degli anni Sessanta, in cui un epidemiologo parla della possibilità che un fungo inneschi una pandemia“Un gene del fungo potrebbe mutare – spiega il medico – e un fungo potrebbe farsi strada nel nostro cervello e prendere il controllo di miliardi di esseri umani: fantocci con le menti avvelenate, concentrati su un unico obiettivo. Diffondere l’infezione a qualunque altro essere umano, con ogni mezzo necessario. Per cose di questo genere non ci sono trattamenti. Non esistono, né è possibile realizzarli. Perdiamo, e basta”. È esattamente quello che accade nella serie (e nel videogioco): un fungo parassita mutato, il Cordyceps, infetta con le sue spore gli esseri umani, trasformandoli di fatto in esseri mostruosi. Ci siamo allora chiesti: quanto c’è di vero dietro questa storia? Cosa dice la scienza in proposito? Visto come è andata con CoViD-19, dovremmo essere preoccupati?

Realtà e finzione

Andiamo con ordine. Anzitutto, va detto che il Cordyceps esiste davvero: è un genere di fungo parassita che cresce sopra, dentro e infine fuori dagli insetti, e ogni sua singola variante profila su una specie diversa. C’è, per esempio, una varietà che cresce specificamente sui bruchi delle falene. Il comportamento di questo fungo, così come quello di tutti i parassiti, è molto inquietante: le spore di Cordyceps spingono gli insetti a comportamenti irregolari, assumendo il controllo del loro cervello e delle loro funzioni motorie e trasformandoli in esseri che con un po’ di fantasia potremmo chiamare insetti zombie. In capo a qualche settimana, il fungo uccide il suo ospite e fa crescere un gambo simile a un viticcio dal suo cadavere; questo viticcio, quando è completamente sviluppato, produce e rilascia nuove spore che infettano nuovi insetti nelle vicinanze, soprattutto quelli corrispondenti alla specie dell’ospite.

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Esiste un pericolo simile per gli esseri umani? Con Cordyceps no, per fortuna. Anzi: il fungo è addirittura utilizzato in alcuni integratori (dalla dubbia efficacia), tra cui lo smoothie prodotto da Gwyneth Paltrow (che costa 200 dollari).

Tuttavia, la storia non finisce qui…

Perché esiste il Claviceps, un genere “cugino” di Cordyceps, dal comportamento molto simile, che è in grado, attraverso la catena alimentare, di entrare in contatto con gli esseri umani. Ed è già successo, come ha spiegato a Esquire David Hughes, entomologo e biologo specializzato in parassitologia e consulente scientifico del videogioco“Il genere di funghi che causa questi problemi, Claviceps, è effettivamente in grado di ‘entrare’ in piante e raccolti. Esiste una malattia dell’ovario dei fiori della segale, la cosiddetta segale cornuta, dovuta per l’appunto a un’infezione di questo genere. Quando gli esseri umani si cibano di questa segale, possono soffrire di episodi psicotici; si pensa addirittura che i famosi processi alle streghe di Salem siano collegati a episodi psicotici scatenati dalla segale cornuta”.

I casi documentati sono diversi: la malattia si chiama fuoco di Sant’Antonio (da non confondere con l’omonima infezione da Herpes zoster), o anche fuoco sacromale degli ardenti, o ergotismo, ed è legata a fenomeni allucinatori anche collettivi: oltre al già citato caso delle streghe di Salem, uno studio ha collegato la malattia anche a presunti eventi soprannaturali come le apparizioni di Lourdes e Fátima, tutti avvenuti in contesti svantaggiati da un punto di vista sociale ed economico, e dove era pertanto molto diffuso il consumo di pane di segale. L’ultimo presunto caso di ergotismo risale al 1951 e si è verificato in un villaggio della Francia meridionale, dove diverse centinaia di persone soffrirono di allucinazioni e qualcuno arrivò addirittura a esibire comportamenti violenti o autolesionisti. Tra l’altro, dice ancora Hughes, “anche l’Lsd e la ketamina sono stati sintetizzati a partire da questo gruppo di funghi: l’idea che quindi il parassita possa causare comportamenti convulsi e disordinati, così come l’idea che cibandosi di un patogeno ci si possa infettare, non è del tutto peregrina. D’altronde anche ogni volta che si beve una birra il comportamento viene alterato: ed è tutto dovuto all’etanolo, che è il sottoprodotto di un fungo”. Fortunatamente, il comportamento non viene alterato al punto che gli esseri umani si trasformano in zombie che hanno come unico scopo la trasmissione del fungo ai loro simili.

Un grosso problema

Al momento non esiste alcun vaccino per le infezioni fungine, e i farmaci che abbiamo a disposizione per trattarle sono pochi e non funzionano sempre: questo è dovuto anche al fatto che i funghi, a livello cellulare, sono molto più simili agli esseri umani di quanto non lo siano batteri e virus; e dunque la maggior parte dei farmaci che attaccano i funghi attaccano anche le nostre cellule. Di più: i funghi, come i batteri, sono in grado di sviluppare una forte resistenza ai farmaci (tanto che oggi si parla di antimicrobico-resistenza, un termine più ampio di antibiotico-resistenza); la Candida auris, un fungo isolato per la prima volta in Giappone nel 2009, ha velocemente sviluppato, in circa il 90% dei campioni isolati, una forte resistenza ad almeno una delle classi di antifungini disponibili, e nelle infezioni ospedaliere avvenute in Canada, stando alle stime della World health organization, è arrivato a uccidere fino al 53% dei soggetti infettati. Nel complesso, secondo le osservazioni degli esperti di Global Action for Fungal Infections, le infezioni fungine fanno più vittime della malaria. Non sarà The Last of Us, ma certamente è uno scenario preoccupante.

FONTE


The Last of Us, la profezia si sta avverando: il fungo “zombie” esiste

Esiste davvero un fungo “zombie”, come nella serie tv The Last of Us? Alcuni scienziati hanno scoperto qualcosa di incredibile: la realtà supera l’immaginazione.

Quello che accade nei film di fantascienza, e che a volte popola i nostri peggiori incubi, sembra essere lontanissimo dalla realtà. E se invece fosse tutto vero? Alcuni scienziati hanno recentemente scoperto un nuovo tipo di fungo parassita in grado di trasformare i ragni in creature “zombie”, proprio come succede nella serie tv The Last of Us, che ha riscosso grandissimo successo. Come una profezia che si avvera. Ma la specie umana è in pericolo?

In Brasile hanno trovato un fungo “zombie”

Lo scorso novembre, un team di scienziati è partito per una missione tra le foreste brasiliane che si estendono a nord di Rio de Janeiro, per documentare la biodiversità della zona e cercare nuove specie. Quello che gli esperti hanno trovato è qualcosa di sensazionale: si tratta di un fungo parassita, un raro organismo dall’affascinante colorazione violacea, appartenente probabilmente alla famiglia dei Cordyceps. Questi ultimi sono funghi in grado di attaccare altri miceti o piccoli invertebrati, trasformandoli letteralmente in zombie.

Non a caso, nella serie tv The Last of Us si fa cenno proprio a questa classe di funghi, che fantasiosamente avrebbero preso il controllo della specie umana rendendo quasi tutti i suoi membri dei mostri simili a zombie. Tornando alla realtà, il nuovo fungo rinvenuto in Brasile si “accontenta” di soggiogare i ragni botola, infettandoli e poi uccidendoli. “È una cosa davvero affascinante. Non sappiamo molto di questo gruppo di miceti, perché è molto poco studiato” – ha affermato il dottor João Araújo, micologo brasiliano del New York Botanical Garden – “È stato raccolto pochissime volte al mondo, soprattutto in Thailandia”.

Per poter capire se si tratta davvero di una nuova specie, occorrerà attendere il sequenziamento del suo DNA. Nel frattempo Araújo, uno degli autori della scoperta, non ha ancora deciso quale nome assegnare al fungo. Tra l’altro, questo non è l’unico che gli scienziati hanno trovato nel corso della missione esplorativa tra le foreste brasiliane. Sono infatti stati individuati parassiti fungini che predano ragni mietitori e scarabei stercorari. Sulla scia di The Last of Us, il pensiero nasce spontaneo: dobbiamo forse preoccuparci di questi organismi?

I funghi parassiti sono una minaccia per l’uomo?

Il nuovo fungo parassita in grado di soggiogare i ragni botola non è certo il primo esemplare di questa categoria. Accade ad esempio con un organismo della specie Ophiocordyceps, che prende di mira la formica proiettile riuscendo addirittura a farla spostare dal suo nido per raggiungere luoghi in cui il fungo può diffondere meglio le sue spore. Come può controllare la sua mente? Secondo gli scienziati, il parassita riuscirebbe a infettare la vittima facendo crescere delle cellule fungine attorno al suo cervello, prendendo il controllo del sistema nervoso e dei muscoli.

Funghi parassiti e insetti “zombie” esisterebbero da milioni di anni, ben prima che l’uomo facesse la sua comparsa sulla Terra. E per noi non rappresenterebbero alcun pericolo. Innanzitutto perché, per passare a predare creature a sangue caldo, i miceti dovrebbero compiere un enorme salto evolutivo, con mutazioni genetiche che potrebbero richiedere anche milioni di anni. Inoltre, ciascun fungo parassita si è specializzato in un particolare insetto, e cambiare preda potrebbe essere davvero troppo difficile. Insomma, la nostra generazione (e molte di quelle a venire) non sembra avere alcunché di cui preoccuparsi.

FONTE


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