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Particolarissima pianta che abbiamo trovato nel giardino dell’Eremo, che non avevo mai visto prima e che fa dei fiori rosa di 30-40 cm di diametro! Incredibile! Mi hanno detto sia Canadese, leggendo su vari siti web dovrebbe trattarsi di un Hibiscus militaris. Devo approfondire. Comunque è una pianta particolarissima e molto bella.
NOTA GENNAIO 2024: Probabilmente questa pianta mi odia… perchè in due anni qui, l’ho trapiantata due volte! Però al momento non pare abbia ancora sofferto. Era nel centro dell’area che prima ho dedicato all’orto e l’ho messa perimetrale. Poi lì ho deciso di scavare il laghetto e così ora l’ho spostata nel giardino. Spero di non doverla toccare più!
👁🗨 CHECK 01-2024: 🟢
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Hibiscus
Hibiscus L., 1753 è un genere di piante della famiglia delle Malvacee che comprende oltre 400 specie.
Il nome deriva dal greco e probabilmente fu assegnato da Dioscoride,
Descrizione
Il genere comprende piccoli alberi, arbusti e piante erbacee annuali o perenni.
Distribuzione e habitat
Il genere ha una distribuzione cosmopolita, essendo diffuso nelle aree tropicali e temperate di America, Europa, Africa, Asia e Oceania.
Molto apprezzato nei Paesi del Centro America e alle Hawaii, dove specie provenienti dalla Cina si sono incrociate con le specie endemiche hawaiane dando origine a delle piante spettacolari. Troviamo però grandi coltivazioni di ibisco anche in Australia, Nuova Zelanda.
Altre specie erbacee originarie del Nord America sono l’Hibiscus militaris dai larghi fiori campanulati colorati di rosa-crema, e l’Hibiscus moscheutos che hanno dato origine a varietà dai fiori dai colori rosso, rosa, bianco, giallo e arancione.
In Italia
L’ibisco in Italia è, per antonomasia, l’Hibiscus syriacus, la specie ornamentale più diffusa, un arbusto a foglie caduche che fiorisce da luglio ad ottobre, molto diffuso in coltivazione come pianta ornamentale, nei giardini e come arredo urbano.
In Italia sono presenti inoltre, allo stato spontaneo:
- Hibiscus palustris (L.) R.T. Clausen,
- Hibiscus rosa-sinensis L.,
- Hibiscus trionum L.
Nell’Italia centro-meridionale si trova come specie spontanea, nelle scarpate o prode di fiumi l’Hibiscus roseus, bella pianta con alti steli ricoperti di grandi fiori di colore rosa vivo.
Abbastanza diffuso è anche l’Hibiscus palustris – in italiano ibisco palustre – pianta erbacea perenne a foglie caduche, originaria dell’Asia e del continente americano, che sviluppa fusti legnosi eretti, alti 80–150 cm, ricoperti da una sottile peluria, larghe foglie ovali, talvolta allungate o trilobate, verdi sulla pagina superiore, biancastre e tormentose sulla pagina inferiore, dentate; per tutta l’estate produce numerosissimi fiori a forma di imbuto, larghi 15–20 cm, di colore bianco o rosa, ma esistono anche ibridi con fiori rosso intenso. Per favorire una fioritura più abbondante si consiglia di asportare i fiori appassiti; in autunno la pianta perde completamente le foglie e talvolta tutta la parte aerea, che si svilupperà in maniera vigorosa la primavera successiva. In natura questi arbusti costituiscono larghe colonie, nei pressi di paludi o di corsi d’acqua lenti e poco profondi. In genere queste piante si sviluppano sulle rive di corsi d’acqua o di paludi, anche in vicinanza di acque salmastre, ma sono meno resistenti al freddo delle altre e difficilmente sopportano la siccità.
Usi
Ornamentale
Le specie più utilizzate come piante ornamentali sono le numerose varietà di Hibiscus syriacus, rustiche e resistenti al freddo, a foglie decidue, fioritura estiva con fiori colorati di bianco, rosa, viola e lilla, coltivate anche ad alberello; e le varietà di Hibiscus rosa-sinensis, che vengono coltivate in piena terra solo nelle zone a clima invernale mite, con foglie ovali persistenti, di colore verde scuro lucido, fiori ad imbuto di colore rosso smagliante, che fioriscono uno alla volta dalla primavera all’estate.
L’Hibiscus syriacus viene utilizzato nei giardini e in vaso sui terrazzi, come alberelli isolati o per la formazione di siepi fiorite; l’Hibiscus rosa-sinensis può essere coltivato nei giardini solo nelle zone a clima mite, mentre nelle zone con inverni rigidi viene coltivato in vaso e ritirato in serra all’inizio dell’autunno.
Medicinale
Le sue proprietà farmacologiche sono state confermate dalla ricerca moderna: funge da antisettico, astringente, colagogo, emolliente, digestivo, diuretico, purgativo, refrigerante, resolvente, calmante, stomachico e tonico. Tutte le parti della pianta sono utili dal punto di vista medicinale. Le foglie sono emollienti, diuretiche, refrigeranti e sedative, mentre i petali, i semi ed i calici maturi presentano le proprietà diuretiche e antiscorbutiche. I frutti sono antiscorbuto. Le radici amare sono usate come aperitive e tonico, ma hanno spiccate qualità emollienti, anche come rimedio alla tosse. I fiori dell’ibisco sono uno shampoo eccellente. L’estratto del fiore è stato usato in molti rimedi contro disordini del fegato, alta pressione sanguigna e come afrodisiaco, anche se quest’ultimo impiego è stato molto contestato.
Alimentari
Dai fiori di Hibiscus sabdariffa si ottiene il carcadè (o karkadè), utilizzato per la produzione di tisane e confetture.
Altro
Tra le 300 specie d’interesse economico abbiamo l’Hibiscus cannabinus utilizzato nell’industria cartaria per il suo alto contenuto in cellulosa e nell’industria della canapa.
In Polinesia, da sempre, l’ibisco è portato tra i capelli dalle ragazze; i ragazzi invece sono soliti appoggiarne un fiore sull’orecchio destro, se sono fidanzati, sull’orecchio sinistro, se sono “liberi”.
Famoso è il consumo di insalate di malvacee presso gli antichi romani, non foss’altro che per le indigestioni che ne faceva Cicerone.
I suoi fiori sono delicati e leggerissimi e hanno una durata molto breve, di solito un giorno; per questo regalando l’ibisco si vuole esaltare la bellezza fulminea e fugace. Il linguaggio amoroso ottocentesco si è sbizzarrito su questo fiore: donarne uno all’amata significa “tu sei bella”, il siriaco a fiore bianco ne loda la lealtà e rosso la pazienza del corteggiatore, mentre i colori cangianti attestano un rifiuto. Il rosso sangue, inutile dirlo, è “ferita al cuore”.
Metodi di coltivazione
Gli Hibiscus desiderano posizioni soleggiate e calde, sufficientemente umide, sono poco esigenti per il tipo di terreno, purché fertile e fresco, l’Hibiscus syriacus resiste bene ai periodi siccitosi e al freddo, necessita solo di frequenti potature per mantenere la forma compatta dei cespugli.
Ama molto il sole ed il caldo, predilige posizioni molto luminose, esposte direttamente ai raggi solari e ama le estati molto calde e lunghe. Può sopravvivere anche in condizioni avverse, anche se l’ombra causa scarse fioriture, così come un’estate molto fresca. Queste piante non temono il freddo e possono sopportare senza problemi gelate intense anche di lunga durata, anche se può capitare che alcuni dei rami dissecchino a causa del freddo.
Bisogna ovviamente annaffiare le giovani piante da poco messe a dimora, in modo da favorire lo sviluppo dell’apparato radicale; ma poi ci si accorgerà che sono molto rustiche e di facile coltivazione: possono sopportare lunghi periodi di siccità, ed anche brevi periodi con presenza di acqua stagnante sulle radici. Inoltre si accontentano di qualsiasi terreno, anche povero e sassoso pur prediligendo quelli freschi, mediamente ricchi di humus, con un buon drenaggio. L’ibisco può essere coltivato in vaso, ponendolo in un recipiente capiente; però bisogna ricordare che va rinvasato ogni 2-4 anni. La moltiplicazione avviene generalmente per seme, in primavera; l’ibisco tende con facilità ad autoseminarsi, ma dal seme è difficile ottenere piante identiche alla madre e perciò è meglio praticare talee, prelevandole dai rami che non hanno portato fiori; bisogna tener presente che i nuovi germogli vengono molto spesso attaccati dagli afidi, che portano anche allo sviluppo di fumaggini; inoltre durante l’estate il fogliame può venire vistosamente rovinato degli acari, che si posano sulla pagina inferiore delle foglie.
Le varietà coltivate in vaso richiedono posizioni soleggiate e calde, concimazioni con fertilizzante liquido ricco di potassio, per favorire un’abbondante fioritura, due volte al mese nella bella stagione, annaffiature abbondanti e regolari d’estate, diradate d’inverno.
Le piante in vaso hanno una crescita veloce raggiungendo in breve tempo 1,5 m di altezza, vanno pertanto rinvasate in primavera utilizzando terriccio universale
La moltiplicazione avviene per innesto su soggetto ottenuto da seme per l’Hibiscus syriacus, mentre per l’Hibiscus rosa-sinensis si utilizza la talea.
Ibisco gigante
Si tratta di una pianta piuttosto robusta ed è caratterizzata da foglie caduche. Le sue origini sono asiatiche ma viene usata comunemente anche nel nostro paese per decorare giardini privati.
Può raggiungere i tre metri d’altezza e ha una corteccia grigia che con lo scorrere del tempo diviene rugosa e con tratti scuri. Le foglie a tre lobi sono ovali e hanno una colorazione verde che cambia in base alla varietà che si coltiva.
Con la fine della primavera vediamo le prime fioriture, che si protraggono poi fino a settembre inoltrato. I fiori con la loro forma a campana sono molto grandi, ed hanno diverse colorazioni che possono variare dal bianco all’arancione, da rosa al rosso scarlatto. I frutti di tipo semi legnoso si presentano di color marrone scuro e contengono semi.
Ibisco gigante: Potatura
La potatura viene eseguita periodicamente ma non prima che la pianta abbia raggiunto i tre anni d’età.
Ed oltre ad essere il sistema più idoneo per dare all’ibisco la forma che si desidera, può anche per rinvigorire gli esemplari vecchi.
Con la potatura ci si assicura che tutte le parti danneggiate, malate o prive di vitalità siano rimosse. Questa operazione viene effettuata agli inizi della primavera, in corrispondenza della ripresa vegetativa delle piante.
È una sana e buona abitudine disinfettare gli attrezzi tra un taglio e l’altro per evitare che eventuali malattie possano propagarsi più rapidamente o infettare le parti sane della pianta.
Il taglio deve essere netto, ed inclinato nella direzione in cui si vuol far crescere il ramo, e non dimenticare di eseguire il taglio appena sopra il nodo.