Da qualche tempo ho iniziato a riflettere su questa evoluzione della cultura pop. Segnerò qui di seguito qualche appunto…
PRIMA RIFLESSIONE
L’evoluzione dai vampiri “borghesi” (aristocratici) agli “zombie massa” riflette profondi cambiamenti socio-economici e culturali, passando da paure legate all’aristocrazia e allo sfruttamento individuale a quelle legate all’alienazione della società moderna e all’anonimato della massa.
Il Vampiro Aristocratico (Borghesia)
Nella letteratura e nel folklore ottocentesco (si pensi al Dracula di Bram Stoker), il vampiro è tipicamente una figura aristocratica, sofisticata e potente.
- Simbolismo: Rappresenta la classe dominante che vive del “sangue” (forza vitale, lavoro) della classe inferiore (il popolo). È una metafora dello sfruttamento capitalista in cui l’accumulazione di ricchezza da parte dell’élite avviene a spese degli altri.
- Caratteristiche: È un individuo carismatico, con una morale distorta, spesso raffinato e seducente. La sua minaccia è personale e mirata, colpendo vittime specifiche e mantenendo un certo controllo e individualità.
- Contesto: Questa figura nasce in un’epoca di marcate divisioni di classe, riflettendo le ansie della borghesia emergente nei confronti della vecchia nobiltà parassitaria.
Lo Zombi di Massa (Proletariato/Società Moderna)
La figura dello zombi, originaria della tradizione voodoo haitiana come schiavo privo di volontà, subisce una metamorfosi radicale nel XX secolo, in particolare con i film di George A. Romero.
- Simbolismo: Lo zombi moderno rappresenta la massa anonima, senza volto e senza volontà, un’allegoria dell’alienazione, del conformismo e della mercificazione completa dell’uomo nella società post-industriale e neoliberista. I morti viventi sono vittime che diventano aggressori, consumatori insaziabili (di cervelli, carne) che rispecchiano una società consumistica.
- Caratteristiche: Contrariamente al vampiro, lo zombi è privo di intelligenza, individualità e carisma. Agisce per istinto primordiale (la fame) e in gruppo. La sua minaccia non è elitaria, ma universale e indiscriminata, capace di travolgere intere società in un’apocalisse globale.
- Contesto: L’ascesa dello zombi coincide con le paure della guerra fredda (apocalisse nucleare), delle pandemie, e più in generale, con l’ansia della perdita dell’identità individuale nella folla urbana e nella burocrazia moderna.
In sintesi, il passaggio dal vampiro allo zombi riflette uno spostamento delle paure sociali: dalla paura del singolo predatore potente e intelligente, alla paura della perdita di controllo individuale e della violenza anonima e inarrestabile della massa. Entrambi i non morti, come analizzato in libri come La filosofia di zombie e vampiri, offrono una lente oscura per interrogare questioni sociali e filosofiche.
