Stamane ho letto questo articolo che condivido in toto… sono le conclusioni cui sono giunto anche io dopo tanti anni di seghe mentali. Lo memorizzo per condividerlo, sperando possa essere di ispirazione per chi, come me, si pone questo genere di domande.


 

Le persone felici esistono davvero (e non c’entrano i soldi). Il purpose è il loro segreto

Viaggio alla scoperta del segreto per essere felici. Ma come? Non resta che copiare spudoratamente ciò che fanno loro, le persone felici.

Viaggio alla scoperta del segreto per essere felici. Perché non è vero che la vita è come la scaletta del pollaio, per citare il grande Eduardo de Filippo, per quanto la battuta faccia ridere.

In realtà, le persone felici hanno trovato il modo per esserlo, non vivendo isolati sul cucuzzolo di una montagna, bensì con le stesse difficoltà quotidiane di tutti gli altri, gli impegni di lavoro, le preoccupazioni e la routine di ogni giorno.

Quindi non sono gli accadimenti esterni che ci rendono più o meno felici ma il modo in cui li affrontiamo e li viviamo.

Ma come? Non resta che copiare spudoratamente ciò che fanno loro, le persone felici.

Qual è il segreto per essere felici

Mettiamo da parte la marea di frasi motivazionali che si trova in giro sul web, con consigli come ama tutti senza distinzione, dai tutto quello che hai agli altri senza ricevere nulla in cambio, dona tutti i tuoi beni materiali e via di seguito.

Senza dubbio comportamenti encomiabili ma più consoni a un santo che non a un essere umano.

Infatti, è inutile negarlo: nella vita il denaro ha (purtroppo) la sua grande importanza. Le altre due sfere che devono appagarci, per stare bene, sono quella affettiva e della salute.

Chi ha problemi da questo punto di vista è evidente che soffre tutti i giorni, così come chi stenta ad arrivare alla fine del mese oppure vive in solitudine o ha perso i suoi affetti più cari.

Ma non è nella combinazione perfetta di questi tre aspetti della vita che risiede la felicità.

Infatti, se così fosse, allora solo i ricchi, con relazioni amorose perfette e sani come un pesce dovrebbero essere felici. E invece così non è.

Come fanno dunque quelle persone che hanno problemi quotidiani da affrontare a trovare un po’ di felicità ogni giorno e a essere sempre sorridenti contro le avversità?

Ebbene, sono grate e appagate. Il segreto per essere felici è tutto qui. Per riprendere una frase di Oscar Wilde

La felicità non è avere ciò che si desidera, ma desiderare ciò che si ha.

Questo significa che l’unica strada realmente percorribile per trovare la felicità è quella di lavorare sulla propria crescita personale.

In sostanza, dobbiamo impegnarci ogni giorno a diventare la versione migliore di noi stessi.

Chi afferma di continuo: “Sono fatto così, questo è il mio carattere e non posso farci nulla, sono gli altri che devono accettarmi”, di fatto è una persona immatura che è rimasta allo stato adolescenziale.

In queste condizioni, diventa molto complicato relazionarsi con gli altri, costruire rapporti sinceri, realizzarsi sul lavoro e stare bene psicologicamente.

Chi invece ogni giorno cerca il modo di crescere e di migliorare, allora ha trovato il segreto per la felicità, perché è appagato e anche grato di ciò che ha, senza lamentarsi di continuo in modo poco costruttivo.

Come si fa a vivere felici

Chi in questo momento ha problemi di salute o di soldi oppure vive in solitudine, sicuramente si starà domandando come può migliorare queste situazioni, per trovare un po’ di felicità.

Ebbene, spesso il primo passo per farlo è quello dell’accettazione di alcune realtà. Non tutto si può cambiare (o comunque nell’immediato) e spesso non dipende dalla nostra volontà.

Basti pensare a un matrimonio ormai alla deriva, ai problemi di un figlio adolescente o alla perdita del lavoro.

È evidente che bisogna sempre attivarsi per risolvere il problema ma spesso i tempi di risoluzione sono lunghi. Come vivere nel frattempo, per trovare un po’ di felicità?

Il segreto sta nel cercare di condurre il più possibile una vita equilibrata.

Trovare un equilibrio significa compensare le mancanze di una sfera rispetto all’altra. Se siamo in salute e lo stipendio non manca, ma si vive da soli, allora è il momento di iscriversi in palestra o a un corso per il tempo libero, così da fare nuove amicizie.

Frequentare le amiche, invitarle per un caffè nel pomeriggio e fare due chiacchiere, iscriversi a un’associazione locale, può aiutare nel non sentirsi sole e sopperire alle mancanze di un matrimonio ormai sulla via del tramonto.

E così via. Nel momento in cui un aspetto della nostra vita ha decisamente un bilancio in negativo, è importante cercare di compensare il più possibile, impegnando a migliorare tutto il resto che ci circonda.

Cosa rende felici

Questo approccio della vita permette di allontanare da sé le negatività di una situazione, impiegando invece le proprie energie in qualcosa di positivo e costruttivo.

Questo non significa ignorare un problema, che sia di salute, di soldi o affettivo, ma imparare a essere grati di ciò che si ha e spesso, questo ha ripercussioni positive anche sul resto.

Bisognerebbe trascorrere almeno mezz’ora al giorno a meditare su ciò che si ha, ciò per cui si è grati e a non dare per scontato invece quello che per altre persone rappresenta una criticità quotidiana a cui far fronte.

Che sia al mattino o alla sera prima di andare a dormire, ognuno deve trovare il tempo per fermarsi solo con se stesso e riflettere su tutto questo. Spesso le persone più frustrate e infelici sono quelle che corrono da mattina a sera, ma senza sapere realmente dove stanno andando.

È il concetto di purpose o crescita personale, come abbiamo avuto modo di accennare in apertura dell’articolo.

Lo scopo -tradotto letteralmente- da perseguire per tutta la durata dell’esistenza, il miglioramento costante che, anche in tarda età, ci farà chiedere:

  • Cosa voglio fare da grande?

  • In cosa posso ancora migliorare?

Scoprire il senso più profondo e autentico della vita è lo scopo ultimo da cercare fino all’ultimo giorno.

La passione che ci fa alzare dal letto ogni mattina. E che quindi rappresenta, da una parte, la molla per migliorare sempre e, dall’altra, che ci permette di allontanarci da contesti in cui siamo imprigionati solo per senso del dovere.

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