Indice
- Adorabili infedeli (Testo del 25.07.2013)
- IL TRADIMENTO: LUI LEI L’ALTRO (Testo del 05.10.2013)
- 10 fatti sull’infedeltà (Testo del 27.02.2014)
- 7 tipologie d’infedeltà coniugale che spesso sottovalutiamo (Testo del 26.11.2015)
- 10 cose che (forse) non sai su monogamia e tradimenti (Testo del 09.10.2016)
- Chi tradisce una volta è destinato a farlo sempre: il cervello si “abitua” alle bugie (Testo del 23.12.2017)
- Tradimento – Cosa ci spinge ad essere infedeli? (Testo del 08.04.2014)
Adorabili infedeli (Testo del 25.07.2013)
Vale la pena rimanere insieme dopo aver scoperto un tradimento? Uno psichiatra americano è convinto di sì. E qui spiega come fare
Un’attenzione maniacale al fitness, cellulari che lampeggiano durante la notte, un “like” sospetto su facebook, una nuova posizione sessuale, biglietti aerei per destinazioni tutt’altro che lavorative… E un giorno la scoperta: c’è un altro o un’altra.
Sebbene non esistano statistiche definitive (secondo l’Associazione matrimonialisti italiani avviene nel 50 per cento dei matrimoni) nelle relazioni di lungo corso l’infedeltà è piuttosto comune ed è una delle cause più frequenti di separazione. E se fino a qualche tempo fa riguardava soprattutto gli uomini, oggi almeno nel 45 per cento dei casi riguarda le donne, perché sono aumentate le opportunità per mantenere contatti attraverso il lavoro o i social network. I motivi? Ci si vuole sentire connessi, speciali, perennemente eccitati. “Chiediamo al partner di partecipare alla nostra realizzazione e di essere contemporaneamente amico, compagno, amante, genitore: competenze e aspettative impossibili da soddisfare che prima, in una società meno disgregata, venivano ripartite tra famiglie allargate e amici”, dice lo psichiatra Scott Haltzman, autore di The Secrets of Surviving Infidelity, manuale per sopravvivere all’infedeltà appena pubblicato dalla John Hopkins University Press.
Ma c’è anche un altro fattore: la confusione su quello di cui abbiamo bisogno. “Più scelte abbiamo nella vita e più siamo infelici. Se in un ristorante ci danno un menu con poche alternative saremo più contenti della nostra scelta, molto di più che se dovessimo agonizzare tra molte. Troppe scelte fanno sì che rimpiangiamo quello che non abbiamo avuto e ci rende compulsivi nel cercare qualcosa di meglio ad ogni opportunità”.
È facile che tutto questo contribuisca a un senso perenne di scontentezza coniugale. “In media ci si mette sette anni per rivolgersi a un esperto. Spesso si permette alla vita amorosa di ristagnare sperando che un giorno migliorerà da sola. Alcuni non sanno quanto bisogna essere infelici prima di mollare tutto. Altri non possono permettersi il costo del divorzio o sono riluttanti a esporre i bambini a cambi violenti. Una storia extra offre una scappatoia temporanea. Sembra la risposta più facile”, dice Kate Figes, counselor matrimoniale, autrice di Our Cheating Hearts: Love, Loyalty, Lust and Lies, anche questo fresco di stampa.
Ma l’infedeltà attacca un bisogno umano essenziale: sentirsi speciali per un altro essere umano. E i sintomi di chi scopre di essere stato tradito somigliano a quelli della sindrome da stress post traumatico. Perché dovremmo tornare insieme a qualcuno che ci ha tradito? “Perché siamo umani e sbagliamo”, dice Haltzman. “Le coppie che sopravvivono alle infedeltà alla fine riconoscono che il traditore è più complicato di quello che ha commesso. Certo, è una decisione che deve prendere il singolo. Ma i matrimoni sono relazioni complesse: ci sono molte ragioni per cui il 50 per cento dei traditi continua a stare insieme. Oltre l’amore, che è importante, c’è la mancanza di indipendenza economica, obblighi nei confronti dei figli, paura della solitudine, nessun posto dove andare. In più molti di quelli che si separano dopo un tradimento arrivano a rimpiangere quella decisione e le statistiche dicono che non sono più felici col secondo o col terzo matrimonio”.
Ed è davvero possibile perdonare? “Dipende dalla gravità e dalla durata del tradimento, ma in media ci vuole un anno per superare il trauma. Perdonare significa innanzitutto liberarsi dal risentimento ed è vitale per la vittima”, dice Haltzman. “Il traditore però deve essere genuino nelle sue scuse, accettare la propria responsabilità e capire il dolore che ha provocato. E poi deve anche perdonarsi”.
Forse dovremmo rivedere le nostre aspettative nei confronti delle relazioni, visto che siamo più pronti ad accettare una separazione che un tradimento. “L’ideale della monogamia è tenuto assieme più da una condanna sociale e culturale dell’infedeltà che dalla coppia che dovrebbe essere adulta abbastanza per parlare della propria attrazione verso altre persone, i problemi interni e il modo per costruire un futuro migliore insieme”, dice Figes. “Le relazioni stanno attraversano cambi radicali che riguardano aspettative, equilibrio tra vita e lavoro e l’etica moderna della felicità individuale. Una relazione intima dovrebbe essere quella in cui possiamo essere imperfetti e sentirci comunque amati”.
Istruzioni per andare avanti
Ecco i 4 step necessari, secondo Haltzman
1. Chiudere la storia. “Sembra ovvio ma molti continuano a mantenere contatti con la terza persona. Questo crea confusione, toglie tempo ed energie alla relazione. Il partner inoltre non può competere con qualcuno che vedi solo al meglio e la tentazione sarà sempre dietro l’angolo”.
2. Tagliare qualsiasi contatto con la terza persona. “È la chiave per guarire la relazione. Con questo intendo non solo contatti sessuali ma anche email, telefono, tempo insieme sul lavoro. Non si dovrebbero mai lasciare ambiguità nel comunicare la fine di una storia, anzi bisogna chiedere di non essere più contattati”.
3. Costruire un matrimonio trasparente. “So che suona come una misura ultrasevera, ma se hai tradito e vuoi ripristinare la fiducia, il tuo partner dovrebbe avere accesso a tutti i tuoi contatti e le tue chiamate. Basta con password segrete. La tua privacy personale deve essere sacrificata per il bene della relazione”.
4. Creare tempo per parlare. “La persona tradita – a seconda del grado di verità che può sopportare – ha il diritto di chiedere anche i particolari, e di avere risposte chiare e complete. È importante perché spesso immaginare cose è molto piu spaventoso che sapere cosa è successo veramente. Suggerisco di non andare avanti per ore: bastano sessioni di 20 minuti a volta per ridurre la pressione emotiva. Così si impara anche a essere succinti ed efficaci. Se l’ansia è troppa, consiglio di scriversi delle email, non più lunghe di una pagina. Lasciano il tempo di organizzare i pensieri, controllare le emozioni e di riflettere sulle risposte”.
FONTE
IL TRADIMENTO: LUI LEI L’ALTRO (Testo del 05.10.2013)
“Non si finirà mai di tradire” Purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, questa frase sembra proprio vera; il fenomeno del tradimento non è infatti relativo agli ultimi anni, pare infatti che già negli anni ’40 Kinsey nel suo famoso “Rapporto sul comportamento sessuale degli americani” avesse evidenziato che almeno un marito su due aveva cominciato una relazione extraconiugale prima dei 40 anni e che il 26% delle donne facesse lo stesso.
In effetti, pur essendo allora, come lo è ancor oggi, un comportamento riprovevole, veniva e viene ugualmente condotto. A nulla sono servite le numerose rivoluzioni sessuali, rispetto all’esclusività dell’affetto nelle coppie stabili di qualsiasi tipologia esse siano, il tradimento si digerisce molto difficilmente.
Chi lo subisce viene investito da un tempesta di emozioni, dalla rabbia alla tristezza, passando per la vergogna e l’impotenza.Anche se, come sostiene la psicologa Bettsy Stone non esistono “vittime innocenti” e “vili traditori”, ma il tradimento avviene tra due persone che partecipano entrambe alla costruzione della situazione extraconiugale, l’esistenza della relazione adulterina è indice un equilibrio emozionale squilibrato nella coppia.
Uomini e donne
Sembrano esserci poi delle differenze tra uomini e donne nella conduzione della relazione extraconiugale, le donne, sembra quasi banale dirlo, ma è così, associano la relazione furtiva ad un coinvolgimento emotivo e amoroso, la collegano ad un’insoddisfazione nel matrimonio e hanno più difficoltà a viverla clandestinamente, gli uomini al contrario, l’associano più al piacere sessuale e non cominciano una relazione adulterina per motivi di insoddisfazione rispetto la coniuge, non hanno grandi difficoltà a viverla clandestinamente, anzi ciò aumenta il piacere della relazione.
Il tradimento segue un percorso di sviluppo, passa da una fase in cui ci sono nella coppia problemi non discussi o non risolti e i coniugi si sentono in rotta, a quella in cui si sviluppa il vero tradimento, la situazione in cui il coniuge insoddisfatto scivola nella relazione extraconiugale. In questo stadio l’infedele nega e l’altro cerca di ignorare i segni della relazione.Altro passo importante è la rivelazione , questo è il punto più sconvolgente, perché il quadro della coppia e del matrimonio non è più lo stesso. La rivelazione porta alla crisi del matrimonio, il coniuge è ossessionato dal problema, a questo punto critico è presa la decisione della rottura o di fare la pace.
Di solito quando si costruisce un tradimento, i sentimenti dei protagonisti sono caratterizzati da eccitazione, compulsioni, emozione, …sono consapevoli che ci saranno conseguenze, ma per ora si divertono. Gli amanti chiaccherano appassionatamente, tentando di riempire anni in un breve tempo. Il tradimento è un rapporto protetto: non ha le preoccupazioni quotidiane del matrimonio né le pressioni di vivere sempre con un’altra persona, anche se l’infedele è pressato dalle richieste del coniuge e dell’amante nell’organizzare il suo tempo libero.
La maggior parte dei tradimenti durano da pochi mesi ad un anno o due. Oltre questo tempo o il matrimonio finisce o la relazione si pone in parallelo al matrimonio. A volte l’infedele confessa, talvolta gli amici lo dicono al coniuge, più spesso il coniuge trova un indizio, come una nota d’albergo o un incarico lontano.
Un tradimento può riparare o rompere un matrimonio dipende dal messaggio trasmesso.
I “messaggi” nei tradimenti
La Brown (1991) ha identificato alcuni dei messaggi più comuni nei tradimenti:
Relazione che evita il conflitto
Questa relazione si caratterizza per il fatto che il coniuge lamenta una mancanta attenzione da parte del partner.Le coppie di questo tipo che non riescono a comunicare si servono di una relazione extraconiugale per uscire da una cappa di controllata amabilità.L’infedele, marito o moglie che sia, è il più insoddisfatto e fa in modo di essere scoperto per far saltare il coperchio delle problematiche del matrimonio.Queste sono coppie che investono molto nel matrimonio, tentano di piacere, sacrificarsi e perfezionarsi. La comunicazione è limitata per evitare conflitti.Si tratta di persone educate sin da bambini a pensare che la collera è negativa, o punite se in disaccordo. Queste coppie limitate nella comunicazione finiscono per lanciarsi in una relazione extraconiugale, che viene di solito subito scoperta, è di rado seria e ha lo scopo di ottenere l’attenzione del coniuge.Poiché il significato del tradimento per queste coppie è nel messaggio, il perdono immediato non serve a nulla. Il risultato, al contrario, è la costruzione di altri tradimenti.Anche la soluzione della fine del matrimonio dà pochi effetti, i coniugi non imparano comunque a negoziare i conflitti. Vi è una ottima prognosi per il matrimonio quando la relazione serve ad affrontare i problemi e imparare a risolvere le diversità.
Relazione che evita l’intimità
Problemi di intimità sono presenti in ogni relazione, ma nel caso specifico si cerca di proteggersi dalle ferite e dai disaccordi.
I coniugi hanno paura di abbassare le barriere e diventare vulnerabili. La relazione che evita l’intimità avviene dopo diversi anni di matrimonio quando i partner si conoscono bene e il potenziale di sviluppo di intimità mostra paurose chiusure.
Le coppie sembrano essere come quelle del tipo “evitare il conflitto ” e si preoccupano a vicenda. E’ come se i partner fossero cresciuti con una famiglia caotica, con alcolizzati o abusi, o dove vi era una facciata di apparente calma.
Il maggior segnale di questo tipo di relazione è che entrambi i coniugi sono coinvolti. Ci sono più parti nel conflitto fissando interazioni triangolari note ai terapeuti. La coppia coinvolge l’altro nella lotta nel modo in cui questo può essere coinvolto.
Chi evita l’intimità è molto capace di lottare. Le battaglie possono essere calde o fredde, ma solo così i partner si incontrano. La relazione sessuale extraconiugale è parte del conflitto e i loro discorsi sono pieni di sarcasmo, critica e offese. Non ci si incolpa. Sotto la facciata vi è grande pena e paura. Ognuno vorrebbe dire all’altro “Desidero stare con te”, invece reagiscono e se la prendono con qualcuno o qualcosa.
Questa spirale di collera è il centro della relazione che evita l’intimità. Il coniuge è dipinto come incurante, in contrasto all’amante, che prende il ruolo di cavaliere sul cavallo bianco, poiché non ha il peso della routine quotidiana.
Queste relazioni extraconiugali sono paradossali: incamerano fantasie romantiche ed evitano l’intimità.
Rivelare una tale relazione può portare a nuove guerre e spesso la lotta induce la coppia a cercare aiuto, entrambi i coniugi hanno molta energia per lottare e il terapeuta può utilizzarla dirigendola verso un cambiamento.
La prospettiva per il matrimonio è favorevole, aiuta i partner a vedere i loro sentimenti. Solo così s’incontrano i loro reciproci bisogni. Se non vi sono conseguenze, la relazione porta ad una nuova vita.
Fissazione sessuale
Questo tipo di tradimento è condotto da chi lotta con i bisogni emotivi per vincere battaglie e per conquistare e ricevere amore.
Privi di emozioni, schiacciati o abusati da bambini, non sono cresciuti.
Cercano il riconoscimento in pubblico, nella politica, in privato, nelle conquiste sessuali. La persona può avere più relazioni nel tempo e non riempie mai il vuoto. Avviene ad ogni età e anno di matrimonio, capita più al marito che alla moglie, perché ha forse più potere.
Vi è sfida e incuranza, quando la relazione finisce, l’infedele si arrabbia e se il terzo era conosciuto è notizia da prima pagina.
Da una parte sono affascinati dal conquistare, dall’altra hanno paura del tradimento e nel qual caso invocano anche risarcimenti.Il coniuge dell’infedele ci passerà sopra, specie in un matrimonio di lunga data.
Il classico caso è quello della moglie del politico con una relazione extraconiugale. Rapporti come questi possono indurre a coinvolgere il figlio come fosse un adulto.
In questa tipologia l’infedele è un dipendente, entrambi i coniugi sono narcisisti.
Non molti chiedono aiuto anche se ciò potrebbe stabilizzarli. Un maschio del genere si riconosce facilmente, va da solo in terapia, si vanta di molte relazioni, e usa termini sessuali. E’ seduttivo, riluttante a finire la seduta e chiede favori.
Le donne si identificano meno bene perché non accettano questa relazione, si vergognano e tendono a nasconderla.Questi matrimoni durano anni, il coniuge non tiene in conto la relazione e continua a soddisfare i bisogni dell’altro senza cambiamenti. Se l’infedele esce dal ruolo, il matrimonio precipita.
Per cambiare, entrambi i coniugi devono esaminare le reciproche conseguenze e intraprendere la strada giusta per il cambiamento.
Relazione nido vuoto
In questo caso i partecipanti sono uomini di mezza età sposati da più di 20 anni considerati uomini di casa, con nessuna grossa emozione con le mogli e sposatisi per sicurezza. Ammettono di non aver amato il coniuge e dubitato più volte del matrimonio, ma sono comunque disposti a farlo funzionare. Spesso focalizzano le risorse sui figli. La famiglia di origine aveva un modello negativo ed essi vogliono essere l’opposto di quello. Un padre furioso produce una persona dolce, una madre invischiata una persona distanziata, ma la famiglia non è una formula e quando s’accorgono che la formula non funziona, questi uomini diventano frustrati.
Non più attratti dalle mogli cercano altre soddisfazioni. Il tradimento offre loro quello che hanno perduto nel matrimonio.
Non dividono più la camera da letto e la comunicazione si limita al quotidiano. Non ostentano la relazione come i sessuali, sono preoccupati dall’incapacità di agire bene sia nel matrimonio che nella relazione extraconiugale, che diventa una cosa seria che può durare 5 o 10 anni o più.Fino a oggi le donne sembrano non farne parte, ma stanno iniziando. Vi sono due varianti della relazione extraconiugale, quella in cui il significato è di una bravata ed è come la relazione chiamata ultima chance. E’ la crisi dell’uomo di mezz’età sebbene la cosa sia più complessa. E si ha con una donna molto più giovane, il matrimonio non è morto, ma malato. Solo i figli li legano, ma se hanno lasciato casa non hanno più questa funzione. La relazione extraconiugale rinvigorisce, eccita, fa sentire giovani e fa fare cose che si pensava non si potessero più fare.L’altra tipologia è quella in cui i mariti, con un matrimonio durato anni, desiderano lasciare la moglie, ma sembra loro difficile e passano meno tempo possibile a casa e inventano scuse per assenze notturne. La relazione extra matrimoniale è lunga, la moglie brontola, ma convive con la situazione.
L’uomo infedele in questa versione è sempre depresso anche se le sue energie sono tutte incanalate nella sua carriera lavorativa. Se va dal terapeuta chiede di separarsi.
Sebbene i motivi della relazione extraconiugale siano gli stessi, i modelli per la donna infedele sono diversi in questo caso. È di solito più giovane del marito, e i bambini sono ancora a casa. Cerca un uomo della stessa età sposato o no. La relazione comincia come un’amicizia, forse sul lavoro. Una volta coinvolta, vuole tenere segreta la relazione. La società è dura con la donna che ha un amante ed essa ha paura di perdere i bambini, la sicurezza economica e gli amici, se viene scoperta.
La donna crede che se vi è un problema nel matrimonio è dovuto a qualcosa che lei ha fatto. La situazione tipica è che lei vuole una famiglia come ha sempre desiderato e se il marito non condivide lo sforzo, essa cerca di trovare compensazione alla sua assenza. Dopo il matrimonio, il marito può aver avuto una relazione extraconiugale, ma anche se scoperta, lei la trascura per il bene della famiglia, sebbene gli faccia sapere che è molto ferita. Depressa alterna sentimenti di colpa, non rigetta il marito e si sente distrutta.
In questi casi è possibile che si creino rapporti non soddisfacenti tra i coniugi, si resta insieme ma si continua a pensare all’altro. Le donne di solito scelgono di mantenere il matrimonio e la relazione extraconiugale può continuare fino alla morte.
Relazione con uscita di casa
“Aiutami ad andarmene” è la relazione con uscita di casa. È come se si dicesse: Sono ancora desiderabile, posso fare quello che mi pare.La motivazione di fondo è duplice, da una parte, una ricerca di convalida di sé, dall’altra, evitare di parlare di responsabilità per la fine del matrimonio, cioè la relazione extraconiugale distrae dalle difficoltà e pene dell’ormai inevitabile fine del matrimonio.
Il terzo, l’amico, è qualcuno con cui parlare delle insoddisfazioni dei sentimenti e delle speranze per il futuro. Poiché questi tradimenti accadono prima della separazione sembrano esserne la causa, ma non è così.
Sebbene molti dicano che non vogliono essere scoperti, tuttavia lavorano in tal senso. La passione e la ricerca del coniuge di un motivo di separazione rendono il segreto impossibile.
Sebbene si tenda ad evitare conflitti, le relazioni hanno sempre segni di curiosità, difficilmente l’infedele dice “non volevo ferirti”, alla fine si concentra su chi è il “tipo cattivo”.
Per molti l’idea dell’amante come il cattivo è protettiva. La relazione è un penoso tradimento. L’infedele può legalizzare la situazione sposando l’amante per evitare altre conseguenze. Se accade vi è alta probabilità che il nuovo matrimonio finisca come è finito il primo. Spesso finisce subito dopo raggiunto lo scopo.
FONTE Dott.ssa Anna Pitrone
10 fatti sull’infedeltà (Testo del 27.02.2014)
Una tentazione frequente di molta psicologia è ricondurre infedeltà e amore a istanze subconscie, “profonde”. Le motivazioni che però spingono le persone a comportarsi in modo apparentemente irrazionale, specie quando di mezzo ci sono i sentimenti, sono ancor più profonde dell’inconscio psicoanalitico. Esse rimandano alle ragioni “vere” per cui gli esseri umani esistono, almeno da un punto di vista evoluzionista: sopravvivere e riprodursi.
Questo articolo riassume un TED Talk in cui l’antropologa Helen Fisher parla di infedeltà. L’amore, dice la Fisher, non è tanto un’emozione quanto un sistema neurale, uno dei tre che governano accoppiamento ed evoluzione.
Sono per l’appunto questi ultimi sistemi due a render conto del perché le persone tradiscono, anche quando attribuiscono così tanto valore all’amore.
Vediamo l’infedeltà rappresentata ovunque, a volte anche nella vita reale. Eppure, anche se leggere che l’infedeltà ha a che fare con il modo in cui il cervello funziona è disturbante, e anche se i punti seguenti possono risultare scomodi e sgradevoli, possono aiutarci a farci un’idea più completa ed esatta del perché si tradisce.
1. La formazione della coppia è un segno distintivo dell’umanità.
I dati del Demographic Yearbook statunitense su 97 società fra il 1947 e il 1992 indicano che circa il 93.1% delle donne e il 91.8% degli uomini si sposa entro il 49° anno di età. Dati più recenti indicano che circa l’85% degli americani si sposa, in totale.
Letture consigliate (le letture consigliate in questo articolo sono in lingua inglese):
Anatomy of Love, di Helen Fisher.
The Marriage-Go-Round, di Andrew J. Cherlin.
Marriage, a History, di Stephanie Coontz.
2. La monogamia è però solo una parte della strategia riproduttiva umana. L’infedeltà è molto diffusa.
Studi attuali sulle coppie americane indicano che dal 20 al 40% degli uomini eterosessuali sposati e dal 20 al 25% delle donne eterosessuali sposate hanno almeno una relazione extraconiugale durante la loro vita.
Letture consigliate:
The Social Organization of Sexuality, di Edward Laumann, John Gagnon, Robert Michael e Stuart Michaels.
Serial monogamy and clandestine adultery: Evolution and consequences of the dual human reproductive strategy, di Helen Fisher in: Applied Evolutionary Psychology.
3. L’architettura cerebrale può contribuire all’infedeltà.
Gli esseri umani dispongono di tre sistemi cerebrali primari che governano l’amore: 1) quello della la spinta sessuale, evolutosi per motivare gli individui a copulare con altri individui; 2) quello dell’amore romantico, evolutosi per motivare gli individui a investire tempo e risorse necessarie per l’accoppiamento su un unico individuo, in tal modo risparmiando risorse ed energia metabolica; 3) quello dell’attaccamento al partner, evolutosi per motivare le coppie a restare unite fin quando almeno un figlio sarà diventato relativamente autosufficiente.
Questi sistemi neurali di base interagiscono l’uno con l’altro e con molti altri ancora, in miriadi di combinazioni possibili, allo scopo di fornire le necessarie emozioni, motivazioni e comportamenti che orchestrano la complessa strategia riproduttiva umana.
Tuttavia, un’architettura neurale siffatta rende possibile nutrire sentimenti di profondo attaccamento per un partner, mentre si sente un intenso amore romantico per un altro partner, mentre si sente un’attrazione sessuale per diversi altri partner, estranei alla coppia.
Letture consigliate:
Why We Love, di Helen Fisher.
4. L’infedeltà è da sempre un fenomeno interculturale.
Era comune fra gli antichi Romani e Greci, negli europei preindustrializzati, nei giapponesi, cinesi e indiani della storia, così come fra gli Inuit tradizioniali dell’Artico, i Kuikuru delle giungle del Brasile, nei Kofyar in Nigeria, nei Turu di Tanzania e in molte altre società tribali.
Letture consigliate:
Nisa: The Life and Words of a !Kung Woman, di Marjorie Shostak.
5. Sono possibili più tipi d’infedeltà.
I ricercatori hanno ampliato la definizione d’infedeltà per comprendere l’infedeltà sessuale (scambio sessuale senza alcun coinvolgimento romantico), l’infedeltà romantica (scambio romantico senza coinvolgimento sessuale), e quella dove sono presenti entrambi i coinvolgimenti.
Letture consigliate:
Justifications for extramarital relationships: The association between attitudes, behaviors, and gender, di Shirley Glass e Thomas Wright in: Journal of Sex Research.
6. Molte variabili psicologiche, culturali e persino economiche giocano un ruolo nella frequenza e nell’espressione dell’infedeltà.
Una cosa però è chiara: l’infedeltà è un fenomeno su scala mondiale, che si verifica con notevole regolarità malgrado la sua quasi unanime disapprovazione.
Letture consigliate:
Infidelity: who, when, why, di Irene Tsapelas, Helen Fisher e Arthur Aron in: The Dark Side of Close Relationships II.
7. Il bracconaggio di partner è un trend in crescita.
Un recente sondaggio di persone single americane ha rivelato che il 60% degli uomini e il 53% delle donne ammette di attuare il cosiddetto bracconaggio (o predazione) di partner, corteggiando individui in relazioni stabili per cercare di sottrarli al loro attuale partner. Il bracconaggio partneriale è comune in almeno altre 30 culture.
Letture consigliate:
Patterns and universals of mate poaching across 53 nations: the effects of sex, culture, and personality on romantically attracting another person’s partner, di David P. Schmitt in: Journal of Personality e Social Psychology.
The Dangerous Passion, di David M. Buss.
8. L’infedeltà non necessariamente segnala una relazione problematica (almeno fin quando non viene scoperta).
Indipendentemente dalla correlazione fra insoddisfazione relazionale e adulterio, fra gli individui infedeli di uno studio il 56% degli uomini e il 34% delle donne si sono dichiarati “felici” o “molto felici” nel proprio matrimonio, suggerendo ai ricercatori un ruolo giocato dalla biologia nel tradimento.
Letture consigliate:
Sex differences in type of extramarital involvement and marital dissatisfaction, di Shirley Glass e Thomas Wright in: Sex Roles.
Infidelity: who, when, why, di Irene Tsapelas, Helen Fisher e Arthur Aron in: The Dark Side of Close Relationships II.
9. Alcuni studi mostrano la possibilità che l’infedeltà sia almeno in parte genetica.
Il che non significa, come molte altre cose geneticamente determinate, che l’esito sia automatico e definitivo e che non sia possibile farci niente.
Tuttavia, nel 2008 Walum e colleghi hanno studiato se e quanto i geni siano capaci di influenzare i comportamenti di accoppiamento negli esseri umani. Sono state esaminate 552 coppie, tutte sposate o conviventi da almeno cinque anni. Gli uomini portatori dell’allele 334 della vasopressina in una regione specifica del sistema della vasopressina hanno ottenuto punteggi significativamente più bassi sulla scala (test psicologico) Partner Bonding Scale (scala di legame con il partner), mostrando meno sentimenti di attaccamento verso la moglie o compagna. Inoltre, i loro punteggi erano dose-dipendenti, ossia gli uomini con questo gene in doppia copia hanno riportato punteggi minori, seguiti da quelli con un solo allele. Gli uomini con il gene 334 hanno anche riportato più crisi coniugali (incluso il rischio divorzio) durante l’anno precedente e gli uomini con la doppia copia di questo gene avevano avuto approssimativamente il doppio della probabilità di essere andati incontro a tali crisi, rispetto agli uomini che avevano ereditato una sola copia del gene. Infine, le partner degli uomini con una o due copie del gene hanno riportato punteggi significativamente più bassi a un test di soddisfazione coniugale.
Questo studio non misurava direttamente l’infedeltà, ma diversi fattori probabilmente correlati ad essa.
Letture consigliate:
Genetic variation in the vasopressin receptor 1a gene (AVPR1A) associates with pair-bonding behavior in humans, di Hasse Walum et al in: The Proceedings of the National Academy of Sciences.
10. Diversi studiosi hanno proposto teorie per spiegare l’evoluzione dell’adulterio negli esseri umani.
La Fisher, ad esempio, specula che durante la preistoria i maschi infedeli si riproducessero in modo molto più frequente dei maschi fedeli, ponendo in tal modo le basi genetiche dell’appetito sessuale negli uomini contemporanei. Dal canto loro, le donne preistoriche infedeli riuscivano a fruire di maggiori risorse economiche attraverso i loro partner extra, anche sotto forma di maschi aggiuntivi che si prendessero cura della prole nel caso in cui il partner primario morisse o si allontanasse. Inoltre, mettendo al mondo un figlio con uno di questi compagni addizionali, poteva aumentare la varietà genetica dei discendenti.
L’infedeltà ha offerto ricompense biologiche inconsce agli uomini e donne della preistoria, perpetuando in tal modo fino ad oggi le basi biologiche del tradimento in ambo i sessi.
Letture consigliate:
Anatomy of Love, di Helen Fisher.
Altre letture sulla scelta del partner:
Why Him? Why Her, di Helen Fisher.
The Mating Mind, di Geoffrey Miller.
Altre letture sulla dipendenza in amore:
The Tyranny of love: Love addiction – An anthropologist’s view, di Helen Fisher in: Behavioral Addictions.
TED online, gennaio 2014. 10 facts about infidelity, as divulged by Helen Fisher.
FONTE
7 tipologie d’infedeltà coniugale che spesso sottovalutiamo (Testo del 26.11.2015)
Forse ne siete colpevoli anche voi e non lo sapete.
Quando pensiamo al tradimento, l’infedeltà fisica è la prima cosa che ci viene in mente. Ma come la consulente matrimoniale Christine Wilke ha potuto constatare di persona, due sposi possono rompere il loro vincolo matrimoniale anche in altri modi, meno scontati ma dannosi quanto una relazione extraconiugale.
“Le scappatelle possono causare le fine di un rapporto”, ha affermato la psicologa, che lavora in Pennsylvania, aggiungendo “…ma un matrimonio può finire anche quando le coppie innescano una serie di piccole, sottili deviazioni dal percorso che le allontanano dalla vera intimità”
Di seguito, Wilke ed altri esperti indicano 7 modi in cui si può tradire il proprio partner, senza neanche rendersene conto.
1. I figli vengono prima di tutto.
Chi c’è al primo posto nella tua vita, il partner o i figli? Anche se è un bene mettere le esigenze dei bambini al primo posto, concentrarsi esclusivamente su di loro potrebbe sottrarre la tua energia e la tua presenza al coniuge, come ha spiegato Otto Collins, relationship coach coautore (con la moglia Susie) del libro “Passionate Spark, Lastin Long”. “Pensi che concentrarti sui figli e sui tuoi doveri renderà più forte la relazione, migliorandola. In realtà, accade l’esatto opposto”, ha affermato Collins. “Tu e il partner sarete come due estranei che s’incrociano per caso in corridoio. La passione e la sintonia verranno meno, fino a sparire. Forse vi amate ma non siete più “innamorati”, soprattutto perché avete messo da parte il vostro rapporto senza neanche accorgervene”.
2. Tradisci il partner “emotivamente” riponendo la tua fiducia in qualcun altro.
Il coniuge dovrebbe essere il tuo confidente, la spalla su cui appoggiarti quando hai bisogno di condividere qualcosa. Se inizi ad aprirti emotivamente con qualcun altro (soprattutto con qualcuno da cui sei attratto), forse ti stai spianando la strada verso un’altra relazione, di tipo emotivo, come ha spiegato lo psicoterapeuta Foojan Zeiene (è ancora più brutto se condividi anche dettagli sconvenienti della tua relazione)
“Quando il partner riserva la sua amicizia, la confidenza e l’intimità ad un’altra persona, ci sentiamo traditi. Il coniuge non dovrebbe prendere il posto del tuo migliore amico, ma deve avere la certezza di essere la prima persona a cui chiedi aiuto, a cui ti rivolgi. Incoraggiare una forte relazione emotiva con un’altra persona, che va oltre quella che si ha col proprio partner, è come un tradimento”.
3. Sei sempre incollato/a al telefono.
Può darsi che tu stia spulciando tra le email di lavoro, oppure che stia scrivendo ai tuoi amici per il fantacalcio…non importa. Passare troppo tempo al telefono quando sei col partner manda un messaggio molto chiaro alla tua lei o al tuo lui: potrei passare il mio tempo libero con te, ma preferisco il telefono.
“Tutti abbiamo bisogno di staccare e queste attivitià ci aiutano a rilassarci, ma diventano fonte di problemi quando le usiamo per sostituire un’interazione reale col coniuge. Chiediti: dedico più tempo ai social o alle conversazioni con il mio compagno?”
4. Tradisci il partner finanziariamente.
Quei pagamenti con carta di credito che hai effettuato alle spalle del coniuge sono destinati a venire a galla… e quando succederà potrebbero causare un bel problema. Uno studio del 2011 condotto dalla National Endowment for Financial Education ha scoperto che nel 68% dei casi, l’infedeltà “economica” ha un impatto molto negativo sui rapporti, causando la fine del 16% dei matrimoni coinvolti.
“Quando uno dei partner nasconde informazioni riguardanti le finanze spezza un legame di fiducia fondamentale per la coppia”, spiega Zeine. “Dovendo pagare le conseguenze dell’irresponsabilità economica dell’altro, il partner si sente tradito. La mancanza di trasparenza in questo ambito si traduce in una scarsissima fiducia. Non ci si sente più come una squadra”
5. Passi più tempo con gli amici che con il coniuge.
Coltivare hobby ed interessi fuori dal matrimonio è importante. Stare insieme 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 non fa bene di certo. Il problema si pone quando il coniuge sente di essere in secondo piano rispetto a tutti gli altri aspetti della tua vita, in particolare rispetto agli amici. Otto Collins dice di averlo imparato sulla propria pelle.
“Diversi anni fa, quando ero molto più giovane e ancora sposato con la mia prima moglie, sono stato a 26 concerti in un anno (spesso senza di lei) mentre lei restava a casa a badare a nostro figlio”, ricorda. “Il matrimonio è finito per diverse ragioni, ma il fatto che io abbia dato più importanza ad altre attività non ha certo aiutato. Mettere gli amici prima del coniuge genera distanza e sfiducia che possono danneggiare il rapporto”.
6. Ti lamenti del coniuge con gli altri.
Forse pensi che sfogarti con gli amici sulle abitudini fastidiose di tuo marito sia una cosa innocente, ma causi un piccolo tradimento della sua fiducia ogni volta che confidi, ad amici o familiari, qualcosa che può ridicolizzare il coniuge, come ha spiegato la relationship coach Susie Collins.
“Io e mio marito abbiamo una regola, che insegniamo ai nostri clienti: quando non sei con il partner non dire (o fare) mai nulla che non diresti (o faresti) se il partner fosse lì accanto a te. Molte persone pensano che sia sano “scaricarsi” oppure entrare in sintonia con gli amici rivelando i segreti e i “peccati” più intimi del partner, ma in realtà è un’arma a doppio taglio. Forse il partner non saprà mai quello che hai rivelato, ma è comunque un gesto che porta il gelo tra di voi, anche se non ne sei consapevole”.
7. Sei sulla difensiva.
Assumere quest’atteggiameno col coniuge (mettersi sulla difensiva o ritirarsi da una discussione invece di risolverla parlando) puè essere molto pericoloso per la relazione, come ha spiegato Zeine.
“Trattenere pensieri, convinzioni ed emozioni contraddice lo scopo dei rapporti di coppia. Se il coniuge si chiude nel silenzio o si limita a dire “va tutto bene” quando non è così, ci sentiamo impotenti di fronte al muro che ci ha messo davanti. Ci sentiamo traditi, perché il compagno ha la capacità di chiuderci “fuori” dal quel muro e negarci ogni possibilità di avvicinamento”
“Inoltre, il silenzio passivo-aggressivo fa sì che il partner interpreti le cose a modo suo. In momenti di dolore o di rabbia, ogni supposizione o congettura è solitamente a senso unico e formulata con egoismo”, ha affermato la dottoressa.
FONTE
10 cose che (forse) non sai su monogamia e tradimenti (Testo del 09.10.2016)
Cosa dicono la scienza e i sondaggi sulla monogamia e la nostra attitudine a tradire il partner? Leggi anche gli approfondimenti: Perché cambiamo partner e Perché restiamo uniti e contenti
< 1/11 > La monogamia è possibile o, in quella che il sociologo Zygmunt Baumann ha definito l’epoca dell’amore liquido, è solo un’utopia? Sono anni che la scienza e la statistica provano a rispondere a questa domanda… e, anche se ognuno di noi fa storia a sé, le risposte arrivate finora potrebbero non piacerci. Qui ne abbiamo raccolte 10. Sicuri di volerle conoscere?
< 2/11 > LE SPECIE MONOGAME. Ne “Il mito della monogamia” David P. Barash e Judith Eve Lipton spiegano che l’instabilità dei rapporti umani è una costante in natura. La nostra non è l’unica specie caratterizzata da legami di coppia instabili. «Esistono poche specie strettamente monogame», scrive Barash. «Il chirogaleo dalla coda grossa. Il ratto gigante malgascio. Ma bisogna andarseli a cercare con il lanternino».
< 3/11 > TRADIMENTO EMOTIVO O… SESSUALE? Gli psicologi della Chapman University (Usa) nel 2014 hanno intervistato circa 64.000 americani, fornendo un primo censimento su larga scala delle differenze di genere e di orientamento sessuale in risposta al tradimento sessuale e a quello emotivo. Risultato: gli uomini eterosessuali hanno più probabilità rispetto alle donne etero di essere “sconvolti” dall’infedeltà sessuale (54% vs 35%) e meno probabilità di essere colpiti dall’infedeltà emotiva (46% degli uomini contro il 65% delle donne). In altre parole: l’uomo preferisce che la sua partner “fantastichi” su un eventuale tradimento piuttosto che abbia rapporti intimi. Per la donne, invece, è il contrario: non perdonerebbero il tradimento mentale.
< 4/11 > COLPA DEI SOCIAL NETWORK? L’ascesa dei social media ha portato un aumento dell’infedeltà? Sì, secondo gli studi di Russell Clayton, ricercatore dell’università del Missouri (Usa), pubblicati sulla rivista Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking. L’utilizzo attivo di siti come Twitter Facebook, secondo Clayton, «porterebbe a una maggiore quantità di conflitti tra i partner, che a sua volta porterebbe a infedeltà, rottura, e… divorzio».
< 5/11 > TRADITORI COERENTI. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Social and Personal Relationships, chi tradisce il partner, in seguito usa dei “trucchetti” cognitivi per minimizzare il fattaccio. In pratica chi tradisce ritiene l’infedeltà sbagliata, e prova dei sensi di colpa. Ma la distanza tra pensiero e azione viene presto colmata dal meccanismo di difesa della mente noto come dissonanza cognitiva, che lo spinge a minimizzare la cosa con se stesso (“è stato un caso”, “così fan tutti”, ecc). Risultato? Non si avvertono conseguenze negative… e il fedifrago potrebbe ricascarci.
< 6/11 > IL GIORNO DEI TRADITORI. Secondo il sito di dating AshleyMadison, frequentato soprattutto da persone in cerca di scappatelle, il mercoledì è il giorno in cui si consumano più tradimenti. Per scoprirlo è bastato chiedere a 172.000 utenti quale fosse il momento preferito per gli incontri clandestini. Circa 1 su 5 hanno risposto di preferire il mercoledì, tra le 5 e le 7 di sera.
< 7/11 > TUTTA COLPA DEL LAVORO? Sempre secondo il sito Ashley Madison la maggior parte (68%) dei fedifraghi, cercherebbe occasioni durante il lavoro. Sorprendentemente, lo farebbero per una media di 1,17 ore al giorno. Una ricerca della società di recruiting Robert Half Executive Search lo confermerebbe: nascono rapporti di coppia, più o meno ufficiali, tra i dipendenti nel 61% delle aziende italiane. La città dove succede più spesso è Milano, seguita da Roma, Bologna e Torino. Ma l’Italia è solo seconda. Il paese europeo dove l’amore scoppia più facilmente sul luogo di lavoro è la Germania.
< 8/11 > DIMENSIONI. Uno studio realizzato in Kenya e pubblicato sulla rivista PlosOne, asserisce che gli uomini con peni più grandi hanno maggiori probabilità di essere traditi dalle loro mogli. Ogni centimetro in più aumenterebbe la probabilità di essere tradito di quasi il 150%. Tra i motivi il dolore e il disagio causato durante il sesso che impedirebbe alle donne di provare piacere.
< 9/11 > CHE RUOLO HA LA DOPAMINA? La dopamina viene rilasciato nel nostro cervello in seguito ad attività piacevoli tra cui sport, mangiare, e… un orgasmo. Ne esistono due diversi tipi e i nostri corpi producono uno o l’altro. Nel 2010, uno studio su 181 volontari ha scoperto che il 50% di quelli con la variante lunga dell’allele del gene recettore della dopamina D4 aveva tradito il proprio partner, rispetto ad appena il 22% di coloro che avevano l’allele corto. I volontari che presentavano l’allele lungo erano anche quelli che avevano maggiori probabilità di assumersi dei rischi e suscettibili di comportamenti di dipendenza, come il fumo e l’alcolismo.
< 10/11 > IL RUOLO DELLA VASOPRESSINA. Anche se la funzione principale della vasopressina è mantenere costante la parte liquida del sangue (plasma), quest’ormone avrebbe anche un ruolo nella formazione di legami stabili di coppia. Secondo uno studio condotto in Svezia su oltre 2mila persone, gli uomini soggetti a carenza di vasopressina resterebbero più spesso single, avrebbero maggiore probabilità di avere relazioni extraconiugali, problemi matrimoniali e di divorziare. Ma il nesso di casualità tra queste correlazioni non è ancora chiaro.
< 11/11 > CHE C’ENTRANO I GENI? Che i geni giochino un ruolo fondamentale nella nostra propensione alla monogamia, lo dice anche uno studio condotto nel 2014 da un gruppo di ricercatori australiani dell’università del Queensland, diretti da Brendan Zietsch, secondo cui il 63% dei comportamenti fedifraghi negli uomini e il 40% nelle donne potrebbero essere legati a un’interferenza genetica. Il Dna, insomma, ci mette lo zampino e spinge alcuni di noi al tradimento. In particolare, l’équipe ha identificato nelle donne un singolo gene le cui variazioni potrebbero renderle più predisposte all’infedeltà di coppia.
FONTE
Chi tradisce una volta è destinato a farlo sempre: il cervello si “abitua” alle bugie (Testo del 23.12.2017)
Essere traditi dal partner è una delle esperienze peggiori che si possano provare in campo amoroso. Anche se è difficile dire addio alla persona amata, sarebbe meglio chiudere quella storia dopo che si è concesso una scappatella. Il motivo? Continuerà a ripetere gli stessi sbagli: scopriamo perché.
di Valeria Paglionico
Essere traditi dal partner è una delle esperienze peggiori che si possano provare in campo amoroso, visto che fa perdere la fiducia nell’altro, “rompendo” qualcosa all’interno del rapporto. Anche se è difficile dire addio alla persona amata, anche dopo che ha ammesso di aver fatto sesso con un’altra, sarebbe meglio chiudere quella storia, così da evitare che ripeta gli stessi sbagli. Secondo uno studio intitolato “The brain adapts to dishonesty”, cioè “Il cervello si adatta alla disonestà”, chi si concede anche solo una volta una scappatella è destinato a farlo ancora in futuro.
Il motivo è molto semplice: esiste una regione del cervello che crea una sensazione negativa ogni volta che si dice una bugia ma, continuando a essere disonesti in continuazione, è come se si indebolisse, rendendo molto più semplice la cosa. In pratica, è come se a lungo andare non si provassero più sensi di colpa ed è chiaro che, in questo modo, tradire il partner diventa semplicissimo. Non è un caso, dunque, che esistano degli infedeli incalliti, secondo i quali è assolutamente normale intrattenere rapporti sessuali al di fuori della relazione “ufficiale”.
Neil Garrett, uno dei ricercatori del Princeton Neuroscience Institute si propone di testare i risultati raggiunti su diversi tipi di relazioni, così da capire meglio in quali rapporti scatta un meccanismo simile. Insomma, è chiaro che sarebbe meglio non perdonare mai un tradimento, anche quando il partner sembra davvero pentito all’apparenza. In verità, rendendosi conto del fatto che non è successo nulla la prima volta, in futuro si “abituerà” alle bugie e non avrà paura di ripetere gli stessi errori.
FONTE
Tradimento – Cosa ci spinge ad essere infedeli? (Testo del 08.04.2014)
La Corte di Cassazione ha più volte chiarito che per addebitare la colpa della separazione al coniuge infedele bisogna accertare se il tradimento sia stato effettivamente la causa della crisi matrimoniale e non piuttosto l’effetto e quindi verificare se al momento del tradimento fosse già in atto o meno una crisi coniugale.
Sul piano giuridico parlare di tradimento potrebbe dunque apparire molto semplice, mentre sotto il profilo psicologico la questione è molto più complessa, in quanto esistono molti tipi di tradimento e svariate motivazioni psicologiche che ne sono alla base.
La società d’oggi, così incentrata sull’individualismo e sul consumismo, tende senza dubbio a favorire l’idea di interscambiabilità dei partner, mettendo in primo piano i bisogni individuali rispetto a quelli di coppia, alimentando in tal modo la tendenza al tradimento.
L’infedeltà diviene così sempre più tollerata anche in ambito giudiziario. Il tradimento viene ‘messo in conto’, (sia a livello sociale che del singolo) come una delle possibili vicissitudini della coppia.
Sicuramente alcuni soggetti, per loro peculiarità individuali, sono fortemente predisposti al tradimento, mentre altri tendono a percepirlo come un’esperienza che va contro la loro persona, i propri valori e ovviamente, il partner.
La tendenza a ricercare più partner sessuali talvolta può esprimere un disagio interiore derivante da un’insoddisfazione personale e dal contestuale bisogno di cercare esperienze appaganti.
Ecco perché il tradimento può presentarsi anche quando il rapporto sentimentale ‘ufficiale’ sembra funzionare perfettamente.
Sempre sotto il profilo psicologico, l’esperienza di tradimento potrebbe addirittura rappresentare un’occasione di crescita personale e di emancipazione da un legame di coppia ‘simbiotico’, castrante, o che imprigiona le libertà individuali. Oppure essere legata ad un cambiamento dell’individuo e dei suoi bisogni profondi, che non vengono più appagati all’interno della relazione di coppia.
All’inizio di un rapporto, nella fase di innamoramento e di inevitabile idealizzazione dell’altro, è più raro tradire. Quando si passa alla fase di consolidamento e l’altro viene visto più per quello che è, piuttosto che per quello che si vorrebbe che fosse, allora il tradimento è più probabile, soprattutto in chi non è così in grado di gestire l’impatto con la realtà e l’idea di una coppia forse meno perfetta e idilliaca, ma più stabile e matura.
La motivazione al tradimento di norma cambia anche nelle varie fasi di vita. In adolescenza, esso rappresenta una modalità per affermare la propria libertà, in linea con il bisogno di sperimentazione sessuale. L’adolescente esprime, infatti, un rifiuto della dipendenza dai genitori, attraverso il tradimento del partner che li ha sostituiti. Nel giovane adulto, che con responsabilità sta investendo nella costruzione di un nucleo familiare, il tradimento può esprimere il bisogno di sottrarsi alle aspettative e agli impegni familiari. Nella mezza età, può invece manifestarsi come tentativo di mettere alla prova se stessi e il proprio valore e di ri-confermare la propria capacità seduttiva, nonostante l’età. Così l’uomo adulto cercherà avventure con donne più giovani alla ricerca di una seconda giovinezza. La donna, in questa fase di vita, potrà andare alla ricerca di conferme rispetto alla propria femminilità e al proprio fascino seduttivo.
Ci sono poi quelli che si possono definire “traditori seriali”, ossia soggetti per i quali l’infedeltà rappresenta una costante di tutte le loro relazioni. Spesso questi individui mettono in atto una evidente scissione tra sessualità e affettività, che diventano pertanto inconciliabili nella stessa relazione. Alcuni vivono il tradimento come una sorta di antidepressivo, un tentativo di colmare dei vuoti dettati dalla solitudine o da una costante insoddisfazione interiore. Per altri ancora, l’infedeltà rappresenta un tentativo inconscio di prendere le distanze dalla fusione evocata dall’intimità di coppia, oppure il rifiuto della sensazione di essere dipendenti dal partner. Ma c’è anche il ben noto tradimento per vendetta, attuato volontariamente per punire il partner delle sue disattenzioni o per una sottostante insoddisfazione sessuale.
Si può pertanto affermare che la società del consumismo sessuale e sentimentale legittima il tradimento. L’ individuo è sempre più incline ad investire sulle proprie aspirazioni individuali, spinto dall’ideologia del ‘tutto e subito’: se all’interno della relazione di coppia qualche aspetto non viene soddisfatto, ci si ritiene legittimati a cercare appagamento con un altro compagno, anche a costo di mettere a repentaglio il rapporto di coppia. Che invece, si sa, fonda le sue radici nella capacità di dialogo, di ascolto, di compromesso e sul superamento dello sterile individualismo
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