Riporto parzialmente questo articolo a titolo di promemoria per integrarlo appena possibile con mie ulteriori riflessioni in materia. Chi di noi non ha incontrato nel suo cammino soggetti con questo profilo psicologico e ne ha derivato patimento? Conoscere i meccanismi mentali degli stessi aiuta a identificarli per starne lontani (sono inguaribili) o per recidere i legami che abbiamo creati inconsapevoli delle conseguenze a medio e lungo termine…

Logicamente tutti i diritti sono dell’ottima autrice Dott.ssa Silvia Michelini che leggo con interesse da qualche tempo sul sito vittimedinarcisismo.com


Essere figlia di una madre narcisista: le conseguenze dell’abuso narcisistico

Le conseguenze a lungo termine dell’abuso narcisistico della madre narcisista sulla figlia femmina.

  • La madre è il primo esempio di cosa sia l’amore per un figlio e il suo primo sguardo sul mondo.
  • La madre è il corpo che dà la vita e la contiene, colei che nutre, accoglie e si prende cura di te.
  • La madre è il primo esempio di relazione di cui facciamo esperienza, il “contenitore” di tutte le emozioni e le esigenze di un figlio.

I suoi occhi e il suo volto rappresentano il nostro primo “specchio”, uno sguardo verso sé stessi e verso l’altro, il filtro attraverso il quale osserviamo il mondo e ci identifichiamo costruendo la nostra identità femminile.
Il bambino ricerca istintivamente il contatto e la cura della madre ai fini della sua sopravvivenza fisica ed emotiva.
Ci si attende (per retaggio culturale e sulla base di teorie antropologiche di stampo bio-evoluzionista), che una madre nasca tale e che sia quindi intimamente connessa col suo istinto materno; per questo si tende a rifiutare e a stigmatizzare l’idea dell’esistenza di una madre “cattiva”, “snaturata”, aggressiva, violenta, competitiva, anaffettiva, infantile e conflittuale.

Che succede quindi se la madre non riesce ad entrare in empatia con i figli e in particolare con la figlia femmina?

La madre cosi come qualsiasi donna e individuo può soffrire di patologie mentali o disturbi della personalità; per questo anche tra le mamme e le donne troviamo parecchie narcisiste patologiche mascherate da vittime.
La madre narcisista è innanzitutto una donna egoista, capricciosa, egocentrica, volitiva e testarda; ella vede nella figlia la mera estensione di sé stessa.
In lei può solo specchiarsi e per questo non può riconoscerne delle caratteristiche identitarie a sé stanti a meno che non combacino esattamente con la visione idealizzata che lei ha di sé stessa.
Molto spesso anche l’età è un problema, poiché la madre narcisista soffre moltissimo quando la figlia “sboccia” mentre lei invecchia. Accetta malvolentieri di non essere più “l’unica femmina Alpha in auge” e di doversi “fare da parte” per lasciare spazio (sia emotivo che fisico) alla figlia.

La madre narcisista deve essere protagonista, sia che cerchi questo palcoscenico in modo palese come nel caso della madre overt, controllante, invadente, istrionica e isterica maniacale, sia che si presenti come la chioccia vittima, sottomessa e depressa che si aspetta sempre qualcosa in cambio come la versione covert, istrionica isterica passivo aggressiva.
Quali ferite e traumi implica l’esposizione prolungata ad una relazione madre-figlia disfunzionale?

  1. FERITA DI NON ESISTENZA: TU DEVI ESSERE ME, QUELLO CHE IO SAREI VOLUTA ESSERE O QUELLA CHE IO SONO STATA, PER TE ESISTO SOLO IO, TUO UNICO DIO E REGINA INCONTRASTATA.

    La madre narcisista vede la figlia come un suo prodotto, un ammasso di creta da plasmare a sua immagine e somiglianza e per questo cerca di trasformarla nella piccola copia di sé stessa ignorando le sue reali esigenze affettive e impedendole di sviluppare una personalità adulta e autonoma.
    La relazione (quel poco che vi dà e vi rinfaccia) è possibile solo all’interno di un copione implicito che ovviamente ha scritto lei, una sorta di recita nella quale lei è la protagonista assoluta e per questo “bisogna farla contenta o si arrabbia”; se si prova a contraddirla (a fatti o a parole), se non la si gratifica, non le si ubbidisce in modo incondizionato, scattano i musi, i silenzi, le sparizioni, gli attacchi passivo-aggressivi, le battute al vetriolo, la punizione o la vendetta che si consuma con la violenza verbale o la negazione delle cure o del sostegno sia affettivo che economico.
    Non esistono confini che lei non travalichi semplicemente perché voi siete un suo braccio, non esiste che abbiate vita vostra. Per tale motivo nel tempo vi convincono che il mondo esterno sia eccessivamente pericoloso, affinché voi non investiate all’esterno, ma restiate sempre incollate a lei in una sorta di co-dipendenza malevola, visto che lei poi si lamenterà anche con amici e parenti di quanto siate pesanti da sopportare e gestire.

  2. FERITA DELL’AUTOSTIMA: INVIDIA E COMPETIZIONE VERSO GLI UOMINI E VERSO LE ALTRE DONNE; LE MADRI NARCISISTE SONO SORELLE CATTIVE E NON MADRI

    La madre narcisista è un’aguzzina invidiosa e maligna; è avara di cuore e di tasche, ma solo verso la figlia, mentre per sé stessa spende e pretende da tutti, massima dedizione affettiva.
    Preferisce i figli maschi, (ma danneggia anche loro) perché possono gratificare la sua femminilità ed essere i loro “ometti”. La madre narcisista è una bambina ferita e arrabbiata perché sente di non avere avuto quello che meritava, soldi, fama o semplicemente le attenzioni del padre e in generale il ruolo di figlia che desiderava; per questo quando diventa madre, sente che le viene tolto il diritto di essere libera e la colpa è del marito e del frutto del suo seme oppure dell’intero pianeta. La madre narcisista cerca UN RISCATTO per la sua giovinezza perduta e non sopporta se voi siete belle e giovani un po’ come la matrigna di Rapunzel. Le donne narcisiste odiano più o meno apertamente gli uomini (anche se li sposano e procreano con loro, spesso solo per tenerseli o colpevolizzarli) e dipendono affettivamente da loro anche dopo il divorzio o perché permangono a vita nel conflitto con l’ex coniuge oppure perché si trascinano per anni in casa depresse per torti subiti dal marito col quale hanno una relazione disfunzionale. Pretendono di restare le “figlie preferite di “papino” rinunciando all’autonomia per proseguire a succhiare da loro e impedirgli di rifarsi una vita. Per questo obiettivo accettano tutto, corna incluse. Nel frattempo vi usano come confidente, parlandovi male di vostro padre, mettendovelo contro e ignorando completamente il vostro diritto di amarlo e di esistere quale figlia. Per la madre narcisista la figlia è un investimento sul futuro, ogni singolo gesto di “mimato” amore vi verrà rinfacciato sotto-forma di conto da pagare nel futuro; esiste uno “schwartzbuch”, un libro nero in cui l’aguzzina ha segnato tutto… tutto quello di cui si è dovuta privare a causa vostra e per questo vi farà sentire in colpa e vi manipolerà da adulte per non concedervi un centimetro di spazio, sia mai che riusciate a fare meglio di lei.

  3. FERITA DELLA FIDUCIA VERSO SE STESSI E GLI ALTRI: LA MADRE NARCISISTA E’ UN CATTIVO ESEMPIO, TI ESPONE AL PERICOLO, NON TI CREDE E NON TI PROTEGGE.

    La madre narcisista overt non ha tempo per prendersi cura dei figli, deve pensare a sé stessa, al suo corpo, alla carriera, alla sua bellezza e ai suoi flirt. Nulla di male ad essere DONNE oltre che madri, ma una cosa non esclude l’altra! È assente, disimpegnata e delegante. Queste donne non hanno senso del pudore o senso morale. Non si tratta di essere “bacchettoni”, ma di non riconoscere il proprio ruolo o il contesto in cui questo si esplica. Spesso tradiscono serialmente i mariti (non perché infelici, ma solo a scopo sessuale e di conferma del loro valore di seduttrici) e da divorziate trasformano la casa in un nido per incontri, noncuranti della presenza dei figli. Le madri narcisiste espongono le figlie femmine alla violenza sessuale o l’abuso da parte dei loro innumerevoli compagni, anche perché si accompagnano sempre con uomini di potere o altrettanto disfunzionali o narcisisti patologici. Non vedono mai rischi anzi, considerano la riflessione e la prudenza delle banali “seghe mentali” e i consigli sulla moralità “una perdita di tempo” ad opera di persone frustrate e limitate. Non sono rari i casi nei quali, se le vittime confessano alla madre un abuso, queste non le credono oppure sostengono che la colpa sia della vittima che lo ha provocato o che voleva “toglierle il partner”. Le madri narcisiste overt sono capaci di flirtare coi fidanzati delle figlie, di mettersi in competizione con loro accusandole di essere invidiose di lei; possono assumere atteggiamento sconvenienti sia moralmente che eticamente, allearsi con un partner (anche se non padre biologico) contro la loro contro la figlia o di strumentalizzare la loro infelicità di coppia contro di esse. La madre covert utilizza invece il vittimismo e l’accudimento come arma per intrappolare i figli e farli sentire costantemente in difetto o in colpa mantenendoli “piccini” per sempre. In tal modo lei sarà sempre indispensabile. Questo tipo di madre è frustrata, repressa, giudicante, rigida, arrabbiata inconsciamente perché è casalinga o perché “ha rinunciato” a perseguire la sua realizzazione per dovere morale verso il marito e la famiglia. In questo caso il pericolo a cui ti espone è proprio la sua presenza costante in casa, il senso di colpa costante appena ti allontani da lei e l’attesa della punizione diretta o indiretta che otterrai se “uscirai con un’amica”. Sono madri che dovete guidare come mariti, spesso inaffidabili, spendaccione, infantili e capricciose, che rischiate di dovere mantenere a vita e che vi aspettano costantemente alla finestra piangenti e lagnose.

  4. FERITA DELL’AUTO-EFFICACIA: IPOCRITE, PERENNEMENTE INSODDISFATTE, PERFEZIONISTE MANIACALI, DISPENSATRICI DI CRITICA E SVALUTAZIONE COSTANTE.

    Per la madre narcisista tutto il mondo è cattivo tranne lei. Lei è perfetta, ma nessuno l’ha ancora capito, dato che non esiste NESSUNO ALLA SUA ALTEZZA. NEANCHE VOI. Lei è in pace col mondo, mentre il mondo purtroppo (non prendendo esempio da lei), sta andando a rotoli e NESSUNO, davvero NESSUNO neanche per sbaglio riesce ad accontentarla. La torta manca di zucchero, la vostra casa non è mai in ordine, il vostro rossetto è di una nuance triste, i vostri capelli sono sporchi… etc etc…Lei si veste, pensa, mangia, vive meglio di tutti e TUTTI dovrebbero imitarla e ascoltarla. Ti critica costantemente e DOSA IN MODO MANIPOLATORIO E RECITATO LE ATTENZIONI E I COMPLIMENTI poiché le servono solo da esca per trattenerti. Se non fai quello che dice immediatamente il complimento diventa CRITICA DIRETTA o VELATA. È IMPIETOSA verso tutti quelli che per loro sfortuna si trovano a collaborare con lei in casa o fuori. E VOI? SIETE INCAPACI, SIETE DELLE FALLITE, SIETE TROPPO DEBOLI, INGENUE, BISOGNOSE DELLA LORO INTELLIGENZA E MATERNAGE COSTANTE. Se vi innamorate attendono con ansia che vada tutto male per tirare un sospiro di sollievo e soprattutto ricordate: LORO al posto vostro non avrebbero sbagliato e soprattutto NESSUNO PUO’ AMARVI QUANTO MAMMA. (tutto ciò è paradossale, infatti sono spesso sole e sciacallano sulla vostra esistenza personale proprio perché sono tanto felici…).

  5. FERITA DELLA TRASCURATEZZA E L’ABBANDONO: LE MADRI NARCISISTE SONO INTRUSIVE, NON SANNO AMARE MA CONTROLLANO E TI CANDIDANO ALLA DIPENDENZA AFFETTIVA

    Le madri narcisiste mancano di empatia, la mimano, la fingono, non provano nulla per questo non vi daranno supporto emotivo, abbracci o coccole ma solo prediche o giudizi. Questo copione di anaffettività e controllo privo di affetto sarà poi lo schema sul quale costruirete la vostra dipendenza affettiva verso partner altrettanto anaffettivi, poiché il cervello purtroppo ragiona per associazione e similitudine e per questo TI FA INNAMORARE solo di quelli che ti riportano a queste ferite di abuso.

  6. FERITA DELLA SICUREZZA: LE MADRI NARCISISTE POSSONO AVERE PESANTI SCATTI DI IRA E DIVENTARE VIOLENTE.

    Le madri narcisiste se esauste, frustrate o gravemente depresse possono diventare offender e praticare sui figli cosi come gli uomini violenza fisica e psicologica. Un libro interessante in tal senso è quello della Dottoressa Judith Herman: Trauma and Recovery. New York: Basic Books, 1992.

FONTE