Chi è Tombombadil? Risponde Tolkien

Nella lettera n. 174, Tolkien dice: «Dal punto di vista della storia, penso che sia meglio che alcune cose restino 𝐢𝐧𝐬𝐩𝐢𝐞𝐠𝐚𝐭𝐞 (specialmente se una spiegazione in realtà esiste). Ed anche in un’età mitica dev’esserci qualche 𝐞𝐧𝐢𝐠𝐦𝐚, come c’è sempre. Tom Bombadil ne è un esempio (intenzionale)»
Gli autori della serie hanno quindi colto nel segno: “Tom Bombadil è un personaggio 𝐦𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨𝐬𝐨 (…) una delle figure più 𝐢𝐧𝐬𝐨𝐥𝐢𝐭𝐞 della saga de Il Signore degli Anelli di JRR Tolkien”

“Tom è stato il primo, allora è il più anziano nel Tempo” (lettera 153).
Anche questo è un fatto che gli showrunner hanno ben chiaro in mente “Bombadil è stato descritto nei libri di Tolkien come “più vecchio del vecchio”
Ma l’esatta natura di Tom Bombadil tuttavia non è chiara, perché banalmente non è mai stata spiegata neanche da Tolkien stesso.

Tom Bombadil è anche un’𝐚𝐥𝐥𝐞𝐠𝐨𝐫𝐢𝐚.
Ma di cosa? dello “spirito della (dissolvente) campagna di Oxford e del Berkshire” (lettera 26).
Un genius loci, uno spirito del luogo (di Arda) “ma anche l’incarnazione della pura (e reale) scienza naturale: lo spirito che desidera la conoscenza delle altre cose”. (lettera 153)
Tom Bombadil è un mistero volutamente irrisolto, che rappresenta tanto l’essenza arcaica e incontaminata della natura quanto lo spirito innato di curiosità e conoscenza, elementi fondamentali del mondo creato da Tolkien.
Quest’aspetto (ma non solo questo) è ciò che si ricava dalle lettere di Tolkien.
Ma come verrà trattato nella serie?
Dalle informazioni ricavate dall’intervista gli showrunner seguiranno (sembra) la traccia lasciata da Tolkien nel romanzo.
Dicono: “[Tom Bombadil] non è un personaggio che ha un programma particolarmente forte [Tolkien scrisse “non è un personaggio importante – per la narrazione -“].
Osserva il dramma, ma in gran parte non vi partecipa.
Ne La Compagnia dell’Anello, i personaggi semplicemente vanno lì e si incontrano per un po’, e Tom trasmette loro alcune conoscenze”.
Quindi in che modo agirà?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo, prima, tentare il difficile quanto ingrato compito di illustrare il programma “edittale” redatto per Tom Bombadil da Tolkien, per poi vedere se combacerà, almeno nelle intenzioni, con quello della serie.
Cosa fa Tom Bombadil nell’Opera scritta? e conseguentemente cosa potrebbe fare nella serie?
Nel romanzo Tom Bomandil compie tre azioni rilevanti:
1. Ausilio/Aiuto
2. Consiglio/guida
3. Resistenza all’anello Dominante.

Tom Bombadil, nel Signore degli Anelli aiuta gli Hobbit togliendoli (letteralmente) fuori dalle loro difficoltà.
Li soccorre quando vengono assaliti dal Vecchio Salice
(Il Signore degli Anelli , La Compagnia dell’Anello, “La Vecchia Foresta” ed. tascabile Bompiani novembre 2000 – XXI edizione marzo 2006) e quando si trovano in difficoltà contro gli spettri dei Tumuli (op. cit. “Nebbia sui Tumulilande”); li accompagna fino al limitare del suo dominio per “condur(li) 𝘴𝘢𝘯𝘪 𝘦 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘪 fino alla Strada (op. cit. pag. 211)

Durante il soggiorno di Frodo nella Casa di Tom Bombadil il protagonista ha due sogni fondamentali.
Uno che potremo definire “cognitivo” o “visionario” tramite il quale Frodo vede ciò che è già accaduto altrove, osserva Gandalf mentre viene rinchiuso da Saruman sul pinnacolo di Orthanc; l’altro “profetico” o “precognitivo” che mostra a Frodo il futuro.
Seguendo l’attento e profondo esame di Verlyn Flieger laddove Sauron è il Signore degli Anelli, Tom Bombadil è il Signore dei Sogni.
D’altra parte Bombadil si disvela come un essere la cui essenza è perennemente intessuta di canto e sogno. Ogni suo gesto, ogni sua parola, sembra sgorgare da un reame onirico. Quando gli hobbit gli rivolgono la parola è come se fosse perso nelle melodie invisibili dell’etere o assorto in pensieri reconditi.
Frodo, nella casa di Tom Bombadil, sogna anche il suo venturo viaggio verso 𝐓𝐨𝐥 𝐄𝐫𝐞𝐬𝐬ë𝐚, un luogo taumaturgico dove troverà conforto fisico e spirituale.
In questo senso il sogno premonitore dà assistenza a Frodo, è come se fosse un corroborante mentale che, anticipando la visione delle Terre Beate, lo prepara e lo sostiene per la sua missione quasi anticipando l’effetto benefico della Terra Beata.
Il sogno “vissuto” da Frodo durante il soggiorno nella Casa di Tom Bombadil diventa così una sorta di vincastro spirituale a cui sostenersi durante il suo lungo viaggio fatto di ostacoli e difficoltà.
Non è tutto.
Quando Tom Bombadil si accomiata dagli Hobbit, sente la preoccupazione di Pipino che teme che Cavalieri Neri li inseguiranno; allora Tom lo rassicura “𝘕𝘰, 𝘴𝘱𝘦𝘳𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘦𝘳𝘢 𝘦 𝘯𝘦𝘮𝘮𝘦𝘯𝘰 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘪” (op, cit. Pag. 214).
E conclude (pag. 215) “𝘗𝘦𝘳 𝘰𝘨𝘨𝘪 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘛𝘰𝘮 𝘷𝘪 𝘥𝘢𝘳à 𝘶𝘯 𝐛𝐮𝐨𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 (…) 𝘗𝘦𝘳𝘤𝘰𝘳𝘳𝘦𝘵𝘦 𝘵𝘳𝘦 𝘰 𝘲𝘶𝘢𝘵𝘵𝘳𝘰 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘝𝘪𝘢, 𝘨𝘪𝘶𝘯𝘨𝘦𝘳𝘦𝘵𝘦 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘷𝘪𝘭𝘭𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘯𝘰𝘮𝘦 𝘉𝘳𝘦𝘢, 𝘢𝘪 𝘱𝘪𝘦𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘊𝘰𝘭𝘭𝘦 𝘉𝘳𝘦𝘢 (…) 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘦𝘳𝘦𝘵𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘷𝘦𝘤𝘤𝘩𝘪𝘢 𝘭𝘰𝘤𝘢𝘯𝘥𝘢 𝘤𝘩𝘪𝘢𝘮𝘢𝘵𝘢 𝘐𝘭 𝘗𝘶𝘭𝘦𝘥𝘳𝘰 𝘐𝘮𝘱𝘦𝘯𝘯𝘢𝘵𝘰. 𝘖𝘮𝘰𝘳𝘻𝘰 𝘊𝘢𝘤𝘵𝘢𝘤𝘦𝘰 𝘯𝘦 è 𝘪𝘭 𝘷𝘢𝘭𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘦𝘵𝘢𝘳𝘪𝘰. 𝘝𝘪 𝘱𝘰𝘵𝘳𝘦𝘵𝘦 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘵𝘵𝘦, 𝘦 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘵𝘵𝘪𝘯𝘢 𝘳𝘪𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪𝘳𝘦 𝘴𝘶𝘭 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘵𝘰. 𝘚𝘪𝘢𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰𝘴𝘪, 𝘮𝘢 𝘤𝘢𝘶𝘵𝘪! 𝘊𝘢𝘷𝘢𝘭𝘤𝘢𝘵𝘦 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘪𝘭 𝘥𝘦𝘴𝘵𝘪𝘯𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘷𝘪 𝘢𝘵𝘵𝘦𝘯𝘥𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘳𝘦𝘱𝘪𝘥𝘰 𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘦𝘨𝘳𝘰!”

Bombadil è l’unico personaggio a resistere all’influsso malefico dell’Anello, lo indossa ma non scompare, ci gioca e lo fa scomparire, ma soprattutto, quando ad indossarlo è Frodo, Tom continua a vederlo.
Questi sono gli attimi di maggior momento in cui Tom Bombadil agisce nell’Opera di Tolkien.
A lume di ciò i termini con cui gli showrunner delineeranno questo personaggio appaiono congruenti con le caratteristiche succitate.
«Sappiamo che gli sta a cuore il mondo naturale. E sappiamo che è un 𝐀𝐢𝐮𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞.
Non ti spingerà, ma ti aiuterà. Per questo, tradizionalmente, vive nella Valle del Sinuosalice, una sorta di foresta quasi incantata».
Gli scrittori hanno assegnato a Tom Bombadil la funzione di ausilio e consiglio. E il fatto che questa figura misteriosa sia in raccordo con lo Straniero, molto probabilmente Gandalf/Olorín, permette al personaggio di esprimere al meglio le sue potenzialità.
Lo Straniero è infatti una figura enigmatica dalle origini sconosciute che fatica a ricordare la propria identità.
Con i Pelopiedi fuori pericolo, decide di partire con Nori al suo fianco per trovare la risposte che gli mancano.
Ebbene, Tom Bombadil può fornirgli queste risposte e rivestire, in questo modo, i panni che gli sono congeniali: quelli di aiutante.
Darà ausilio, così come lo diede agli Hobbit, e indicherà la strada allo Straniero come fece con gli Hobbit.
Il tetto della casa di Bombadil, inoltre, ha incise delle costellazioni che potrebbero servire proprio allo Straniero per orientarsi.
Per fare ciò, tuttavia, gli showrunner hanno collocato Tom Bombadil nel Rhûn.
Leggiamo l’intervista “Payne e McKay si sono presi la libertà di dare a Bombadil una seconda casa, alla periferia di una regione chiamata Rhûn. «Nella nostra storia, è andato nelle terre di Rhûn, che apprendiamo essere state come un Paradiso, verdi e bellissime, ma ora sono una specie di landa desolata», spiega Payne. «Tom è andato lì per vedere cosa è successo durante i suoi vari vagabondaggi».”
Il punto è delicato. Nel Signore degli Anelli, quando gli Hobbit pregano Tom di accompagnarli almeno fino alla locanda e di brindare con loro un ultima volta, egli rifiuta:
“𝘘𝘶𝘪 è 𝘭𝘢 𝘧𝘪𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘛𝘰𝘮: 𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘦𝘳à 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘪𝘯𝘦. 𝘛𝘰𝘮 𝘩𝘢 𝘥𝘢 𝘣𝘢𝘥𝘢𝘳𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘤𝘢𝘴𝘢, 𝘦 𝘉𝘢𝘤𝘤𝘢𝘥𝘰𝘳 è 𝘭ì 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘰 𝘢𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢!”
Lo stesso Gandalf, al Consiglio di Elrond, rimarca questo fatto. Tom Bombadil ha deciso di ritirarsi all’interno dei confini della sua “giurisdizione” dov’è signore e messere.
Ciò fotografa la situazione così com’è durante gli eventi della Terza Era.
Ma Tom Bombadil fu una figura errabbonda che non si limitò a vivere solo nella Vecchia Foresta.
“𝘛𝘰𝘮 𝘦𝘳𝘢 𝘨𝘪à 𝘲𝘶𝘪, 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘪 𝘮𝘢𝘳𝘪 𝘴𝘪 𝘤𝘶𝘳𝘷𝘢𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰” (op. cit. pag. 195).
Cosa vuol dire questo passaggio?
Durante la “Primavera di Arda” i Valar furono finalmente liberi di quietare i tumulti del Mondo riordinando le cose come desideravano.
In questa primigenia era, le divinità, abitavano sull’Isola di Almaren e il mondo era piatto.
Solo in un secondo tempo diverrà sferico e i mari si curveranno.
Durante la Primavera di Arda i Valar innalzarono le Due Lampade, Illuin e Ormal, nel 1900, Giorni prima dei giorni. Arda si riempì di alberi ed erbe, bestie e uccelli, e tutte le terre divennero verdi.
Ma questo luogo edenico venne distrutto e sommerso dalle acque a causa dell’azione di Melkor che abbatté le lampade.
Conseguentemente il volto di Arda mutò. In altre parole non esisteva, prima del cataclisma, la Terra di Mezzo o la vecchia foresta, e col passare del tempo altre rughe solcarono e sconvolsero il bel viso del Mondo cambiandolo di volta in volta.
Tom Bombadil visse quindi in un mondo totalmente differente da quello della Terza Era.
Ma vagò anche presso altre latitudini.
Leggiamo:
“Quando finalmente riuscirono a concentrarsi di nuovo su ciò che diceva il vecchio Tom, scoprirono che aveva percorso 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐝𝐚, giungendo in 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐧𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐢 al di là delle loro memorie e del loro pensiero cosciente, in tempi quando il mondo era piu vasto e le 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐞 𝐬𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐢𝐚𝐠𝐠𝐢𝐚 𝐨𝐜𝐜𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞. E Tom continuava cantando a risalire le epoche fino all’antica luce stellare, quando 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐢 𝐩𝐚𝐝𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐥𝐟𝐢 𝐯𝐞𝐠𝐥𝐢𝐚𝐯𝐚𝐧𝐨”.
E ancora:
“Il più anziano (…) Tom era qui prima del fiume e degli alberi [quindi ben prima della Vecchia foresta]; Tom ricorda la prima goccia di pioggia e la prima ghianda. Egli 𝐭𝐫𝐚𝐜𝐜𝐢ò 𝐢 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐆𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐀𝐥𝐭𝐚… Etc.”
Tom, in sostanza, peregrinò, si può dire, per l’intera estensione del mondo “in 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐧𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐢, e nei posti in cui, risalendo le epoche, si risvegliarono i padri degli elfi. [Il Risveglio degli Elfi avvenne intorno all’Anno degli Alberi 1050, in un luogo all’estremo est della Terra di Mezzo, sulle rive del lago Cuiviénen] e tracciò i sentieri prima che lo facesse la Gente Alta.
Quali sono questi sentieri? Proviamo a vederli insieme
Oromë guidò gli elfi attraverso la parte settentrionale del Mare Interno di Helcar. Alcuni, impauriti dalle grandi nubi nere se ne andarono. Quelli che continuarono percorsero lentamente le innumerevoli leghe. Così alla fine giunsero in quelle terre ora familiari seguendo forse quel percorso che divenne la Vecchia strada della Foresta.
Attraversarono una foresta, probabilmente Bosco Verde il Grande e arrivarono sulle rive orientali di un gran fiume noto come Anduin.
Videro i Monti Brumosi e i Vanya e i Noldor continuarono oltre il fiume, oltrepassarono i passi montani e scesero nell’Eriador. Attraversarono il Sirion e infine giunsero al Grande Mare sulle coste comprese tra la Baia di Balar e il Fiordo di Drengist.
In The March of Quendi gli Elfi, compirono una delle prime soste esattamente nel 𝐑𝐡û𝐧 e poi precisamente “sulla sponda est del Mare di Rhûn” dove si fermano per un buon numero di anni in una località “veramente piacevole” (pag. 49 Nature of Middle Earth).
Tutto questo percorso Tom Bombadil lo tracciò ancora prima degli Elfi.
Il radicamento e confinamento di Tom nella Vecchia Foresta, quindi, durante la Terza Era, è una evenienza legata al fatto che Tom “non [ha] alcun desiderio di possesso o di dominazione. Conosce e comprende solamente le cose che lo interessano nel suo piccolo regno naturale” (lettera n.153).
Non quindi un limite, quello di rimanere blindato entro i confini della Vecchia Foresta, assoluto, ma interessato e storicamente riferito a un momento specifico del romanzo, la Terza Era.
A confermarlo è lo stesso Gandalf al Consiglio di Elrond.
A Pag. 355 della Compagnia dell’Anello leggiamo “Bombadil ADESSO (e l’avverbio lascia intendere che un tempo si trovasse altrove, rispetto ad ADESSO) si è RITIRATO [vale a dire “Ritornare a casa”, rincasare, dopo essere stato evidentemente in qualche altro posto] in un un piccolo territorio compreso tra i confini stabiliti da lui stesso e che egli, in attesa che forse cambiano i tempi, si rifiuta di oltrepassare”; ciò fa capire che un giorno Tom Bombadil potrà riprendere a girovagare nel modo come fece un Tempo oltre i confini della Vecchia Foresta.
Concludiamo con l’aspetto.
Per quest’ultimo parlano le immagini.
L’illustrazione è di John Howe uno dei più grandi illustratori della Terra di Mezzo di Tolkien.
È stato chiamato da Peter Jackson, insieme ad Alan Lee, per prendere parte alla realizzazione visiva del Signore degli Anelli in qualità di visual designer. Ha preso parte anche alla realizzazione del film Le cronache di Narnia – Il leone, la strega e l’armadio.
Howe è stato concept designer per Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere di Amazon e continuerà ad esserlo per la Seconda Stagione.
Il volto tondeggiante e la barba avvolgente che forma una criniera con la capigliatura, come si vede nell’ultima immagine tratta dalla serie, ricalca le linee sinuose del volto disegnato, mentre nella prima immagine si può vedere l’accostamento del vestito e del cappello con quello dell’illustrazione!
Fonte FaceBook
