Qualche consiglio per iniziare con un acquario di pesci rossi

Un amico mi ha chiesto due dritte per avvicinarsi al mondo degli acquari… ho pensato di copiare/incollare le sintetiche indicazioni che gli ho passato!
“Allora… eccoti due dritte frutto della mia ventennale esperienza nel mondo degli acquari.
Scrivo veloce x’ ho casini però non voglio rimandare x’ mi fa piacere
Primo: per avere soddisfazioni devi considerare 3 fattori fondamentali… se non soddisfi uno di questi 3, lascia stare… eviti di far morire pesci e di buttare via tempo e soldi.
– POSIZIONE DELL’ACQUARIO
o Malattie, morti x infarto, colpi d’aria, mucillaggine, etc dipendono per il 95% dalla posizione dell’acquario in casa: se la sbagli soffrirai tu e loro e tra 3 mesi abbandoni tutto. Se non hai un posto giusto non iniziare nemmeno.
o Inoltre ogni settimana/15gg in primvera e autunno e ogni 3/4 settimane in estate e inverno dovrai cambiare il 20-25% dell’acqua: se non è in posto comodo con lavandino o wc dove allungare un tubo temporaneo… a mo di bagnare per terra o spostare secchi ti stufi.
– DIMENSIONE DELL’ACQUARIO
o La regola è semplicissima… più è grande meglio è! A parte gli scherzi: il business degli acquari medio/piccoli è fatto x far spendere soldi a gente che poi molla…
o Un acquario grande (cioè oltre 100/120 lt) innanzitutto costa meno in proporzione a uno piccolo sia di acquisto sia di manutenzione perché usa neon, pompe etc standard che costano poco nulla;
o Un acquario grande si tiene da solo: si autoregola per gli sbalzi di temperatura (che uccidono molto i pesci) e per la pulizia poiché la dimensione fa riprodurre abbastanza esserini fitratori.
o Un acquario grande permette ai pesci di diventare grandi… i pesci crescono in base a quanti dec-cubi hanno per nuotare… e se la vasca è piccola non crescono, quindi tu ti stufi.
– TIPO DI PESCI
o I carassidi sono perfetti per iniziare, sono forti alle malattie e molto interattivi, oltre che coloratissimi.
o Pesci tropicali o -peggio- un marino è una cosa fattibile ma molto molto complicata. Buon senso vuole che appena prendi la patente prima ti impratichisca con una macchinina piccola, magari di seconda mano, pe rpoi passare a cilindrate superiori!
– CIFRE:
Per le vasche c’è un mega super mercato dell’usato… vai nei negozi dell’usato e portati a casa un acquario di uno che ha iniziato e poi a mollato con 50-100 eu!
Al max prendi 5 eu di tubo di silicone trasparente e gli ripassi da dentro gli angoli per sicurezza… aspetto 5 gg prima di metterci l’acqua.
Poi: sabbia, radici, pietre… 20-30 eu?
No piante all’inizio… è molto complesso tra lumache e ph e concimi… al max metti piante finte che sembrano vere 20-30 eu.
Io sono contro gli oggettini kitch dove entra solo sporco.
Neon sono di serie
Pompa 10 eu
Aereatore ti suggerisco quello a immersione… ottimo e silenzioso! 30 eu
Materiale filtrante (cannolicchi, spugna, lana) 30 eu all’inizio e poi cambi solo la lana ogni cambio acqua… 2 eu
Tubo per cambiare acqua 10 eu
Cibo… i carassidi mangiano fiocchi e grani… 10 eu la confezione x 2 mesi 10 pesci piccoli
Acqua… non te ne accorgi sulla bolletta
Elettricità… idem è come tenere una lampadina da 40 accesa tra tutto
Timer per luci e aeratore… 10 eu
Pesci: 5-10 eu cad… non prenderli troppo piccoli che muoiono e prendili tutti insieme subito… es 100 lt… 8 o 10 pesci… se ne aggiungi nel tempo questi si morderanno o ti porteranno malattie.
Altro, per ora, non mi viene!
(messaggio del 06.12.2011)


 

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CARASSIUS AURATUS (Pesce Rosso)
Classificazione
Famiglia: Ciprinidi, Genere: Carassius, Specie: C.auratus.
Origine
Originario dell’Asia orientale, dalla Siberia alla Cina, è oggi diffuso in tutto il mondo.
Note varie
Specie originariamente affine al carassio comune, di cui si può considerare una variante cromatica; l’intensa selezione soprattutto da parte di allevatori cinesi e giapponesi ha portato ad innumerevoli varietà caratteristiche non solo per le livree ma anche per le morfologie particolari che questi pesci hanno assunto. La colorazione originale è giallo-grigio o grigio argento dalla quale è discesa tutta la gamma di colori presenti nelle odierne varietà.
Le innumerevoli varietà possono essere schematizzate come di seguito:
pesce rosso comune (Carassius auratus): corpo affusolato; pinne e squame presenti;
cometa (Carassius cometaeformis): varietà simile al pesce rosso comune; squame con riflessi metallici, pinne ben sviluppate con apici appuntiti. Colorazione rossa uniforme o bianca e rossa (quest’ultima tipologia viene denominata Sarasa);
trombetta o pesce uovo (Carassius oviformis): corpo ovoidale, pinna dorsale assente, a volte manca anche la pinna anale. Colorazione bianca;
ninfa o bombetta (Carassius ninfa): corpo ovoidale squamoso. Pinna dorsale presente, pinna caudale a due lobi grandi e rigidi;
calico (Carassius japonicus simplex): corpo ovoidale, squame assenti o poche e grandi sparse sul corpo. Pinne molto sviluppate, pinna caudale semplice o doppia. Colorazione varia.
orifiamma o coda a velo (Carassius japonicus bicaudatus e Carassius japonicus tricaudatus):corpo ovoidale, alcune tipologie mancano di squame. Pinne lunghe e ben sviluppate, pinna caudale doppia o tripla;
testa di leone(Carassius caput leonis): escrescenze molli (formazioni papilliformi) sul capo e sugli opercoli, corpo rotondo e corto. Pinna dorsale assente;
oranda (Carassius oranda): escrescenze molli sulla parte superiore del capo. Pinna dorsale presente.
Esiste una tipologia bianca con una grossa macchia rossa sul capo denominata “red cap”.
occhi telescopici o occhi di drago (Carassius macrophtalmus): occhi sporgenti a forma ovoidale o sferica e quasi ciechi. Esistono tipologie con pinna caudale doppia o tripla;
celestial o piagnone (Carassius uranoscopus): occhi telescopici con pupille rivolte verso l’alto, corpo ovale. Pinne a velo non molto sviluppate, pinna dorsale assente; occhi a bolla d’acqua: occhi telescopici con vescica acquosa nella congiuntiva dell’occhio stesso, corpo leggermente allungato. Pinne ben sviluppate, pinna dorsale assente;
black moor: colorazione nera (il ventre può essere nero o giallo oro o bianco). Occhi e pinne ben sviluppati;
ranchu: corpo ovale, capo grosso. Pinna dorsale assente;
kinranshi: corpo allungato. Pinne piccole, pinna dorsale assente;
shukin: escrescenze sul capo. Pinne lunghe, pinna caudale tetralobata;
watonai: corpo corto e grosso. Pinne sviluppate;
wakin: corpo lungo e affusolato, squame grandi a margini sollevati. Pinna caudale a più lobi;
shubunkin: corpo simile nella conformazione al cometa ma con colorazione detta calico – bianca con macchie rosse, nere e blu -. Pinna dorsale alta quanto il corpo del soggetto e pinna caudale ben sviluppata;
fantail: corpo tondeggiante, a forma di uovo. Pinne molto sviluppate e pinna caudale doppia. Negli esemplari più pregiati la pinna caudale presenta gli apici dei lobi superiori rivolti verso l’alto. Colorazione rossa o bianca e rossa;
veiltail: pinna caudale elegante e tagliata ad angolo retto, pinne pettorali e ventrali flessuose. Colorazione normalmente arancione ma esistono soggetti con aspetto madreperlaceo e metallico e soggetti con una macchia rossa sulla testa;
pom-pom: simile al testa di leone. Due escrescenze molli sulle narici. Pinna dorsale assente.
Le diverse varietà necessitano di diverse temperature dell’acqua: le varietà più selezionate richiedono temperature più elevate mentre le varietà più rustiche preferiscono temperature inferiori.
Il dimorfismo sessuale non è evidente se non nel periodo della fregola quando i maschi si adornano delle caratteristiche formazioni perlacee sugli opercoli.
È una specie molto prolifica e tende a deporre le uova facendole aderire alle piante acquatiche; la riproduzione avviene preferibilmente in vasche spaziose all’aperto (meglio se laghetti da giardino).
Il maschio, assieme ad altri maschi, incalza la femmina spremendo le uova dal ventre e le feconda immediatamente. Le uova aderiscono alla vegetazione acquatica e vi rimangono aderenti per sei/otto giorni fino alla schiusa.
Gli avannotti alla nascita presentano una livrea bruna che si tingerà dei colori caratteristici della varietà solo dopo i due mesi di età.
Consigli
Vive normalmente in branchi e dimostra un’indole pacifica; convive molto bene con altre specie d’acqua fredda. Per le varietà più adatte all’acquario è preferibile non immetterle in vasche miste con pesci aggressivi.
Habitat
Acque ferme o molto lente, ricche di vegetazione; un tempo allevati nelle risaie della Cina come difesa naturale contro i parassiti del riso e come fonte proteica per gli agricoltori. Sono particolarmente resistenti a condizioni ambientali sfavorevoli, come acque inquinate e a basso contenuto di ossigeno. Il pesce rosso ha una ridotta attività alimentare nella stagione fredda; supera l’inverno immerso nel fango in semiletargo.
Dimensioni
Originariamente raggiungeva i 45-47 cm. di lunghezza.
Alimentazione
E’ un pesce onnivoro che necessita non solo di mangime secco ma anche di cibo vivo o surgelato (come per esempio Tubifex) e foglie tenere (tipo l’insalata).
Tipologia vasca
Vasca spaziosa ed arredata con piante a foglia dura (tipo le Anubias sp.), tronchi di legno e rocce.
Acqua
Si adatta alle temperature più svariate . Il pH e la durezza non sono importanti fattori da considerare.


Io dico Basta alle varietà estreme di Pesci Rossi!

Probabilmente quando si va verso i 40anni è “naturale” prendere delle chiare e semi-definitive posizioni su certi argomenti:
posizioni che non derivano più dal “sentito dire”, dall’euforia derivata dal carisma dei retori o dalla “moda del momento”, ma dal semplice fatto che si è maturata sufficiente esperienza in alcune materie tale da poter decidere consciamente quali delle molteplici vie esistenti si vuole percorrere per raggiungere una determinata meta.
Così qualche tempo fa vi ho comunicato la decisione che MAI mi sarei dedicato alla produzione (e al consumo) di PAPPA REALE e oggi voglio comunicarvi (e stimolare le vostre riflessioni in merito ^^) che, dopo la loro naturale dipartita, non alleverò MAI più varietà estreme di PESCI ROSSI.
La mia passione per l’acquariofilia è iniziata -diciamo- un 25anni fa. In principio pescavo avanotti di vairone e trota e cercavo di farli sviluppare in vasca o in un piccolo laghetto dei miei genitori. Poi passai al tropicale, provai anche l’esperienza del marino, ma la mia vera passione è sempre stata rappresentata dai i pesci rossi: i primi amici pinnati dell’uomo allevati sin dalla dinastia Song (900 D.C.) in Cina… eleganti, simpatici, forti! Nonostante tutti i miei traslochi, una vaschetta con qualche carasside è sempre stata vicina al mio tavolo di studio e lavoro!
In oltre mille anni di incroci e selezioni gli allevatori sono riusciti ad ottenere varietà di straordinaria bellezza: con pinne a velo, doppie o triple code, con o senza pinna dorsale, escrescenze carnose sulla testa e addirittura occhi con bulbi esterni o allungati. Pesci meravigliosi, ma anche tanto delicati e -me ne rendo conto solo ora- destinati spesso a una triste -ingiusta- fine.
Negli ultimi 20anni ho allevato diverse varietà ma, utilizzando sempre vasche relativamente piccole, i pesci non si sono mai sviluppati appieno (per chi non lo sapesse i pesci hanno una specie di sensore di autoregolazione interna che rallenta o accelera lo sviluppo in base al volume di acqua che possono fruire regolarmente). Ora con la grande vasca di cui mi sono dotato da un biennio vedo finalmente i pesci in tutta la loro meraviglia: il mio orgoglio, ad esempio, è poter godere della vista di un “black moore” ormai lungo circa 30 cm!
(messaggio del 22.07.2012)

E oggi il patato non si è più mosso… dopo mesi trascorsi riverso sul fondo della vasca… 😥
Mi ha fatto molto riflettere in questo periodo sull’eutanasia: più volte, raffrontandolo agli altri pesci che nuotavano spensierati nell’acquario, ho pensato che forse sarebbe stata cosa buona e giusta aiutarlo ad addormentarsi. Poi però, ogni giorno, quando mattina e sera mettevo il cibo nella vasca, lui si agitava, mangiava i fiocchi che gli passavano vicini e mi dicevo “vuole vivere, con i suoi limiti, ma vivere”. Fino ad oggi pomeriggio.
Ancora stamane si è agitato quando ho messo il cibo nella vasca… 😥
Speriamo solo non abbia sofferto. Ora nella vasca rimane solo più BlackMoore.
(messaggio del 05.09.2013)


BLU DI METILENE:Utile medicina per l’acquario di pesci rossi

Nella speranza di condividere informazioni utili tra appassionati di acquari e non solo, vi racconto questa mia esperienza.
In presenza di piccole infezioni di funghi, malattie batteriche, chiazze bianche, marcescenza delle pinne, infiammazioni e screpolature della pelle dei pesci rossi… tipiche del periodo primaverile nel quale aumentano le ore di luce naturale e la temperatura esterna, ho sempre risolto tutto molto semplicemente utilizzando tre prodotti della Sera/Tetra che disperdevano nella vasca sostanze blu oppure verdi oppure giallo/arancioni.
Fortunatamente ho avuto questi problemi poche volte nei miei vent’anni con le mani nell’acqua e così non mi sono mai documentato più di tanto. Oltretutto, approfittando della chiusura di uno storico negozio di Torino nel 2003 (?), feci incetta di flacconcini scontatissimi e, al bisogno, ho utilizzato le riserve… sino a qualche settimana fa.
Vedo comparire qualche macchietta bianca sulla pinna caudale del mio mitico BlackMoore ormai di quasi 40 cm di lunghezza, prendo l’ultimo flacconcino di Tetra blu per il trattamento ma scopro che è agli sgoccioli. Nessun problema… vado a comprarne uno nuovo… MA SCOPRO CHE, PER LA NUOVA NORMATIVA EUROPEA, LA VENDITA DI QUESTI PRODOTTI E’ STATA PROIBITA (alcuni mi dicono perchè inquinano rovesciandoli poi negli scarichi domestici, altri perchè cancerogeni) E LE STESSE CASE SERA/TETRA LE HANNO TOLTE DAI LISTINI! Panico.
Ho quindi iniziato a leggere online e a parlare con appassionati molto più esperti di me… e ho trovato la soluzione a monte dell’acquisto del prodotto industriale.
NOTA BENE: IO HO SPERIMENTATO CON SUCCESSO QUESTA METODOLOGIA NELLA MIA VASCA SUI MIEI PESCI PIU’ ADORATI E, LEGGENDO IN ALMENO 20 SITI, HO TROVATO +/- GLI STESSI COMMENTI FAVOREVOLI. SE VOI VORRETE SEGUIRE LA STESSA METODOLOGIA NON MI ASSUMO ALCUNA RESPONSABILITA’ CHE NE CONSEGUIRANNO GLI STESSI ESITI POSITIVI.
METODOLOGIA SEGUITA:
Ho alzato la temperatura dell’acqua di 2-3 gradi centigradi;
Ho sciolto un pò di sale fino nell’acqua (1 grammo ogni 10 litri) una volta al giorno per tre giorni;
Il quarto giorno ho versato nella vasca del “Blu di metilene 1%” (acquistato in farmacia per € 5) in proporzione 1 ml di soluzione ogni 3/4 litri di acqua. Questo trattamento si dovrebbe ripetere anche il quinto e il sesto giorno.
Il settimo giorno gli equilibri nella vasca erano perfettamente ristabiliti ed ho cambiato il 10% del volume d’acqua.
(messaggio del 01.05.2011)