Probabilmente perchè da bimbo ero solito giocare in un piccolo boschetto di bambù cresciuto spontaneo sulle rive di un laghetto nei terreni dei nonni… ma se c’è un’essenza lignea che adoro è proprio il bambù: i suoi colori, le sue forme, i suoi molteplici utilizzi grazie a un mix fantastico di robustezza e flessibilità. Negli ultimi anni nel mercato sono comparsi sempre più oggetti in bambù e io li ho acquistati con piacere, pensando di avere così anche un occhio di riguardo verso l’ambiente. Poi accade che leggi articoli come questi e la magia scompare… 🙄😓
Stoviglie in bambù: leggere, pratiche, colorate, ideali per essere utilizzate dai bambini. Prodotti accattivanti che sono solo apparentemente alternative ecologiche alla plastica: è infatti impossibile realizzare piatti, posate o bicchieri utilizzando esclusivamente farina o fibra di legno, ma occorre sempre una resina sintetica per tenere insieme ingredienti di questo tipo.
A fronte del successo di questa tipologia di stoviglie, Altroconsumo ha analizzato 14 prodotti acquistati nei negozi e online, scoprendo “gravi carenze nelle informazioni fornite” o, in alcuni casi, “informazioni ingannevoli”. Dai risultati pubblicati sulla rivista ‘Altroconsumo Inchieste di febbraio 2020’ emerge innanzitutto che circa la metà dei campioni si è definita eco-friendly e biodegradabile.
Questa dicitura però non può essere veritiera, in quanto tutti i prodotti contengono una resina sintetica a base melaminica che non è biodegradabile né riciclabile e, visto che è impossibile separarla dalla parte in bambù, il prodotto finirà comunque in discarica o nell’inceneritore.
Eppure solo 3 dei prodotti analizzati indicano in etichetta la presenza di materiali diversi dal bambù, mentre gli altri non presentano informazioni specifiche lasciando credere agli acquirenti di essere realizzate interamente in bambù.
Informazioni carenti anche per quanto riguarda la sicurezza d’uso di queste stoviglie: solo 6 prodotti su 14 riportano indicazioni relative alle temperature di utilizzo, con l’avvertenza di mantenersi entro certi limiti.
Non tutti i prodotti specificano in etichetta che queste stoviglie non devono essere utilizzate nel microonde: un punto particolarmente importante, visto che il caldo favorisce il rilascio di sostanze nocive.
L’organizzazione ha anche verificato se le stoviglie rilasciassero sostanze indesiderate una volta a contatto con alimenti caldi.
Formaldeide e melamina, le due sostanze ricercate potenzialmente cancerogene, sono state riscontrate in quantità inferiori ai limiti di legge tranne nel caso del kit pappa Biubu, che ha rilasciato sostanze in quantità pari ai limiti massimi previsti dal Regolamento europeo e per questo si trova all’ultimo posto della classifica.
Il massimo punteggio, 5 stelle, è stato assegnato solo a due tazze (Casa Collection e Heyholi) e a un kit pappa (Lesser & Pavey) che si sono dimostrati sicuri, non mostrando alcun rilascio di formaldeide e melamina.
A partire dai risultati dei test, Altroconsumo ha segnalato all’Autorità garante della concorrenza e del mercato queste pratiche volte a influenzare in maniera scorretta gli acquisti dei consumatori, chiedendo di aprire un’istruttoria e procedere con eventuali sanzioni e interventi.
A confermare le conclusioni di Altroconsumo c’è anche un recente studio dell’istituto tedesco che si occupa di sicurezza alimentare (BfR), che analizzando i dati di migrazione di centinaia di stoviglie a base di resina melaminica, con e senza bambù, ha concluso che non sono adatte a ripetuti contatti con sostanze calde.
Addirittura l’ente tedesco ha evidenziato che le stoviglie contenenti bambù possono rilasciare una quantità di formaldeide e melamina negli alimenti caldi maggiore rispetto alle classiche stoviglie in sola resina melaminica.
La criticità di questi prodotti è confermata anche dai dati del sistema di allerta rapido europeo (Rasff), che solo nel 2019 ha ricevuto circa 40 segnalazioni relative a prodotti in bambù nei quali è stata riscontrata una migrazione di formaldeide e/o melamina che superava i limiti previsti dalla legge europea (Regolamento Ue n.10 del 2011).
La formaldeide è classificata dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) come ‘cancerogeno certo’, mentre la melamina è presente nel novero dei cancerogeni possibili. Visti i risultati dell’indagine, Altroconsumo sconsiglia l’utilizzo di stoviglie contenenti fibre di bambù e più in generale tutte quelle a base di melamina, che non sono adatte al contatto ripetuto con alimenti caldi.
Inoltre – sottolinea l’organizzazione – questo tipo di stoviglie, tradizionali o ‘di bambù’, non devono essere assolutamente utilizzate nel forno a microonde, dato che l’esposizione al calore rischia di aumentare il rilascio di formaldeide e melamina.
In generale, Altroconsumo suggerisce sempre di controllare con attenzione tutte le informazioni d’uso impresse o allegate alle confezioni di stoviglie e contenitori per alimenti.
Roma, 13 feb. 2020 (AdnKronos Salute)