Io non ho ancora avuto la fortuna di vederlo… ma Arihanna lo ha visto chiaramente nel bosco sopra l’Eremo una mattina all’alba. In futuro voglio acquistare un visore termico o installare foto-trappole per riuscire a fotografarlo!
Meles meles
Classe: Mammiferi
Ordine: Carnivori
Famiglia: Mustelidi
Genere: Meles
Specie: meles
Specie diffusa nella regione paleartica ad eccezione dei territori più settentrionali, di varie isole mediterranee e del nord Africa. In Italia è presente ovunque ad eccezione che in Sardegna, Sicilia e isole minori.
Caratteri distintivi
Lunghezza testa corpo 61-73 cm; coda 1,5 – 1,9cm; altezza alla spalla 30cm; peso 10-16 kg. Morfologicamente si presenta come un animale tozzo e pesante, adatto alla vita sotterranea, arti brevi, piedi provvisti di robuste unghie, pelliccia folta e ispida, testa e dorso di colore grigio brizzolato,arti neri.
Biologia
L’habitat naturale di questa specie è rappresentato da boschi, anche ad estensione limitata, con buona presenza di latifoglie. Il limite altitudinale non supera di solito i 1.600 – 1.700m. Rifugge le zone antropizzate. Il Tasso presenta abitudini notturne, durante il giorno riposa all’interno di una tana provvista di più uscite e sfiatatoi che tiene pulita con estrema cura. Nella tana si rifugia anche tutto l’inverno, senza mai cadere in un vero e proprio letargo. La maturità sessuale viene raggiunta intorno ai 18-24 mesi di età, il periodo degli accoppiamenti si ha in aprile-agosto. Dopo una gestazione di circa 7-8 mesi vengono partoriti in tana 4-5 piccoli che rimangono ciechi per 28-35 giorni e insieme alla madre per altri 3-4 mesi. La vita media si aggira intorno ai 15 anni. Il tasso presente una dieta alquanto varia: uova, Uccelli, Rettili e Molluschi; questo regime alimentare può essere completato con vegetali: Mais, frutta, germogli, radici ecc.
Il tasso (Meles meles (Linnaeus, 1758)) è un mammifero carnivoro della famiglia Mustelidae. È specie protetta.
La specie è nota anche col nome di tasso comune o tasso europeo, per evitare di ingenerare confusione con altre specie di tasso (come il tasso americano o il tasso del miele), in quanto questi animali abitano appunto gran parte d’Europa, oltre che alcune porzioni del Medio Oriente e dell’Asia centrale.
Col suo metro di lunghezza e i quasi 15 kg di peso, questo animale rappresenta una delle specie di mustelidi di maggiori dimensioni. L’aspetto è quasi ursino, con corpo robusto e zampe corte e forti con grossi unghioni adatti a scavare: la caratteristica mascherina nera sulla faccia bianca rende il tasso inconfondibile.
Il tasso è un animale notturno che passa la giornata a dormire all’interno di una delle numerose tane che questi animali scavano nel proprio territorio, e che spesso vengono condivise con altri animali: se molestato, esso si rivela un avversario temibile e tenace.
Alimentazione
Fatto insolito per un mustelide, il tasso comune condivide con l’orso bruno il singolare primato di “meno carnivoro fra i Carnivori”: la sua dieta è infatti molto variabile ed opportunistica, comprendendo un gran numero di specie diverse di piante e animali, che vengono cercati e reperiti al suolo o nel sottosuolo.
Il tasso è solito concentrare ogni pasto su una singola tipologia di alimento, mangiando un quantitativo di cibo giornaliero pari circa al 3-4% della propria massa corporea e in ogni caso non è superiore al mezzo chilo, sebbene i giovani esemplari tendano a eccedere tali percentuali.
Generalmente la dieta del tasso, specialmente in primavera, si compone almeno per la metà di lombrichi, mentre durante l’autunno in essa predominano le ghiande: seguono cereali, frutta, tuberi e carne proveniente in massima parte da carogne.
Quando disponibili, l’animale consuma grano, mais, avena e orzo, oltre che frutta di vario tipo caduta dal ramo perché matura o a causa di venti o piogge, frutti di bosco, radici carnose (ad esempio di Araceae), ghiande di querce e funghi: specialmente durante l’inverno e i periodi siccitosi, inoltre, per ricavare acqua il tasso si nutre anche di erbe e trifoglio.
L’animale mangia inoltre anche vari tipi d’insetti (principalmente coleotteri, tipule, vespe, api e bombi, dei quali distrugge e mangia anche i nidi, senza curarsi delle punture, alle quali è indifferente grazie alla protezione fornita dal folto pelo e alla pelle spessa) e altri invertebrati come chiocciole e limacce, piccoli mammiferi (specialmente arvicole ma anche topi, toporagni e talpe), rettili (come lucertole, testuggini e piccoli serpenti compresa la vipera, al cui veleno l’animale risulterebbe immune secondo la tradizione popolare), anfibi, uccelli con le loro uova e nidiacei. Animali di maggiori dimensioni vengono solitamente consumati solo una volta morti per altre cause sotto forma di carogna, sebbene il tasso sia perfettamente in grado di uccidere prede di dimensioni paragonabili alle proprie o addirittura superiori, come un coniglio o un agnello.
Specialmente nelle aree sassose o montuose, dove lombrichi e cibo di origine vegetale sono scarsi, i tassi tendono a nutrirsi in massima parte di cibo di origine animale, cacciando attivamente i conigli: raramente l’animale preda esemplari adulti, a meno che non siano malati o feriti (ad esempio presi in una trappola), concentrandosi sui giovani, che vengono localizzati nelle tane grazie al finissimo odorato di questo mustelide, che una volta individuatili scava verticalmente nel terreno fino a raggiungere la camera in cui si trovano le prede. Una volta catturata e uccisa la preda a morsi, il tasso provvede a sventrarla mangiandone la parte interna e lasciandone intatta la pelle rivoltata: in maniera simile vengono consumati i ricci, altra preda abituale di questo animale, tant’è vero che nelle zone in cui le due specie convivono è osservabile fra esse un rapporto di proporzionalità inversa. L’uccisione di agnelli, spesso addebitata ai tassi, è un evento quasi eccezionale: sebbene alcuni di questi animali siano stati osservati finire degli agnelli con morsi su nuca e garrese per poi nutrirsene, molto più spesso capita che il tasso si cibi di carogne di agnelli morti per altre cause (principalmente per attacchi da parte di volpi, lupi o cani randagi), addossandosi in tal modo involontariamente la colpa dell’uccisione anche in virtù del fatto che spesso quando il tasso condivide la tana con la volpe quest’ultima tende a portare i resti di cibo non consumato nei pressi dell’entrata della tana stessa (cosa che il tasso non fa, in quanto questo animale consuma sempre il pasto direttamente sul luogo), attirando sull’ignaro coinquilino le ire di allevatori e pastori.
Anche il pollame compare raramente nella dieta del tasso, sebbene meno infrequentemente rispetto all’agnello: se infatti da un lato si hanno casi di tassi residenti nei pressi di pollai e conigliere senza mai arrecare danno a questi ultimi, dall’altro specialmente in febbraio-marzo sono stati verificati casi di uccisioni o addirittura di predazione in eccesso.
Etimologia
Il nome scientifico del tasso deriva dal latino mēlēs, parola indicata per indicare sia questo animale che la martora. In seguito, anche in latino il tasso comincia ad essere indicato col termine taxus o taxō, derivato dalla parola proto-germanica *þahsu-, a sua volta di probabile derivazione protoindoeuropea (cfr. *tek’-, “costruire”, in relazione alle abitudini fossorie dell’animale): da questo termine deriva il nome comune dell’animale.
Rapporti con l’uomo
Il tasso è un animale molto presente nella mitologia europea, dove la figura di questo animale viene connessa a quella dell’orso per l’aspetto ed è generalmente di buon augurio in quanto legata all’arrivo della bella stagione: generalmente il tasso compare come personaggio solitario, pacifico, burbero, misterioso e amante della propria dimora, che però rivela doti insospettabili di bontà, forza e anche aggressività quando provocato, caratteristiche queste mutuate dalle abitudini fossorie, notturne e letargiche dell’animale.
Nella mitologia irlandese dei “tassi mannari” sono alleati del re della collina di Tara Tadg, padre adottivo di Cormac mac Airt, il quale anzi verrà in una delle storie punito dal patrigno per aver ucciso e cucinato alcuni tassi: nella mitologia germanica il tasso compare come personaggio pacifico e pantofolaio, che però diventa aggressivo quando colto di sorpresa, spesso impegnato a cercare di riportare sulla retta via la sua amica volpe (ad es. nel Roman de Renart).
Nella mitologia giapponese, il tasso, similmente alla volpe, è dotato di poteri magici e può assumere parvenze umane, per approfittarsi degli umani o prendersene gioco.
Nel romanzo di Kenneth Grahame Il vento tra i salici, Mr. Tasso è uno dei protagonisti: figura scontrosa e solitaria che “semplicemente odia la Società”, può essere visto come un saggio erudito, un buon leader e gentiluomo, e rappresenta il common sense inglese. È anche coraggioso e aiuta i suoi amici a scacciare gli Abitanti del Bosco Selvaggio da Villa Rospi.
Nel romanzo Re in eterno, il giovane Re Artù viene trasformato dal Mago Merlino in un tasso durante il suo processo educativo: così trasfigurato inconterà un altro tasso più anziano, il quale gli confesserà di non potergli insegnare altro che a scavare ed amare la propria casa.
Nel cartone animato Le avventure del bosco piccolo Tasso è l’anziano consigliere di Volpe.
Nei romanzi della serie di Harry Potter il tasso è il simbolo della casa Tassorosso. Il Pokemon Typhlosion è ispirato al tasso.
Compare nel videogioco ispirato all’epoca preistorica Far Cry Primal.
Nel romanzo di Aeron Clement, Le fredde lune (The Cold Moons) viene raccontata l’epica fuga alla ricerca di una nuova “terra promessa” della comunità di tassi di Cilgwyn, nel Galles quando, nel 1975, in tutta la Gran Bretagna venne scatenata una feroce caccia di sterminio perché ingiustamente tacciati di essere la causa di un’epidemia di tubercolosi tra i bovini.
Gastronomia
In Veneto, in Piemonte e in Liguria il tasso era un tempo cacciato e consumato come selvaggina, e tra le locali popolazioni rurali esiste tuttora una credenza piuttosto radicata secondo la quale esisterebbero due distinte specie di tasso: il tasso cane, carnivoro, elusivo e poco adatto al consumo, e il tasso porco, vegetariano, più lento e molto più prelibato. Lo scrittore e guardacaccia vicentino Giancarlo Ferron affronta la questione in uno dei suoi libri, proponendo la teoria secondo cui il tasso cane sarebbe il tasso in primavera, magro per aver consumato le provviste invernali di grasso e pertanto più carnivoro perché bisognoso di cibo sostanzioso, e il tasso porco quello che si rinviene invece in autunno, prima dei rigori dell’inverno, pasciuto di ghiande e di faggiole per poter affrontare a dovere i rigori della brutta stagione.