Eternamente giovani e immaturi, così ci vuole il consumismo

Nel capitalismo di libero consumo e di libero costume post-sessantottino, il suddito diventa consumatore. La sua libertà si estende senza limiti fin dove si estende la sua capacità di acquisto. Alla morte di Dio segue, dunque, l’avvento non già dell’Oltreuomo profetizzato da Friedrich Nietzsche, bensì del consumatore senza identità e senza spessore, portatore di illimitata volontà di potenza consumistica. Questi, a differenza dell’uomo maturo in grado di dire di no, deve essere permanentemente nella condizione del ragazzo immaturo, in balia di desideri ai quali può soltanto cedere e ai quali, come Pinocchio nel Paese dei Balocchi, non è in grado di porre fine. Il sistema globocratico dei consumi [...]