Negli ultimi giorni ho scartabellato spesso nel mio “Archivio Storico” per raccogliere materiale da inserire nell’articolo dedicato alla storia del Medaglione simbolo della Gilda Esploratori Erranti. Ora, già che ci sono, ho pensato che forse è l’occasione buona per dedicarne un altro alla ben più antica storia del “Progetto KuboSphera“: è vero, infatti, che il nome l’ho ideato nel 2007… ma il suo essere “utile strumento quotidiano” e i suoi “contenuti” sono retrodatabili a molti anni prima. Oserei quasi affermare agli anni della mia pubertà 😲😲😲!
Tutto, infatti, parte con la mia ormai mitica “LISTA DELLA SPESA” -l’elenco delle cose fare che negli anni ho battezzato, all’anglofona, “TO DO (& DID 😜) LIST“- e da un piccolo rosario “da dito” che mi donò Suor Salesia a catechismo (a Bricherasio) forse nel 1985-86. Il suo utilizzo sarebbe dovuto essere quello di tenere il conto delle preghiere… ma io, più laicamente (o sacrilego?🤔😆), lo utilizzai come “promemoria” delle cose da fare, associando ogni grano a una categoria specifica, così da semplificarmi la gestione delle varie impellenze. Con il passare degli anni i due strumenti si fusero trasformandosi in una sorta di “griglia mentale colorata” per monitorare periodicamente le attività in corso, archiviare quelle concluse e raccogliere documenti/appunti accumulati progressivamente nelle diverse materie. Erano infatti “anni analogici” dove le annotazioni erano prese a mano su fogli e i documenti frutto di ciclostili e fotocopie cartacee, conservati in dossier, bustine trasparenti e scatole dedicate.
Nell’autunno del 2000, riunite finalmente in un solo luogo tutte le scatole che avevo sparso per anni nelle case di amici/parenti e ristrutturato/arredato con Arihanna il piccolo appartamento di c.so Vittorio a Torino (HOIKOS1), mi impegnai per riordinare e riorganizzare tutto il materiale raccolto in un decennio di lavori e studi in giro per l’Italia. Creai così il “RAINBOW BLOB PROJECT“, caratterizzandolo secondo gli studi esoterici e iniziatici di quel periodo, che mi avevano condizionato notevolmente:
Verso la fine del 2002, trasferitici nella casa di Pianezza (HOIKOS2a) e passati dalla libera professione al lavoro dipendente in una società di un grande gruppo assicurativo, rimisi mano al progetto, riorganizzandolo nuovamente e ribattezzandolo “SYNTESYS PROJECT“. In quegli anni iniziai a scannerizzare gran parte della documentazione cartacea passando al formato digitale:
Nell’autunno 2005 ricomincia nuovamente l’operazione di riordino, sospesa per due anni causa ristrutturazione del primo piano di HOIKOS2b e organizzazione del matrimonio/viaggio di nozze. Nuova fase, nuovo nome: questa volta “REBOOT PROJECT“:
Nel 2007, ormai nella direzione del gruppo assicurativo, volendo rifare i biglietti da visita mi misi a disegnare con Autodesk Maya per creare un nuovo logo tridimensionale che ci rappresentasse con semplicità. E cosa meglio di un cubo e una sfera che si compenetrano (lascio a voi indovinare chi sia l’uno e chi l’altra)? Nacque così “KUBOSPHERA” (titolo che poi trasposi sul primo documento programmatico: “K0 – KUBOSPHERA 0“:
Nel 2008 scrissi e condivisi un testo pietra miliare della mia esistenza: “K1 – KUBOSPHERA 1”
E con questo obbiettivo inauguro l’ambizioso progetto “KUBOSPHERA®”: un’opera globale nella quale convergerò tutti gli studi compiuti e le esperienze vissute nei miei trentacinque anni di vita, organizzando il materiale negli spazi della nostra abitazione, al fine di poter disporre di un complesso e funzionale bacino ove attingere rapidamente dati e nozioni per poi perfezionare il “Mondo” nel quale si muoveranno i miei personaggi e descrivere compiutamente le loro avventure.
Come se avanzassi sulle volute di una spirale conica ripercorrerò i vari progetti che ho elaborato nel passato sintetizzandone i contenuti: la “Cattedrale del Silenzio” del 1990-2008, il “Rainbow Blob Project” del 2000, il “Syntesys Project” del 2002, il “Reboot Project” del 2005,…
La riorganizzazione seguirà la struttura portante del Medaglione/Talismano[1] che ho elaborato progressivamente negli ultimi venti anni: da un semplice foglio, periodicamente aggiornato, con una tabella nelle cui celle cercavo di gestire puntualmente le molteplici attività che svolgevo contemporaneamente (la mia ToMakeList, poi ToDoList), al progetto del 2000 dove tentai di raccogliere il materiale de “La Cattedrale del Silenzio” in sezioni tematiche per agevolarne la consultazione. E di qui, di versione in versione, al Medaglione/Talismano di Bron ElGram, che rappresenta la sintesi più evoluta e funzionale:
Non è questo il luogo per approfondire tutti i riferimenti simbolici che ho cercato di sintetizzare nella figura: ho dedicato un testo intero alla descrizione di ogni particolare!
Spero sia sufficiente ora indicare sommariamente che la forma circolare richiama le competenze a 360° che dovrebbe possedere un individuo completo; la “funzionalità operativa di promemoria” si rifà ai classici rosari[2]cattolici ad anello; la rosa camuna[3] dominante richiama uno dei più antichi simboli rappresentati dalle comunità umane connesso ai cicli solari… e ad ogni colore è stato associato un “settore” delle espressioni fondamentali dell’esistenza umana secondo il seguente schema:
[1] Devo ancora decidere definitivamente come definire questo “oggetto-promemoria” così importante nella mia vita: fonti etimologiche dubbie sottolineano che l’AMULETO preserva solo dalle disgrazie, mentre il TALISMANO conferisce al suo possessore un potere superiore a quello degli altri uomini. In futuro approfondirò l’argomento.
[2] Il ROSARIO è una preghiera devozionale a carattere litanico tipica del rito latino della Chiesa cattolica. Le sue origini sono tardomedievali: fu introdotto dall’ordine domenicano e diffuso, soprattutto dal Seicento, grazie alle Confraternite del Santo Rosario. Non essendo momento della liturgia della Chiesa, questa pia pratica ha subìto notevoli varianti nel corso dei secoli. La preghiera consiste in cinque serie di dieci Ave Maria unite alla meditazione dei Misteri (eventi, momenti o episodi significativi) della vita di Cristo e di Maria. Il nome significa “corona di rose”, con riferimento al fiore mariano per eccellenza, simbolo della stessa Ave Maria. La versione integrale della devozione, oggi poco diffusa, prevede la contemplazione di tutti i venti misteri e quindi la recita di duecento avemarie.
Oggetti simili al rosario sono rintracciabili in varie religioni: all’induismo, al buddismo, all’islam, nell’oriente cristiano e infine nella chiesa latina. In quest’ultima la corona del rosario di norma è formata da 50 grani in gruppi di dieci (le decine), con un grano più grosso tra ciascuna decade. Si conoscono alcuni rosari con cento o centocinquanta grani, tali numeri sono stati scelti in passato per corrispondere al numero dei salmi o ad una frazione (un terzo o due terzi). Per i grani venivano tradizionalmente utilizzati i semi dell’albero del mogano, o di perle, ma ora vengono anche realizzati in materiale artificiale.
[3] La ROSA CAMUNA è una delle incisioni rupestri più famose presenti in Valle Camonica risalente ad una civiltà, i Camuni, che vissero nella valle a partire dal neolitico. È una croce anseata associata a nove coppelle.Il dottor Ausilio Priuli sostiene che il simbolo abbia avuto una evoluzione nel tempo, ed il suo valore sia quello tipico di un segno solare. La Rosa Camuna è spesso associata a guerrieri che sembrano danzare attorno ad essa, ma il suo significato è tutt’ora fonte di dibattito tra gli studiosi. Simboli analoghi sono stati ritrovati in Mesopotamia, Portogallo, Svezia e Gran Bretagna e fanno pensare ad un simbolo diffuso nella preistoria forse derivato da un archetipo comune. Rose camune svasticate sono presenti a Ilkley nello Yorkshire e a Cloone in Irlanda.
Nel 2012, dopo aver finito di ristrutturare anche la mansarda di HOIKOS2c, finalmente arredai uno studio da dedicare totalmente alle mie passioni e così, per l’ennesima volta, riorganizzai gli appunti raccolti in oramai oltre vent’anni di vita (“K3 – KUBOSPHERA 3“) per iniziare a pubblicarli nel web nel “BroomGulf 1” e nella sua seconda edizione, che avrei messo online l’anno seguente:
Sono poi passati altri dieci anni… e all’alba del trentennio eccomi a riorganizzare il materiale ancora una volta per pubblicarne parte sulla terza edizione, seconda versione del nostro blog-forum “BroomGulf”.
Ecco la versione (ad oggi) definitiva:
… TO BE CONTINUED! 😆