mercoledì 12 marzo 2014, 23:08

Mi accade talvolta che un nuovo strato del Velo di Maya di Schopenhauer-ariana memoria che offusca ai miei occhi la Matrice, si dissolva… e così, senza preavviso alcuno, mi pare che qualche piccolo frammento dei confusi pensieri che confondono quotidianamente la mia mente trovino temporaneamente una loro giustificazione e logica…

Questa sera, ad esempio, sono entrato in un supermercato per acquistare i prodotti suggeriti da Alessandro (si lo so, un’erboristeria forse era migliore, ma mi era comodo andare lì e tant’è!  )… e mentre vagavo per gli scaffali osservando i vari prodotti, si sono riordinate nella mia mente tante letture fatte in questi ultimi mesi su:
[*] Marketing collegato al Piano Marshall USA della ricostruzione europea dopo la II WW… basato sulla pubblicizzazione (anche scientifica e scolastica) di cibi come Coca Cola, McDonald’s, Banane Chiquita, Spinaci, etc;
[*] Pubblicizzazione degli effetti benefici di carne rossa e latticini diffusa per decenni dalle corporazioni agricole spalleggiate nel dopoguerra da Democrazia Cristiana e cooperative rosse;
[*] Diffusione dello zucchero e del riso “sbiancati” a danno dello zucchero di canna non raffinato, del miele e del riso integrale;
[*] Divulgazione di una dieta basata principalmente su grandi porzioni di carboidrati (pane, pasta e pizza) molto conditi con sughi e salse varie;
[*] Normalizzazione della produzione e del consumo di cibi complessi ad elevatissimo apporto calorico che, sino agli anni ’70, erano limitati ai soli periodi festivi invernali e primaverili;
[*] Diffusione di una cultura giovanile basata su aperitivi e largo consumo di alcolici e superalcolici;

Alla luce di tutto questo, non può sembrare abbastanza verosimile che il Sistema si basi quindi su una “malacultura alimentare”?
Tutti i cibi e le bevande più appetitose e a buon prezzo sono praticamente veleno per il nostro organismo… e guarda caso persone che si sento grasse e brutte spendono per dimagrire e rendersi piacevoli in mille modi diversi… e le persone che si ammalano e che non guariscono fanno girare cifre ancora più grandi…
Pare molto un metodo sottile e ben orchestrato per permettere a chi detiene il potere, nel silenzio quotidiano, di togliersi da attorno milioni/miliardi di potenziali competitors… una versione evoluta del “ti metto alla fame così non hai la forza di alzarmi le mani” utilizzato dalla notte dei tempi sino alla II WW da chi ha avuto la capacità/fortuna di occupare posizioni di vantaggio.
E infatti i cibi di qualità sono difficilmente reperibili, costosi e realizzati con produzioni minime.
Voi che ne dite?


domenica 3 agosto 2014, 13:02

LINK NON PIU’ ATTIVO: https://youtu.be/88Cau8W8hzM

Abbiamo appena finito di guardarlo mentre si pranzava… è sicuramente di parte, ma riassume bene un mare di informazioni che ho letto qua e la nell’ultimo anno. Senza imbracciare la bandiera della rivoluzione Vegan (aborro ogni forma di estremismo perché cela sempre interessi privati di capo popolo improvvisati) è da guardare, ascoltare e rifletterci su. Sicuramente l’intelligenza umana, che analizza i dati e cerca soluzioni economiche ai problemi, ci impone un cambiamento di rotta, perché la strada imboccata nell’ultimo secolo, per quanto bene abbia portato, comporta un prezzo da pagare sproporzionato.


giovedì 25 dicembre 2014, 17:44
Intervista al prof. Berrino (tratta da Report)

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Note:
– no carni (rosse in particolare) e salumi;
– no pane bianco;
– si pane integrale senza destrosio;
– si verdura di stagione;
– no sciroppo di glucosio;
– no maltitolo (zucchero);
– no farina 00;
– si zenzero;
– si melograno;
– si sedano, zucca, rapa, cipolla;
– si sesamo;
– si frutta secca;
– si sgombro e vongole;
– si tofu;
– si pasta (meglio integrale), no pane;
– si legumi e cereali per tutte le proteine;
– si riso integrale (mai riso brillato);
– si pane con semi di lino;
– si miso (al posto del dado);
– si sale con iodio, magnesio, potassio, calcio;
– si daikon (stile carota);


 

venerdì 21 agosto 2015, 13:21

Oggi ho letto un articolo interessante che collima perfettamente con le mie riflessioni:

15 abitudini salutari riguardo al cibo che condividono tutti i longevi del Pianeta
Ci sono alcune pratiche salutari che riguardano il cibo che sembrano essere veri e propri «elisir» di lunga vita: sono infatti abitudini condivise dalle cosiddette popolazioni che vivono nelle Blue Zones : le cinque aree del Pianeta dove si concentrano le popolazioni più longeve studiate dal giornalista del New York Times, Dan Buettner, in un progetto sviluppato con il National Geographic. I «rituali» descritti qui sotto vengono direttamente dagli usi degli ultracentenari di: Okinawa in Giappone, Loma Linda in California, Ikaria in Grecia, la Penisola di Nycoia in Costarica e l’Ogliastra, in Sardegna e – incredibile – nessuno di loro conta le calorie, prende vitamine o pesa le proteine.
– Il 95% di quello che mangi deve provenire da piante (meglio foglia verde)
– Carne: non più di due volte a settimana (meglio carni bianche da aziende a conduzione familiare, pascolo libero)
– Consuma fino a 85 grammi di pesce al giorno (meglio sardine, acciughe, merluzzo… meno esposti alle sostanze chimiche)
– Riduci il consumo di latticini e formaggi (no latte vaccino, si yogurt e prodotti caseari di capre e pecore)
– Goditi fino a tre uova a settimana (un solo uovo per volta)
– Legumi cotti ogni giorno (almeno mezza tazza)
– Passa alla «pasta madre» o alla farina di grano integrale (cereali integrali, frumento, segale, orzo)
– Taglia il consumo di zucchero (usa miele, dolci solo alle feste)
– Come snack mangia due manciate di noci (frutta secca)
– Attieniti a cibi riconoscibili per ciò che sono (mangiare gli alimenti nella loro interezza es. non gettare il rosso d’uovo o la polpa della frutta)
– Aumenta l’introito di acqua (almeno 7 bicchieri al giorno)
– Se proprio vuoi bere alcol, almeno bevi vino rosso (da 1-2 bicchieri al giorno)
– Bevi tè verde (anche birre di rosmarino, salvia selvatica e tarassaco)
– Caffeina? Solo dal caffè
– Un perfetto equilibrio tra le proteine
Se siete preoccupati di non assumere abbastanza proteine da una dieta a base vegetale seguite questo trucco. Unite insieme legumi, cereali, noci e verdure che forniscono tutti e nove gli aminoacidi essenziali che il nostro corpo non può produrre da solo.
FONTE


 

giovedì 3 gennaio 2013, 13:50

RACCOLTA DI “CITAZIONI VEGETARIANE”

Se i mattatoi avessero le pareti di vetro, saremmo tutti vegetariani.
(Linda McCartney)

I francesi mangiano 89 chili di carne all’anno a testa, due volte più dei loro nonni e tre volte più dei loro bisnonni. Gli italiani 80 kg, gli statunitensi 125 kg. Nel mondo sono uccisi ogni anno 65 miliardi di animali per l’industria alimentare. La produzione di carne è quintuplicata tra il 1950 e il 2000. (…) In Francia l’83% degli 800 milioni di polli di allevamento vive senza vedere la luce del sole. Per produrre un chilo di manzo servono 15.500 litri d’acqua, per un chilo di maiale 4900 litri, per un chilo di pollo 4000 (per un kg di mele servono 700 litri, 184 per un kg di pomodori e 131 per un kg di carote). L’allevamento di carne è responsabile del 14,5% delle emissioni di gas a effetto serra, più dell’intero settore dei trasporti.
(Carlo Grande)
Quando a tavola ci si trova davanti ad una bistecca, non si pensa che quella parte apparteneva a un animale da accarezzare, da amare…
(Umberto Veronesi)
Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l’evoluzione verso una dieta vegetariana.
(Albert Einstein)
Verrà il tempo in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, ed anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto.
(Leonardo da Vinci)
Coloro che uccidono gli animali e ne mangiano le carni saranno più inclini dei vegetariani a massacrare i propri simili.
(Pitagora)
Come possiamo aspettarci delle condizioni ideali sulla terra quando siamo i becchini viventi di animali uccisi?
(George Bernard Shaw)
Sono fermamente convinto che cessare di nutrirsi di animali rappresenta un momento imprescindibile nella graduale evoluzione della razza umana.
(Henry David Thoreau)
Oggi viviamo il paradosso di un mondo in cui un miliardo circa di persone muore di fame nei Paesi in via di sviluppo e un miliardo si ammala e muore per l’eccesso di cibo nei Paesi occidentali. In realtà il pianeta disporrebbe delle risorse per fornire cibo a tutti i suoi abitanti, se – oltre ai 7 miliardi di esseri umani – non si dovessero sfamare circa 4 miliardi di animali di allevamento, che sottraggono risorse vitali (molta acqua oltre che cereali) per nutrire con carne una minoranza di persone già iperalimentate.
(Umberto Veronesi)
Gli animali sono miei amici… e io non mangio i miei amici.
(George Bernard Shaw)
Non c’è alcuna differenza fondamentale tra l’uomo e gli animali nella loro capacità di provare piacere e dolore, felicità e miseria.
(Charles Darwin)
Trovo inaccettabile che la violenza costituisca la base di alcune delle nostre abitudini alimentari.
(Dalai Lama)


 

martedì 6 settembre 2016, 13:07

Alimenti ottimi per invecchiare in salute:

arance, carote, uva nera e rossa, rosa canina, pomodoro, ananas, limone, insalate, germogli, germe di grano, ortica, melograno, prezzemolo, finocchio, cetriolo, melone, pomodori maturi (quantità significative di licopene; la biodisponibilità aumenta cuocendo brevemente i pomodori o condendoli con olio di oliva), zucca, spinaci, broccoli, mango, papaia, albicocche, mirtillo, fragola, pompelmo, cavolfiore, tè verde, carciofi, fagioli, lenticchie, soia, ceci, piselli, aglio, prugne, frutta secca (noci, nocciole, mandorle, pistacchi, noci pecan, circa un massimo di 30 g al giorno), mele (ottima fonte di antiossidanti, contenuti soprattutto nella buccia; una classifica stilata dal dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti ha indicato come la varietà Granny Smith sia meglio della Fuji che a sua volta batte la Golden Delicious), cacao, il tè, il caffè (consumo di 3-4 tazzine al giorno al massimo), l’avocado, uva sultanina (uvetta e altra frutta disidratata come prugne, datteri, fichi secchi, bacche di Goji, asparagi, cereali integrali (si può scegliere tra le tante varietà di riso, grano, orzo, farro, avena, segale, quinoa e grano saraceno), ginseng, ginkgo biloba, yoghurt, crusca.


domenica 11 giugno 2017, 17:56

SALUTE: DA PUZZLE A DIETA ‘PESCETARIANA’, 10 SEGRETI PER UN CERVELLO GIOVANE

Una dieta non vegana ma ‘pescetariana’, alcuni ‘jolly’ promossi dalla ricerca – dal caffè all’olio di cocco – ma anche puzzle, giochi elettronici e i classici libri a volontà, per non parlare dell’amore di una famiglia.
La scienza traccia la via da seguire per provare a rallentare le lancette dell’orologio biologico e mantenere il cervello giovane e sano il più a lungo possibile.
Dai laboratori alla vita reale, Valter Longo, biochimico italiano eletto dal Time ‘guru della longevità’ – una vita a cavallo fra gli States, dove dirige l’Istituto di longevità della School of Gerontology all’University of Southern California, e il Belpaese, dove è a capo del Programma longevità e cancro all’Ifom di Milano – riassume le indicazioni che arrivano dagli studi in 10 passi ‘amici’ della mente.
Dell’argomento si parla oggi in occasione del talk show scientifico ‘Dieta della longevità e stile di vita per la prevenzione e cura delle malattie neurodegenerative’ organizzato dal gruppo Korian, realtà attiva nel settore dell’offerta di servizi di cura e assistenza per l’invecchiamento, con un network europeo di 715 strutture (da case di cura ad appartamenti protetti).
L’evento è in diretta su Facebook, e offre uno spazio di confronto fra esperti su un tema prepotentemente in cima alle agende sanitarie dei Paesi occidentali: l’impatto di Alzheimer e demenze.
Per proteggere il cervello si può cominciare a impugnare coltello e forchetta, spiega lo scienziato che ha dato i natali alla Dieta mima-digiuno (Dmd) e ha investigato su tavole illustri: quelle dei centenari più famosi del Pianeta, fra cui la ‘super nonna’ italiana Emma Morano, vissuta 117 anni.
E proprio alla dieta sono dedicati i primi punti della ‘gold list’, basata sulle ricerche più recenti.
1) Dieta pescetariana ‘salva’ neuroni.
Una dieta quasi vegana, priva di proteine di origine animale (carne, latte e derivati, e così via), potrebbe svolgere una funzione preventiva delle malattie neurodegenerative.
Unica eccezione all’interno di un menù ad alto contenuto di proteine vegetali, verdure e legumi, è il pesce, ammesso soprattutto se ricco di omega 3 e omega 6, e vitamina B12 (sardine, salmone, pesce azzurro, crostacei, molluschi), ma non più di due volte alla settimana.
Da evitare zuccheri e farine raffinati, prodotti industriali.
Semaforo verde, ma con parsimonia, per vino rosso, olive, pecorino e formaggio feta.
“E’ un regime in linea con la dieta dei centenari – spiega Longo all’AdnKronos Salute – e avere fra gli alimenti pesce e frutti di mare ha il vantaggio di evitare problemi di compliance.
E’ difficile portare persone abituate a mangiare carne bianca e rossa a una dieta vegana, senza rischiare anche problemi di malnutrizione in un’età fragile come quella anziana.
Anche la dieta mediterranea antica mostra negli studi effetti protettivi, seppur limitati al 10-15% per l’Alzheimer.
E’ pur sempre un vantaggio rispetto alla dieta standard in Italia, dove il 60% è convinto di seguire nella vita di tutti i giorni i principi” della dieta consacrata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, “ma meno del 10% lo fa davvero”.
2) Dieta mima-digiuno, non oltre i 70 anni.
Adottare periodicamente una dieta a ridotto apporto calorico, per 5 giorni e sotto controllo medico, può generare effetti positivi sullo stato di salute dell’organismo, con cambiamenti nei fattori di rischio associati alle malattie neurodegenerative.
Fino a 70 anni, precisa Longo, “periodi di digiuno intermittente (Fast Mimicking Diet) contribuiscono a rigenerare le cellule neurali, riparando quelle danneggiate e sostituendole con cellule nuove attraverso un vero e proprio processo di ringiovanimento dall’interno che migliora l’apprendimento e la memoria”.
3) Caffè preventivo.
Studi suggeriscono che un consumo moderato di caffè potrebbe proteggere il cervello da alcune forme di demenza.
In particolare alcuni lavori sull’Alzheimer indicano una riduzione di circa il 30% del rischio di sviluppare la malattia nei ‘bevitori’ più appassionati.
4) Olio di cocco.
E’ fra gli alimenti neuroprotettivi.
Una ricerca su pazienti con Alzheimer associa a un consumo di 40 ml giornalieri un miglioramento delle funzioni cognitive.
Sotto la lente degli scienziati l’azione dei suoi acidi grassi a catena media contro le demenze.
5) Lettura, puzzle e ‘Digital gaming’ per allenare il cervello.
Potrebbero essere battezzati esercizi per la mente, migliorano le funzioni cognitive – spiega lo scienziato – e aiutano a prevenire o ritardare l’insorgenza delle demenze.
6) Attività aerobica per migliorare le funzioni cognitive.
Una rassegna degli studi su attività fisica e demenza eseguiti su 800 pazienti e 18 test clinici è arrivata alla conclusione che l’attività fisica, e in particolare gli esercizi aerobici (corsa, nuoto e così via), migliorano le funzioni cognitive nei pazienti affetti da demenza.
7) Semaforo verde per l’olio d’oliva.
I suoi grassi monoinsaturi, osserva Longo, sembrano svolgere una funzione protettiva contro l’Alzheimer, a differenza del consumo di grassi saturi o trans presenti negli alimenti di derivazione animale (carne rossa, burro, formaggi, latte intero, salumi), che potrebbero aumentare il rischio.
8) Bastano pochi grammi di frutta a guscio (noci, mandorle, nocciole).
Longo cita un recente studio spagnolo che ha dimostrato come aggiungere alla dieta mediterranea 30 grammi al giorno di frutta a guscio, nelle persone con più di 60 anni, ma probabilmente anche a età inferiori, determini un miglioramento delle funzioni cognitive.
9) Cervello in forma, fra affetti e socialità.
Vivere relazioni sociali intense e gratificanti, mantenendo un ruolo attivo in famiglia aiuta a mantenere sempre attive le nostre strutture cognitive, evidenzia Longo, favorendo la rigenerazione neuronale e soprattutto attivando i centri di rilascio della dopamina, fondamentale per contrastare l’insorgenza della depressione, il cui rapporto con l’Alzheimer è al centro di studi anche italiani.

10) Mai senza vitamine.

“Alcune vitamine e altri nutrienti vengono proposti come neuroprotettivi e quindi capaci di proteggere le cellule del sistema nervoso”, commenta Longo.
Lo scienziato fa riferimento a studi che hanno evidenziato carenze di acidi grassi omega-3, vitamine del complesso B e vitamine E, C e D negli individui affetti da invecchiamento cerebrale e demenze.
Via libera, spiega quindi, a tante verdure di stagione e un po’ di frutta e ogni 3-4 giorni, un integratore alimentare completo.

FONTE


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