Exolung, il respiratore subacqueo che fornisce ossigeno “illimitato” a chi ama fare immersioni

03 Settembre 2020
i chiama Exolung, ed è un prototipo di respiratore artificiale che potrebbe presto cambiare il modo di esplorare il mondo subacqueo sia per chi ama fare immersioni in veste di professionisti, sia per i semplici amanti amatoriali. Questo modello, non ancora in commercio, è stato brevettato dall’ingegnere austriaco Porsche Jörg Tragatschnig e permetterà di restare sotto il livello dell’acqua tutto il tempo che si vuole con un rifornimento illimitato di ossigeno.
immagine: Exolung
Exolung è un respiratore artificiale che è capace di fornire ossigeno praticamente illimitato al sub che sta facendo immersione,; questo perché il modello produce ossigeno traducendo in aria i movimenti della persona sott’acqua. Per ora, questo respiratore è stato progettato per dei livelli sottomarini poco profondi, visto che è incluso anche un tubo di circa 5-7 metri che collega la boa sulla superficie dell’acqua al respiratore subacqueo, che l’esperto o l’appassionato porta attaccato a sé come fosse uno zaino.
immagine: Exolung
All’interno di questo respiratore c’è una camera d’aria pieghevole che modula il passaggio dell’aria dalla boa al tubo, fino alla bombola attaccata al sub; se quest’ultimo estende le gambe per nuotare l’aria passa dalla boa, al tubo fino ad immagazzinarsi nella camera d’aria pieghevole, se invece su ritraggono le gambe, l’aria viene praticamente inspirata.
Questo funzionamento permetto dunque al sub appassionato di immersioni di nuotare sotto il pelo dell’acqua, a profondità medio-basse, con un rifornimento di aria praticamente illimitato.
immagine: Exolung
Il modello Exolung è inoltre poco ingombrante, molto pratico e decisamente funzionale: va pulito soltanto dopo il suo utilizzo, ha un peso complessivo di soli 3,5 chilogrammi e possiede un’estrema compattezza. Il prezzo di mercato, anche se ancora non ha debuttato nel commercio, è di 300 euro per il modello base, mentre meno di 500 euro per il modello con il tubo attaccato alla boa in superficie della lunghezza di 7 metri.
immagine: Exolung
La società che lo ha realizzato così lo descrive: ” L’idea era quella di creare un’estensione del solito kit subacqueo (pinne, occhiali, boccaglio), che fosse semplice, robusto ed economico, senza richiedere troppa manutenzione e che non richiede assolutamente alcun tipo di ricarica. Exolung è un approccio nuovo e unico alle immersioni e di utilità in acque poco profonde. È anche piacevole da usare in piscina per allenarsi, così come nella ginnastica subacquea o nello yoga.”
Che sia l’inizio di una piccola rivoluzione nell’arte dell’immersione?

La branchia artificiale per respiare sott’acqua. È l’idea di un giovane designer giapponese (Testo del 25.08.2018)

Si chiama “Amphibio” ed è l’idea di un giovane designer giapponese, Jan Kamei. Si tratta di vere e proprie branchie artificiali che un giorno potrebbero permetterci di respirare sott’acqua senza le bombole: “Entro il 2100 la temperatura globale salirà. L’innalzamento del livello del mare sommergerà le grandi città che si trovano vicino alla costa”. La tecnologia è stata ispirata da alcuni insetti acquatici che sopravvivono sott’acqua grazie a un sottile strato d’aria intrappolato sulla pelle. Lontani da una prospettiva apocalittica, è facile intuire quanto potrebbero essere utili oggi, le branchie artificiali sostituirebbero le pesanti bombole d’ossigeno agevolando il lavoro dei sommozzatori impegnati nei soccorsi, come in Thailandia. Per adesso si tratta solo di un prototipo stampato in 3D catturano l’ossigeno dall’acqua grazie a una membrana idrofobica sono progettate per essere stampate in 3D e sostituiscono la pesanti attrezzature dei sommozzatori.


 

Triton, l’uomo potrà respirare come un pesce (Testo del 17.01.2014)

Il design Jeabyun Yeon ha disegnato uno strumento che avvicina l’uomo ai pesci. Almeno per come le due specie respirano sott’acqua. Si chiama Triton e estrae ossigeno dall’acqua utilizzando un filtro ultrasottile con buchi più piccoli delle molecole d’acqua. Una specie di branchia insomma, che però porta l’ossigeno così assorbito in una tanica attraverso un compressore. Il vantaggio è che per respirare sott’acqua, al Triton non serve aggiungere bombole. All’interno della struttura del Triton viene effettuato il processo di separazione dell’ossigeno dall’acqua seguita dall’espulsione del liquido. Per ora si tratta di un progetto, ma la fase di realizzazione forse non è poi così lontana. FOTO CON SPECIFICHE TECNICHE QUI