Non sono ancora riuscito a fotografarlo ma ho già visto una decina di volte questo bellissimo picchio nel bosco dietro l’Eremo. Cercherò di rimediare quanto prima!
Dryocopus martius
Il picchio nero (Dryocopus martius (Linnaeus, 1758)) è un uccello appartenente alla famiglia Picidae, diffuso in Eurasia; risulta essere l’unico appartenente al genere Dryocopus in Europa. Questa specie è stanziale e non migra.
Descrizione
Picide di grandi dimensioni (lunghezza 45-47 cm, apertura alare 64-68 cm), il peso varia dai 250 ai 400 g. Ha ali arrotondate, coda appuntita, occhio giallo nell’adulto e azzurro nel giovane. Come gli altri picchi possiede piedi zigodattili (due dita rivolte in avanti e due posteriori) ed una coda rigida, adattamenti che gli consentono di arrampicarsi agevolmente sui tronchi verticali. Il becco color grigio avorio può apparire bianco a distanza. Il dimorfismo sessuale è limitato alla parte superiore della testa, che nel maschio risulta rossa, mentre nella femmina solo la nuca è rossa.
Distribuzione e habitat
Il picchio nero risulta diffuso nel paleartico con due sottospecie. In Europa va dalla Spagna settentrionale fino alla Russia e alla Turchia, mentre risulta assente nell’arcipelago britannico e in Portogallo. In Italia è frequente sulle Alpi, mentre è frammentato e localizzato sugli Appennini; inoltre, la specie risulta in espansione in ambiti di pianura in Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Nel periodo invernale si può spostare verso il fondovalle.
Il picchio nero preferisce boschi di faggio e abete bianco con alberi di grandi dimensioni e un’ampia superficie, anche se può adattarsi ad altri tipi di foreste; risulta favorito da spazi aperti, come radure e praterie, utili alla ricerca di cibo (in particolar modo formiche), soprattutto al di fuori della stagione riproduttiva
Biologia
Il foro d’ingresso dei nidi, scavati su grandi alberi sprovvisti di rami bassi, è ellittico e alto almeno 9 cm (quasi circolare con diametro non superiore a 6 cm negli altri picchi europei). Gli scavi alimentari, di forma irregolare, possono raggiungere e superare i 15–20 cm di lunghezza.
Voce
Inconfondibili sia i richiami che emette in volo (un metallico “krukrukrukrukrukru…“) o posato (un lamentoso “klihh..”), sia il tambureggiamento territoriale, sonora raffica di colpi di becco su un tronco udibile a più di un chilometro.
Alimentazione
Col forte becco scava il legno sia di alberi vivi, sia di tronchi secchi o marcescenti alla ricerca di insetti. Anche i grandi formicai vengono divelti a colpi di becco, con successiva cattura delle piccole prede agevolata dalla lunga lingua, resa vischiosa dal secreto delle ghiandole salivari.