Il 2022 lavorativo, che ufficialmente incomincia domani, si prospetta intenso: non potrò quindi coltivare ancora l’orto che vorrei… ma posso fare esperimenti per capire e imparare .
Continuiamo con l’insalata. Ho predisposto due file con 6 teste di insalata gentilina caduna, così da avere un po’ di verdura per i miei uccellini. Vediamo se vengono. L’anno scorso se le sono mangiate le lumache 😥
(28/08) Non ho prodotto quanto avrei voluto ma ho fatto esperienza: ho imparato che devo piantare le teste a maggiore distanza, come si raccoglie per far continuare la produzione e poi ho capito che mi dovrò organizzare per una semina a scalare, così da non avere mai periodi senza. Il prossimo anno farò sicuramente meglio.
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Insalata gentilina, Lactuca sativa
Lactuca sativa è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.
Etimologia
Il nome del genere (Lactuca) deriva dall’abbondanza di sacchi lattiginosi contenuti in queste piante (una linfa lattea nel gambo e nelle radici). L’epiteto specifico (sativa) significa “ciò che è seminato”, indicando quindi che la pianta è coltivata. Nel linguaggio colloquiale italiano questa pianta viene spesso, ed erroneamente, chiamata insalata, essendo spesso parte o ingrediente principale dell’omonima pietanza.
Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione “Species Plantarum” (Sp. Pl. 2: 795) del 1753.
Varietà
Ne esiste un gran numero di varietà. Tra di esse si possono citare:
- liscia o novellina: è una lattuga molto comune.
- romana o marulla o spadona (Lactuca sativa L. var. longifolia): ha foglie di forma molto allungata, con costa robusta e nervature evidenti. Il nome marulla è comune ad Ancona, mentre spadona è usato a Foligno.
- gentile (o gentilina): di colore verde oppure rossiccio, ha forma leggermente allungata e foglie ondulate.
- iceberg (o brasiliana): forma tonda molto compatta, foglie estremamente croccanti, dal colore chiaro, sapore molto delicato.
- incappucciata (o cappuccia): forma tonda, simile alla iceberg, ma presenta foglie di colore verde chiaro piuttosto croccanti. È molto usata nella cucina napoletana.
Specie simili
Le seguenti specie dello stesso genere, con distribuzione alpina, possono essere confuse con quella di questa voce:
- Lactuca saligna L. – Lattuga salcigna: è alta al massimo 100 cm; le foglie cauline sono sempre intere; le infiorescenze sono formate da capolini sessili in spighe lineari.
- Lactuca sativa L. – Lattuga coltivata: il fusto è lignificato e bianco alto al massimo 100 cm; i capolini sono grandi fino a 20 mm; le foglie sono molli.
- Lactuca serriola L. – Lattuga selvatica: le foglie sono spinulose e l’infiorescenza è una pannocchia piramidale.
- Lactuca quercina L. – Lattuga saettona: il becco degli acheni è lungo 1/3 – 1/2 del corpo; le foglie non sono decorrenti lungo il fusto; gli acheni sono neri e i fiori sono gialli.
Apporto nutrizionale
Essendo composta per circa il 95% di acqua, la lattuga ha un bassissimo contenuto energetico ma, in base alle varietà, contiene molte vitamine, tra cui la vitamina C, la vitamina A e la vitamina K; alcune varietà di colore scuro, come la romana, contengono un’alta concentrazione di beta-carotene. Con l’eccezione della varietà iceberg, la lattuga è anche una buona fonte di folacina e di ferro.