Stamane ho letto questo articolo. Spiega perfettamente uno dei concetti chiave che regge la mia esistenza e la produzione di ogni mia opera e creazione. Così ho pensato di memorizzarlo nel mio blog.


Cos’è la lore e perché è ovunque sui social

Dai videogiochi ai meme virali, il termine sta ridefinendo il modo in cui raccontiamo e viviamo le storie

Cos’è la lore? Una parola che recentemente domina le conversazioni online ed appare in numerosi post e commenti sui social, ma cosa significa? Deriva da folklore – le tradizioni tramandate nel tempo – e si può intendere come quell’insieme di racconti, teorie e sottotrame che trasformano una storia in un mondo complesso e appassionante.

Originariamente legata soprattutto alla narrativa fantasy, come l’universo de Il Signore degli Anelli, negli ultimi tempi la lore ha conquistato i social network legandosi a personaggi e trame di ogni genere, diventando così un elemento chiave nella costruzione di fenomeni virali e un sottogenere vero e proprio. Al centro della lore c’è un messaggio semplice ma potente: una narrazione ben costruita, con riferimenti ricchi e stratificati, ha la capacità di creare un legame profondo e duraturo con il pubblico. Perciò sono anche gli stessi personaggi famosi a decidere di dare il via a racconti fantasiosi e immaginari sulla propria vita.

Cinema e videogiochi: cos’è la lore come esperienza condivisa

In ambito cinematografico, la lore può trasformare un film in un vero fenomeno culturale, amplificandone l’impatto ben oltre il grande schermoDune di Denis Villeneuve ne è un esempio emblematico: più che la trama principale, i fan si concentrano sui dettagli che arricchiscono l’universo narrativo. I vermi delle sabbie, la lingua dei Fremen, le tradizioni della Bene Gesserit e i complessi giochi di potere delle casate sono diventati argomenti di discussione sui forum e sui social media. Questi aspetti non solo espandono l’universo dei film, ma invitano il pubblico a scavare nel materiale originale, come i romanzi di Frank Herbert, e a condividere interpretazioni personali. Le teorie nate online – ad esempio sulla simbologia dell’acqua o sul ruolo messianico di Paul Atreides – dimostrano come la lore non sia solo un arricchimento, ma un motore di partecipazione attiva.

Un altro esempio è l’universo di Blade Runner. Il sequel Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve (ancora lui) non si limita a riprendere l’estetica cyberpunk del capolavoro originale, ma amplia la sua mitologia con nuovi interrogativi: cosa significa essere umani in un mondo di replicanti? Che ruolo gioca la memoria nel definire la nostra identità? Gli spettatori si sono immersi nei dettagli del mondo costruito – dalle pubblicità olografiche alle colonie extra-mondo, dai riferimenti al clima devastato alla musica ambientale ipnotica – creando un dialogo tra il passato del franchise e le sue possibili evoluzioni. Nel caso dell’universo Marvel, la lore ha assunto proporzioni mastodontiche, diventando un sistema narrativo distribuito. Ogni film o serie TV aggiunge un tassello al grande puzzle del Marvel Cinematic Universe (MCU), dove ogni dettaglio può rivelarsi cruciale in futuro. Il fenomeno più evidente è la proliferazione di canali YouTube, subreddit e community online interamente dedicati a decodificare riferimenti e anticipazioni nascosti nelle opere, come le Easter eggs disseminate nei film.

Nei videogiochi, la lore non è mai solo uno sfondo narrativo: è parte integrante dell’esperienza di gioco, alimentando la curiosità e il senso di scoperta. Elden Ring, sviluppato da FromSoftware con la collaborazione dello scrittore George R.R. Martin, è un capolavoro in questo senso. La sua narrazione non viene spiegata direttamente, ma emerge attraverso frammenti di dialogo, descrizioni di oggetti e simbolismi ambientali. Questo approccio ha spinto i giocatori a formare community online per condividere teorie, ricostruire la storia e cercare connessioni tra i personaggi e le terre devastate del gioco. Il lavoro collettivo ha trasformato il gameplay in un’esperienza comunitaria, dove ogni scoperta personale alimenta una conversazione globale.

Da Taylor Swift a Bella Poarch, il potere della lore personale

Bella Poarch, celebrità nata su TikTok, è l’esempio perfetto di come la lore possa plasmare una narrazione personale. Il suo primo video virale – una semplice sincronizzazione labiale sulla canzone “M to the B” – non offriva informazioni dirette, ma ha generato un’enorme curiosità sul suo passato. Gli utenti hanno analizzato i suoi tatuaggi, ipotizzando significati nascosti, e creato teorie sulla sua vita. La cantautrice Taylor Swift è una maestra di questo settore: ogni suo album è un capitolo che si collega a una narrazione più ampia, popolata da riferimenti nascosti, simboli e indizi che i fan sono invitati a decifrare. Questo approccio ha trasformato la sua discografia in un ecosistema narrativo, nel quale la musica è solo una parte dell’esperienza complessiva. Persino nel marketing e nel mondo dei brand ci sono esempi di successo. McDonald’s ha saputo capitalizzare su questa tendenza con il fenomeno di Grimace’s Birthday. Gli utenti su TikTok hanno inventato storie grottesche e surreali sul personaggio Grimace, trasformando una campagna promozionale in un evento virale. Questo ha portato a un incremento record nelle vendite del prodotto dolciario associato, dimostrando come una lore, anche non ufficiale, possa generare engagement e risultati concreti. Un altro caso di successo è The Super Mario Bros. Movie, che ha incassato miliardi grazie alla sua capacità di attingere alla sottocultura di un franchise amatissimo. Ogni scena del film era costellata di riferimenti nascosti e omaggi che i fan potevano riconoscere, creando una conversazione globale sui social e rafforzando il legame con il brand.

La lore, che si tratti di cinema o videogiochi, è sempre più progettata per stimolare l’interazione. Non basta più raccontare una storia: bisogna creare un ecosistema in cui il pubblico sia parte attiva. Per i film, ciò significa spingere gli spettatori a esplorare oltre il grande schermo; per i videogiochi, si tratta di costruire mondi vivi e reattivi, che evolvono insieme ai giocatori.

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