Misurare la pioggia come un’altezza, in millimetri, ci permette di calcolare rapidamente il volume di acqua caduto al suolo su una certa area di territorio. Le precipitazioni si misurano con strumenti chiamati pluviometri.

Spesso quando si parla di fenomeni di maltempo si sente parlare di millimetri di pioggia caduti al suolo. Negli ultimi giorni se n’è parlato molto, a seguito dell’evento meteo eccezionale che ha colpito la Liguria, dove il 4 ottobre è stato toccato un record di pioggia: ben 740 mm in 12 ore. Vedremo fra poco perché è un dato impressionante.

Perché si usano i millimetri per misurare la pioggia?

Se per misurare una lunghezza ci viene spontaneo usare un metro, e ci viene spontaneo usare una bilancia espressa in chilogrammi per misurare un peso, la misura della pioggia comporta qualche problema in più.

Per misurare la pioggia si utilizzano i pluviometri, che sono contenitori che raccolgono al loro interno la pioggia caduta. Sono in sostanza dei recipienti, posizionati in punti del territorio. Questi strumenti permettono di conoscere la quantità di precipitazioni cadute esprimendole come un’altezza, che viene definita “altezza pluviometrica”. In Italia la misura dell’altezza pluviometrica avviene utilizzando i millimetri (mm).

L’altezza pluviometrica viene espressa in millimetri (mm)

A partire da un dato espresso in millimetri si può risalire facilmente al volume di acqua che è caduto su una determinata superficie. Questo tipo di misura è usato anche all’estero. Nei paesi anglosassoni si usa il pollice (inch). In altri paesi, invece di esprimere la misura in millimetri si parla di “litri al metro quadrato” (l/m ²), ma come vedremo questa misura è esattamente equivalente al millimetro.

1 mm di pioggia è equivalente a 1 litro di pioggia caduto su una superficie di 1 metro quadrato, e può quindi essere espresso anche come 1 l/m²

La misura della quantità di pioggia che cade al suolo in una determinata area riveste una gran importanza per diversi motivi. Il dato può essere usato ad esempio per valutare l’entità di un fenomeno temporalesco e per stimare gli effetti che avrà sul territorio (e permettere così di diramare un’allerta di evacuazione).

Ci permette di sapere anche quale sarà l’entità della piena di un fiume, o conoscere l’entità della ricarica delle falde acquifere. Molto importante anche in agricoltura, per sapere se ci sono state precipitazioni più abbondanti o meno abbondanti in un determinato periodo.

Su larga scala ci permette di valutare, anno per anno, periodi di siccità o di piogge più abbondanti della media. E di stabilire la media delle precipitazioni in un dato luogo.

A quanto corrisponde 1 mm di pioggia?

Un millimetro di pioggia caduta al suolo è pari, come quantità, a un litro caduto su una superficie di un metro quadrato. Se ad esempio diciamo che la quantità di pioggia caduta in un determinato luogo è pari a 20 mm, stiamo dicendo che in ogni metro quadrato di superficie sono caduti 20 litri di acqua.

1 millimetro (mm) di pioggia equivale a 1 litro (l) di acqua caduto su una superficie di 1 metro quadrato (m ²)

Durante l’evento meteorologico del 3-5 ottobre 2021, su alcune aree della Liguria sono caduti oltre 700 mm di pioggia in 12 ore. Questo equivale a dire che in 12 ore, su un’area di 1 metro quadrato, sono caduti 700 litri di acqua. Per avere un’idea, durante una doccia di 5 minuti si consumano in media 75-80 litri di acqua.

Per capire meglio, 800 mm di pioggia è la quantità di precipitazioni che cade in media su città come Roma in un arco di tempo di un anno.

Risalire al volume di acqua

Se moltiplichiamo questo valore per un’area di alcuni chilometri quadrati, ci rendiamo conto che durante un evento del genere si rovescia sul territorio una quantità di acqua enorme.

Se questa pioggia cade inoltre su un territorio cementificato, dove le aree destinate alla raccolta e allo scorrimento dell’acqua verso il mare sono intasate o chiuse da edifici ed infrastrutture, si verificheranno alluvioni lampo che possono causare gravi danni e mettere a rischio la vita delle persone.

I pluviometri

pluviometri sono gli strumenti usati per raccogliere la pioggia e misurare la quantità. Quelli standard usati dai Servizi Idrografici regionali hanno un diametro fisso di 36 cm. Sono strumenti calibrati in modo tale da darci già il valore in millimetri della pioggia raccolta.

Devono rispondere a una serie di condizioni, per esempio devono essere posizionati in modo tale che nessun ostacolo si trovi nei dintorni, altrimenti il dato raccolto in quel punto sarebbe in difetto. Tanto più fitta è la maglia di pluviometri situati sul territorio, quanto più accurata sarà l’informazione sulla quantità di pioggia caduta.

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