Nel fine settimana riordinerò l’orto dopo il periodo estivo e ne preparerò un angolo per il periodo invernale. Tenuto conto che presto arriveranno i muratori e i tecnici che care il giardino d’inverno, dovrò limitarmi per lasciare spazio di transito. Nei vasi dove ho coltivato i pomodori proverò a mettere Cavolo nero toscano, il resto (Cavolo verza Savoy King, Cavolino di Bruxelles, Broccolo verde, Cavolo rosso, Cavolo verde romanesco) in terrapieno. Vediamo…
Visualizza questo post su Instagram
Visualizza questo post su Instagram
Visualizza questo post su Instagram
Visualizza questo post su Instagram
Visualizza questo post su Instagram
Visualizza questo post su Instagram
Visualizza questo post su Instagram
CAVOLI
Quali cavoli coltivare
I diversi cavoli in realtà non sono tutte specie diverse, in gran parte sono tutte varietà che appartengono alla stessa specie, che è Brassica oleracea, ci sono alcune eccezioni, come i cavoli cinesi, Brassica rapa var. chinensis e Brassica rapa var. pechinensis. Nella famiglia delle Crucifere o Brassicacee ci sono poi altre piante come rucola e rapanelli che non elenchiamo tra i cavoli.
Ecco un elenco di cavoli ottimi da coltivare nell’orto (cliccando sul nome si possono leggere indicazioni specifiche di coltivazione.
Cavolo cappuccio
Broccolo
Cavolfiore
Cavolini di Bruxelles
Cavolo cappuccio
Cavolo cinese
Cavolo nero toscano
Cavolo rapa
Cavolo riccio (Kale)
Pak Choi
Verza
Resistenza al freddo invernale
Per quanto riguarda l’adattabilità al freddo invernale, il cavolo nero di Toscana e la verza sono i più resistenti, in virtù delle loro spesse foglie bollose. Anche i cavolini di Bruxelles hanno una buona tolleranza a basse temperature, mentre cappucci, broccoli e cavolfiori devono sicuramente essere raccolti prima delle gelate.
Però la loro resistenza dipende anche dalla fase in cui si trovano. Per esempio, i cavolfiori possono anche resistere fino a -5°C ma solo finché non hanno emesso l’infiorescenza, dopodiché subiscono danni già a 0°C, e un comportamento simile lo ha il broccolo. Il cavolo cappuccio continua a crescere finché le temperature sono oltre i 5 °C, con temperature inferiori si blocca e a 0°C la pianta può morire.
Sesto di impianto
I cavoli sono piante abbastanza ingombranti nell’orto e necessitano di spazio, ma non tutte hanno lo stesso sviluppo.
Ecco le distanze indicative tra le varie piante di cavolo che possiamo piantare:
Cavoli che richiedono più spazio (60-70 cm di distanza circa): broccoli e cavolfiori.
Cavoli con distanze intermedie (50 cm di distanza circa): verze, cappucci e cavoli di Bruxelles.
Cavoli meno esigenti (30-40 cm di distanza): cavolo nero di Toscana, Kale e cavolo rapa.
Concimazione
I cavoli sono piante esigenti in termini di nutrimento, e richiedono molto azoto, ma anche zolfo e calcio.
Non è necessario ricorrere a concimi chimici granulari, questi ortaggi possono dare buone produzioni come quantità e qualità anche con prodotti di origine naturale per una coltivazione del tutto ecosostenibile, come letame, compost e humus di lombrico.
Se i trapianti avvengono in estate la concimazione dipende anche da quanto era stato distribuito per le colture precedenti all’inizio della primavera, quando probabilmente era stato utilizzato il compost maturo. In genere una distribuzione moderata di un concime organico misto è molto utile prima del trapianto dei cavoli.
Aggiunte di calcio possono provenire dalla distribuzione di cenere di legna o di farine di alghe calcaree, tra i fertilizzanti di origine naturale.
Irrigazione dei cavoli
L’irrigazione non deve mai mancare alle piante di cavolo, soprattutto se trapiantate in luglio o agosto, con il caldo e spesso anche la siccità che non danno tregua. Quando le piantine sono ancora giovani devono essere irrigate con maggiore frequenza, ma non necessariamente ogni giorno, a volte basta a giorni alterni. L’importante è che non arrivino mai ad avere un aspetto appassito.
Orti di piccole dimensioni possono anche essere irrigati con l’annaffiatoio e allora in questo caso si può utilizzare acqua a temperatura ambiente, lasciata al sole in una vasca o tinozza. Per colture più estese a file conviene invece allestire un impianto di microirrigazione, da usare di solito fino a settembre compreso. Lo stesso vale per le coltivazioni di cavoli primaverili.
Raccogliere i cavoli
Il momento della raccolta dei cavoli differisce tra le diverse varietà di cavolo, e anche tra le cultivars, perché ve ne sono di precoci, di medie e di tardive. Si inizia in genere dopo 70 giorni dal trapianto per arrivare anche oltre i 100.
Le modalità di raccolta differiscono in base al tipo di pianta:
Broccolo e cavolfiore: si deve recidere l’infiorescenza.
Verza e cappuccio: si deve recidere la testa.
Cavolo nero e Kale: devono essere defogliati partendo dal basso e mai cimati per assistere ad una continua emissione di nuove foglie dall’apice.
Cavolo rapa: lo si raccoglie per intero e in pratica si scartano solo le radici.
Cavolo cinese e pak choi: si raccoglie tutto il cespo alla base.
Cavolini di Bruxelles: si staccano dal fusto man mano che sono tondi e compatti.