L’anno scorso abbiamo iniziato a vedere segatura sul tavolo sotto la pergola. Subito abbiamo pensato che qualche animale avesse mangiato sul tavolo o che qualche termite lo avesse attaccato… ma non era questo: sollevato lo sguardo sulle travi della pergola ci siamo accorti che delle strane formiche rosse e nere stavano facendo un nido! Debellate con un insetticida specifico, ho approfondito la conoscenza di questo insetto che non avevo visto prima.
Crematogaster scutellaris
Crematogaster scutellaris (Olivier, 1792) è una formica appartenente alla sottofamiglia Myrmicinae, diffusa nei paesi dell’area mediterranea.
Le operaie di Crematogaster scutellaris sono formiche di medie dimensioni (4–6 mm di lunghezza) che presentano una testa ovoidale di colore rossastro, contrastante con il resto del corpo che è invece di colore nerastro.
Le antenne sono composte da 11 segmenti, con gli ultimi 3 segmenti claviformi. Gli occhi sono di media grandezza, la mandibola è triangolare. Il pronoto è privo di spine; queste sono invece presenti sul propodeo. Il peziolo è appiattito, grossolanamente rettangolare. Il gastro è cuorifome e termina con un corto pungiglione; viene caratteristicamente puntato verso l’alto quando sono in allarme, per mostrare il pungiglione che espelle una goccia di veleno repellente; a tale comportamento caratteristico si deve il nome volgare di “formiche rizzaculo” con cui sono indicate in diverse regioni italiane.
Queste formiche nidificano preferibilmente nel legno, sotto le cortecce degli alberi, con una predilezione per gli alberi di ulivo, mandorlo, pino e sughera. Per questa loro abitudine costituiscono talora un serio problema per l’industria del sughero.
Nidificano spesso anche sul legno morto, nelle travi e negli infissi delle case o nelle fessure dei muri, dove costruiscono il nido con una miscela di legno masticato e terra.
Per quanto riguarda il regime alimentare, C. scutellaris è un vorace predatore di piccoli invertebrati, ma può nutrirsi anche di insetti morti; si trova inoltre spesso associato a colonie di afidi, la cui melata rappresenta una fonte di sostanze zuccherine.
Per la sua attività predatoria è stata studiata come possibile strumento di lotta biologica contro la processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa).
Se disturbata o minacciata reagisce inarcando l’addome e secernendo un liquido che risulta repellente per la gran parte delle altre specie di formiche.
Distribuzione e habitat
La specie è diffusa nei paesi del bacino del Mediterraneo.
Il commercio del legname ha portato alla sua introduzione in Germania e nei Paesi Bassi.
Popola una ampia varietà di microhabitat, che vanno dai tronchi degli alberi, al legno morto, incluse le travi delle abitazioni umane.
FONTE
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