Questo insetto mi affascina da sempre… ricordo da bambino quando seguivo in tv e nei fumetti le avventure dell’ape Maia e quando compariva lei aveva tutta la mia attenzione! Ma, in realtà, pur essendo nato e cresciuto nel verde, non ne ho mai vista una (viva, nei musei naturalistici a pacchi!)… sino alla scorsa estate quando, mentre scopavo le foglie del (falso) gelsomino nel cortile e me ne trovo una lì davanti… bellerrima!

 

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Mantis religiosa

La mantide religiosa (Mantis religiosa Linnaeus, 1758), denominata anche mantide europea, è una delle specie più comuni dell’ordine Mantodea.

Etimologia

Il nome del genere deriva dal greco “mantis”, cioè profetaindovino, e fa riferimento alla postura delle zampe anteriori che ricorda un atteggiamento di preghiera.

La femmina, in età adulta, è lunga circa 7,5 cm, il maschio misura invece 6 cm. L’addome degli esemplari maschili si articola in otto segmenti, mentre nelle femmine in sei. La sua colorazione varia dal verde brillante al marrone chiaro. Altra caratteristica è la presenza di due chiazze nere, una per ogni zampa anteriore nel lato interno, simili ad un occhio quando mostrate a scopo difensivo. Ha due paia di ali attaccate sul dorso in corrispondenza della coppia di zampe posteriori e mediane.

Biologia

Una mantide religiosa che sta mangiando la sua preda

Le neanidi della mantide in natura nascono in maggio/giugno, per diventare adulte nel mese di agosto. Le uova vengono deposte in ooteche, prodotte dalla femmina, durante la stagione fredda. Ogni ooteca contiene in media 60-70 uova e può arrivare fino a 200.

L’accoppiamento delle mantidi è caratterizzato da cannibalismo post-nuziale: la femmina, dopo essersi accoppiata, o anche durante l’atto, divora il maschio partendo dalla testa mentre gli organi genitali proseguono nell’accoppiamento. Questo comportamento è dovuto al bisogno di proteine, necessarie alla rapida produzione di uova; prova ne è che la femmina d’allevamento, essendo ben nutrita, spesso “risparmia” il maschio.

Si nutrono di mosche, grilli, falene e altri piccoli insetti e talvolta anche di piccoli rettili e anfibi.

Sanno camuffarsi facilmente tra le foglie, dove aspettano immobili le loro prede. Per difendersi dagli attacchi di insetti antagonisti la mantide apre di scatto le proprie ali per sembrare più grande. Talvolta, sempre a scopo difensivo, produce anche un verso che appare un sibilo, sfregando l’addome sulle ali.

Distribuzione

Mantide religiosa con le ali dispiegate

Le mantidi sono originarie dell’Africa, da cui si diffusero rapidamente nell’Europa meridionale e nell’Asia minore. Si è diffusa anche in Nord America a partire dal 1899, importata accidentalmente forse con un carico di piante da vivaio.

Sono diffuse soprattutto dove le temperature sono più alte, infatti la loro presenza è notevolmente inferiore nell’Europa centrale e quasi nulla nell’Europa del Nord. In Germania sono considerati animali protetti e la loro cattura è vietata. In Italia è abbastanza comune in tutto il territorio, dalle zone prealpine sino alla fascia costiera, isole comprese.

FONTE