Alcuni giorni fa sono salito all’Eremo passando per una strada in mezzo ai boschi. Mi fermo su una piazzola per fare passare un camion e ho visto 3 esemplari di questo uccello giallissimo che non avevo mai visto prima. O, per lo meno, non gli ho mai dato la giusta attenzione. Quando riuscirò, lo fotagraferò!


Motacilla cinerea

La ballerina gialla (Motacilla cinerea Tunstall, 1771) è un uccello insettivoro della famiglia Motacillidae.

Descrizione

Lunga circa 18 cm con coda lunga e nera, groppone giallo verdastro le parti superiori sono grigio oliva, sottocoda giallo.

Distribuzione e habitat

Distribuita in buona parte dell’EuropaAsia e Africa nord occidentale; in Italia è stanziale e nidificante. Il suo habitat sono le regioni montuose e collinari ma comunque sempre molto legata all’acqua, fiumitorrenti e fossi.

Biologia

Voce

Verso metallico con ripetuti zi-zi.

Alimentazione

Insettivoro si ciba di piccoli invertebrati, vegetali e semi

Riproduzione

Uova di Motacilla cinerea canariensis – Museo di Tolosa

Il periodo della riproduzione va da marzo a maggio, nidifica in cavità fra le rocce oppure in buchi nei muri o sotto i ponti. Alleva una sola covata l’anno deponendo 4-6 uova in un nido a coppa fatto di steli, muschio, foglie e piume.

Entrambi i genitori prendono parte alla cova (che richiede circa due settimane) e all’allevamento dei piccoli.

Relazioni con l’uomo

Data l’abitudine a nidificare nei buchi dei muri capita spesso che viva a contatto con l’uomo nei vecchi cascinali o nelle case rurali, oppure che si aggiri nei campi alla ricerca di insetti.

Sistematica

Motacilla cinerea ha 3 sottospecie:

  • M. c. cinerea Tunstall, 1771 – sottospecie nominale, ampiamente diffusa in Europa, Africa e Asia
  • M. c. patriciae Vaurie, 1957 – endemismo delle Azzorre
  • M. c. schmitzi Tschusi, 1900 – endemismo di Madeira

FONTE

 


 

Ballerina gialla, danzatrice color limone

Nome

Ballerina gialla (Motacilla cinerea)

 

Descrizione

Si distingue dalla più comune Ballerina bianca per avere petto e sottocoda di colore giallo, con mento e gola neri nel maschio, biancastri in inverno e nella femmina. Tipico è il portamento oscillante del corpo, provocato dal continuo scattare su e giù della coda.

 

Fenologia

Sedentaria e dispersiva, presenta popolazioni settentrionali e orientali migratrici. Sverna a sud dell’areale, fino a Mediterraneo, Medio Oriente e Africa settentrionale e orientale.

 

Habitat

Nidifica a stretto contatto dell’acqua, lungo fiumi, canali, torrenti, ruscelli, su rive di laghi e bacini artificiali, preferibilmente in ambienti ombrosi e pietrosi di aree montane, alto-collinari e di fondovalle. La presenza di acqua corrente risulta particolarmente importante, mentre la qualità delle acque (compromessa da inquinamento e acidificazione) risulta apparentemente avere meno effetto sulla densità riproduttiva. In Pianura Padana nidifica localmente lungo corsi d’acqua ombrosi con salti d’acqua e manufatti, oltre che in muri di vecchi edifici.

 

Distribuzione

La sottospecie nominale, che interessa l’Italia, è presente in Africa nord-occidentale ed Europa, fino al Caucaso e l’Iran; M. c. melanope si rinviene in Asia, dagli Urali all’Afghanistan, quindi a est fino al fiume Amur; M. c. robusta: Asia orientale, dalla Kamchatka al Mare di Okhotsk e a sud fino a Cina nord-orientale e Giappone; M. c. patriciae nelle isole Azzorre; M. c. schmitzi a Madeira; M. c. canariensis nelle isole Canarie. In Italia è parzialmente sedentaria e nidificante sulla penisola, in Sardegna, Sicilia e in alcune isole minori. La popolazione italiana è stimata in 40.000-80.000 coppie.

 

Stato di conservazione

Il suo stato di conservazione viene valutato favorevole a livello europeo. Le fluttuazioni a cui è soggetta la popolazione sembra siano correlate soprattutto con inverni rigidi che possono comportare cali nel breve periodo, con riduzione delle densità e sparizione in ampie aree. Un ulteriore fattore di minaccia è rappresentato da interventi antropici di degrado o distruzione di habitat idonei alla nidificazione o ospitanti le specie di cui si nutre, quali trasformazioni dei corsi d’acqua e opere di arginatura e regimazione

 

di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente

Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia

 

tratto da:

Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.

Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.

Foto: Antonello Turri

FONTE