Nel novembre scorso la nostra SSangYong New Korando ha compiuto 7 anni e ha concluso il periodo in garanzia offerto dalla casa madre. La pandemia che ha colpito il Paese nel 2020 ha sconvolto tutte le nostre routine: per iniziare quella di cambiare auto ogni 4 o 5 anni per avere sempre un mezzo sicuro e performante col quale garantirci gli spostamenti, principalmente lavorativi. La pandemia di Covid-19 ha portato prima un anno di smart-working completo e poi anni di periodi di lavoro agile di maggior o minor intensità… cosa che ha ridotto notevolmente i nostri normali 25-30.000 km annui a 5-10.000 massimi.
Ma ora (almeno per il momento, in attesa del rinnovo del CIA aziendale) siamo tornati ai km del periodo pre-covid e la Korando (ottimo mezzo ibrido GPL+Benzina che ci ha dato grandi soddisfazioni in termini di fruibilità, sicurezza e consumi contenuti) nel prossimo inverno dovrebbe subire tutta una serie di interventi manutentivi di routine che ci spingono alla valutazione dell’acquisto di un nuovo mezzo.
Dal dicembre scorso ho iniziato a leggere articoli, vedere video recensioni e confrontarmi con amici e colleghi sull’argomento. Alla fine il cerchio si è stretto su 6 veicoli potenzialmente acquistabili: Audi Q3, Jeep Avenger, KGM Torres, Omoda 5, Toyota Corolla Cross e Yaris Cross:
L’analisi delle caratteristiche tecniche e -soprattutto- di affidabilità, costi di manutenzione e consumi hanno poi focalizzato la nostra attenzione su TOYOTA, leader incontrastato dei motori ibridi Benzina+Elettrici. Abbiamo valutato anche di mantenere la soluzione GPL+Benzina… ma avendo l’UE bloccato i motori a Metano il 31/12 scorso, non vorremmo che entro 2/3 anni accada la stessa cosa al GPL. E poi è tempo di superare il cambio manuale: la guida sportiva ormai non è più possibile né sicura tra traffico, autovelox, manto stradale genericamente pietoso, consumi e (diciamo) troppi soggetti fruitori della carreggiata… perchè allora non evolversi e fruire di tutti gli aiuti che ci può fornire la tecnologia per evitare, o almeno limitare, danni e brutte situazioni?
Così la scelta si è ridotta ancora ulteriormente a tre modelli: Toyota Corolla Cross, Yaris Cross e Lexus LBX. Tre modelli diversi a un prezzo (lavorando sugli allestimenti) molto simile. Siamo così passati da un concessionario e le abbiamo finalmente viste da vicino. Eravamo, da quanto letto online, più orientati sulla Corolla (perchè molto simile alla Korando per dimensioni) e volevo vedere gli interni eccezionali della Lexus. Ma dopo questa esperienza ci siamo focalizzati sulla Yaris Cross: la Corolla è tanto più “massiccia” e, sedutomi nella LBX, ho avuto una sensazione di “chiusura” che non ho gradito, forse perchè la struttura “avvolge” troppo il guidatore. Nell’esposizione c’erano poi diversi allestimenti di Yaris Cross… e l’occhio ci è subito caduto sulla GR Sport. Un po’ più alta, cerchioni da 18”, particolari più rifiniti e dentro i sedili e gli arredi cuciti con filo rosso, proprio un bel tocco di classe. E così GR Sport sarà.
Ho cercato online e:
1) Il nome della ditta era stato trasformato dal cognome del fondatore Toyoda Sakichi (豊田 tradotto significa “fertile campo di riso”) in Toyota per motivi scaramantici, in modo da poterlo scrivere in giapponese con 8 tratti di pennello poiché il numero 8 è considerato un numero fortunato in Giappone (mentre con il nome originale sarebbero serviti 10 tratti). Inoltre il nome fu cambiato per distinguere vita privata e carriera dei fondatori, e semplificarne la pronuncia.
2) ‘Yaris‘ deriva da ‘Charis’, la forma singolare di Charites (Cariti o Grazie), le dee greche di fascino, bellezza ed eleganza. Precisamente il termine Yaris nasce dall’unione fra una parola greca ed una tedesca: Charis esprime i concetti di bellezza ed eleganza, mentre lo Ya iniziale – ya in tedesco significa sì – comunica la reazione dei clienti europei nel giudicare lo stile del corpo vettura.
3) Il marchio “GR”, abbreviazione di Gazoo Racing, è sinonimo di versioni sportive di alto livello dei modelli stradali Toyota. Modelli iconici come la Toyota GR Supra, la Toyota GR Yaris e la Toyota GR 86 portano l’eredità sportiva di Toyota a nuovi livelli.
Video:
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Immagini da diverse angolazioni:
I cerchi in lega sono diversi per il set di gomme estive da quelle invernali:
Motore
Un motore all’avanguardia offre una guida dalle alte prestazioni senza compromettere l’efficienza, per intraprendere qualsiasi tragitto con sicurezza.
Consumi ed emissioni
Prestazioni
Motore
Freni
Pesi e capacità di carico
Tech Pack:
– Sistema di controllo angoli ciechi BSM
– Rear Cross Traffic Alert Brake (RCTA-B – Avviso presenza ostacoli posteriori con frenata automatica) & Assistenza all’uscita sicura SEA
– Sensori di parcheggio ant. & post. intelligenti anticollisione (ICS)
– Fari anteriori Matrix LED con proiettori AHS
– Digital Key
SPEFICHE NEL DETTAGLIO QUI: Yaris-Cross-Listino-Specifiche
Ora non rimane che aspettare… e poi, quando arriverà, battezzarla come nostra tradizione vuole: la Citroen C3 la chiamammo C3PO in onore della saga canonica di Star Wars (il droide). La LandRover FreeLander 2 la chiamammo LANDROVAL in onore della saga de Il Signore degli Anelli (l’aquila cavalcata da Gandalf). La SSangYong New Korando l’abbiamo chiamata KORSIERO in onore di Horizon Zero Dawn (una sorta di cavallo cavalcato da Aloy).
Per quest’auto dovremo studiarci un nome che richiama o le nuove saghe a episodi di Star Wars su Disney+ oppure qualcosa che richiami Horizon Forbidden West. Al momento, ma è solo un pensiero, mi piace il Vesper (Ahsoka, Nuova Repubblica vedi qui VESPER) oppure il Cervavito (Horizon FW) che nella versione inglese del gioco è chiamato Grazer (una sorta di cerco cavalcabile da Aloy, vedi qui GRAZER). Vedremo… c’è tempo!
Dopo averci riflettuto ed essermi confrontato con Ary, si è deciso che la nuova auto, quando arriverà, sarà battezzata GRAZER (Cervavito nell’edizione italiana di Horizon). Anche se nell’ultimo anno abbiamo colmato le lacune sulla saga di Star Wars abbonandoci a Disney+ e vedendo tutte le nuove serie, il periodo è maggiormente caratterizzato da Horizon. La regina dell’arnia è infatti stata battezzata Aloy, questo PC Sylens e allora perchè non proseguire con un personaggio di questa saga che amalgama una realtà tribale arcaica con il futuro più fantascientifico?
E tra i tanti soggetti della saga l’attenzione si è focalizzata sulla versione futuristica del CERVO.
Così come per la precedente auto optammo per la versione futuristica del CAVALLO (perchè in quel periodo i cavalli occupavano buona parte dei nostri pensieri e il nome Korando faceva bene il paio con Corsiero -traduzione italiana di Strider- da me modificata in Korsiero), da qualche anno qui all’Eremo ho iniziato a studiare il dio celtico di questa antica valle (Arubianus, ovvero Cernunnos) e mi sono sempre più innamorato dei cervidi che scorrazzano liberi nel nostro bosco. Mi pare quindi naturale l’associazione Auto tecnologicamente avanzata->Cernunnos->Cervo->Cervavito. Ancor più che in inglese è GRAZER con la sillaba GR che caratterizza anche l’auto!
Il Cervavito è una Macchina di piccole dimensioni del mondo di ‘Horizon Zero Dawn e Horizon Forbidden West. Sono macchine particolarmente pacifiche che, come suggerisce il nome, somigliano a grossi cervi. Si muovono in branchi e a volte sono accompagnati da Vedette per protezione.
Aspetto
L’aspetto e le dimensioni dei Cervaviti ricordano molto quelli dei cervidi, come i comuni cervi, le renne, gli alci. Non solo, anche il loro comportamento è simile a quello della controparte animale.
Come le Vedette, i Cervaviti hanno un collo abbastanza lungo ed un solo grande occhio al centro della testa, la quale è adornata con un paio di corna metalliche munite di lame rotanti che essi utilizzano sia per estrarre vegetazione dal terreno, sia per attaccare. Queste macchine trasportano ben quattro serbatoi di Vampa sul dorso e camminano su quattro lunghe gambe sottili ma che conferiscono una certa agilità e velocità. Il telaio del Cervavito è particolarmente somigliante a quello del Cornaguzze, similmente a come il Corsiero monti lo stesso telaio del Cornalunghe e del Ferrariete.
Storia
I Cervaviti vennero ideati da GAIA e costruiti da EFESTO come parte del programma di terraformazione dopo che la Piaga di Faro aveva consumato ed esaurito tutta la biomassa presente sulla Terra durante il 21º secolo. Furono inizialmente creati al fine di assistere DEMETRA prepararando il terreno per favorire la rinascita della flora terrestre. La loro funzione principale divenne poi quella di creare carburante per le altre macchine consumando la vegetazione.
Durante il corso degli anni i Cervaviti divennero molto comuni e furono dei pacifici “erbivori” che si sarebbero spaventati se avessero avvistato un essere umano. Tuttavia, circa un ventennio prima degli eventi del gioco, incominciò lo Squilibrio ed i Cervaviti, assieme a tutte le altre macchine, divennero man mano sempre più aggressivi e meno timorosi degli esseri umani, attaccandoli a vista piuttosto che fuggire, specie se allertati prima da una Vedetta vicina. Fortunatamente, non si sono rivelate macchine difficili da abbattere e gli esseri umani hanno imparato a non farsi scovare da loro.
Abilità
Sebbene generalmente fuggano in caso di attacco da parte dei cacciatori, queste macchine possono contrattaccare puntando i nemici e colpendoli con le corna o le zampe.
I Cervaviti estraggono una sorta di biocombustibile dalla vegetazione che “brucano”. Presumibilmente si tratta di Vampa, dati i quattro serbatoi posti sul dorso della macchina.
Curiosità
- I serbatoi sul loro dorso sono posizionati alla stessa maniera di quelli trovati su altre macchine dal design simile a bestiame, come i Corsieri, i Cornalunghe, i Cornaguzze ed i Ferrarieti.
- I Cervaviti sono le uniche macchine aventi quattro serbatoi di Vampa non corazzati e vicini fra loro, rendendoli particolarmente suscettibili al fuoco. Colpire uno di quei serbatoi con questo elemento scatenerà un’esplosione talmente potente da uccidere quasi un intero gregge.
- Il nome inglese del Cervavito, Grazer, significa letteralmente “pascolatore”. Durante lo sviluppo del gioco, il nome provvisorio di queste macchine era Harvester, letteralmente “raccoglitore”. Entrambi i nomi fanno riferimento all’abitudine del Cervavito di “pascolare” e raccogliere vegetazione e biocombustibile.