Qualche sera fa ho ritirato la Benemerenza Oro per le 50 donazioni di sangue e plasma in AVIS. In realtà il traguardo è già stato superato, ma -giustamente- all’associazione hanno pensato di far coincidere l’evento con i 70 anni della sede comunale di Pianezza, dove io e Arianna siamo iscritti dal 2007 e abbiamo contribuito, sino ad ora con una novantina di sacche.

Ho conosciuto questa utilissima iniziativa nel periodo militare, dove era gestita -se ben ricordo- dalla Croce Rossa in Folgore in Toscana e dalla FIDAS per gli Alpini del Tirolo. In quel periodo forse contava più il giorno di riposo o la licenza conseguente… ma col tempo gli eventi della vita mi hanno insegnato quanto sia importante donare questo fluido che la Scienza non è ancora riuscita a sintetizzare artificialmente. Ancor più perchè sono un Gruppo 0! 😮 E così, quando qualche anno dopo il congedo un amico mi raccontò che suo fratello si salvò dopo un incidente proprio grazie a una trasfusione, mi sono ripresentato alla sede AVIS più vicina casa per ricominciare a donare… portando anche Ary!

Quando però ho letto il programma dell’evento per celebrare i 70 anni della sede comunale ne sono derivati pensieri che cercherò di sintetizzare in questo testo.

 

ESTRATTO DALLA BROCHURE “Programma della manifestazione”:

Ore 9:15         Ritrovo, dei donatori, simpatizzanti, Consorelle, rappresentanti delle istituzioni e cittadinanza presso la ns. sede di Pianezza in Via XXV Aprile n. 4.

La presenza dell’Orchestra Fiati Giovanni XXIII di Pianezza allieterà la manifestazione.

Ore 9:30         Partendo dalla ns. sede, si percorrerà in corteo, accompagnati dall’orchestra, via Gramsci, via Caduti della Libertà (con sosta al monumento dei caduti di tutte le guerre, in piazza Vittorio Veneto), Piazza 1 Maggio (con sosta al monumento dedicato ai Caduti sul lavoro), via Torino con lieve deviazione verso il Cimitero Comunale per ricordare, davanti alla lapide commemorativa, gli Avisini defunti della ns. Sezione.

 Ore 10:30      Arrivo alla rotatoria AVIS (dopo la confluenza di via Piave e via Torino), dove sorge il monumento dedicato al Dono, della Sezione Comunale AVIS L.Gili di Pianezza.

 

Seguiranno la messa al Santuario di San Pancrazio (alle ore 11:30) e il pranzo nel salone adiacente con premiazione dei donatori distintisi negli anni e consueti aggiornamenti sull’attività donazionale.

Pranzo del 70° anniversario e premiazione delle benemerenze 

presso il salone delle cerimonie del Santuario di San Pancrazio a Pianezza

 

Menù:

– insalata di faraona primaverile
– insalata di polpo con patate e olive

– risotto burrata, guanciale, zafferano

– fritto misto piemontese (dolce+salato+verdure)

– sorbetto al limone 

– torta Avis

– caffè e digestivi
– bevande: dolcetto, arneis, acqua frizzante e naturale, spumante brut e moscato

 

Costo partecipazione:

15 €  donatori (con almeno una donazione nell’ultimo anno)

35 € Non donatori

20 € Bambini sotto i 12 anni.

Prenotazioni in sede,  via XXV Aprile, martedì 14 maggio alle ore 21.00 sino ad esaurimento posti.

Mi sono focalizzato sui seguenti punti:

– MESSA AL SANTUARIO DI SAN PANCRAZIO cui seguirà pranzo e consegna delle benemerenze;

– INTERVENTO DI UNA PAGINA INTERA DEL PARROCO;

– MENU’ DEL PRANZO;

– CONTRIBUTO DELLA SEZIONE A SOSTEGNO DELLA RICERCA TRAMITE DONAZIONE A TELETHON.

Ora:

1) Al primo comma dell’articolo 2 dello Statuto Nazionale AVIS è indicato:

“L’AVIS è un’associazione di volontariato, apartitica, aconfessionale, che non ammette discriminazioni di genere, etnia, lingua, nazionalità, religione, ideologia politica, che persegue, senza scopo di lucro, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.”

Se è aconfessionale, perchè dare tanto peso al Cattolicesimo, persino subordinando la partecipazione al pranzo e la consegna delle benemerenze alla messa cattolica in un Santuario?

E i donatori di fede cristiana protestante (come i valdesi), gli appartenenti ad altri Credi o gli Atei devono stare sulla porta o non partecipare?

2) Noi siamo da ormai quasi quindici anni vegetariani. Mi pare un sacrosanto diritto dell’individuo in un Paese democratico poter scegliere cosa mangiare e per quale motivo… eppure il menù è un menù tipicamente piemontese basato interamente su pietanze a base di carne e pesce. Non leggo nemmeno un riferimento alla possibilità di variare le pietanze per scelte alimentari diverse o per intolleranze alimentari.

3) Il direttivo della sezione ha deciso di donare un contributo a Telethon. Da anni si leggono articoli (vedi ad esempio sotto uno della LAV) nei quali si evidenzia che Telethon investe ingente parte delle donazioni ricevute in pubblicità sui Media e -SOPRATTUTTO- investe in ricerca e sperimentazione sugli animali. Cosa che noi non condividiamo assolutamente per motivi etici e scientifici.

Sperimentazione animale: qual è la realtà dietro alla raccolta Telethon?

La grande raccolta fondi non chiarisce la realtà sulla sperimentazione animale e spende fondi per colossali campagne pubblicitarie.

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Ieri sera mi ero preparato mentalmente una traccia di intervento da fare al direttivo della sezione in occasione della consegna, differita perchè non abbiamo partecipato alla festa, della benemerenza ricevuta ma poi ho desistito perchè ho visto un nutrito gruppo di over 65/70 che erano tutti impegnati a discutere su come organizzarsi per presenziare ad eventi per coinvolgere nuovi giovani nell’attività di donazione.

Cosa (aggiungo io) sempre meno sentita, anche tenuto conto del fatto che non esiste più il servizio militare e che la maggior parte dei contratti lavorativi ora applicati non permette più il giorno di riposo in occasione della donazione.

E’ infatti vero che sono imposti schemi per certi versi superati, ma è anche vero che parlare è facile… mentre queste persone, che potrebbero godersi la pensione senza procurarsi altri pensieri, riescono a coinvolgere in questo Comune 1.350 persone su una popolazione di 15.000 abitanti. Leggo “Quarto comune con più donatori della provincia di Torino”.

E’ assolutamente certo che il sangue raccolto viene utilizzato per curare qualsiasi paziente ne abbia necessità senza alcuna discriminazione di sorta. E di sangue, plasma e piastrine ve n’è una grande costante necessità. Smettere di donare per le questioni etiche sopra evidenziate priverebbe chi ne ha bisogno. E questa non è la soluzione da considerare.

La soluzione ideale, a parer mio, sarebbe che venisse rispettato e tenuto in maggior considerazione il pensiero altrui, con soluzioni pratiche di buon senso:

– In questo caso specifico io non avrei dato spazio, sulla brochure, all’intervento del parroco o -se questa era la volontà del direttivo perchè i cattolici praticanti rappresentano la maggioranza dei donatori- avrei dato spazio anche ad esponenti di altre confessioni religiose e della società laica atea;

– Non avrei subordinato la consegna della benemerenza alla messa e al pranzo. Ma l’avrei anticipata, lasciando chi non voleva partecipare libero di scegliere;

– Avrei proposto un menù che tenesse conto anche della presenza di non carnivori, con piatti e/o un prezzo differente.

– Coinvolgerei maggiormente gli iscritti, anche solo tramite mail o social-network, alla destinazione delle donazioni, raggiungendo così decisioni collettive condivise.

Il nocciolo della questione è però: c’è la volontà di concretizzare questa partecipazione democratica da parte di chi coordina e, dalla posizione opposta, se questa partecipazione fosse concretizzata, gli iscritti si attiverebbero realmente?

Un cane che si morde la coda.

Forse la soluzione è già in atto: col passaggio generazionale obbligato dal tempo che scorre, cambieranno coordinatori e associati e i tempi, mi pare abbastanza manifesto, sono sempre più maturi per una maggior sensibilità verso certi argomenti. Forse senza tensioni, discussioni e fratture comunità sempre più numerose di portatori di valori evoluti (non diversi) da quelli passati faranno sentire la loro voce e gli equilibri cambieranno.

Chi vivrà, vedrà.

(Settembre 2024)