Per gli estranei vostro padre è una sorta di potentissima “calamita sociale” capace di attirare persone delle più svariate estrazioni. Vostra madre è la donna perfetta, che cerca di accontentare tutti e si destreggia tra mille cose con estrema facilità.
Ma una volta chiusa la porta di casa, la messinscena sparisce. Solo tu, come figlio, sai cosa significa sopportare la loro freddezza per giorni, magari dovuta a una banale sciocchezza. O tollerare il peso delle loro continue pretese di “perfezione” e dimostrazioni di forza, non sempre appropriate per la tua età. Tu solo sai cosa significa avere dei genitori narcisisti.
Il disturbo narcisistico di personalità è uno dei 10 disturbi di personalità descritto nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, tra le più auterevoli guide psichiatriche. I narcisisti tendono ad avere un’autostima esagerata e fondano la loro identità sulle lodi e le approvazioni altrui. Le loro relazioni personali sono superficiali e basate prevalentemente su come le altre persone li vedono, con pochissima (o nessuna empatia) per l’esperienza altrui.
Sono convinti di essere migliori delle altre persone, ma tendono a provare anche un forte senso di vergogna per le critiche che ricevono o per gli errori che commettono.
I ricercatori stimano che meno dell’1% della popolazione generale sia affetta dal disturbo “conclamato”, ma il 2-16% delle persone che si rivolgono a uno specialista mostra dei segnali. Di solito sono le persone care a convincerli a cercare aiuto per non rovinare rapporti, carriera o altri aspetti positivi della loro vita, come spiega la psicologa Wendy Behary, fondatrice del centro di Terapia cognitiva del New Jersey e autrice del libro “Disarming the Narcissist: Surviving and Thriving with Self-Absorbed”.
Ma i figli dei narcisisti spesso si trovano in una posizione scomoda e raramente insistono affinché i genitori cerchino aiuto. Anzi, possono anche non comprendere a pieno la natura dei loro genitori finché non sono loro stessi a rivolgersi ad uno specialista, come ha spiegato Behary che aiuta le persone con Disturbo narcisistico di personalità e le loro “vittime”. Mentre i narcisisti sono di diverse “specie” e mostrano sintomi che variano all’interno di uno spettro, la dottoressa Behary sottolinea che ci sono pochi elementi per stabilire se un adulto è stato cresciuto da un genitore narcisista. Nei punti elencati di seguito, insieme allo psicologo Craig Malkin, analizza le caratteristiche di un genitore narcisista suggerendo cosa dovrebbe fare un adulto per interrompere il circolo vizioso delle sue decisioni autolesioniste.
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Un genitore narcisista è capace di calpestare un’intera famiglia per soddisfare i suoi desideri, senza dare troppa importanza ai bisogni altrui. Per questo motivo, da adulti, i figli dei narcisisti tendono a “espiare” la colpa dei genitori e si fanno in quattro per assicurarsi che nessuno si accorga del problema. Oppure si sono sentiti dire per una vita intera che i loro bisogni sono irrilevanti. In ogni caso, il risultato è lo stesso: lasciano che la gente li calpesti perché non sono riconoscono le loro necessità e non sanno come esternarle.
Non sono capaci di dire “Io conto” oppure “Ho delle esigenze” perché credono sia narcisistico. Come ha spiegato la dottoressa Behary: “Cercando con tutte le forze di non essere narcisisti finiscono per essere calpestati da chiunque”.
“Ho avuto clienti con genitori capaci di farli sentire malati, pazzi o egoisti semplicemente perché esplicitavano delle esigenze elementari. Uno dei miei clienti si sentiva così “inutile” e spaventato da essere tormentato dagli incubi. Indietreggiava di fronte a qualsiasi figura autoritaria perché nella sua mente riaffiorava il ricordo del padre”.
Cosa fare: imparate quanto più potete sul narcisismo, così da essere in grado di identificare i messaggi disfunzionali che vi hanno accompagnato durante la crescita ed iniziare a lavorare per sconfiggerli.
“Se incontro una persona cresciuta da un genitore narcisista (o se qualcosa mi lascia intendere che mi trovo di fronte ad un caso simile) è molto importante per me assicurarmi che comprenda il narcisismo in ogni sua sfumatura”, spiega Behary. “Insieme, capiamo il tipo di narcisismo del genitore e soprattutto rintracciamo la parte della personalità del cliente che è state soffocata durante il suo percorso di vita”.
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Alcuni bambini credono che l’unico modo per evitare di essere ridicolizzati e maltrattati sia comportarsi come i loro genitori e, negli anni, questa tecnica di sopravvivenza diventa il loro unico approccio verso il mondo. Una volta adulti, i soggetti che hanno adottato questi meccanismi di difesa possono avere atteggiamenti denigratori o offensivi verso gli altri perché temono (sin da bambini) che, se non mostrano la loro forza per primi, saranno schiacciati proprio come accadeva quando erano piccoli, spiega Malkin. “I bambini molto determinati, più estroversi sin dalla nascita, spesso diventano narcisisti. Alla base del loro comportamento c’è il concetto: “Se non puoi sconfiggerli, allora fai come loro”.
Cosa fare: rivolgetevi ad uno specialista che vi aiuti ad abbandonare questo modello comportamentale “abusante”, soprattutto se avete un partner e/o dei figli.
“I figli dei narcisisti, che a loro volta tendono a sminuire e denigrare gli altri, non sono casi disperati ma devono rimboccarsi le maniche e lavorare duramente sul lato emotivo”. Devono essere a loro agio nel sentire ed esprimere anche le emozioni che li mostrano vulnerabili come la tristezza, il senso di solitudine e la paura”.
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I narcisisti non sanno porsi dei limiti personali e vedono le altre persone come delle loro estensioni. Nelle famiglie numerose, uno dei figli può essere scelto per “rispecchiare” i pregi del genitore narcisista. Riceve maggiori attenzioni più elogi e supporto, ma è sempre sotto pressione. Di contro, l’altro figlio può essere il bersaglio delle frustrazioni genitoriali e diventa un vero e proprio capro espiatorio, costretto a sopportare il peso di non riuscire mai farne una giusta rispetto al fratello “prescelto”. Si tratta di due diverse proiezioni della personalità narcisitica del genitore, ma il figlio “prediletto” e il capro espiatorio avranno due infanzie molto diverse, cosa che li metterà l’uno contro l’altro anche da grandi.
Cosa fare: condividete con i vostri fratelli quanto avete imparato. Se siete stati i figli prescelti probabilmente nutrite rancore verso i vostri fratelli perché non hanno subito la pressione cui eravate soggetti voi. Ma se siete i “capri espiatori” potreste avercela con i vostri fratelli perché tutti gli elogi e la gloria sono stati riservati a loro, lasciandovi a bocca asciutta. È importante capire che il narcisista mette le persone una contro l’altra allo scopo di soddisfare le proprie esigenze e che questa dinamica non è da ricondurre ad una colpa dei figli.
“I narcisisti amano mettere le persone su un piedistallo, quasi quanto amano buttarle giù. Le persone perfette non deludono, così “idolatrare” i propri figli è un modo per evitare la preoccupazione di essere delusi o feriti. Eleggere i capri espiatori ha lo stesso scopo. Mette il narcisista nelle condizioni di non aspettarsi troppo e di non preoccuparsi di un’eventuale delusione, perché nessuno ripone le proprie speranze in una persona che considera inutile”.
C’è una speranza per i fratelli che hanno ricevuto questo trattamento da bambini, anche se alla fine l’unico collante dovesse rivelarsi la loro esperienza comune alle prese con un genitore narcisista, spiega la dottoressa Behary. “Possono riscoprirsi molto legati l’uno all’altro. Sono come ostaggi che attraversano diverse fasi di tortura”.
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Non tutti i narcisisti hanno una personalità sfrontata e impudente. A qualcuno piace attirare l’attenzione facendo la vittima o descrivendo i propri problemi come più gravi di qualsiasi dilemma altrui. A volte, cercano di controllare le azioni degli altri minacciando di farsi del male se le cose non vanno come dicono loro.
Chi ha avuto questa tipologia di genitore narcisista può percepire la propria infanzia come una corsa continua per cercare di spegnere un fuoco dopo l’altro. Come il tentativo perenne di mantenere la pace per non ferire nessuno. Alcuni clienti della dottoressa Behary hanno ammesso di essersi sentiti come dei partner per i loro genitori, ciò significa che erano loro a supportare emotivamente la figura genitoriale e non il contrario. Oppure sentono di aver passato la loro esistenza ad arginare la rabbia del padre nei confronti del resto della famiglia.
“Questi bambini sentono di dover gestire da soli una situazione drammatica. Per farlo, rinunciano a molte delle loro esigenze di bimbi”.
Cosa fare: prendetevi del tempo per riconoscere il bambino che è ancora dentro di voi, che aveva ed ha ancora dei bisogni. La dottoressa Behary invita ad usare il potere dell’immaginazione (magari coadiuvato da foto dell’infanzia) per riconoscere le esigenze emotive che non sono state prese in considerazione e che ancora non vengono soddisfatte dalle figure genitoriali.
“Quel bimbo sta ancora soffrendo ed ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui. Ha bisogno di sentirsi in pace, deve sapere che anche lui ha dei diritti”, spiega la dottoressa Behary.
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Alcuni figli di narcisisti credono che il solo modo per andare avanti nel mondo sia imitare i propri genitori. La loro autostima deriva da quanto “producono”, dalla loro performance lavorativa e dal risultato ottenuto. Anche se non sono afflitti dalla scarsa autostima e dallo schiacciante senso di vergogna di un vero narcisista, alcuni adulti possono diventare dei veri e propri maniaci del lavoro. Hanno imparato che la loro resa lavorativa è l’unica cosa che può definirli come persone.
“Il figlio di un narcisista impara che conta solo quanto produce. È un atteggiamento simile a quello del narcisista vero e proprio, ma i figli spesso non hanno la stessa sfrontatezza e sono più distaccati e introversi”, dice la Behary.
Cosa fare: cercate di empatizzare con le figure genitoriali, suggerisce la dottoressa. Non dovete essere dispiaciuti per loro, ma potrebbe essere utile “entrare” nelle emozioni e nelle scelte di un’altra persona per capire i suoi pensieri e le sue decisioni anche se non siete d’accordo. La dottoressa Behary sa che questi soggetti soffrono anche perché le tecniche di sopravvivenza sviluppate da bambini possono ritorcersi contro di loro in età adulta.
Anche se alcuni ricercatori credono che ci sia un fondamento biologico che rende certe persone più esposte al narcisismo, altri affermano che il disturbo derivi da un complesso insieme di fattori, inclusi l’aver ricevuto critiche troppo severe o, al contrario, essere stati troppo elogiati durante l’infanzia. Questo porterebbe il bambino a “proteggere” la scarsa autosima con un’immagine forte, che rasenta la perfezione. Inoltre lo rende particolarmente bisognoso di conferme, ammirazione e complimenti per sentirsi “normale”, rendendolo allo stesso tempo particolarmente sensibile alle critiche.
“Tengo molto ai pazienti con cui lavoro perché so che soffrono. Gli altri potrebbero pensare che sono troppo morbida con loro. Anche se li ritengo responsabili dei loro comportamenti negativi, non li incolpo per la formazione che hanno ricevuto”. La dottoressa Behary sa però che, sebbene i suoi pazienti non abbiano colpe per il loro modo di essere, è loro responsabilità (non dei figli) fare qualcosa a riguardo.
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Un tratto rivelatore di una personalità narcisistica è il senso di superiorità, di grandezza, la convinzione di essere migliore degli altri anche senza avere prove che lo giustifichino. I genitori narcisisti possono considerarsi una specie di “élite”. Spesso però il fatto di non aver raggiunto un certo livello di successi, li porta a vivere “per interposta persona” , attraverso i figli e i loro risultati.
Molti figli di narcisisti ammettono: “Non so come ho iniziato questa carriera, non era ciò che volevo davvero”. Oppure: “Mi sono sempre sentito come una sorta di riflesso di mia madre, non come una persona indipendente”.
Cosa fare: prendete in considerazione l’idea di diminuire o eliminare i contatti con i genitori manipolatori. Non tutti i narcisisti sono responsabili di abusi, come spiega Malkin. Ma i genitori che presentano forme estreme di narcisismo hanno il potere di far sentire i loro figli come dei “gusci vuoti”, una volta adulti. Per questo, a volte, la cosa più giusta da fare è limitare il contatto con queste relazioni tossiche, soprattutto se il genitore crede di non avere nulla di cui scusarsi.
Malkin spiega che sono tre i segnali che dovrebbero convincere un adulto a valutare questa scelta: l’abuso, la negazione e la presenza di malattie mentali. Nessuno dovrebbe sopportare la violenza mentale o fisica e se i genitori non vogliono ammettere la presenza di un problema, ci sono poche propabilità di cambiare le cose. La malattia mentale (che in questo caso si baserà sulle bugie e su una manipolazione spietata) indica che i genitori non sono solo incapaci di mettersi nei panni altrui, ma probabilmente sono anche incapaci di entrare in empatia con gli altri. Possono perfino arrivare a non avere alcuna coscienza.
“Queste persone sono responsabili al 100% della loro violenza e sono i soli che possono fermarla. Fino a quel momento, interagire con loro non è sicuro”, conclude Malkin.
Questo articolo è stato pubblicato su HuffPost US e tradotto dall’inglese da Milena Sanfilippo.
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