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Dal Mont Saint Michel a Brest. Un mare che dà spettacolo, fari, porti e borghi bellissimi, natura e menhir. Un percorso affascinante, d’estate e non solo
Terra di forti contrasti e vasti panorami, dominata dal paesaggio dell’Oceano Atlantico che si insinua e costituisce una presenza costante, la Bretagna è una regione amata e assai frequentata dai turisti italiani, da scoprire in macchina o meglio ancora in bicicletta dopo aver superato il lungo viaggio di avvicinamento che dal Monte Bianco o dal Fréjus attraversa tutta la Francia.
La porta della regione, a nord-est proprio al confine con la Normandia, da sola vale l’intero viaggio e non si può mancare: è l’incredibile abbazia benedettina del X secolo di Le Mont Saint Michel, patrimonio dell’Unesco, un’isola di roccia che il gioco delle grandi maree oceaniche congiunge alla terraferma, sopra la quale svetta l’aguzzo campanile gotico di una delle chiese più venerate della cristianità, una vera icona con cappelle e chiostri sorprendenti, come quello denominato la “merveille” per la leggerezza delle sue forme architettoniche.
Ma la vera bellezza della Bretagna si scopre e si gusta meglio senza dover sgomitare con i flussi di vacanzieri scaricati dai pullman, lontano dai grandi itinerari turistici, nelle cittadine cariche di storia da visitare senza fretta, raggiunte con un lungo avvicinamento in mezzo a strade diritte che tagliano sterminate e ondulate campagne, coltivate a perdita d’occhio, illuminate dalla meravigliosa luce di un tramonto estivo che d’estate si prolunga fino alle 11 di sera. Qui, al tavolino di un caffè all’aperto, si può anche far amicizia con i locali, considerati un po’ ruvidi dai francesi, a motivo della loro storia altera che tenne testa ai conquistatori romani e della loro antica e complicatissima lingua, il bretone, di origini celtiche, parlato ancora oggi.
La storia della regione è tutta sul mare, dove sorgono i porti e le città più importanti, dal capoluogo Brest, base per le traversate atlantiche dei piroscafi, alle spiagge alla moda di Dinard, fino all’antica città corsara di Saint Malo, uno dei simboli della Bretagna, con il suo tipico centro storico su una penisoletta, e il porto punteggiato da navi e da barche a vela. Molto diversa è la costa nord sul canale della Manica, caratterizzata da immense e profondissime spiagge sabbiose dalla costa sud/occidentale, alta, rocciosa, incredibilmente frastagliata e tormentata dal mare. Qui si scatenano le maree più importanti d’Europa, uno spettacolo per chi è abituato alle tranquille escursioni del Mediterraneo.
Un’altra delle mete turistiche obbligate per chi si reca in Bretagna sono gli allineamenti di dolmen e menhir presso a Carnac. Più che una località di villeggiatura sulla costa bretone meridionale, una spiaggia alla moda con tutte le tipiche attrattive, il nome di Carnac evoca i grandi menhir primitivi nella campagna, allineamenti misteriosi di grandi pietre lasciate da antichi progenitori in un’epoca datata tra il 5000 e il 2000 avanti Cristo. L’allineamento di Ménec, il più vicino al paese, da cui dista soltanto pochi chilometri, comprende 1099 menhir disposti su 11 file. E’ un sito che lascia un’impressione grandiosa, anche perché il fine di questo gigantesco sforzo costruttivo non è noto ed è avvolto nel mistero, anche se gli archeologi hanno avanzato numerose ipotesi lavorando molto per riposizionare nella maniera più corretta le pietre trovate distese per effetto del tempo e del lavoro dei contadini.
Nell’itinerario che attraversa la Bretagna è facile attraversare il paese di Josselin, situato proprio al centro della regione. Tipico per l’impianto e la posizione sulla sponda del piccolo fiume Oust, Josselin è noto per il suo castello, una vasta fortezza costruita nell’undicesimo secolo con severa facciata medioevale scandita da tre torrioni che domina alta la vallata. Il castello fu ricostruito in parte nel XV secolo con l’aiuto di Carlo VIII che ricompensò così la fedeltà dei duchi di Rohan. Alla fine del ‘500 venne edificata la facciata che dà sul giardino, in stile fiammeggiante, che preannuncia il rinascimento bretone: il contrasto tra le due facciate non potrebbe essere più netto. Ancora oggi abitato dai proprietari, si visita insieme a un vasto giardino.
Il più spettacolare relais della regione è il Domaine de Rochevilaine, abbarbicato su un promontorio roccioso alto sull’Oceano. In mezzo a un giardino verdeggiante è stato ricostruito un piccolo villaggio di edifici bretoni tipici rimontando le pietre di antiche case del ‘600 smontate e trasportate in loco: grande Spa con talassoterapia e ristorazione d’eccellenza.
Info. www.franceguide.com