Tutta l’amara verità sullo zucchero: quello aggiunto ci fa male

Lo zucchero è praticamente ovunque. E in occidente se ne mangia troppo. Con rischi per la salute da non sottovalutare. Ecco cosa dice la scienza in proposito
“Basta un poco di zucchero e la pillola va giù“, cantava Mary Poppins. Non se ne abbiano a male i bambini: gli scienziati, oggi, dicono invece l’esatto contrario. Se continuiamo ad assumere zucchero in quantità massicce – in occidente se ne consumano circa 100 grammi al giorno, il doppio della razione massima consigliata – avremo bisogno di ben più di una pillola per mandarlo giù. È infatti ormai acclarato che l’onnipresente zucchero fa male, e molto: è corresponsabile dell’insorgenza di obesità, diabete, disturbi cardiovascolari, danneggia i denti, provoca dipendenza. E probabilmente l’elenco è ancora incompleto, checché ne dicano i produttori. Ecco un riassunto di quello che sappiamo con certezza e di quello che sospettiamo, accompagnato dall’invito di sfruttare l’inizio del nuovo anno lavorativo per cambiare in meglio le nostre abitudini alimentari.
Naturale vs aggiunto
Cominciamo con un ripasso di chimica. Lo zucchero è un tipo di carboidrato presente in natura in moltissimi alimenti, tra cui frutta, verdura e latticini. Ma è anche aggiunto artificialmente a moltissimi altri, tra cui pane, bevande analcoliche, salse, snack e condimenti.
Gli zuccheri, in generale, sono combinazioni (in diverse proporzioni) di due molecole, il glucosio e il fruttosio. Il primo è metabolizzato da qualsiasi cellula del corpo, mentre il secondo è digerito quasi solo dal fegato. Ed è quest’ultimo a causare più problemi: per rendere più dolci cibi e bevande, l’industria alimentare vi aggiunge in genere lo sciroppo di mais, un tipo di zucchero ad alto contenuto di fruttosio derivato dall’amido di mais e molto più economico dello zucchero da tavola, che invece contiene fruttosio e glucosio in parti più o meno uguali.
Gli autori di uno studio pubblicato nel 2014 sulla rivista Nutrition hanno analizzato diverse popolari bevande dolcificate con sciroppo di mais e hanno scoperto che, in media, contenevano glucosio e fruttosio in rapporto 2:3, il che rende particolarmente gravoso il lavoro richiesto al fegato per la loro digestione.
Calorie vuote…
È proprio allo zucchero aggiunto artificialmente agli alimenti che bisogna fare particolare attenzione. I cibi che contengono naturalmente zucchero, infatti, sono anche ricchi di fibre, vitamine, minerali e altre sostanze nutritive, che rallentano la velocità alla quale lo zucchero viene digerito e assorbito e semplificano il lavoro del fegato; per di più, la presenza di fibre fa sì che si percepisca prima la sensazione di sazietà e quindi si smetta di mangiare: è difficile mangiare due mele di seguito, ma è molto facile bere due lattine di cola o due bicchieri di succo di frutta. Lo zucchero aggiunto, in sostanza, rappresenta una cosiddetta caloria vuota, che aumenta significativamente l’apporto calorico di cibi e alimenti senza accrescerne in alcun modo i benefici nutritivi. Stando agli ultimi dati della American Heart Association, nel mondo occidentale si assumono in media 308 calorie al giorno dagli zuccheri aggiunti. Ben più della dose raccomandata, pari a 100 calorie per le donne e 150 calorie per gli uomini.
…e aumento di peso
Qual è la conseguenza dell’assunzione di così tante calorie vuote? Poco sorprendentemente, si ingrassa. Anche se si conduce uno stile di vita attivo e si svolge regolarmente attività fisica. Una review pubblicata nel 2016 sul British Medical Journal, per esempio, ha mostrato che “l’assunzione di zuccheri o di bevande zuccherate è un fattore determinante nell’aumento del peso. Il cambiamento di grasso corporeo sembra essere legato proprio allo zucchero, dato che cambiando lo zucchero con altri carboidrati, a parità di apporto energetico, non si è osservata la stessa variazione di peso”. Il punto è che, dal momento che il corpo in genere digerisce molto velocemente gli alimenti e le bevande contenenti zuccheri aggiunti, lo stimolo della fame tende a tornare piuttosto frequentemente, il che innesca un circolo vizioso in cui si assumono alimenti e bevande zuccherate più volte durante la giornata, con un conseguente aumento dell’apporto calorico. Tra l’altro, lo zucchero sembra avere un’influenza anche sui meccanismi biologici che regolano l’appetito: uno studio pubblicato nel 2011 (su ratti) ha mostrato, per esempio, che una dieta ad alto contenuto di grassi e zuccheri può portare all’insorgenza di leptino-resistenza (la leptina è l’ormone che regola l’appetito determinando quanta energia è necessaria al corpo per funzionare bene), che scompare quando si rimuove lo zucchero dalla dieta. Un meccanismo simile è stato svelato da un altro studio pubblicato nel 2014 e relativo all’assunzione di bevande zuccherate.
Diabete
La lista purtroppo non si ferma qui: la scienza ha evidenziato una correlazione tra il consumo di bevande zuccherate e l’insorgenza di diabete di tipo 2. Attenzione: lo zucchero, in sé, non provoca l’insorgenza del diabete (almeno stando a quanto sappiamo finora). Sono le diete ad alto contenuto di calorie – e in generale, come abbiamo visto, alimenti e bevande zuccherate sono ad altissimo contenuto di calorie – ad aumentare il rischio di soffrire di diabete. Una meta-analisi pubblicata nel 2010, condotta su un campione di oltre 300mila persone, ha svelato che i soggetti che consumano 1-2 bevande zuccherate al giorno hanno un rischio di sviluppare diabete maggiore del 26% rispetto a quelli che ne consumano meno, o non ne consumano affatto. Ancora una volta, quindi, la raccomandazione è di evitarle. O, se proprio non riuscite, di ridurne il più possibile il consumo.
Occhio ai denti
Dopo aver mangiato o bevuto alimenti contenenti zucchero, i batteri presenti nella bocca reagiscono con la sostanza e formano un sottile strato di placca sui denti: questa reazione provoca il rilascio di un acido che, a lungo andare, danneggia i denti, provocando carie e cavità dentali. Per prevenirle è necessaria una corretta e frequente igiene dentale e – guarda un po’ – cercare di non eccedere con dolciumi e bevande zuccherate.
Cuore a rischio
Una dieta ad alto contenuto di zucchero sembra danneggiare anche il cuore, aumentando il rischio dell’insorgenza di disturbi cardiovascolari. I risultati di uno studio longitudinale durato 15 anni, per esempio, suggeriscono che chi segue una dieta ricca di zuccheri aggiunti può soffrire di malattie cardiache con frequenza “significativamente maggiore” rispetto a chi ne assume meno. Ancora una volta, i principali indiziati sono le bevande zuccherate: uno studio condotto a maggio scorso dalla American Heart Association ha mostrato che le persone che bevono due o più bevande zuccherate al giorno hanno maggiori probabilità di morire “giovani” rispetto a chi ne consuma meno di una al mese.
Gli autori dell’articolo, in particolare, hanno analizzato le informazioni sulle abitudini di consumo e lo stile di vita di oltre 100mila persone (uomini e donne americani) raccolte nell’arco di trent’anni. Dopo i necessari aggiustamenti, l’indagine ha messo in luce che al maggiore consumo di bevande zuccherate corrispondeva un rischio più alto di morire prematuramente per qualsiasi causa. In particolare, rispetto a chi afferma di consumarne meno di una al mese, bere da una a quattro bevande zuccherate al mese aumenta il rischio di morte prematura dell’1%, da due a sei a settimana del 6%, da una a due al giorno del 14%, mentre più di due al giorno fanno alzare le probabilità del 21%.
La causa più comune di morte precoce associata al consumo elevato di bevande zuccherate è risultata essere le malattie cardiovascolari. Bere due o più bibite al giorno significa aumentare il rischio di morte precoce per questi disturbi del 31%, e ogni dose supplementare fa alzare le probabilità del 10%. Le donne, poi, sembrano essere più a rischio degli uomini. Gli scienziati hanno anche osservato una differenza tra il consumo di bevande zuccherate (sugar-sweetened beverages) e quello di bevande dolcificate artificialmente (artificially sweetened beverages): sostituire le prime con le seconde fa abbassare leggermente il rischio di morte prematura. Ciò non toglie che sarebbero comunque da evitare.
Zucchero e tumori
Lo zucchero favorisce la crescita di tumori? Sì e no, dicono gli esperti della Fondazione Airc: gli studi mostrano effettivamente che c’è una relazione tra un alto consumo di cibi che alzano l’indice glicemico e la produzione di molecole che producono infiammazione e crescita cellulare. Al momento, però, gli studi epidemiologici finora condotti non hanno dato risultati convincenti sulla correlazione tra consumo di zuccheri e sviluppo del cancro, con l’eccezione del cancro al seno. Il consiglio degli esperti, alla luce delle evidenze finora disponibili, è quindi quello di “limitare il consumo di zuccheri” senza però credere che “esistano zuccheri più sicuri di altri”.
FONTE


No allo LO ZUCCHERO BIANCO RAFFINATO!

LO ZUCCHERO BIANCO RAFFINATO è il prodotto finale di una lunga trasformazione industriale che utilizza SOSTANZE CHIMICHE ALTAMENTE TOSSICHE.
Le sostanze zuccherine sono alimenti importantissimi della nostra dieta poiché rappresentano la fonte primaria per la produzione di energia che serve a far funzionare correttamente tutto il nostro organismo, dal cervello ai muscoli. Per questo motivo le sostanze zuccherine devono contenere tutti i principi nutritivi che la Natura ha loro fornito per cederle al nostro corpo durante il processo dell’assimilazione.
Lo zucchero bianco che ogni giorno si introduce nell’organismo così com’è o attraverso dolci, caramelle, bevande, conserve, liquori etc., è il prodotto finale di una lunga trasformazione industriale che utilizza sostanze chimiche altamente tossiche e che uccide e sottrae tutte le sostanze vitali (vitamine, sali minerali, enzimi, oligoelementi), presenti in origine nella canna da zucchero o nella barbabietola da zucchero, che avrebbero dato tutto il loro benefico apporto di vita, di energia e di salute. Il prodotto finale del processo di raffinazione è una bianca sostanza cristallina che non ha più nulla a che fare con il ricco succo zuccherino di partenza e viene venduta al pubblico per zuccherare (avvelenare) gran parte di ciò che mangiamo. Perché allora fabbricano lo zucchero bianco? Il colore bianco cristallino sembra che sia più apprezzato dal pubblico che così lo preferirebbe al sano, genuino e completo zucchero integrale biologico di canna o al miele vergine integrale che sono, invece, salutari. È solo una questione di colore, di “occhio”, di aspetto, di esteriorità nonché un affare, un “business”, per le industrie e i commercianti di prodotti chimici.
Secondo molti esperti in alimentazione lo zucchero bianco per poter essere digerito e assimilato deve avere almeno in parte quell’armonia di elementi distrutta dalla raffinazione, quindi lo zucchero bianco deve ricostruire gli elementi vitali perduti con la raffinazione e per “autoricostruirsi” ruba allo scheletro e agli organi vitali del corpo, vitamine e sali minerali (in particolare il Calcio e il Cromo) necessari alla sua stessa digestione e assimilazione. Le conseguenze di questo “furto” metabolico sono la perdita di calcio nei denti e nelle ossa con l’indebolimento della dentatura e dello scheletro. Ciò favorisce la comparsa di malattie ossee (osteoporosi, artrosi, etc.) e di carie dentarie che affliggono gran parte della popolazione occidentale. Le carie sono causate anche dalla deleteria e aggressiva azione esercitata sui denti dallo zucchero industriale, una volta sciolto nella saliva.
Inoltre, a livello intestinale, lo zucchero bianco provoca processi fermentativi con produzione di gas e tensione addominale e l’alterazione della flora batterica con tutte le conseguenze che ciò comporta (coliti, stipsi, diarree, formazione e assorbimento di sostanze tossiche, etc.). A questo proposito avrete certamente notato il fastidioso senso di gonfiore e pesantezza che si avverte dopo aver mangiato dolci elaborati, ricchi di zucchero, specie a fine pasto.
Il pericoloso zucchero bianco ha una grossa influenza sia sul sistema nervoso che sul metabolismo, creando prima stimolazione poi depressione con conseguenti stati di irritabilità, falsa euforia, bisogno di prendere altro zucchero, etc.. In realtà si crea una deleteria forma di dipendenza fisica e psicologica a tutti gli effetti. Perché? Perché si verifica un rapido e violento assorbimento dello zucchero nel sangue dovuto alla raffinazione che lo ha “denudato” di tutte le sostanze presenti all’origine: enzimi, vitamine, sali minerali, proteine, etc.. Sono queste sostanze che, rallentando l’assorbimento dello stesso zucchero nell’organismo, evitano l’aumento violento e improvviso degli zuccheri (glicemia) nel sangue. Di fronte a tale subitanea salita degli zuccheri, il pancreas deve riequilibrare, deve bloccare subito l’innalzamento improvviso degli zuccheri per evitare lo squilibrio ed il danneggiamento del corpo fisico. I continui sforzi da parte dell’organismo e in particolare del pancreas per riequilibrare i danni dello zucchero bianco, sforzi che sono dei veri “stress” ormonali con i loro risvolti psico-fisici, determinano un esaurimento delle energie con l’indebolimento di tutto l’organismo.
In particolare si indebolisce il sistema immunitario in quanto l’esaurimento delle energie si traduce in una minore capacità di risposta alle aggressioni esterne e nella tendenza ad ammalarsi. Molte delle gravi malattie che oggi affliggono l’umanità (cancro, AIDS, sclerosi, malattie autoimmuni etc.) nascono anche da un’alterazione e da un indebolimento del sistema immunitario; di questi danni lo zucchero bianco e l’alimentazione raffinata, inquinata da sostanze chimiche tossiche, sono tra i maggiori responsabili.Studi condotti negli Stati Uniti, dimostrano che la violenza e l’aggressività dei bambini sono in relazione anche ai cibi e agli zuccheri raffinati che assumono con l’alimentazione.
Per proteggere la nostra salute e quella dei nostri cari e dei nostri figli è quindi importante sostituire lo zucchero bianco con lo ZUCCHERO DI CANNA INTEGRALE BIOLOGICO. Altri dolcificanti salutari sono il malto d’orzo, il succo d’acero e il miele vergine integrale.
Lo ZUCCHERO DI CANNA INTEGRALE non subisce, o lo subisce solo in parte il processo di raffinazione. Infatti la melassa estratta dopo la macinazione dei fusti viene subito sottoposta ad essiccamento, e proprio in base alle modalità con cui viene essiccato, si ottengono le 2 tipologie di zucchero di canna integrale: PANELA (adatto a tutti gli usi non copre i sapori) e MASCAVO (ottimo in cucina, si scioglie e si amalgama ottimamente con gli altri ingredienti)
SIAMO TUTTI DIABETICI?
Già 20 anni fa alcuni scienziati accertarono che l’umanità viveva in uno stato “pre-diabetico” o, addirittura, “diabetico”, per il fatto stesso che quasi tutti assumevano zucchero bianco industriale, farine bianche e dolcificanti chimici, contenuti nelle bevande e in tutti i prodotti di pasticceria e da forno. Questi alimenti hanno un alto “indice glicemico”, cioè aumentano fortemente la presenza di zuccheri nel sangue, facendo così scattare il deleterio meccanismo di produzione insulinica da parte del pancreas. Questo continuo e stressante lavoro che serve a tamponare l’eccesso di zuccheri nel sangue, oltre a indebolire l’organismo, porta anche all’atrofia del pancreas. In questo modo nasce il diabete.
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