“Bisogna avere cura della macchina complessa uomo e così ci darà per lungo tempo un funzionamento impeccabile e soddisfacente

Come rallentare l’invecchiamento? Quanto iniziare a pensare a rallentarlo? Da subito e a qualsiasi età! Anche se l’invecchiamento non può essere fermato, molto può essere fatto per rallentarlo.

Attualmente il segreto per restare giovani è all’interno dei nostri geni.
Ma esiste comunque un limite alla modificazione genica per aumentare la vita.
Alcuni scienziati hanno scoperto alcuni geni che regolano l’apoptosi (il “suicidio” cellulare) e sono riusciti a prolungare di circa il 30% la vita di topi.
Speriamo che in un futuro la ricerca sul DNA dia risultati formidabili.
Studi sulle cellule tumorali hanno mostrato come probabilmente a causa dell’enzima telomerasi, queste cellule stesse divengano “immortali”, non essendo più soggette al processo di invecchiamento.
Questo enzima evita la progressiva riduzione del telomero (la parte finale dei cromosomi), il quale porta all’accorciamento del cromosoma.
Alcuni scienziati dell’Università del Texas, guidati da J. W. Shay hanno agito sull’enzima telomerasi, riuscendo a ridurre la progressione dell’invecchiamento.
Ma per la genetica c’è quindi ancora molto da aspettare.
“L’uomo è programmato per vivere 180 anni, se non arriva a questa età le cause vanno ricercate nell’alimentazione non corretta, negli stili di vita inadeguati e negli ambientali che ne accelerano l’invecchiamento” Robert Gallo (scienziato americano co-scopritore del Virus HIV”.

Rallentare le lancette dell’orologio biologico è da sempre il sogno dell’uomo : essere adulto e sentirsi carico di energia, con un sonno profondo e ristoratore come quello di un bambino, una pelle luminosa e distesa, un ottimo tono muscolare e dell’umore.

Questo semplice articolo ha lo scopo di fornire indicazioni utili per prolungare nel tempo le funzioni che caratterizzano l’età giovane, senza avere però la pretesa di sostituire le indicazioni del proprio medico.

L’invecchiamento precoce è causato solo per un terzo da fattori genetici e per ben due terzi da fattori esterni : quindi ognuno di noi è  causa per il 70% del proprio invecchiamento!

Una incredibile scoperta arriva dall’Università di Montpellier (Francia), dove un gruppo di ricercatori dell’Istituto di genomica funzionale, guidata da Jean-Marc Lemaitre, è riuscita a riprogrammare in vitro alcune cellule in età avanzata, ormai degradate e vicine alla fine, trasformandole in staminali pluripotenti indotte.
Per i loro esperimenti gli scienziati si sono serviti di cellule donate da uomini tra i 74 e i 101 anni e sono riusciti a restituire alle particelle più anziane quelle capacità di suddividersi e moltiplicarsi che sembrava persa.
I nuovi elementi prodotti in laboratorio assomigliavano in tutto e per tutto alle cellule originarie ma non avevano traccia di invecchiamento!
L’applicazione dei risultati avrà risultati molto lunghi (15 anni circa).

Uno dei modi per combattere l’invecchiamento precoce è quello di ridurre il più possibile lo stress ossidativo.

Un gruppo di scienziati spagnoli ha elaborato un test capace di predire quanto vivremo : è un semplice esame del sangue (a pagamento) che misura la lunghezza dei telomeri, cioè le porzioni di DNA poste alla fine dei cromosomi che li proteggono da danni.

I telomeri sono considerati indicatori della velocità di invecchiamento : più lunghi saranno i telomeri e più longevi saremo noi.

L’esito del prelievo potrebbe rappresentare uno stimolo per inaugurare uno stile di vita sano che contribuirebbe ad aumentare l’attività della telomerasi, cioè l’enzima che ripara i telomeri.

L’importanza dell’integrazione alimentare
Purtroppo anche l’adozione del più salutare stile di vita non basta a volte da solo a tutelare il nostro stato di salute.
Infatti una buona parte della frutta e degli ortaggi, quando non contaminata da sostanze tossiche, giunge sulla nostra tavola in larga misura sottratta dei propri principi nutritivi, a causa di piogge acide, della desertificazione dei terreni, dei processi di conservazione, di manipolazione degli alimenti, etc.
Anche se l’alimentazione fornisse tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno, spesso questi si trovano dinanzi delle barriere, con una matrice extracellulare intasata.
In condizioni normali tale matrice forma una struttura tridimensionale, tipo una spugna che circonda e protegge le singole cellule del nostro corpo, garantendo il giusto apporto attraverso il sangue, di ossigeno, nutrienti, ormoni, neuromodulatori, farmaci e un’adeguata rimozione dai tessuti di prodotti di scarto.
Le cellule inoltre potrebbero non essere nelle condizioni più idonee per utilizzare i nutrienti ingeriti con il cibo, in quanto vittime dello stress ossidativo.
In questi casi, la semplice alimentazione, pur se corretta, potrebbe non essere sufficiente a mantenerci nelle ottimali condizioni di salute.
Spesso, se soffriamo di una determinata patologia, non è dovuto a presunti problemi “neurovegetativi” o a “intolleranze o allergie alimentari” ma ad una condizione di non corretta alimentazione o integrazione di determinati nutrienti o ad uno stato di stress ossidativo che è necessario eliminare in primis!
L’insieme di queste considerazioni suggerisce che in particolari condizioni di rischio (esposizione ad inquinianti, stress, lavoro o studio, alimentazione sbilanciata, inadeguato apporto di antiossidanti, esercizio fisico inadeguato, etc.) possa essere utile l’assunzione, nel contesto di un ambiente il più possibile sano e di un corretto stile di vita, di integratori.

In quali posti del mondo si vive più a lungo?

E’ provato da studi scientifici che in determinati posti del mondo, le cosiddette blue zones si vive più a lungo ed in buona salute, sono la Sardegna, l’isola greca Ikaria, la città californiana Loma Linda e l’arcipelago giapponese Okinawa.
Secondo le ricerche condotte in questo ambito, oggi le due aree del mondo che possono vantare il maggior numero di centenari sono la Sardegna e Okinawa.
Le altre zone del centro America e della Grecia sono sotto osservazione, anche se le evidenze raccolte mostrano che effettivamente le loro comunità vivono più a lungo rispetto alla media.
Ad esempio ad Okinawa ci sono numerosi centenari, mangiano molto pesce, bevono tè al gelsomino che contrasta i radicali liberi e tra i carboidrati scelgono solo quelli a basso indice glicemico, tra cui il riso integrale; infine prediligono le piccole porzioni e non tralasciano mai frutta e verdura.
I giapponesi di Okinawa hanno adottato la regola “ishokudoghen” che significa il cibo è una medicina.
Hanno adottato una dieta a base di frutta, verdura, soia e derivati, riso, pesce, il tutto integrato da alga konbu.
Altra regola che hanno adottato è “yuimara” ovvero il senso di appartenenza alla collettività e la partecipazione attiva alla sua vita.
In questa isola giapponese gli anziani sono tutti saggi e come tali sono rispettati e onorati.
La gente che abita in questi luoghi ha una predisposizione genetica favorevole sommata ad abitudini sane.
Particolarmente segue un’alimentazione ricca di soia, pesce, verdure e legumi, ha uno stile di vita non stressato, ha un forte senso della comunità e della spiritualità.

QUANTO DI MEGLIO E’ POSSIBILE FARE PER RALLENTARE L’INVECCHIAMENTO E RESTARE GIOVANI IN SALUTE IN ATTESA DI NUOVI STUDI E SCOPERTE?

1) SCOPRIRE PRECOCEMENTE EVENTUALI MALATTIE CON ESAMI PERIODICI CONSIGLIATI DAL PROPRIO MEDICO

E’ necessario controllare periodicamente il sangue e la pressione arteriosa.
Tenere un quaderno ove si annotano date di ogni controllo e dai controllati.
Effettuare periodicamente alcune analisi fondamentali, tra cui : l’elettrocardiogramma per scoprire la presenza di aritmie come la fibrillazione atriale (potenzialmente pericolosa); elettrocardiogramma sotto sforzo per conoscere il rischio d’infarto; la mammografia nella donna per il tumore alla mammella; il pap-test nella donna per valutare anomalie del collo dell’utero; il PSA nell’uomo, un esame del sangue per individuare precocemente il tumore alla prostata;  la MOC o mineralometria ossea computerizzata per misurare la quantità di tessuto osseo per individuare l’osteoporosi; l’esame del fondo oculare per scoprire danni vascolari; la valutazione della funzione tiroidea, la tiroide regola il metabolismo e spesso negli anziani non funziona bene; la ricerca di sangue occulto nelle feci, per scoprire precocemente un tumore intestinale; la valutazione della quantità di vitamina B12, importantissima nell’anziano per la salute del sistema nervoso; etc.

Osservare i punti deboli della propria famiglia di origine; è importante parlarne con il medico e stabilire una frequenza ideale di controlli e regole di prevenzione ferree; così facendo, pur non modificando il proprio DNA, si possono comunque limitare i danni.

Perché non interessarsene subito?

Importanza fondamentale è interessarsi allo studio della familiarità delle patologie, ovvero indagare sulle patologie dei genitori e regolarsi di conseguenza, su indicazione del medico, sugli esami da tenere particolarmente d’occhio.

2) COMBATTERE I RADICALI LIBERI (STRESS OSSIDATIVO, LEGGERE L’INTERO ARTICOLO SUI RADICALI LIBERI) E CONSIDERARE UN MIX DI PROVATE SOSTANZE ANTI-INVECCHIAMENTO, CON L’ASSISTENZA DEL PROPRIO MEDICO. SEGUIRE UN’ALIMENTAZIONE CORRETTA E NON ECCESSIVA EVITANDO UN ECCESSO DI GRASSI.

Utili a tal proposito sostanze come: acido lipoicoglutationepicnogenolo, aminoacidi solforati (quali cistinacisteinametionina), NACbioflavonoidi, argininaornitinaOKGglutamminaacidi grassi polinsaturibetacarotene, luteinalicopenezeaxantina (carotenoidi), resvetralolo, coenzima Q10.
Alcune di queste sostanze, anche usate da sole sono molto potenti (es. acido lipoico, glutatione, NAC).  
Escludere il più possibile dalla propria alimentazione i cibi confezionati (ricchi di conservanti, zucchero e sale) e le bibite confezionate. 
Ottimo prodotto mix di sostanze antiossidanti è Kmax Supplement Anti-OxUna potente tecnica contro i radicali liberi è anche la terapia chelante che utilizza delle flebo endovena o una terapia orale.

Più si va avanti con gli anni, meno il corpo consuma e meno ha bisogno di calorie, soprattutto quelle che derivano dai grassi.
Limitare le calorie è il metodo più efficace per prolungare la vita.
Uno dei più importanti segreti della longevità è una buona circolazione del sangue.

Da tenere in prima considerazione l’utilizzo costante e vario di frutta e verdura, queste sostanze naturali sono un mix di sostanze antiossidanti.

La nutraceutica, la scienza che studia le proprietà medicinali degli alimenti, indica che la gran parte degli antiossidanti si trova nei prodotti vegetali; si tratta principalmente di polifenoli (come catechina, isoflavoni, resveratrolo), carotenoidi (come licopene e luteina), vitamine (A,C ed E).
Una ricerca ha misurato la lunghezza dei telomeri, cioè le sequenze del DNA che si trovano nella parte finale dei cromosomi : a ogni divisione cellulare si accorciano, quindi sono un buon indicatore dell’invecchiamento della cellula; bene, introducendo uno stile di vita sano (dieta ricca di vegetali in primis, ma anche movimento e gestione dello stress), con il passare degli anni non solo non si sono accorciati, addirittura di sono allungati!

Quindi largo uso ad es. di arancecarote, uva nera e rossa (la buccia contiene resveratrolo), rosa canina, pomodoro (non ripulire la parte gelatinosa e i semi), ananaslimone, insalate, germogli, germe di grano, ortica,  melograno (ancora più ricco di antiossidanti e resveratrolo del vino), prezzemolo, finocchio, cetriolo, melone, pomodori maturi (quantità significative di licopene; la biodisponibilità aumenta cuocendo brevemente i pomodori o condendoli con olio di oliva), zucca, spinaci, broccoli, mangopapaia, albicocche, mirtillo, fragola, pompelmo, cavolfiore, tè verde.

C’è chi sostiene che un bicchiere di acqua tiepida al mattino unita ad un cucchiaino di miele e la spremuta di un mezzo limone sia un toccasana.
Altri alimenti campioni di lunga vita sono i carciofi (ricchi di inulina, luteinam polifenoli; hanno anche effetti depurativi, prebiotici utili per la flora intestinale e antitumorali soprattutto contro il cancro al fegato), fagioli (oltre ad essere ricchi di proteine vegetali, hanno un buon potere antiossidante, in particolare i fagioli rossi e neri, con un ottimo contenuto anche di minerali utili), lenticchiesoiacecipiselliaglio (il potere antiage è dovuto soprattutto all’allicina, sostanza antibiotica e antifungina, con proprietà anche anti colesterolo alto), prugne (alta presenza di vitamina C ed E, betacarotene, polifenoli e flavonoli; in particolare quelle scure), frutta secca (uno studio pubblicato sul New England Journal od Medicine, giunge alla conclusione che mangiare frutta secca regolarmente diminuisce il rischio di morte sia in generale sia dovuto al cancro, problemi cardiaci o malattie respiratorie; merito di vitamina E, folati, acidi grassi polinsaturi come gli omega-3; noci, nocciole, mandorle, pistacchi, noci pecan, circa un massimo di 30 g al giorno), mele (ricche di flavonoidi come quercitina, epicatechina e procianidina, la mela è un’ottima fonte di antiossidanti, contenuti soprattutto nella buccia; una classifica stilata dal dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti ha indicato come la varietà Granny Smith sia meglio della Fuji che a sua volta batte la Golden Delicious), cacao (molti polifenoli e flavonoidi in particolare epicatechina; i polifenoli giocano un ruolo chiave nel mantenere giovane il cervello), il  (le catechine presenti nel tè aiutano a combattere lo stress ossidativo, il caffè (ricco di polifenoli, un report dell’Istituto Mario Negri promuove il consumo di 3-4 tazzine al giorno al massimo, con effetti antiossidanti e antitumorali), l’avocado (ricchissimo di vitamina A ed E, antiossidanti; inoltre è una buona fonte di omega-3), uva sultanina (uvetta e altra frutta disidratata come prugne, datteri, fichi secchi, bacche di Goji (alto valore di Orac) e uvetta sono un concentrato di antiossidanti, molto più ricchi di polifenoli e vitamina C ed E dei corrispettivi freschi, con un forte aumento della capacità antiossidante del sangue dopo il consumo), asparagi (noti per le loro proprietà depurative e diuretiche, sono anche utili per combattere i radicali liberi, grazie alla presenza di vitamina A, C e glutatione; gli asparagi hanno più flavonoidi dei broccoli e sono più antiossidanti; purtroppo far bollire a lungo gli asparagi, fa diminuire notevolmente il loro valore antiossidante, dunque bisogna evitare di stracuocerli in abbondante acqua), cereali integrali (apportano fibre e antiossidanti; ricchi di acidi fenolici, flavonoidi, vitamina E e vitamine del gruppo B; si può scegliere tra le tante varietà di riso, grano, orzo, farro, avena, segale, quinoa e grano saraceno).

E’ accertato che frutta e verdura possono prevenire fino al 30% dei casi di cancro.

Attenzione a mangiare la frutta molto preferibilmente a stomaco vuoto.
Mangiando 5 porzioni di frutta e verdura al giorno si riduce di un quarto (del 26%) il rischio di ictus rispetto a chi ne mangia meno di 3 porzioni (esperimento condotto in Gran Bretagna).
Una ricerca condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, sviluppata in collaborazione con l’Università di Perugia ha confermato che i vegetali crudi traboccano di antiossidanti che aiutano le cellule a contrastare gli effetti dell’invecchiamento.
La cottura potrebbe distruggere fino a un terzo delle sostanze benefiche presenti. Bisognerebbe consumarne come minimo 2 porzioni al giorno (200-300 grammi) oltre a 3 porzioni di frutta, sforzandosi di riservarne almeno 60 grammi alla verdura cruda e si potrebbe vivere anche due anni in più della media.

Altre sostanze utili da considerare sono ginseng,  ginkgo biloba, yoghurtcrusca.

Un pool di scienziati della Loma Linda University (USA) ha analizzato le abitudini di più di 34.000 volontari ed ha evidenziato che le persone che mangiano noci 5 volte la settimana vivono circa 3 anni in più rispetto a chi non le assume.
Il merito sarebbe degli omega-6, grassi buoni di cui la frutta secca è ricchissima, capaci di ridurre i livelli di colesterolo cattivo mantenendo invariati quelli del colesterolo buono.
Se ne dovrebbe mangiare almeno qualche manciata tutti i giorni.
Inserendo tre manciate di frutta secca nel proprio menu si aumenta il livello di magnesio nel sangue, tagliando del 40% i rischi di morte.
Ne bastano 250mg al giorno, meno di un etto di mandorle.
In Israele un pool di scienziati ha scoperto che è sufficiente mangiare un pompelmo rosa al giorno per diminuire del 20% i livelli di colesterolo LDL (cattivo) e mettere così al sicuro il proprio apparato circolatorio.

Anche il cioccolato avrebbe proprietà antiossidanti : consumare cioccolato una volta a settimana potrebbe regalarci un anno di vita in più.

L’effetto positivo sarebbe legato ad un antiossidante e a flavonoidi che rallentano la coagulazione del sangue e la sua ossidazione.

Secondo i ricercatori, 41 grammi di cioccolato sono l’equivalente di un bicchiere di vino rosso ed hanno la stessa efficacia contro ictus e attacchi di cuore.

Tra le sostanze indispensabili per contrastare l’eccesso di radicali liberi troviamo le vitamine e i minerali.                                      
Assicurarsi quindi il corretto apporto di tutte le vitamine e minerali ed in particolare vitamine AB, CEacido folico (importante anche per evitare eccesso di omocisteina), germaniomanganesemolibdeno, ramezincoseleniopotassio.    
Il consiglio è quindi quello di ricorrere a questi fattori protettivi che si oppongono ai “radicali liberi” fino dall’età più giovane e di continuarne l’uso nel corso degli anni.    
Secondo le ultime ricerche, la vitamina B12 rallenta il declino cognitivo, inoltre regola l’omocisteina, la sostanza che se prodotta in eccesso incrementa il rischio cardiovascolare e l’invecchiamento cerebrale.                                                                                                                    
Stress ossidativoPotrebbe anche essere utile fare un’analisi dello stress ossidativo del nostro corpo, per avere un’idea dell’efficienza del nostro organismo nel neutralizzare i radicali liberi.

Un esame utile è il mineralogramma, per valutare i minerali e metalli tossici depositati nell’organismo.
Misura il contenuto di minerali nei capelli e di conseguenza dei minerali nei tessuti corporei.
Corrisponde ad una biopsia tessutale ed esprime la media dei tassi di minerali di alcuni mesi.
Il capello è un tessuto molle, come le arterie e i minerali si depositano dieci volte di più rispetto ai tessuti duri come le ossa. I rapporti di un’analisi del capello indicano tendenze, non diagnosi.
Lo squilibrio dei rapporti minerali indica che è presente la tendenza verso una disfunzione.
Dopo l’effettuazione dell’esame generalmente si segue un’integrazione per 4-6 mesi, quindi il test si ripete.
Nel caso di metalli pesanti in eccesso, quali ad esempio alluminio, mercurio, piombo, cadmio, l’unica via per rimuoverli è la terapia chelante.
Essa è la più potente terapia antiossidante esistente e di conseguenza può portare al ringiovanimento cellulare.
Si avvale dell’uso per via endovenosa peinfusione dell’E.D.T.A. (acido etile diammino tetracetico) e di altri antiossidanti.
Già dopo le prime dieci sedute si ha un benefico effetto sui legami crociati di tutti i tessuti.
Esso porta alla chelazione dei minerali tossici, alla chelazione del calcio depositato sulle pareti dei vasi del microcircolo, ad un potente effetto antiossidante, ad un effetto antiaggregante piastrinico, all’eliminazione dei cataboliti del calcio e del colesterolo.
Può invertire il processo aterosclerotico, la terapia chelante è quindi utilizzata per ridurre l’indurimento delle arterie
Altro esame utile è il test per le intolleranze alimentari.
Le prove tossiche alimentari sul sangue riescono ad individuare quali cibi ci stanno intossicando.
Ciò che causa un’intolleranza alimentare è un’alterata reazione del sistema immunitario.
L’esecuzione del test avviene tramite prelievo di una minima quantità di sangue venoso (5 ml).

Il dispendio di energie diminuisce con il passare degli anni, meglio ridurre i pasti in piccoli e frazionati.
Evitare le sostanze grasse di origine animale, i quali passando nel sangue si depositano sui vasi favorendo l’arteriosclerosi.
Ridurre le sostanze eccitanti come caffe, alcolici, the forti.
Contrastare il sovrappeso.
E’ da ricordare che la digestione del cibo aumenta i radicali liberi, quindi meno cibo meno ossidazione.
Mangiare troppo fa invecchiare prima !!
Leggere anche il capitolo dedicato all’alimentazione.
Per gli scienziati dell’Università dell’Alabama (USA) mantenersi sotto il livello di guardia per il sovrappeso (lmc 25) è un elisir di lunga vita.
Calcolarlo è semplice : bisogna dividere il proprio peso in Kg per l’altezza in metri e ancora per l’altezza.
Se il risultato è inferiore a 25 si conquistano addirittura 3 anni rispetto a chi ha un indice più alto (tra 25 e 25), poiché ci si mette a riparo da malattie cardiache, ictus, tumore del colon e diabete.
Seguire una dieta ipocalorica, che dimezzi le calorie introdotte ogni giorno, è un metodo per regalarsi, dicono gli scienziati, almeno un 30 per cento di vita in più : ci fa produrre, infatti, meno radicali liberi!
Se scarseggia il cibo, il nostro organismo comincia a “nutrirsi” attingendo alle parti più vecchie dei tessuti.
Quando si ritorna a mangiare, i nutrienti introdotti si trasformano in “mattoncini” capaci di rinnovare le strutture esistenti.
Il biologo John Phelan afferma che mantenersi a “stecchetto” allunga la vita dal 3 al 7%. Calcolando una vita media di 77 anni, sono tra i 2 e i 5 anni in più!
Luigi Fontana, direttore del reparto Nutrizione e invecchiamento dell’Istituto Superiore di sanità e docente alla Whasington University di St. Louis, responsabile in America di uno studio su un gruppo di persone di età compresa fra i 40 e gli 80 anni che applicano la restrizione calorica.
Una riduzione esclusivamente calorica del 30% potrebbe raddoppiare la longevità.
Una dieta ipocalorica di circa 1.800 calorie al giorno per l’uomo (ma mai priva di vitamine e nutrienti necessari) riporta nelle condizioni ottimali i valori pressori, il colesterolo e tende a ringiovanire l’intero sistema cardiovascolare di circa 15 anni.
Certo potrebbe essere difficile mantenere una dieta di sole 1.800 calorie al giorno e potrebbe essere opportuno allora scegliere una dieta sana, equilibrata
La lista del Prof. Lester Packer, dei più importanti antiossidanti

Antiossidanti e dose raccomandata

Commenti

Acido lipoico – 100 mgs (50 mg AM and 50 mg PM) Il più importante antiossidante singolo. Ricicla gli altri antiossidanti. E’ il miglior metodo per aumentare il glutatione, il quale è considerato l’antiossidante primario del corpo umano
Vitamina E – Tutti gli isomeri (alpha, beta, gamma, delta) 
– 400 unità al giorno
Tocotrienoli – Tutti gli isomeri (alpha, beta, gamma, delta) 
– 20 mg al giorno
Molto simili alla vitamina E ma hanno effetti protettivi separati
Vitamina C – 500 mg al giorno

In modo particolare si deve porre attenzione ai cibi che fanno realmente male al nostro organismo come ad esempio il fritto alle alte temperature come ad esempio le patatine : non soltanto questi cibi sono pieni di calorie ma provocano infiammazioni croniche e stress ossidativo, facendoci invecchiare anzitempo.
Inoltre il loro consumo è legato ad ictus e tumori, come quello della mammella e della prostata.

3) MANGIARE POCO E BENE. MENO CIBO LUNGA VITA.

Uno studio condotto all’Università di St. Louis nel Missouri (USA), conferma che mangiare poco aiuta a invecchiare più lentamente, perché più calorie introduciamo più vengono accelerati i processi di invecchiamento.

Per prolungare la vita bisogna ridurre l’apporto calorico ottimale del 30%.
La frase “mangia senza saziarti” sembra essere vera ed importante.
La restrizione calorica però va sempre correlata al metabolismo basale, cioè va regolata in base a quanto consumiamo giornalmente.
Il principio è che bisogna introdurre tante calorie quante se ne bruciano e se tutti applicassero questa regola ci sarebbero meno malattie del benessere, come colesterolo alto e ipertensione.
Ridurre la quota calorica ottimale del 30% ritarda l’insorgere delle malattie, migliora la salute e allunga la vita.
Chi mangia poco e bene vive di più. Mangiare poco non significa privarsi del necessario.
Nella nostra società industrializzata si esagera con il cibo e spesso si adottano trucchetti che non sono altro che la scusa per abusare illudendosi di praticare scelte corrette.
Pensiamo di mangiare meglio, secondo i dettami della scienza, ma non controlliamo la quantità e in realtà sovraccarichiamo il corpo.
La prima regola dovrebbe essere ridurre gli alimenti che ingeriamo ogni giorno.
Non abbiamo bisogno di tanto cibo, non ci da granché dal punto di vista della salute e appesantisce il funzionamento di organi e apparati.
Il cuore deve pompare il sangue nella circolazione, i polmoni scambiano ossigeno e anidride carbonica (e sostanze di scarto che residuano dai processi interni), i reni devono filtrare ciò che viaggia nel sangue per eliminare attraverso le urine gli elementi inutili : un sovraccarico ne aumenta il ritmo di lavoro e a lungo andare è dannoso.
Per non parlare del fegato, una specie di centrale operativa del metabolismo.
Inoltre è logico pensare che un consumo eccessivo di cibo esponga al rischio di ingerire veleni, in particolare cancerogeni.
Bisogna resistere a tentazioni perché la priorità è rispettare il proprio corpo.
Quantità quindi ma anche qualità.
Le indicazioni alimentare classiche della comunità scientifica per la prevenzione dei tumori sottolineano l’opportunità di consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura ogni giorno, riducendo al minimo la carne ed eliminando i superalcolici.
Inoltre con l’introduzione di minori quantità di cibo le cellule producono delle sostanze in grado di andare in una sorta di stato di “protezione” allungando la loro vita.
La restrizione calorica promuove la sintesi delle sirtuine, molecole che proteggono in DNA dai danni dell’invecchiamento, e abbassa i livelli del fattore di crescita insulino simile -1 (IGF-1) che gioca un ruolo cruciale nel modulare la durata della vita.
Basterebbe trovare il modo di inibire il fattore Igf-1 in una persona qualsiasi, si è ipotizzato, per farla vivere a lungo.
Il primo segreto di una vecchiaia sana è restare magri : ridurre le calorie assunte quotidianamente è fondamentale ad ogni età della vita.
L’ipernutrizione affatica l’organismo : “mangia per vivere e non viceversa”.
E’ provato che mangiare meno ha effetti molto positivi sulla salute e riduce il numero e la gravità delle patologie tipiche dell’invecchiamento.
Meno proteine nel cibo, meno Igf-1, più salute e lunga vita.

Il digiuno potrebbe allungare la vita, gli scienziati lo chiamano effetto ormetico : una piccola dose di stress non fa male all’organismo, anzi lo fortifica. La controprova è data dal digiuno intermittente (l’astensione parziale o totale dal cibo da ripetersi uno-due giorni la settimana) che ha dimostrato in alcuni studi sugli animali, di abbassare il rischio di malattie cardiovascolari, diabeti e tumori.
Una ricetta di longevità, ne sono convinti alcuni ricercatori : negli anziani una restrizione calorica sembra potenziare le difese immunitarie, limitando le infezioni a cui la terza età è maggiormente esposta.
Gli effetti del digiuno sono già sfruttati in oncologia : metterlo in pratica i giorni prima della chemioterapia aiuterebbe ad affamare le cellule tumorali, indebolendole e rendendole più vulnerabili all’attacco dei farmaci.
Una strategia alternativa, sperimentata alla Washington University, è il digiuno alternativo, ovvero mangiare, per due giorni consecutivi alla settimana, soltanto verdure crude e cotte, a volontà, condite con un po’ di olio d’oliva.
I dati preliminari indicano, con questa metodologia, benefici a livello di riduzione di peso corporeo, colesterolo, massa grassa, pressione.
Sembra che oltre a mangiare “bene”, ogni tanto bisogno mangiare quindi “pochissimo”; la dieta  “mima-digiuno” potrebbe durare 5 giorni ogni 1-6 mesi ed è destinata ad individui sani fra i 18 e i 70 anni con la supervisione di un medico o un nutrizionista.
Avrebbe “effetti potenti” perché attiverebbe un programma di autoguarigione, ovvero indurrebbe le cellule alla modalità di protezione, incentiverebbe l’eliminazione di quelle danneggiate e la loro sostituzione con cellule nuove.
La dieta “mima-digiuno” prevede una restrizione calorica : su 5 giorni, il primo prevede 1.100 kcalorie (di cui 500 da verdure, 600 da olio d’oliva e frutta a guscio); i successivi 4 giorni prevedono 800 kcalorie (400 da verdure, 400 da olio d’oliva e frutta a guscio).
Il sesto giorno per 24 ore dieta a base di verdure, cereali integrali, frutta, noci, mandorle riducendo al massimo il consumo di proteine animali, pesce compreso.
Sembra proprio vero l’antico detto “fa una colazione da re, un pranzo da principe e una cena da povero“, un articolo pubblicato su Cell, evidenzia che è meglio accumulare calorie nella prima parte della giornata e anticipare l’ora di una leggera cena, questo poiché non assumendo cibo per un lungo periodo, dall’ultimo pasto della giornata fino alla colazione successiva, stimola una pulizia naturale delle cellule danneggiate del corpo.

4) EVITARE GLI SBALZI DI GLICEMIA (QUANTITA’ DI ZUCCHERI PRESENTI NEL SANGUE)

Normalmente nel sangue sono presenti circa cinque grammi di glucosio.
Vanno evitati gli sbalzi di glicemia, come ad esempio caramelle fuori pasto.
Gli zuccheri si legano alle proteine, danneggiando tessuti e arterie. In particolare quelli fuori pasto.
Se la crescita di glucosio avviene fisiologicamente durante i pasti, il pancreas produce insulina e tampona ma se questo aumento si verifica più volte nella giornata, si rischia che i tessute periferici siano sempre meno sensibili all’insulina, fino ad avere bisogno di quantità sempre maggiori di questo ormone.

5) EVITARE GLI ECCESSI DI SODIO

6) MANTENERSI IN ESERCIZIO FISICO, EFFETTUARE SPORT

Uno degli elementi importanti per mantenersi in salute è l’attività fisica.

Il corpo che invecchia produce meno energia, ha meno scatto e resistenza.
Bisogna resistere alla tentazione della pigrizia. Muoversi è assolutamente importante.

Il movimento aiuta a rinnovare e a ringiovanire le cellule.
L’attività fisica rinforza i muscoli e l’apparato scheletrico;  previene l’osteoporosi;  mantiene elastiche le articolazioni; brucia i grassi nocivi (colesterolo e trigliceridi) e fa aumentare quelli buoni (il colesterolo HDL); aumenta la fluidità del sangue e lo fa circolare meglio; abbassa la pressione del sangue e riduce rischi di infarto, ictus, arteriosclerosi; attiva la digestione ed aumenta la motilità dell’intestino; aiuta a dormire meglio; stimola anche le funzioni cerebrali; migliora il tono dell’umore, combatte la depressione; migliora la funzione respiratoria e cardiocircolatoria.
Esercizio fisico e invecchiamentoBisognerebbe evitare tutti quelli che comportano scatti brevi ma intensi come calcio, tennis, sollevamento pesi e preferire quelli che sono caratterizzati da una attività costante.
Quindi esercizio fisico moderato e costante.

Uno degli esercizi migliori è camminare. L’andatura costante e regolare per almeno venti minuti ogni giorno, cioè una passeggiata normale, protegge il cuore e riduce il rischio di sviluppare alcuni tumori, anche i polmoni stanno meglio perché la respirazione resta ampia ed efficace.
Tre ore e mezza di sano movimento a settimana possono far guadagnare addirittura 10 anni di vita; li ha quantificati la dottoressa Lynn Cherkas del King’s College di Londra (GB), in uno studio pubblicato sugli Archives of Internal Medicine.
Effettuare una attività sportiva è importante soprattutto dai 40 in su.
Infatti è soprattutto dopo questa fase della vita che si gettano le basi per un invecchiamento di qualità.
Chi pensa che è troppo tardi e che non si può cominciare ad andare in piscina o palestra a 75 anni e oltre si sbaglia, perché i benefici arrivano subito a livello respiratorio, sul cuore, sulla circolazione, sul tono muscolare, sulla densità ossea e persino sull’equilibrio e la coordinazione motoria.
In 28 giorni di inattività fisica un giovane perde lo stesso quantitativo di carne contenuto in una bistecca di vitello da un kg e un anziano in sole 72 ore costretto a letto; questo processo di perdita di massa muscolare in termini medici si chiama sarcopenia.
Così come le donne dopo la menopausa vanno incontro a una naturale perdita di massa ossea che porta all’osteoporosi, così gli uomini (ma anche le donne), con il passare degli anni manifestano una naturale, progressiva e generalizzata perdita della massa e dalla forza muscolare.
E’ una sindrome che determina alterazioni anatomiche e funzionali delle fasce muscolari; comporta quindi una certa sensibilità alla fatica e alla stanchezza oltre che difficoltà a compiere azioni quotidiane comuni come salire le scale, portare i sacchetti della spesa, prendere in braccio un bambino, alzarsi agilmente dalla poltrona, etc.
Il picco di massa muscolare si raggiunge intorno ai 25 anni e lo si mantiene fino ai 24; da qui in poi presto si riscontra una diminuzione progressiva tanto che fino ai 70 anni si perde circa l’otto per cento della massa muscolare ogni 10 anni.
Dopo i 70 anni il processo subisce un’accelerazione e si arriva al 15 per cento di perdita ogni 10 anni.
Lo sport è il primo antidoto.
Se una persona riesce a raggiungere un picco di massa importante intorno ai 30-40 anni, poi la perdita sarà molto più lenta.
Per preservare la salute dei nostri muscoli è indispensabile dedicarsi ogni giorno ad almeno mezzora di passeggiata, corsa leggera, nuoto o bicicletta ma anche sollevamento di piccoli pesi o attrezzi di palestra.
Le attività aerobiche e di resistenza sono indispensabili per mantenere costanti la tonicità e la forza muscolare.
E’ inoltre molto importante seguire una alimentazione bilanciata, nella quale non dovranno mancare le proteine nobili cioè quelle fornite dalle carni magre e bianche, dal latte e i suoi derivati, dalle uova, dal pesce e anche dai legumi che sono proteine vegetali.
L’hmb è  un derivato della leucina, essenziale per stimolare la sintesi proteica muscolare e rallentare il decorso della sarcopenia.
Un motivo in più per continuare a fare sport dopo i 50 anni è che, si rallenta il calo, fisiologico con l’avanzare dell’età, del testosterone, l’ormone maschile per eccellenza.
L’attività fisica? La migliore medicina! 30 minuti al giorno 5 giorni alla settimana. Sono le dosi consigliate per l’attività fisica dall’American college of sports medicine, cui ha ribadito l’importanza del movimento nella prevenzione di malattie come il diabete, l’obesità, la pressione alta, depressione, osteoporosi e problemi cardiovascolari. All’inizio basta una camminata, poi si possono aggiungere esercizi aerobici e di rafforzamento muscolare.
L’inattività modifica le cellule cerebrali : trasforma il fisico e può modificare anche le cellule cerebrali; lo hanno visto gli scienziati della Wayne State University School of Medicine (USA), in un test sui ratti, dove hanno rilevato modifiche nei neuroni del midollo rostrale ventrolaterale, area che controlla il sistema nervoso simpatico e funzioni come la contrazione dei vasi sanguigni. Dopo 3 mesi senza moto, questi neuroni sviluppano un eccesso di ramificazioni nei dendriti, che porta a sovrastimolare il sistema simpatico, facendo aumentare la pressione sanguigna e favorendo le malattie cardiovascolari.
Sembra che l’attività fisica possa riportare indietro le lancette del tempo, ringiovanendo la pelle di 20 anni; i benefici si apprezzano anche se si comincia a fare sport dopo i 40 o dopo i 65 anni di età. Lo sostengono i ricercatori della McMaster University (Ontario Canada), i quali hanno effettuato degli esperimenti sui topi e su biopsie di pelle umana.

7) DORMIRE A SUFFICIENZA, CHI DORME POCO O MALE INVECCHIA PRIMA

E’ di notte che il corpo con il sonno si rigenera e provvede a rinnovare le cellule e a depurarsi.
E’ di notte che viene prodotta la melatonina, una molecola naturale secreta dalla ghiandola pineale e che sembra in grado di rallentare l’invecchiamento della pineale e dell’organismo stesso.
Il dottor A. Vgontzas, psichiatra della Pennsylvania State University (USA) ha appurato che i maschi godono solo di 40 minuti di sonno profondo a notte, mentre le donne superano quota 70 minuti.
Sarà questo il motivo per cui le donne statisticamente vivono più a lungo?
Un sonno poco profondo alla lunga innalza i livelli di Tnf (Tumor necrosis factor), sostanza che favorisce diabete e obesità.
La ricerca ha dimostrato che il sonno è una componente importantissima della salute fisica e mentale, non meno importante della corretta alimentazione e dell’attività fisica.

8) EVITARE DI FUMARE, DI BERE ALCOOL E LE LUNGHE ESPOSIZIONI SOLARI  (IL SOLE E’ IL MAGGIOR RESPONSABILE DELL’INVECCHIAMENTO CUTANEO)

L’abuso di bevande alcooliche fa consumare al nostro organismo preziosi micronutrienti, sottraendoli ad altre necessità biologiche.

9) MANTENERE IN ATTIVITA’ IL CERVELLO, “NUTRIRE” LA MENTE CON NUOVI ASPETTI DELLA CONOSCENZA, POESIA, FILOSOFIA, AMORE, VIAGGI.

Lo suggeriscono le ricerche sviluppate dal  Rush Institute for Heatlthy Aging (USA) : facendo far ginnastica anche al cervello né trarrà vantaggio tutto l’organismo.
Chi dopo la pensione coltiva un hobby o si dedica a un lavoro vicino ai propri interessi agirà positivamente sia sulla propria longevità sia sulla qualità della stessa.
Un lungo periodo di disimpegno mentale (o fisico) porta al decadimento.
Stimolare il cervello obbliga le cellule nervose a stabilire nuove connessioni : così la lucidità intellettuale si mantiene più a lungo.
Il più forte motore dell’esistenza? Essere curiosi, sempre.
L’interazione tra mente e corpo è intensa e profonda.
Vive a lungo chi vuole farlo.
Questa verità vale per le persone sane, e allora vivere a lungo può significare il raggiungimento dei cento anni di età ed oltre, ma vale anche per chi è malato e la sopravvivenza maggiore può essere una questione di mesi o anni in più.
La base è la voglia di esistere, una forma di curiosità.
Ciò che i longevi hanno è la voglia di guardare oltre, di vedere cosa succederà dopo.
Avere almeno un interesse è una cura efficace per la depressione, per la perdita di stimoli.
Accade nella malattia o dopo un trauma, così come accade nella vecchiaia.
Niente è peggio di scoprire che non si prova più interesse.
L’amore per esempio è il miglior motivo per essere attaccati alla vita.
L’amore per le persone, per una causa, per gli animali, per un hobby.
Quando si ama qualcuno o qualcosa non si ha voglia di lasciare l’oggetto dell’amore e si lotta contro l’invecchiamento e contro la malattia con ogni forza.
Qualunque sia la vostra convinzione su ciò che accade dopo la morte, è inutile e sciocco sottovalutare il periodo che trascorriamo in questa vita.
Ecco perché, per aumentare l’aspettativa di vita, è essenziale anche esercitare la mente : leggere, studiare, fare cruciverba e quiz, prendere parte attiva a discussioni, ascoltare musica, partecipare a giochi di gruppo (carte, scacchi, giochi di parole) sono tutte attività che impegnano il cervello ed aiutano a mantenerlo giovane.
Infatti aumentano la plasticità delle cellule cerebrali, ossia la capacità delle cellule nervose di cambiare struttura e funzione in risposta all’ambiente.
Per esercitare la memoria invece, è possibile cucinare piatti di cucina elaborati senza guardare ad esempio la ricetta o ricordare sequenze di azioni da compiere in successione.
Il punto non è soltanto quello di invecchiare lentamente ma quello di trascorrere gli anni in qualità.
Come afferma il grande Umberto Veronesi, tutto ruota intorno all’amore : ci vuole amore per se stessi in modo da prendersi cura di sé, amore verso un altro individuo per procreare, amore verso l’umanità per vivere in pace. Senza amore non c’è vita. L’odio e la violenza sono innaturali per l’Uomo. Sono errori o reazioni a situazioni di pericolo o di grande difficoltà.
Un elemento fondamentale è quello di non smettere mai di pensare, di amare, di sperimentare.
Occorre rimanere legati agli affetti profondi, partecipare alle decisioni ed essere sempre presenti per coloro che amiamo.
Fare sempre nuovi progetti, porsi nuovi obiettivi, nella vita e nel lavoro.
Anche il viaggiare, tra le cose migliori che si possano fare in vita, aiuta ad allungare la vita.

10) BERE ACQUA A SUFFICIENZA, ASSOCIANDO EVENTUALMENTE UN BUON BICCHIERE DI VINO ROSSO A PASTO

Alla Loma Linda University (USA) hanno scoperto che gli uomini che bevono due litri di acqua al giorno tagliano del 54% i rischi di morire di infarto rispetto a quelli che si fermano a mezzo litro al giorno.

11) CONTROLLARE LO STRESS

L’uomo può sopportare stress ambientali anche molto forti ma se questi si prolungano troppo nel tempo, la risposta dell’organismo produce un esaurimento fisico e mentale.
Stress e invecchiamentoI fattori stressanti esterni sono in realtà degli stimoli.
Di conseguenza la gestione dello stress si rivela molto importante.
La longevità si associa alla capacità dell’organismo di rispondere allo stress.

Uno stress ridotto però non fa male alla salute secondo una ricerca americana : pare infatti allungare la vita perché migliora la concentrazione e la motivazione.
Chi è sempre sotto stress difficilmente riesce a vivere bene e a lungo; infatti tale strada, oltre ad aumentare la produzione di radicali liberi, fa sì che l’organismo reagisca come se dovesse far fronte ad un pericolo, quindi si irrigidisce, andando incontro a cefalea, vertigini, tensioni muscolari, insonnia.
Se lo stress diventa cronico indebolisce il sistema immunitario, interferisce con la pressione sanguigna, favorisce la tachicardia, altera l’equilibrio ormonale.
I disturbi possono estendersi alla sfera psico-emotiva comportando senso di soffocamento, tremori, agitazione, palpitazioni, crisi di panico e stati depressivi.
A tal fine è molto utile praticare un’attività fisica.
E non bisogna dimenticare di usare ogni tanto l’ozio come terapia.

12) CURARE IL PROPRIO ASPETTO FISICO, PELLE, DENTI, CAPELLI (LA CURA DI SE’ E’ IMPORTANTE ANCHE PER LA SALUTE DELLA PSICHE)

Eccezionale ed unica è tutta la linea di Longevity, con prodotti appositi ad uso interno o esterno da usare in sinergia per una vittoria contro l’invecchiamento della pelle.
Il trattamento personale per la salute della pelle.

13) RESTARE IL PIU’ POSSIBILE LONTANO DA FONTI DI RADIAZIONI (HI-FI, TVM RADIO, ETC.)
 
14) IL SESSO VOLENTIERI

Sembra che fino a quando si continua a fare l’amore è come se si ingannasse l’organismo facendogli credere che è ancora possibile concepire (una tesi di Lucy Vincent ricercatore del Cnr e autore del libro La formula del desiderio). Questo è riferito alle donne ma anche agli uomini.
Si può dire senza dubbio che è un’attività piacevolerilassante e che fa bene a tutto l’organismo, cervello compreso, infatti durante un rapporto sessuale non è coinvolto soltanto l’organismo ma anche la mante che lavora con l’immaginazione e la memoria, un mix benefico sia per l’uomo sia per la donna, come confermato da uno studio dell’Università inglese di Coventry, il quale ha mostrato che tutti coloro che avevano mantenuto una regolare attività sessuale avevano anche una salute migliore, nessuno soffriva di depressione, la memoria era migliorata.
Il sesso è uno sport come gli altri e in più si ha l’aumento dell’ormone della crescita e del testosterone che tendono a rinforzare scheletro e muscoli, la liberazione delle endorfine e la produzione di ossitocina un ormone che è riparatore del corpo.
Amare è il bisogno primario. Desiderare ed avere curiosità sono inscindibili dal nostro essere.
Il desiderio sessuale può avere modificazioni dovute a livelli ormonali differenti ed a esperienze che ne plasmano alcuni aspetti, tuttavia non è destinato a scemare con l’età.
E’ impossibile che accada, almeno per l’uomo, mentre nella donna il desiderio cambia spesso le sue caratteristiche e richiede adattamenti più profondi nella vita di relazione, cambia quindi ma non scompare.
Oltre agli aspetti benefici psicologici ci sono evidenti benefici nel fisico : durante i rapporti sessuali i movimenti sono completi e aerobici, coinvolgono tutti i distretti muscolari e gli apparati interni dell’organismo, in più gli ormoni e i neurotrasmettitori sono stimolati dal vigore sessuale : umore più alto, interesse alla vita, voglia di scoprire, di agire, di interessarsi al mondo.
L’attività sessuale promuove la produzione di ormoni che aumentano la massa muscolare e diminuiscono la massa grassa, migliorando l’aspetto esteriore.
Inoltre una frequente attività sessuale allena l’apparato cardiaco, riduce il rischio di degenerazioni, anche neoplastiche, alla prostata e quello dei fenomeni arteriosclerotici a livello dei genitali.
Inoltre dopo un rapporto sessuale il benessere e l’umore migliorano, il cervello infatti, all’apice del piacere, produce la serotonina, una molecola che allontana lo stress e l’ansia.
Un errore incomprensibile alle età più avanzate è rinunciare all’attività sessuale.
In realtà non ne esiste la ragione, sia perché il corpo è programmato per funzionare sessualmente fino alla morte, sia perché le eventuali difficoltà possono essere discusse con i medici e risolte con diversi tipi di cura, sia per l’uomo sia per la donna.
Il sesso è la forma più normale e comune di attività fisica che ci coinvolga nel corso della vita, con ripercussioni positive su tutti gli aspetti di noi : davvero non c’è ragione per rinunciarvi, anche perché farlo significa mutilare la propria voglia di godere in pieno dell’esistenza.
E perdere questa voglia implica buttare via una parte notevole dell’interesse nella longevità. Come si fa a pensare di perdere il desiderio?
Una sana attività sotto le lenzuola durante la terza età, non solo migliora la vita dal punto di vista qualitativo, ma la allunga addirittura, riducendo i rischi di episodi cardiovascolari acuti e dei disturbi relativi alla psiche. Lo sostiene tra l’altro uno studio inglese condotto su circa settemila persone e pubblicato su Sexual Medicine, secondo cui il tasso di mortalità si ridurrebbe tra gli over 65 dalla vita sessuale attiva.

15) CERCARE DI VIVERE O PASSARE PIU’ TEMPO ALL’ARIA APERTA, LONTANO DAI CENTRI URBANI

Meglio vivere in campagna!
Il soggiorno in ambienti chiusi aumenta il rischio di inspirare al posto dell’ossigeno, gas vitale per eccellenza, il veleno cellulare monossido di carbonio.
Immergersi nella natura è il modo più semplice e naturale per scaricare le tensioni accumulate e rigenerarsi, rafforzando la sintonia delle nostre cellule con i suoi cicli ed elementi.

Il miglior modo sarebbe quello di avere un’abitazione salutare.
La persona è il risultato dell’interazione tra genoma ed epigenoma.
Il genoma è l’insieme di tutte le informazioni genetiche depositate dal Dna. E’ una sorta di libretto di istruzioni che consente la costruzione ed il funzionamento dell’organismo.
L’epigenoma è invece l’insieme dei processi che consentono a queste istruzioni di essere lette nei tessuti giusti nei momenti giusti.
Se è il genoma è trasmesso dai genitori ed è immutabile, l’epigenoma subisce l’influenza dell’ambiente.
E’ anche in relazione agli stimoli esterni dunque che può svilupparsi o meno una malattia e che si invecchia più o meno bene.
In particolare sembrano avere un ruolo importante i fattori inquinanti, sui quali però non si può fare molto. E’ comunque utile cercare di ridurre l’esposizione all’inquinamento, seguendo semplici regole, come indossare le maschere dotate di filtro facciale nelle aree molto inquinate; evitare di aprire le finestre nelle ore più trafficate; prediligere i prodotti biologici o provenienti da zone poco inquinate; evitare di correre o passeggiare nelle vie in cui transitano molti veicoli.

16) CERCARE IN SE’ IL BAMBINO INTERIORE

La mente del bambino è uno del migliori antidoti all’invecchiamento, perché ha in se quella plasticità e quella apertura che con il tempo vengono soffocate.
La gioia e la vitalità del bambino derivano  semplicemente dalla spontaneità di essere sé stesso, indipendentemente da quello che fa.
Il bambino guarda il mondo con assoluta libertà e senza pregiudizi.
Pensate a qualcosa che evochi in voi la fanciullezza, che vi riporti per un attimo alla gioia infantile, innocente e senza preoccupazioni.
Oppure osservare con attenzione e partecipazione, senza pensieri, il gioco dei bambini : la sensazione non è un inutile ritorno all’infanzia, ma la percezione profonda che la gioia e il piacere sono dentro di noi.

Uno dei segreti fondamentali per mantenersi giovani è quello di non smettere mai di entusiasmarsi, avere sempre la voglia di fare.
Anche l’autostima è importante.
Credere in quello che si fa moltiplica le proprie possibilità di successo.
Uno studio canadese ha constatato che le persone convinte di campare più a lungo sono quelle che riescono a farlo davvero: a parità di condizioni di salute, la media registrata dalla ricerca era addirittura di 8 anni in più.

Altri metodi cercano di modificare la produzione ormonale della vecchiaia, tentando di riportarla ai livelli della giovinezza.
Pascoli afferma, riprendendo un mito platonico (cfr. Platone, Fedone, 77d-78b): “È dentro noi un fanciullino che non solo ha brividi […] ma lagrime ancora e tripudi suoi”.
È dunque una voce nascosta nel profondo di ciascun uomo, che si pone in contatto con il mondo attraverso l’immaginazione e la sensibilità.
In tal modo, scopre aspetti nuovi e misteriosi, che “sfuggono ai nostri sensi e alla nostra ragione”.
Come un nuovo Adamo, “mette il nome a tutto ciò che vede e sente”, ovvero è in grado di conoscere in modo autentico ciò che lo circonda, meglio di quanto possa fare l’uomo adulto, col suo raziocinio.
Infatti, continua Pascoli, “l’uomo dei nostri tempi sa più che quello dei tempi scorsi, e, a mano a mano che si risale, molto più e sempre più. I primi uomini non sapevano niente; sapevano quello che sai tu, fanciullo”.
METODI DAGLI EFFETTI NON PERFETTAMENTE CHIARI E CONTRASTANTI
Altri metodi ancora non perfettamente chiari : ormoni sessuali maschili (testosterone) e femminili (estrogeni) il cui uso è positivo il alcuni casi e negativo in altri, c’è ancora da capire; ormone della crescita o GH la cui produzione cala dopo i 18 anni alla progressivo termine dello sviluppo del corpo; il GH può provocare danni gravi quali diabete, crescita ossea enorme, cancro, etc.

Mantenere buoni livelli di testosterone nel maschio

Il DHEA sembra “aiuti” alcune forme di cancro (legati allo stato ormonale dell’organismo) come tumore alla mammella e alla prostata.
La concentrazione di DHEA nel sangue cala progressivamente dopo i trenta anni, in modo vistoso dopo i quaranta anni.
Quindi, anche se il DHEA può aiutare ad avere una pelle migliore, delle ossa migliori, un miglioramento del desiderio sessuale nelle donne, assumerlo dopo i quarant’anni, quando sembra che la produzione cali vistosamente, potrebbe aumentare il rischio di alcune forme tumorali legate allo stato ormonale dell’organismo, come ad esempio tumori alla mammella e alla prostata.
Solo sotto attento controllo medico la sua assunzione potrebbe risultare utile.
Nella donna nel periodo menopausale, la terapia con estroprogestinici, che oggi può essere praticata a dosaggi fisiologici, allevia, nel 90% dei casi le vampate di calore, diminuisce i processi di invecchiamento cutaneo, può migliorare l’umore, la concentrazione e la memoria; rallenta la osteoporosi; riduce la frequenza di vaginiti; dà maggiore elasticità alle pareti vaginali migliorando così i rapporti sessuali; riduce il rischio di malattie cardiovascolari. 
Esistono tuttavia controindicazioni quali ad es. malattie di fegato, ipertensione arteriosa, disturbi vascolari, diabete, cefalea vasomotoria, obesità, varici delle gambe, tumori dell’utero e della mammella, pregressi episodi di embolia, fumare.
Uno studio americano denominato Women’s Health Initiative (WHI), pubblicato sulla rivista JAMA (Journal of American Medical Association) ha rovesciato le convinzioni sui benefici della terapia ormonale sostitutiva.
Per la prima volta uno studio clinico ha verificato gli studi osservazionali.
La sperimentazione è avvenuta su 16 mila donne tra i 50 e i 79 anni : di queste donne la metà ha assunto per cinque anni una combinazione di estrogeni e progestinici.
Gli studi previsti per 8 anni si sono interrotti a 5 anni non appena è stato chiaro che i rischi prevalevano sui benefici. I risultati mostrano aumento del rischio di malattia ischemica cardiaca, aumento del rischio di ictus (41%), aumento del rischio di tumori del seno, aumento significativo del rischio di tromboembolismo venoso, aumento del rischio di malattia litisiaca biliare (formazione di calcoli al fegato, bile, pancreas), diminuzione del rischio di tumori del colon, diminuzione delle fratture da osteoporosi.
I benefici invece sembrano superiori ai rischi se la terapia dura qualche mese.
Anche in caso di menopausa precoce la terapia ormonale risulta utile.
Le donne che speravano di ottenere i benefici con gli ormoni dovrebbero ponderare sull’opportunità di ottenere gli stessi benefici conducendo una vita sana, una corretta alimentazione, con l’esercizio fisico e senza fumare.
Nei casi più gravi esistono comunque altre tipologie di farmaci. Bisognerebbe riflettere bene prima di consigliare una terapia a milioni di donne, e ancora di più sarebbe opportuno studiare scientificamente con studi medici e non con osservazioni.
Non ci si dimentichi che in USA gli ormoni sono un business da miliardi di dollari all’anno!

Secondo gli studi del dottor Todd Ovokaitys, un’integrazione con le basi degli acidi nucleici (le fondamenta per la costruzione del DNA de dell’RNA) sarebbe molto utile per la salute.

Il corpo di norma produce da solo queste sostanze ma in alcuni casi non riesce a produrne a sufficienza.

Anche dal punto di vista degli studi svolti sulla longevità, pare che la possibilità di vita venga notevolmente aumentata.

UN POSSIBILE ESEMPIO DI STILE DI VITA PRATICA PER RALLENTARE L’INVECCHIAMENTO E RESTARE IN SALUTE
Utilizzare un calendario per segnare le date dei controlli medici preventivi da effettuare durante l’anno, quali esami del sangue, etc.
Sforzarsi di utilizzare ogni giorno frutta e verdura, nei momenti tra i pasti ad esempio è piacevole mangiare un pò di frutta.
E’ utile anche sforzarsi di prendere l’abitudine di bere acqua durante il giorno, una bottiglia accanto a se sulla scrivania, in auto, etc. aiuterà a farlo.
Durante l’anno programmare ad es. un mese si e uno no l’utilizzo di spremute d’arance e carota (acquistare una centrifuga per la carota), davvero formidabili per la salute dell’intero organismo.
Utilizzare preparati antiradicali liberi/antinvecchiamento, ad es. utilizzare acido lipoico in dosi di 300-600 mg al giorno un mese, un altro mese utilizzare glutatione 30 mg al giorno, un mese utilizzare NAC 400-600 mg al giorno, un mese ancora ginkgo biloba, un altro mese picnogenolo, un altro mese un mix di vit. ACE e selenio, un mese un mix di tutte le vitamine e minerali, un altro mese ancora un mix di altre sostanze antiossidanti, un mese solo vitamina C e così via, ciò a scopo di evitare possibili assuefazioni.
Nei mesi di assunzione giornaliera di 2-3 bicchieri di carota e/o arancia si può anche valutare di non assumere altro.
dolci sono piacevoli ma saltuariamente!
Valutare un modo di alimentarsi aggiungendo pochissimo e per niente sale da cucina.
Probabilmente ci si sorprenderà quando si scopriranno sapori nuovi dei cibi!
Pensare al tempo che si potrebbe dedicare all’attività fisica.
Anche evitare di prendere l’auto per spostarsi in città, camminare anche ogni giorno per andare ad un determinato posto, pedalare in bicicletta d’estate, durante i fine settimana, iscriversi ad una palestra, etc.
E’ straordinario e di grande impulso vitale quando si sente che il fisico sta bene, che è in efficienza fisica, non bisognerebbe perdere questa opportunità che la realtà ci offre: muoversi!

I ricercatori dell’Università del Michigan (USA) hanno osservato che eseguire tre workout completi di pesistica alla settimana per 2 mesi fa calare la pressione diastolica (la minima) di circa 8 punti : quanto basta per tagliare del 40% i rischi di ictus e del 15% quelli di infarto.

E’ importante inoltre capire che il sonno, il riposo notturno è fondamentale per la salute.
Ogni volta che si cerca di evitare il sonno, a volte quando si deve lavorare fino a tarda notte, quando ci si vuole per forza divertire uscendo di notte, etc. si paga questo tempo non dedicato al sonno il giorno dopo!
Bisogna dedicare il giusto tempo al sonno, a questa dimensione della vita, bisogna accettare di farlo.
Fumare può essere piacevole per qualcuno ma bisogna rendersi conto che è un qualcosa piacevole inventato e non reale, bisogna limitare al minimo le sigarette, meglio smettere, il fumo può dare molto più dolore che piacere.
Lo stesso dicasi per l’alcool.
Per quanto riguarda il sole, esso è dannoso per la pelle e anche per l’interno del corpo, è piacevole un po’ di tepore, una bella abbronzatura ma senza mai esagerare, altrimenti si pagherà in salute.
Evitare situazioni stressanti, liti, responsabilità eccessive, preoccupazioni che si ingrandiscono a pensarci sopra : che vogliate che sia, tutto può accadere e che sia pure, siamo vivi !
Altra possibilità salutare da mettere in pratica è quella di usare il cervello!
Ovvero interessarsi alle cose a noi intorno!
Intraprendere sempre nuovi percorsi di pensiero, cimentarsi nel capire aspetti della vita, etc. questo può significare vera felicità per una macchina meravigliosa quale è il cervello e di cui spesso non ci serviamo o ce ne serviamo davvero poco!
Fare ciò che rende felici : anche guidare un’auto sportiva (o non) e sentire nel profondo come va, anche coltivare un amore, lavorare con sacrificio per una causa, osservare la bellezza degni animali, sentire come danzano le parole di una poesia, lasciarsi andare assieme ad un musica con parole, essere se stessi senza mutare secondo le situazioni, etc.
Non per ultimo considerare di prendere cura delle propria persona : è bello e gratificante avere coscienza di fare qualcosa di utile per il proprio corpo, di mantenerlo efficiente, pulito, dall’aspetto vitale e salutare.
Anche usare delle creme per il viso e collo antiradicali liberi, idratanti e per accelerare il ricambio cellulare; l’uso settimanale di un sapone esfoliante (a base di microgranuli) può rendere la pelle incredibilmente liscia, luminosa e mantenerla in buona salute; valutare di usare per qualche periodo dell’anno creme per il viso a base di tretinoina e peeling all’acido glicolico; lavare giornalmente i denti e usare la sera dopo averli lavati un colluttorio a base di fluoro sciacquando la bocca per 1-2 minuti; valutare l’utilizzo settimanale di un idropulsore per i denti e comunque una visita di controllo/pulizia dal dentista ogni 6-12 mesi; lavare ogni giorno il viso due volte al giorno usando un’emulsione cremosa o in gel adatta; utilizzare un tonico leggero per il viso e il collo; valutare l’uso saltuario di una crema idratante per tutto il corpo, utile in particolare dopo aver fatto la doccia e nei periodi estivi; valutare l’uso di una crema apposita per il contorno occhi; portare sempre con se uno stick per le labbra da applicare nei momenti svariati della giornata, le labbra sono tra le parti più delicate della pelle; utilizzare ogni volta dopo che ci si lava le mani una crema idratante/antietà per le mani e comunque due volte al giorno; etc.

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