Ne ho sentite tante nella mia vita, ma questa non me la sarei mai aspettata: ieri incontro per caso a Torre Pellice il mio vecchio professore di storia e filosofia del liceo Marco Baltieri, nonché grandissimo pescatore a mosca… si ricordano un po’ di aneddoti e poi gli chiedo se e come prosegue la sua campagna di sensibilizzazione sociale contro i gestori delle cave di pietra di Luserna per l’alimentazione idrica dei torrenti in valle.
Dovete infatti sapere che negli anni ’90 sono stati costruiti bacini artificiali a monte per lavare le pietre, raffreddare i macchinari e produrre energia elettrica… bacini che in estate impedivano il deflusso idrico, impoverendo e spesso uccidendo per siccità ittofauna e flora locale. Lui ha sempre lottato perché venisse rispettato il minimo di deflusso idrico e si è sempre impegnato nel ripopolamento ittico dei torrenti (un po’ di volte sono anche andato ad aiutare io!).
Ebbene… mi dice che non ci sono più problemi perchè il settore della pietra è in crisi: un po’ perché si è fermato il settore edile, ma soprattutto perché ormai a Luserna e Barge si vendono soprattutto pietre importate da Brasile, India e Cina! 😲
L’ho ascoltato basito… e questa sera ho cercato di documentarmi un po’… è vero! Cioè… nel 2015, invece di estrarre bargiolina o pietra di luserna dalle cave di Mugniva-Val Luserna/Montoso-Valle Infernotto, facciamo partire navi enormi da Brasile, Cina e India che scaricano a Genova e Napoli e poi su ruota si portano le pietre nelle grandi aziende sul confine tra la provincia Granda e quella di Torino!
Pietre. Stiamo parlando di pietre… non di cibi o bevande particolari, erbe mediche, spezie, sete, gioielli, macchinari, elaborati vari… no. Pietre da costruzione.
Io non me ne capacito… si si, il Guadagno giustifica tanto… ma come la mettiamo con l’inquinamento, il consumo inutile di risorse e energia, etc. etc.
Poi… posso capire la compravendita di minerali di altre località nazionali o della ristretta cerchia europea come i marmi toscani o la pietra di Baviera… ma da Brasile/Cina/India? Sono lontanerrime!
Ma dove stiamo andando?
Sarà un mio limite, ma non riesco a ragionare su scala “villaggio globale” in questo senso.
Qui -per completezza d’info- il link a una famosa azienda locale che con correttezza e trasparenza pubblicizza i propri prodotti e l’origine di provenienza (è solo un esempio, ce ne sono molte altre): LINK