Gli odori emotivi degli uomini possono essere percepiti dai cani, condizionandone il comportamento. Lo rivela una ricerca del team diretto dal professore Biagio D’Aniello del Dipartimento di Biologia dell’Ateneo Federico II che è stata riportata sul quotidiano londinese “The Times”. La notizia è pubblicata anche sul sito dell’Università di Napoli.
Il gruppo di ricerca in collaborazione con il professore Massimo Aria del Dipartimento di Economia e statistica e con il professore Gün Semin del William James Center for Research di Barcellona ha dimostrato che i segnali olfattivi di tipo chimico sono importanti nel trasferimento delle emozioni della paura e della felicità negli uomini. L’aspetto interessante di questi meccanismi emozionali è che sono percepiti in maniera inconsapevole e provocano specifiche risposte fisiologiche.
Nello studio condotto dal professor D’Aniello sono state stimolate le emozioni della paura e della felicità in soggetti umani ed è stato raccolto il loro sudore mediante dei tamponi ascellari. Successivamente questi campioni sono stati posti in un apparato specifico accessibile ai cani, i quali hanno annusato il contenuto in una stanza etologica in cui erano presenti contemporaneamente il conduttore del cane e un estraneo. I risultati hanno mostrato che il comportamento e l’attivazione cardiaca dei cani erano diversi quando esposti ai segnali chimici della paura e della felicità. In particolare, quando i cani odoravano i chemiosegnali della paura mostravano una maggiore attivazione cardiaca e più stress, rispetto a quando erano esposti ai chemiosegnali della felicità.
D’altra parte i chemiosegnali della felicità inducevano i cani ad avere più contatti con l’estraneo presente nella stanza. In sostanza, i cani in questa condizione diventavano più confidenti verso l’estraneo e ricercavano il loro conduttore con minore assiduità. Questi risultati dimostrano che, non solo i cani sono in grado di percepire le emozioni umane in assenza di indicazioni visive o acustiche, ma anche che i loro comportamenti, così come i loro stati fisiologici, sono condizionati dagli stati emotivi umani.
Questo studio è il primo a rilevare l’impatto dei segnali chimici degli stati emotivi umani sul comportamento del cane verso le persone, mettendo in rilievo l’importanza della comunicazione emotiva interspecifica. Studi successivi dovranno approfondire questi fenomeni e chiarire l’effetto di altre emozioni sui cani. La ricerca evidenzia anche un altro aspetto molto interessante riguardo un possibile meccanismo empatico tra cani e uomini attivato da segnali chimici emotivi. Infatti, l’espressione dei comportamenti di stress e l’attivazione cardiaca potrebbero essere indicatori di uno stato emotivo di paura del cane indotto dalla paura umana. Analogamente, il comportamento più rilassato del cane sotto l’effetto dei segnali della felicità umana potrebbe aver indotto lo stesso stato emotivo.
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