ZERIFO: la stazione meteorologica professionale dell’Eremo ElGram
Quando iniziai a frequentare il Liceo Scientifico “Marie Curie” di Pinerolo, uno degli “arredi scolastici” che più mi incuriosì fu la “Capannina Stevenson” presente nel giardino prospicente la finestra della mia aula (vedi: CAPANNINA METEOROLOGICA): probabilmente la mia profonda passione per la METEOROLOGIA iniziò così. Il terzo anno, iscrivendomi al CAI-UGET di Torre Pellice e iniziando a vivere la montagna, gli studi si intensificarono sempre più (anche perché materia “importantissima” per la mia sopravvivenza) e, proseguiti tutta la vita, hanno raggiunto l’apice con il conseguimento del brevetto di volo nel 2013 (dove l’aggettivo “importantissima” è evoluto in “fondamentale”!).
Il tempo meteorologico (vedi: METEOROLOGIA) è una meravigliosa forza dinamica in continua evoluzione che ha un impatto profondo sulla nostra vita quotidiana, influenzando le nostre scelte, modellando i nostri piani e persino dando il tono ai nostri stati d’animo.
Io ho iniziato a registrare dati a Lusernetta costruendo una piccola capannina meteorologica nell’orto nei primi anni ’90, segnando periodicamente le osservazioni su quaderni a quadretti… che a fine liceo sono divenuti file in Lotus123.
Con l’avvento di internet ho iniziato a seguire con passione quanto offerto dalle varie piattaforme ma sono rimasto passivo sino a una decina di anni fa, quando Ary mi regalò una stazione digitale dell’Oregon Scientific (tutt’ora funzionante, seppur credo non più tarata perfettamente). La stazione ha 4 sensori per temperatura e umidità e la possibilità di scaricare i dati per rielaborarli in MS Excel.
Accumulati cinque anni di questi dati e uniti con quelli aggregati, scaricabili dalle piattaforme online, qualche anno fa sono riuscito a definire il contesto meteo di “Hoikos”, la nostra casa a Pianezza nei pressi del Santuario di San Pancrazio.
Poi mi sono fermato, ripromettendomi che in futuro sarei evoluto ulteriormente: la prossima STAZIONE METEOROLOGICA avrebbe avuto più sensori e sarebbe stata collegata al wi-fi domestico (per scaricare rapidamente i dati) e alle comunità online di dati meteorologici (le più conosciute sono Weathercloud e Wunderground) in modo da innescare un circuito virtuale dove da una parte tu fornisci i tuoi dati alla comunità e, dall’altra, le tue elaborazioni degli stessi vengono semplificate e migliorate dai dati aggregati altrui. Oltre al fatto che i dati online possono essere consultati da ovunque, tramite qualsiasi device collegato al web! (*)
Questo investimento di notevoli risorse doveva però essere giustificato da un’utilità pratica dei dati raccolti: escursioni nei boschi o in bassa montagna, attività sportive, gestione di giardino/orto e degli animali all’esterno dei locali abitati, utilizzo autonomo ed esclusivo della casa. Requisiti non soddisfatti abitando a Pianezza… e così ho rinviato a tempo indeterminato il progetto sino al 2023.
Finalmente nell’Eremo ElGram ho potuto concretizzare anche questo mio vecchio sogno. “Solo” dopo 35 anni… ma “meglio tardi che mai”! 😛
Due mesi a leggere recensioni e forum per scegliere il modello più adeguato alle mie esigenze e al mio budget. Un mese per acquistarla e farmela consegnare… e due settimane tra lettura del manuale, ultimi acquisti, installazione dei sensori e attivazione.
Pensavo di installare il gruppo principale dei sensori sulla “torretta” dell’abitazione, dove ho già posizionato il pennone per le bandiere e la cupola geodetica sotto la quale fare meditazione e osservare le stelle… ma leggendo il manuale ho scoperto che i dati sarebbero stati falsati da diversi fattori di disturbo generati da posizione e vicinanza dell’immobile, dal tetto in tegole, dal lastricato solare, dal giardino d’inverno in vetro, etc.
Così ho dovuto rivalutare il tutto e ho deciso che la miglior posizione, in relazione ai lavori da fare per installare i sensori esterni è sfruttare la struttura in tubi innocenti che ho realizzato per sostenere la tenda batti-freccia nel campo da tiro con l’arco.
Ho dovuto così “abbassare” la “traversa” orizzontale di 20 cm per collegare la staffa reggi sensore a un palo, cambiando tutta la bulloneria in dotazione alla stazione meteo perché non adeguata.
Poi testa e calibra i sensori, connettili alla console, connetti questa al wi-fi di casa e registrati sulla piattaforma di condivisione dei dati.
Ma alla fine tutto funziona bene e sono molto soddisfatto. Il sensore esterno principale è stato posizionato a 5 m dal piano del terreno (ALTEZZA, livello su ingresso abitazione casa) che è a 612 m slm (ELEVAZIONE-ALTITUDINE, dato Google Earth – MEMO Piano Ciabot 625 m slm).
NOTA 1: La stazione è predisposta per 8 sensori temperatura/umidità extra quelli nel blocco di sensori esterno e quello nella console (che, tenendola in casa, registra i dati INTERNI del salone). Un sensore extra è in dotazione per ponderare i dati derivanti dal blocco di sensori esterno e si deve posizionare a 160-200 cm all’esterno ma in un luogo protetto dagli agenti atmosferici rivolto a Nord. Io l’ho posizionato sotto la pergola.
Per il momento testo quanto in dotazione ma a tendere penso che acquisterò altri sensori esterni per registrare i dati di alcuni locali della casa che voglio monitorare: la voliera, il giardino d’inverno, la cantina, il laboratorio, il garage, etc.
Ora 4 di questi locali sono monitorati con la “vecchia” stazione Oregon Scientific.
NOTA 2: La caratteristica meteo più significativa della Bassa Val Susa è la periodica costante presenza del vento di Föhn, detto altrimenti Favonio.
Si tratta di un vento di caduta caldo e secco che proviene da Ovest: i romani lo chiamavano “Zefiro”. In Francia, nella valle del Rodano, lo stesso fenomeno è chiamato “Mistral”.
Tra queste possibilità ho scelto di battezzare la stazione meteo ZEFIRO. Come il dio del vento dell’Ovest.
“Contrastando il freddo di Borea, Zefiro soffia con una brezza calda e piacevole, messaggero della primavera e della fertilità. Le storie d’amore e rappresentazioni artistiche di Zefiro sono permeate di poesia e dolcezza; le sue sono le ali che accarezzano i campi, portando con sé il profumo dei fiori in sboccio. La presenza di Zefiro nelle stagioni e nell’agricoltura è simbolo di rinascita e abbondanza. Gli antichi greci lo celebravano come il portatore di vita, colui che sveglia la natura dal sonno invernale e che favorisce il lavoro dei campi con la sua temperanza.” (**)