Anche in questo caso… non sono mai riuscito a fotografarne uno… ma ne ho visti in diverse occasioni. Quando siamo arrivati all’Eremo ne ho visto uno non troppo grande correre sul muretto di recinzione in cemento. Poi abbiamo portato Margot e probabilmente, sentendo il suo odore, ha cambiato areale.


Ratto delle chiaviche (Rattus norvegicus)

A dispetto del nome scientifico, è originario della Cina settentrionale e della Siberia sudorientale, da dove si è diffuso nel corso del XVII secolo in quasi in tutto il mondo. Può misurare fino 40 cm, compresa la coda, per un peso medio di 350 g, ma alcuni esemplari possono arrivare a un kg di peso. I maschi sono solitamente più grossi e robusti rispetto alle femmine. Il pelo, corto ed ispido, ha un colore grigiastro-bruno, con brizzolature nereo bianche sul dorso, mentre il ventre è bianco. Sono animali prevalentemente attivi di notte; durante il giorno invece dormono in tane sotterranee. In natura vivono lungo fiumi, stagni e laghetti, ma si sono adattati molto bene a vivere a contatto con l’uomo, soprattutto nelle fogne, da cui il nome “ratto delle chiaviche”. Il ratto dei tetti (o ratto nero – Rattus rattus) predilige invece luoghi asciutti e secchi e riparati. Nelle tane si aprono camere utilizzate come luoghi per il riposo, come magazzini per l’accumulo delle provviste o come latrine. Vivono in nuclei familiari formati da una coppia progenitrice e dalla sua numerosa discendenza.

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