Descrizione
Moto Guzzi 500 FALCONE SPORT – 1950
Non c’è dubbio: un capolavoro di tecnica, una linea bellissima che esalta il caratteristico motore con cilindro orizzontale e grosso volano esterno parzialmente cromato, all’epoca battezzato scherzosamente “affettaprosciutto”. Un vero e proprio punto fermo nella storia della moto italiana e un autentico sogno per gli appassionati dell’epoca …e di oggi! Il Moto Guzzi Falcone Sport è una vera e propria icona a due ruote. Quando viene presentato nel 1950 (subito in versione Sport: la Turismo arriverà tre anni dopo) è un’autentica maxi moto, in quanto all’epoca il normale tetto è di 250 cc. Purtroppo è maxi anche nel prezzo: circa mezzo milione di lire, quotazione all’epoca superata solo dall’altra “mezzo litro” italiana e sua acerrima rivale, ossia la Gilera Saturno. Come spesso accade nell’Italia di quei tempi, le due moto creano altrettante fazioni di appassionati. Dire quale sia la migliore è difficile, se non impossibile. La Saturno è più adatta allo sportivo mentre il Falcone Sport accontenta maggiormente gli amanti dei lunghi viaggi, per via del suo elevato comfort e del suo motore dal tiro incredibile e dal “minimo” proverbiale: si dice che i cultori di questo modello facciano a gara per mantenerlo il più basso possibile. Comunque, quando si apre il gas anche le sue prestazioni sono decisamente brillanti, ben assecondate da una ottima ciclistica che tra l’altro offre la sospensione posteriore tipo monocross (questo termine sarà coniato molti anni dopo!) con molle sotto il telaio. Unici nei, la lentezza del cambio e i freni poco potenti (sono quelli dell’Airone 250). Di certo, il Falcone segna un’epoca e attraverso tre serie costruttive – con minime differenze – viene prodotto sino al 1958, diventando anche la moto ufficiale di Polizia, Carabinieri, Esercito (davvero stupenda la versione Corazzieri!). Il suo posto viene preso alla fine degli Anni Sessanta dalla V7 ma negli Anni Settanta il suo nome torna su di una versione aggiornata nell’estetica e nella tecnica, ribattezzata Nuovo Falcone, che però – anche a causa delle prestazioni davvero modeste – non ha più il suo fascino e la sua presa sul pubblico
Scheda tecnica
Moto Guzzi 500 FALCONE SPORT – 1950
Motore 4 tempi monocilindrico orizzontale raffreddato ad aria di 498,4 cc. Testa e cilindro in lega leggera. Distribuzione ad aste e bilancieri, con valvole in testa dotate di molle a spillo. Compressione 6,5:1. Potenza 23 CV a 4.500 giri/min. Lubrificazione a carte secco, con serbatoio separato e doppia pompa per mandata e recupero. Accensione a bobina. Avviamento a pedivella. Cambio a 4 rapporti con comando a pedale e trasmissione a catena. Telaio a doppia culla chiusa in tubi di acciaio con elementi in lamiera stampata. Sospensione anteriore con forcella teleidraulica con scorrimento regolabile attraverso pattini inferiori. Sospensione posteriore con forcellone, doppia coppia di molle poste orizzontalmente sotto il motore e ammortizzatori a frizione. Ruote da 19” con pneumatico anteriore 3.25 x 19 e posteriore 3.50 x 19. Freni a tamburo laterale da 200 mm sia anteriormente sia posteriormente. Peso 167 kg. Velocità massima 139,8 kmh. Consumo 4,3 litri/100 km.
Descrizione
Triumph BONNEVILLE 650 – 1958
Signori, il “mito”! La più famosa bicilindrica inglese, nata nelle intenzioni per il mercato americano (lo dice il suo nome che richiama la località dello Utah) e trasformatasi rapidamente in un must, con trent’anni di carriera con lo storico motore bicilindrico (il nome è ancora utilizzato oggi sulle versioni moderne) e circa 100mila esemplari costruiti. Sarà un caso ma questa moto va in produzione il 5 settembre 1958, in contemporanea con la Mini di Sir Alex Issigonis: uno dei più grossi successi di tutti i tempi dell’industria automobilistica britannica.
Cosa ha di speciale la Bonneville? Semplicemente tutto! E’ bellissima con il serbatoio a goccia bicolore, la sottile sella ed il faro carenato; ha un bel telaio, un peso contento sotto i due quintali, un motore bicilindrico che spinge davvero forte (anche se vibra abbondantemente) e un cambio dolce e preciso. Certo, la forcella e i freni non sono del tutto adeguati ad una sportiva, ma verranno migliorati nelle edizioni successive. Intanto la moto piace e diventa protagonista sulle strade e nei film fino ad acquisire quasi un tocco di magia che la rende irresistibile: oggi come ieri.
Scheda tecnica
Triumph BONNEVILLE 650 – 1958
Motore 4 tempi bicilindrico frontemarcia raffreddato ad aria, di 649 cc. Cilindri in ghisa, testate in lega leggera. Distribuzione ad aste e bilancieri con valvole in testa e due alberi a cammes nel basamento. Compressione 8,5:1, potenza 46 CV a 6.500 giri/min. Lubrificazione forzata con serbatoio olio separato. Accensione a magnete con anticipo manuale; avviamento a pedivella. Cambio separato a 4 rapporti con comando a pedale; trasmissione a catena. Telaio a culla semplice chiusa, in tubi di acciaio. Sospensione anteriore con forcella telescopica dotata di ammortizzatori idraulici. Sospensione posteriore con forcellone e due ammortizzatori idraulici. Ruote da 19”: anteriore con pneumatico 3.25 x 19; posteriore con pneumatico 3.50 x 19. Freni a tamburo: anteriore centrale da 200 mm; posteriore laterale da 177 mm. Peso 178 kg. Velocità massima 176 kmh. Consumo 5 litri/100 km
Descrizione
TRIUMPH 500 TRIDENT 750 – 1968
La Triumph Trident 750 rappresenta una fra le tante protagoniste di spicco nella storia della Casa inglese, in quanto è la prima Triumph dotata di motore tre cilindri e segna quindi un punto di svolta sotto il profilo tecnico. La moto viene presentata ufficialmente nel 1968 e nella sua versione di esordio sarà l’ultima Triumph ad essere prodotta negli storici stabilimenti di Meriden.
Il suo sviluppo risale all’inizio degli Anni Sessanta, quando il famosissimo progettista della Casa inglese Dough Hele sviluppa quasi “in proprio” un motore tre cilindri. A metà degli Anni Sessanta, quando è ufficiale che la Honda sta lavorando ad una maxi, lo sviluppo del motore accelera e con esso quello della moto. Il telaio è quello della bicilindrica Bonneville, mentre l’estetica è un capitolo nuovo che crea qualche scompiglio fra i vecchi appassionati del marchio: serbatoio spigoloso, fianchetti laterali molto grandi, sistema di scarico “tre in due” con grossi terminali a sogliola con tre uscite che vengono soprannominati “ray guns” (i fucili degli alieni) o “Flash Gordon” (come l’eroe dei fumetti). Invece funzionano a meraviglia e regalano alla moto una voce inconfondibile. Questa prima versione si mostra comunque un’autentica inglese di razza: maneggevolissima, stabile, veloce, rabbiosa nell’accelerazione. Purtroppo non mancano anche alcuni guai tipicamente inglesi, come la rottura della catena di distribuzione, la carburazione delicata, la frenata dei tamburi non eccelsa. Tuttavia la moto piace e viene utilizzata anche in gara con importanti risultati. Attraverso varie serie costruttive (arrivano il freno a disco e l’avviamento elettrico, l’estetica è rivisitata) è prodotta sino al 1976 in circa 27.500 unità, quando è coinvolta nella crisi dell’azienda. Grazie ad un accordo industriale viene prodotta anche in una versione “gemella” marchiata BSA e denominata Rocket 3 che segna circa 6.000 unità vendute. Oggi è particolarmente ricercata dagli appassionati, proprio nella prima serie con gli scarichi a sogliola.
Scheda tecnica
TRIUMPH 500 TRIDENT 750 – 1968
TRIUMPH TRIDENT 750 – 1968 CARATTERISTICHE TECNICHE Motore 4 tempi tre cilindri verticali affiancati, raffreddato ad aria, di 740,4 cc. Cilindri e testate in lega leggera. Distribuzione ad aste e bilancieri con due alberi a cammes nel basamento e trasmissione a catena. Compressione 9,5:1. Potenza 64 CV a 7.500 giri/min. Lubrificazione a carter secco con serbatoio separato e pompa ad ingranaggi. Cambio in semiblocco a 4 rapporti con comando a pedale e trasmissione a catena. Telaio a culla semplice continua, in tubi di acciaio. Sospensione anteriore con forcella telescopica con ammortizzatori idraulici. Sospensione posteriore con forcellone e due ammortizzatori idraulici regolabili su tre posizioni. Ruote da 19”: anteriore con pneumatico 3.25 x 19 e posteriore con pneumatico 4.10 x 19. Freni a tamburo: anteriore centrale doppia camma da 203 mm; posteriore laterale da 177 mm. Peso 205 kg. Velocità massima oltre 198 kmh.Consumo medio 6,3 l/100 km.