Api in Austria e pesci in Svizzera, e si sono “parlati”, grazie all’intermediazione di speciali robot
Grazie a speciali interpreti, pesci e api si parlano a distanza e trovano un accordo su come comportarsi: succede tra Svizzera e Austria, in un curioso e interessante esperimento.
Cosa mai avranno da dirsi un pesce e un’ape? Una domanda che deve avere fatto perdere il sonno ai ricercatori dell’EPFL, l’École polytechnique fédérale de Lausanne (Svizzera), che in un curioso esperimento sono riusciti a far dialogare tra loro due specie diverse, trasmettendo informazioni di comportamenti, e per aggiungere complessità alla sfida hanno separato gli animali protagonisti del test di qualche centinaio di chilometri: le api in Austria, i pesci in Svizzera.
DIMMI COME PARLI. Il gravoso compito di fare da interpreti tra le due specie è stato affidato a speciali robot progettati dal Mobile Robotics dell’EPFL, i MOBOTS. Queste mini macchine, infiltrate tra gli animali, sono programmate per influenzarne il comportamento di gruppo inviando segnali intellegibili da una determinata specie. Immersi in un acquario, per esempio, i MOBOTS possono, tramite vibrazioni, accelerazioni e segnali luminosi, spingere i pesci a nuotare tutti nella stessa direzione.
FACCIAMOLO UGUALE. Gli scienziati hanno appunto messo un primo robot all’interno di un acquario a Losanna, e un secondo bot in un alveare a Graz, in Austria. I robot erano programmati per inviare segnali sonori e luminosi o vibrazioni compatibili con i comportamenti delle specie a cui erano assegnati, con l’obiettivo di indurre i membri dei due gruppi ad adottare comportamenti in comune.
I MOBOTS hanno cominciato a lavorare come interpreti a una conferenza internazionale: hanno raccolto il comportamento del proprio gruppo e lo hanno “tradotto” per l’altro, che a sua volta lo ha “esposto” al suo pubblico. All’inizio la comunicazione è stata piuttosto caotica, ma dopo 25 minuti pesci e api, separati da 700 km di distanza, si sono capiti, ed è successo che ciascuna specie ha adottato alcuni comportamenti dell’altra.
I pesci, per esempio, hanno fatto gruppo più del solito e, sollecitati dal loro MOBOTS, hanno iniziato a nuotare tutti in senso antiorario; dal canto loro, le api hanno ridotto la loro consueta attività e si sono concentrate tutte su un lato dell’alveare – un comportamento tipico dei pesci in acquario.
PARLEREMO CON GLI ANIMALI? L’esperimento apre la strada a una nuova generazione di macchine capaci di catturare, interpretare e tradurre i segnali biologici di specie diverse. Ma la domanda resta: che cosa mai devono dirsi un pesce rosso e un canarino, o un coniglio e un ramarro, per aver bisogno di questa specie di Google Translate per animali?
Secondo i biologi, le applicazioni pratiche potrebbero invece essere molte: per esempio, questa tecnologia potrebbe aiutare a “spiegare” agli uccelli che devono stare lontani dagli aeroporti; oppure indirizzare gli insetti impollinatori verso le coltivazioni biologiche, tenendoli allo stesso tempo lontani dai campi dove sono stati impiegati pesticidi.
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