La ricerca del successo individuale sviluppando in totale autarchia un progetto è spesse volte “un gioco che non vale la candela”, come si era soliti dire prima dell’avvento dell’elettricità quando i giocatori di carte usavano lasciare una moneta all’oste della locanda per compensare l’oneroso costo dell’illuminazione. Sono infatti troppe i i fattori in gioco e le variabili che incidono sul risultato, senza considerare che ormai la realtà ha raggiunto un livello di complessità tale che difficilmente è sufficiente una vita intera di un singolo per raggiungere risultati sufficientemente apprezzabili. Bisogna comprendere che, nell’ultimo secolo, un progetto degno di nota è il risultato della collaborazione di più persone che, a loro volta, rielaborano e assemblano semi-lavorati di chi li ha preceduti.
Ho preso atto della lezione oltre venticinque anni fa, quando facevo il fotografo freelance e ho avuto la fortuna di collaborare con importanti agenzie. Quando ho visto la relatività e l’artificialità del concetto di bellezza, ho conosciuto l’inconscio collettivo di Jung e il potere della psicologia applicata al marketing… e ho visto modelle discrete pubblicate sulle copertine delle riviste patinate e ragazze bellissime dimenticate dal sistema dopo due servizi fotografici. Perché  “si lavora in team (oggi si dice “crew” 😉)”, “tutto ha un prezzo” e “piove sempre sul bagnato”. Ho ascoltato la lezione ma, per tanti anni, non l’ho imparata nè l’ho messa in pratica.
Infatti ho proseguito, anno dopo anno, ad accumulare esperienze, nozioni, titoli e riflessioni con l’obiettivo, un giorno futuro, di sintetizzare (per me stesso e per chi ha il piacere di leggermi) quanto compreso dell’esistenza e del mondo in due grandi contenitori: uno dalla forma di “saggio” e l’altro di “racconto fantasy/fantascientifico”. Il primo contenente testi con dati e relazioni scientifiche,  frutto delle mie osservazioni e dello studio di quelle altrui, destinato a lettori esperti o specializzandi. Il secondo per un pubblico più ampio ed eterogeneo -con un occhio di riguardo alle nuove generazioni- caratterizzato da una divulgazione più semplice e accattivante.
Ho operato quasi sempre in solitudine. Talvolta con qualche mentore o collaboratore. Ma non ho mai voluto o saputo crearmi uno staff per sviluppare progetti più complessi in tempi molto più brevi: le origini valligiane e la mia formazione alpinistica e militare hanno certamente influito sulle mie scelte autarchiche. Utili per certi versi ma limitative per altri. Negli ultimi anni, però, mi sto applicando per migliorare: c’è chi mi aiuta a tradurre i testi in altre lingue, chi mi aiuta a gestire gli aspetti informatici delle mie piattaforme digitali e, soprattutto, sto imparando a fare tesoro di quanto già elaborato da altri, sintetizzandone alcuni aspetti nei miei elaborati.
Bisogna prendere atto che le nuove idee o le innovative modalità di presentare alle nuove generazioni le vecchie, sono nell’aria a disposizione di tutti, nell’inconscio collettivo. Poi alcuni soggetti più fortunati di altri per capacità innate (o sviluppate con tanti sacrifici), che si trovano al momento giusto nel luogo giusto, sintonizzati sulle corrette frequenze del tempo in cui vivono… le raccolgono, rielaborano con creatività, sintetizzano e divulgano in una modalità comprensibile da gran parte degli altri umani nella propria comunità che così evolve e che, grata e riconoscente, da quel momento ne associa il nome allo “special one”.
Nell’ultimo biennio ho provato queste emozioni leggendo i tre saggi di Yuval Noah Harari: un professore israeliano, storico e saggista, che ha espresso in modo ineccepibile, con un linguaggio semplice ma rigorosamente scientifico, il sunto dei massimi ragionamenti elaborati nella nostra generazione (lui è del ’76) per cercare di rispondere ai quesiti esistenziali che angustiano da sempre i Sapiens: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo e perchè. Le idee sono nell’aria e lui è uno “special one” che ha potuto e saputo raccoglierle, rielaborarle e divulgarle in modo innovativo e comprensibile alla maggior parte dei membri della comunità umana.
Se avete letto qualche mio articolo, pubblicato sul sito che mantengo online da una quindicina di anni o sulla nostra newsletter a-periodica, sapete che condivido in parte i suoi studi, le sue passioni, le sue osservazioni, le sue preoccupazioni e speranze per il futuro. Il codice etico laico, oltre alla sua posizione a favore del vegetarianismo, dell’ecologia, della tolleranza e della meditazione buddista. Quindi perché non fruire della sua grande capacità di analisi e sintesi facendo tesoro delle sue riflessioni e utilizzare il tempo risparmiato per evitando di “scriverne in bella copia” mie personali, molto simili se non identiche, a finire di elaborare i “Racconti di Bron ElGram”? Ecco perchè ho deciso di appuntare in questo articolo tutta una serie di spunti riflessivi tratti dai tre saggi in oggetto.
Vi suggerisco vivamente di leggere i tre saggi integralmente. In particolar modo l’ultimo “21 lezioni per XXI secolo”.

Sapiens. Da animali a dèi. Breve storia dell’umanità

La rivoluzione cognitiva

  • il costo dei cervelli grandi
  • il costo del camminare eretti
  • bambini prematuri modellabili
  • mangiatori di midollo osseo
  • ansie e paure delle schiappe della savana divenuti semidei li rendono doppiamente crudeli e pericolosi
  • addomesticamento del fuoco, una razza di cuochi con intestino accorciato e cervello ingrandito
  • sapiens nel mondo: ibridazione e/o rimpiazzamento con altre specie
  • comunicazione per pettegolezzi. Il gossip si concentra sulle malefatte
  • immaginazione collettiva
  • conoscenza intima permette gruppo massimo di 150 individuo
  • la società contemporanea ci fa sentire alienati, depressi e sotto pressione, pur se abbiamo più risorse materiali e aspettative di vita uniche nella storia
  • cane con il sapiens da 15.000 anni
  • il cacciatore-raccoglitore possedeva conoscenze più ampie, profonde e variegate di tutto ciò che lo circondava della maggior parte dei discendenti moderni
  • dimensioni medie del cervello sapiens diminuite, nicchie di imbecillità
  • dieta diversificata protegge da inedia e malnutrizione
  • vagare su ampli territori protegge da malattie infettive
  • animismo
  • sapiens serial killer ecologico

La rivoluzione agricola

  • oggi il 90% delle calorie deriva ancora da una manciata di piante addomesticate tra il 9500 e il 3500 a.C: frumento, riso, mais, patate, miglio, orzo
  • america centrale mais e fagioli, vicino oriente frumento e piselli, sud america patate e lama, cina riso, miglio, maiali, nord america zucche
  • conseguenza agricoltura (zappare e portare secchi acqua) su corpi fatti per correre e arrampicarsi: ginocchia, arcate piedi, spina dorsale, collo
  • maggiore violenza nelle società agricole
  • L’evoluzione non bada né alla fame né alla sofferenza ma solo a quante copie di eliche di DNA riesce a replicare. Proprio come il successo economico di un’azienda si misura nella quantità di denaro nel suo conto corrente e non sulla felicità dei dipendenti
  • fertilità nei due tipi di società
  • la trappola del lusso: il perseguimento di una vita più facile porta a difficoltà maggiori. Una delle poche ferree leggi della storia è che i lussi tendono a diventare necessità e a produrre nuovi obblighi
  • falce, mortai e pestelli
  • pecore, maiali, bovini, polli. Violenze dell’allevamento
  • l’economia di sussistenza dei raccoglitori aveva un limite pratico alla programmazione del futuro. E ciò limitava l’ansia
  • ordine costituito immaginario. Credere nel mito ci permette di cooperare efficacemente e di formare una società migliore
  • mito che gli umani sono tutti uguali
  • mito della libertà
  • Voltaire affermava: “non esiste alcun dio, ma non ditelo al mio domestico, se no di notte viene a uccidermi”
  • ecco perché i cinici non costruiscono imperi e un ordine costituito immaginario può reggersi soltanto se ampli stati di popolazione, elite e forze dell’ordine credono veramente in esso.
  • i desideri più coltivati dagli occidentali sono modellati su miti romantici, nazionalisti, capitalisti e umanisti
  • il binomio romanticismo (che incoraggia la varietà) – consumismo
  • non c’e’ modo di uscire dall’ordine costituito immaginario: quando abbattiamo le mura della nostra prigione e corriamo verso la libertà, di fatto corriamo verso il cortile di ricreazione più ampio di una prigione più grande
  • società estese di formiche e api sono stabili e resilienti perchè buona parte delle informazioni di cui necessitano sono codificate nel genoma
  • i cacciatori-raccoglitori hanno elaborato una memoria per ricordare certi blocchi di informazione. Invenzione scrittura e matematica per ovviare a limiti qualitativi, quantitativi e temporali
  • dai tempi antichi ai giorni nostri gli impiegati e i contabili pensano in modo non-umano. Pensano come schedari!
  • è provato che la maggior parte dei ricchi sono tali perchè nati in famiglie ricche e idem per i poveri. Il peso della classe sociale a parità di capacità
  • se si vuole tenere isolato un certo gruppo di uomini -gay, ebrei, rom, neri, donne- la cosa migliore è convincere la gente che questi individui sono fonte di contaminazione
  • sesso e genere

L’unificazione dell’umanità

  • Diversamente dalle leggi della fisica, che sono prive di ogni contraddizione interna, ogni ordine costruito dall’uomo è zeppo di contraddizioni interne. Le culture cercano costantemente di conciliare tali contraddizioni e questo processo alimenta il cambiamento
  • proprio come due note discordanti suonate insieme fanno progredire un pezzo musicale, così il contrasto tra le nostre idee, i ragionamenti, i valori ci costringe a riconsiderare le cose, a soppesare, a criticare. La coerenza è il terreno di gioco delle menti ottuse
  • la dissonanza cognitiva è spesso considerata come una defaillance della psiche umana. In realtà è un punto di forza, ed è vitale. Ciò rende possibile istituire e mantenere qualsiasi cultura umana
  • si parla insistentemente di culture autentiche, ma non ne esiste più alcuna sul pianeta. Globalizzazione, villaggio globale
  • per migliaia di anni, filosofi, pensatori e profeti hanno vituperato il denaro e l’hanno definito l’origine di tutti i mali. Sia come sia, il denaro è anche l’apogeo della tolleranza umana. Il denaro ha la mentalità più aperta rispetto alla lingua, alle leggi, ai codici culturali, alle fedi religiose, ai costumi sociali. Il denaro è il solo sistema di fiducia creato dagli umani che sia stato capace di scavalcare quasi ogni divario culturale e che non faccia discriminazioni in termini di religione, genere, razza, età e orientamento sessuale
  • Numanzia e Roma. A noi piacere veder vincere gli sfavoriti. Ma non c’è alcuna giustizia nella storia
  • impero. Loro e noi
  • tempo necessario per assorbire e integrare le culture dei vinti. Frustrazione di chi, pur impegnandosi e valendo, si vede negato di accedere alla classe dirigente
  • il colore dell’impero globale potrà forse essere il verde
  • la religione dev’essere universale e missionaria
  • animismo, politeismo (di rado perseguitano eretici e infedeli), monoteismo (molto più inclini al fanatismo e al proselitismo)
  • monoteismo e dualismo (es. gnosticismo/manicheismo). Problemi logici in entrambe le costruzioni (Perchè c’è il male per i monoteisti, Chi decreta le leggi che regolano la lotta tra bene e male per i dualisti). Unica soluzione logica sarebbe sostenere che esiste un singolo Dio onnipotente creatore dell’intero universo – e che esso è un Dio malvagio. Però nessuno, nella storia, ha avuto abbastanza coraggio da accettare questo dogma
  • sincretismi
  • leggi di natura e buddhismo
  • dottrine umaniste (liberalismo, comunismo, capitalismo, nazionalismo, nazismo)
  • storia relativistica e deterministica. In realtà storia caotica (la cieca Clio). O meglio “sistema caotico di livello 2” (livello 1 non reagisce alle previsioni che lo riguardano, es. le previsioni meteo. Livello 2 reagisce alle previsioni che lo riguardano, es. mercato)
  • Un numero sempre maggiore di studiosi considera le culture come infezioni o parassiti della mente, che gli umani ospiterebbero inconsapevolmente. Come i virus, i parassiti organici vivono all’interno del corpo ospite. Memetica

La rivoluzione scientifica

  • La scoperta dell’ignoranza
  • fondo assicurativo scozzese vedove pastori
  • la conoscenza è potere. Bacon 1620
  • il progetto Gilgamesh
  • nei suoi momenti più lirici e disperati il nazionalismo promette che chiunque muoia per la Patria, vivrà per sempre nella memoria collettiva della propria nazione. Tuttavia questa promessa è così fumosa che persino molti nazionalisti non sanno cosa farsene
  • la scienza è incapace di stabilire le proprie priorità. Ed è anche incapace di determinare cosa fare delle proprie scoperte
  • il matrimonio tra scienza e impero. Il colonialismo
  • dalle differenze di razza alle differenze di cultura
  • il credo capitalista: la torta si ingrandisce
  • il culto del libero mercato, l’inferno capitalista
  • un oceano di energia
  • le posate di alluminio di Napoleone III
  • rivoluzione industriale: drammi su persone e allevamento animali
  • l’era del consumismo: oggi i ricchi fanno attenzione ai loro beni e investimenti. I meno abbienti fanno debiti per comprare macchine e televisori di cui non hanno effettivo bisogno
  • L’etica capitalistico-consumistica è rivoluzionaria anche sotto un altro aspetto. Quasi tutti i sistemi etici proponevano agli uomini un patto piuttosto oneroso. Il paradiso solo se si fosse coltivato compassione, tolleranza, si fosse vinta bramosia e ira e se si fosse contenuto i propri interessi egoistici. Per i più questo era troppo difficile. La maggioranza dei fedeli non ha imitato Cristo, Buddha o Confucio. Per contrasto, quasi tutti oggi seguono l’ideale capitalistico-consumistico. E’ la prima religione della storia i cui seguaci fanno effettivamente quello che viene chiesto loro di fare: i ricchi restino avidi e facciano sempre più soldi. Le masse diano libero sfogo alle loro voglie e passioni, e comprino sempre di più. Il premio? Il paradiso. Chi l’ha detto? L’abbiamo sentito alla televisione.
  • una rivoluzione permanente
  • il crollo della famiglia e della comunità (ma non idealizziamo la famiglia e la comunità pre-Stato)
  • diventare individui
  • visione romantica dell’individuo che lotta contro lo Stato e il Mercato. Nulla di più lontano dalla verità: come nel 1750 un soggetto senza famiglia poteva sperare solo nell’esercito o nel bordello, oggi un individuo senza Stato e Mercato non potrebbe sopravvivere più che qualche mese
  • Milioni di anni di evoluzione ci hanno modellato a vivere e pensare come membri di una comunità. Nel giro di due secoli siamo diventati individui alienati. Nulla testimonia meglio il potere della cultura
  • Comunità immaginate, che contengono milioni di estranei uniformati alle esigenze nazionali e commerciali (i consumatori). Non sono un’invenzione nuova: lo erano regni, imperi e chiese. Ma non sono mai stati cosi pervasive.
  • Moto perpetuo. Charles Dickens scrisse della rivoluzione francese: “E’ stato il migliore dei tempi. E’ stato il peggiore dei tempi”
  • la pace nel nostro tempo
  • conteggiare la felicità
  • felicità “stato di benessere soggettivo”: ricchezza, salute, relazioni sociali. Curva delle aspettative
  • felicità chimica: serotonina, dopamina, ossitocina.
  • Non c’è una selezione naturale per la felicità in quanto tale: la linea genetica di un eremita felice si estinguerà, mentre i geni di due genitori ansiosi verranno trasmessi ai figli
  • la biochimica umana è simile al sistema di aria condizionata che tiene costante la temperatura. Gli eventi possono alterare momentaneamente la temperatura, ma il sistema di condizionamento riporta sempre i gradi a quelli stabiliti. Quindi ci sono soggetti che nascono con un sistema biochimico gioviale, impostato per es. su una scala da 1 a 10, con umore oscillate tra 6 e 10 e stabilizzato sull’8. Altri sono afflitti da un sistema melanconico tra 3 e 7 che si stabilizza sul 5
  • “Il mondo nuovo”, libro di Aldous Huxley pubblicato nel 1932
  • il senso della vita
  • Nietzsche diceva “se hai un motivo per vivere, puoi sopportare praticamente ogni cosa”
  • Forse la felicità sta nel sincronizzare le proprie illusioni personali sul senso della vita con le illusioni collettive prevalenti. La felicità è pertanto un autoinganno?
  • Conosci te stesso (Tempio di Apollo a Delfi)
  • teoria del gene egoista. Come Satana, il DNA usa piaceri effimeri per tentare gli individui e ridurli in suo potere
  • la posizione del buddhismo
  • l’errore della New Age nell’interpretazione del messaggio buddhista: “partire da dentro” è esattamente quello che dicono i biologi ma l’opposto di quanto diceva Buddha (accettazione e rinuncia ricerche esteriori e interiori)
  • la fine di homo sapiens: biotecnologia, ingegneria biomedica (cyborg) e ingegnerizzazione degli esseri non organici
  • la profezia di Frankenstein
  • il dottor Frankenstein viaggia sulle spalle di Gilgamesh
  • può esserci qualcosa di più pericoloso di una massa di dei insoddisfatti e irresponsabili che non sanno neppure ciò che vogliono?

 

HOMO DEUS. BREVE STORIA DEL FUTURO

  1. Il nuovo programma dell’umanità

PARTE PRIMA – Homo sapiens alla conquista del mondo
2. L’antropocene
3. La scintilla umana
PARTE SECONDA – Homo sapiens da un senso al mondo
4. I narratori
5. La strana coppia
6. Il moderno patto di alleanza
7. La rivoluzione umanista
PARTE TERZA – Homo sapiens perde il controllo
8. Una bomba ad orologeria in laboratorio
9. La grande separazione
10. L’oceano della coscienza
11. La religione dei dati


 

21 lezioni per il XXI secolo

PARTE PRIMA – LA SFIDA TECNOLOGICA

  1. DISILLUSIONE

    • Potrebbe trattarsi di una battaglia persa in partenza. Infatti è molto più difficile lottare contro l’irrilevanza che contro lo sfruttamento;
    • La fenice liberale;
    • La democrazia si basa sul principio di Lincoln secondo cui “potete ingannare tutti per qualche tempo e alcuni per tutto il tempo, ma non potete ingannare tutti per tutto il tempo;
    • Producendo un flusso infinito di crisi, un’oligarchia corrotta può prolungare il suo dominio all’infinito;
    • La rivoluzione tecnologica potrebbe in breve tempo estromettere miliardi di esseri umani dal mercato del lavoro, e creare una nuova, enorme classe di individui inutili, provocando sovvertimenti sociali e politici per i quali non esiste ideologia capace di controllarne le conseguenze.
  2. LAVORO

    • Ogni nostra scelta non dipende da un misterioso libero arbitrio bensì da miliardi di neuroni che calcolano probabilità in una frazione di secondo. La tanto decantata intuizione umana consiste in realtà nel riconoscimento di modelli;
    • Si è anche scoperto che gli algoritmi biochimici del cervello umano sono molto lontani dall’essere perfetti. Essi si affidano all’euristica, a scorciatoie e circuiti obsoleti, frutto dell’adattamento alle esigenze della savana africana invece che a quelle della giungla urbana;
    • Gli artisti, pensiamo, sono in grado di incanalare certe tensioni psicologiche. E lo scopo generale dell’arte è connetterci con le nostre emozioni o ispirarci nuove sensazioni;
    • E’ oggetto di dibattito se sia meglio fornire un reddito minimo universale (il paradiso capitalista) o servizi minimi universali (il paradiso comunista). Le due opzioni hanno vantaggi e svantaggi. Ma il vero problema è la definizione di “universale” e “minimo”.
    • Quando le cose migliorano, aumentano anche le nostre aspettative, e di conseguenza persino miglioramenti notevoli delle nostre condizioni potrebbero lasciarci insoddisfatti.
  3. LIBERTA’

    • Quando qualcuno a San Francisco o a Pechino avrà messo a punto la tecnologia per controllare abusivamente i sentimenti e per manipolarli, la politica democratica si trasformerà in un teatrino di marionette emotive.
    • I processi biochimici si sono formati in milioni di anni di evoluzione: se i sentimenti di qualche antenato hanno sbagliato, i geni che li avevano plasmati non sono passati alle generazioni successive. Il nostro intimo sentire, quindi, non è l’opposto della razionalità – rappresenta l’evoluzione della razionalità.
    • b x c x d= ahh!  Conoscenza biologica moltiplicato per potenza informatica moltiplicato per i dati uguale capacità di hackerare gli esseri umani.
    • La maggior parte degli esseri umani non conosce se stessa molto bene e spesso commette errori terribili nelle decisioni strategiche della vita. Più degli algoritmi, le persone vivono in una condizione caratterizzata da insufficienza di dati, programmazione difettosa (genetica e culturale), definizioni confuse dell’obiettivo e caos della vita. Agli algoritmi non sarà necessario essere perfetti per influenzarci. Gli basterà essere in media superiori a noi umani.
    • Gli esseri umani sono abituati a pensare alla vita come a un dramma decisionale. Delegare soluzioni a i.a.
    • Dittatura digitale, discriminazione individuale
  4. UGUAGLIANZA

    • chi possiede i dati possiede il futuro
    • l’ascesa dell’i.a. potrebbe annullare il valore economico e il potere politico della maggior parte degli esseri umani. Allo stesso tempo i progressi nella biotecnologia potrebbero far si che la diseguaglianza economica si traduca in diseguaglianza biologica. I super ricchi alla fine avranno qualcosa che valga la pena fare con la loro enorme ricchezza oltre che comprare qualche status symbol. Entro il 2100, l’1% più ricco potrebbe possedere non solo la maggior parte della ricchezza del mondo, ma anche la maggior parte della bellezza, della creatività e della salute del mondo. Per la prima volta nella storia umana.
    • Forse ci sarà buona volontà per alcuni decenni, ma in un momento di crisi sarà facile essere tentati di scaricare le persone superflue.
    • In tutto il libro parlo di quello che “dobbiamo” fare per i risolvere i “nostri” problemi. Ma forse non c’è un noi.
    • Social-network: non siamo i loro clienti. Siamo i loro prodotti.

 

PARTE SECONDA – LA SFIDA POLITICA

  1. COMUNITA’

    • La maggior parte delle persone trova impossibile conoscere più di 150 individui, a prescindere da quanti numerosi siano gli amici su Facebook di cui ci vantiamo. Senza i gruppi gli umani si sentono soli e alienati.
    • Negli ultimi due secoli le piccole comunità sono andate scomparendo. Il tentativo di rimpiazzare i gruppi di dimensioni contenute i cui membri si conoscono a fondo fra loro con comunità immaginarie come le nazioni o i partiti politici potrebbe non essere stato coronato da successo pieno. E così le persone si ritrovano a vivere vite sempre più solitarie in un pianeta sempre più interconnesso. Molti degli sconvolgimenti sociali e politici del nostro tempo sono la probabile conseguenza di questo disagio.
    • Gli esseri umani hanno vissuto per milioni di anni senza chiese e stati nazionali. Ma non possono vivere felici senza l’intima unione con il loro corpo. Se non vi sentite a vostro agio nel vostro corpo, non vi sentirete mai a vostro agio in nessuna parte del mondo.
  2. CIVILTA’

    • Esiste una sola civiltà al mondo
    • Ogni paese al mondo ha il suo inno nazionale che rispetta lo stesso modello universale. Quasi tutti gli inni sono brani orchestrali della durata di pochi minuti, anziché un canto di venti minuti che potrebbe essere intonato solo da una particolare casta sacerdotale, ai cui ranghi si può accedere solo per via ereditaria.
    • Le bandiere nazionali non sfuggono allo stesso noioso conformismo.
    • I Giochi Olimpici sono il simbolo di uno stupefacente accordo planetario.
    • Le persone con le quali ci troviamo più spesso in conflitto sono i nostri familiari.
  3. NAZIONALISMO

    • Sempre più gruppi sostengono con sempre maggiore forza l’isolamento nazionalistico. Può essere la soluzione ai nuovi problemi del nostro mondo globale?
    • Il nazionalismo svolge due ruoli nel processo aggregativo: uno facile e uno difficile. Quello facile è preferire le persone come noi agli stranieri. La xenofobia fa parte del nostro DNA. Il difficile è preferire talvolta gli stranieri agli amici o ai parenti.
    • E’ un errore pericoloso credere che senza nazionalismo vivremmo in un paradiso liberale. Più probabilmente vivremmo in un caos tribale. In particolar modo, la democrazia non può funzionare senza il nazionalismo.
    • Il problema nasce quando il patriottismo benevolo si trasforma in sciovinistico ultra-nazionalismo. Invece di credere che la mia nazione sia unica, potrei scivolare nella presunzione che la mia nazione sia superiore.
    • Campagna presidenziale Johnson del 1964 (bambina che stacca petali margherita e poi conto alla rovescia per lancio missile) ha preceduto slogan “fate l’amore non fate la guerra”.
    • sfida nucleare
    • sfida ecologica (animali da allevamento)
    • sfida tecnologica
    • Astronave Terra
  4. RELIGIONE

    • La neurologia sostituisce la demonologia e il Prozac soppianta l’esorcismo
    • Nei secoli l’autorità religiosa è andata diminuendo in tutti i settori della scienza. Ed è anche il motivo per cui il mondo intero è diventato un’unica civiltà. Quando una cosa funziona, tutti la adottano.
    • Nel XXI secolo le religioni non guariscono malattie e non costruiscono bombe. Ma determinano chi siamo “noi” e “loro”, chi dovremmo curare e chi bombardare
    • Religione ancella del nazionalismo
  5. IMMIGRAZIONE

    • I relativisti culturali sostengono che la differenza non implica gerarchia, e non dovremmo mai qualificare una cultura come superiore a un’altra. Sfortunatamente questo atteggiamento di larghe vedute non regge alla verifica della realtà. La diversità umana può essere splendida quando si ragiona di cucina, musica e poesia, ma è tutt’altra faccenda ritenere la pratica di bruciare al rogo le streghe, l’infanticidio o la schiavitù affascinanti idiosincrasie umane da proteggere dell’invasione del capitalismo globale e dal colonialismo delle multinazionali.
    • Freddia e Caldonia
    • La gente continua a condurre uno sforzo eroico contro il razzismo tradizionale senza rendersi conto che il fronte della battaglia è cambiato. Il razzismo tradizionale sta venendo meno, il mondo adesso è pieno di “culturalisti”
    • Le affermazioni culturaliste, malgrado la loro base statistica, troppo spesso sono utilizzate per discriminare individui
    • Non dovremmo ignorare le nostre responsabilità etiche verso il prossimo solo perchè abita lontano

 

PARTE TERZA – DISPERAZIONE E SPERANZA

  1. TERRORISMO

    • una piccola moneta che cade in un vaso vuoto produce un gran rumore.
    • i terroristi sono molto abili nell’arte del controllo mentale. Uccidono un numero limitato di soggetti, ma riescono a terrorizzarne miliardi e a sconvolgere potenti strutture politiche come UE o USA.
    • il terrorismo è una strategia militare che spera di sovvertire la situazione politica diffondendo paura invece che procurando danni materiali. Una strategia in genere adottata da fazioni molto deboli che non possono infliggere gravi danni materiali ai loro nemici. Ogni azione militare crea paura. Ma in una guerra convenzionale la paura è soltanto un sottoprodotto delle perdite materiali.
    • i terroristi contano sul fatto che il nemico, accecato dalla rabbia, usi il suo massiccio potere contro di loro, provocando una reazione militare e politica assai più violenta di quella che i terroristi stessi potessero mai scatenare. Durante la tempesta, possono accadere molte cose impreviste. Si commettono errori e atrocità, l’opinione pubblica è sconvolta, la gente cambia idea e l’equilibrio del potere salta.
    • I terroristi non hanno molte scelte. Sono deboli e non possono intraprendere una guerra. Quindi optano per lo spettacolo teatrale che sperano riesca a provocare il nemico e a farlo reagire in modo esagerato. I terroristi mettono in scena uno spettacolo di terrificante violenza che cattura la nostra immaginazione. Uccidendo un piccolo gruppo di persone, inducono in milioni di uomini e donne una paura feroce. Per calmare questa paura, i governi reagiscono contro lo scenario del terrore con una spettacolarizzazione della sicurezza, organizzando immani spiegamenti di forze: la persecuzione di intere popolazioni o l’invasione di paesi stranieri. Nella maggior parte dei casi la reazione eccessiva rappresenta per la nostra sicurezza un pericolo molto più serio del terrorismo stesso.
    • Come i terroristi, coloro che combattono il terrorismo dovrebbero pensare più come produttori teatrali e meno come generali dell’esercito. In particolare, dovrebbero tenere ben presente che nulla di quello che i terroristi possono fare ci potrà sconfiggere. Soltanto noi possiamo sconfiggere noi stessi, se reagiamo in modo sproporzionato alle loro provocazioni.
  2. GUERRA

    • Nelle prime società agricole la violenza provocava il 15% dei decessi, nel XX secolo il 5%, oggi l’1%
    • Le guerre, sino al XX sec, era considerata con favore dalle classi dirigenti perchè contribuiva alla prosperità economica e alla stabilità dei governi. Oggi no.
    • Ma la certezza delle imprese economicamente disastrose non è garanzia assoluta di pace. Non dovremmo mai sottostimare la stupidità umana. Sia a livello personale che a livello collettivo, gli uomini sono tendenzialmente portati a gettarsi in imprese autodistruttive
    • Nessun dio e nessuna legge della natura ci proteggerà dalla natura umana
    • Un potenziale rimedio alla stupidità degli uomini è l’umiltà. Le tensioni nazionali, religiose e culturali sono esasperate dalla forte convinzione che la mia nazione, religione, cultura siano le più importanti del mondo. Si possono limitare ridimensionandole attribuendone il giusto peso reale nel mondo
  3. UMILTA’

    • Non siete il centro del mondo
    • La nascita del fanatismo. Il monoteismo ha strutturato e incoraggiato il fanatismo
  4. DIO

    • Il mistero cosmico e il saggio legislatore: un grandioso e affascinante enigma di cui non sappiamo assolutamente nulla (il dio dei filosofi) o il legislatore severo e saggio del quale sappiamo fin troppo (il dio dei crociati, dei jihadisti, degli inquisitori, dei misogini, degli omofobi)
    • Moralità non significa “seguire i precetti divini” ma “ridurre la sofferenza”
    • Emozioni come avidità, invidia, rabbia e ostilità sono molto spiacevoli. Non potete provare gioia e armonia quando state bruciando di rabbia o di invidia. E’ dunque per il vostro naturale interesse di autoconservazione che dovreste fare qualcosa per la vostra rabbia e non per il precetto di qualche divinità. Se riuscite a essere liberi dalla rabbia vi sentirete molto meglio di come vi sentireste uccidendo un nemico odioso. E se covate rancore senza uccidere l’oggetto del vostro odio, non ferirete nessuno, ma avrete comunque ferito voi stessi
    • Una vita laica può gratificarci con tutti i valori di cui abbiamo bisogno
  5. LAICISMO

    • Il laicismo viene talora definito come una negazione della religione. I laici non credono, non frequentano chiese o templi, non partecipano a riti e rituali, non fanno. Inteso in questo modo, il mondo laico appare vacuo, nichilistico e amorale. Una scatola vuota che attende di essere riempita con qualcosa.
    • Chi si professa laico concepisce il laicismo con una valenza positiva e attiva, che è definita da un preciso sistema di valori piuttosto che dall’opposizione a questa o quella religione. In effetti molti valori laici sono condivisi da varie tradizioni religiose. La differenza è che i laici non ne rivendicano alcun monopolio.
    • Moralità e saggezza sono insite nella natura stessa di tutti gli uomini.
    • I laici si trovano a loro agio con identità multiple.
    • Il codice etico laico – che in effetti è accettato da milioni di musulmani, cristiani, indù e atei- custodisce i valori di verità, compassione, uguaglianza, libertà, coraggio e responsabilità: ossia le basi delle moderne istituzioni scientifiche e democratiche.
    • Come tutti i codici etici, il sistema di valori laico è un ideale a cui tendere piuttosto che una realtà sociale. Ciò significa soltanto che non è facile vivere all’altezza di un ideale.
    • Ideale laico: VERITA’ – UGUAGLIANZA – COMPASSIONE – LIBERTA’ – CORAGGIO – RESPONSABILITA’

 

PARTE QUARTA – VERITA’

  1. IGNORANZA

    • mito della razionalità (decisioni emotive e fallaci scorciatoie euristiche)
    • mito dell’individualità (pensiamo a gruppi)
    • illusione della conoscenza (una cacciatrice-raccoglitrice del neolitico sapeva molte più cose di noi)
    • La gente fatica a rendersi conto della propria ignoranza, poiché si confina in ambienti di amici con idee simili alle sue dove ci si scambia informazioni che si auto-confermano, e la propria presunzione di sapere viene costantemente rafforzata e raramente verificata.
    • La maggior parte delle idee è plasmata dal comune pensiero di gruppo piuttosto che dalla nostra razionalità individuale, e ci atteniamo a queste concezioni per lealtà di gruppo. Bombardare la gente di fatti ed evidenziare la loro ignoranza individuale è attività controproducente: la maggior parte della gente non gradisce troppi fatti né sentirsi stupida
    • Il buco nero del potere. Per analizzare a fondo un argomento bisogna avere tempo, bisogna avere il privilegio di poter perdere tempo. Sperimentare percorsi improduttivi, esplorare vicoli ciechi, lasciare spazio ai dubbi e alla noia, e permettere che piccoli semi di intuizione crescano e fioriscano lentamente. Se non potete permettervi il lusso di sprecare tempo, non troverete mai la verità. E i potenti non hanno tempo.
  2. GIUSTIZIA

    • Il sistema è strutturato in modo tale che coloro che non si danno da fare per sapere possono rimanere nella più beata ignoranza, e coloro che fanno uno sforzo si renderanno conto che è molto difficile scoprire la verità.
    • Anche se siamo mossi dalle migliori intenzioni, la maggior parte di noi non è più capace di comprendere i principali problemi etici del mondo. La gente può capire le relazioni tra due cacciatori dell’età della pietra, al massimo tra due tribù confinanti, ma non ha gli strumenti conoscitivi per capire le relazioni tra sette miliardi di umani sul pianeta. Allora utilizza uno dei seguenti metodi: a) sminuire l’importanza del problema, b) concentra l’attenzione su un commovente caso umano, simbolo emblematico dell’intero conflitto, c) tratta i dilemmi morali su larga scala come manovre di un complotto globale, d) crea un dogma (teoria, istituzione, capo) che si presume onnisciente, e obbedire ciecamente.
    • Tutte le tribù del pianeta sono oggi interamente impegnate a portare avanti i loro particolari interessi e non si occupano affatto della ricerca della verità globale
  3. POST-VERITA’

    • Alcune notizie false durano per sempre
    • Nel bene e nel male, il narrare storie rappresenta uno dei più efficaci strumenti della cassetta degli attrezzi dell’umanità
    • Riuscendo a far convivere gli uomini, i credi religiosi rendono possibile la loro cooperazione su larga scala. Adamo ed Eva non sono mai esistiti ma la cattedrale di Chartres è tuttora stupenda
    • Detta una volta è una bugia, detta mille volte è verità. Joseph Goebbels
    • La verità è che la verità non è mai stata prioritaria nel programma dell’Homo Sapiens
    • Il potere di cooperazione umana dipende da un delicato equilibrio tra verità e finzione
    • Come specie, gli umani preferiscono il potere alla verità. Spendiamo molto più tempo e ci impegniamo molto di più per controllare il mondo piuttosto che per comprenderlo. E quando cerchiamo di comprenderlo lo facciamo nella speranza che la comprensione acquisita ci consenta di controllare il mondo con minor sforzo.
    • Liberarsi dagli strumenti per il lavaggio del cervallo (fake-news, se volete informazioni affidabili, pagate il giusto prezzo per averle)
    • Gli scienziati dovrebbero darsi alla fantascienza come metodo divulgativo: arte e narrazione coinvolgono maggiormente di trattati scientifici
  4. FANTASCIENZA

    • Poeti, pittori e drammaturghi sono almeno tanto importanti quanto soldati e ingegneri.
    • La moderna mitologia capitalistica è sostenuta dalle creazioni artistiche di Hollywood e dall’industria pop
    • L’errore più grave della fantascienza contemporanea è che tende a confondere l’intelligenza con la conoscenza. Questo emerge nell’eccessiva preoccupazione di una guerra tra robot e umani quando in realtà sarebbe opportuno temere un conflitto tra un’elité di super-uomini potenziata dagli algoritmi e una vasta classe inferiore di Homo Sapiens privi di qualunque potere.
    • Ex Machina è un film sul femminismo non sulla cibernetica
    • Vivere in una scatola: Matrix e The Truman Show. L’autentica terra promessa… è identica alla realtà simulata!
    • Il dolore è dolore, la paura è paura, l’amore è amore persino dentro Matrix. Non importa se sono ispirati da un insieme di atomi nel mondo esteriore o da segnali elettrici manipolati da un computer. La paura, il dolore, l’amore sono sempre reali. Così se volete esplorare la realtà della vostra mente, potete farlo tanto all’interno di Matrix che al suo esterno.
    • La mente non è mai libera da condizionamento. Non esiste un autentico sé che attende di essere liberato dall’involucro del condizionamento.
    • Disney-Pixar non credono più nella libera volontà: Inside Out
    • Il mondo nuovo, 1931, Aldous Huxley
    • Essere capaci di fuggire da una definizione ristretta di sé potrebbe diventare una competenza necessaria per sopravvivere nel XXI sec.

 

PARTE QUINTA – RESILIENZA

  1. ISTRUZIONE

    • il cambiamento è la sola costante
    • l’umanità sta vivendo rivoluzioni senza precedenti, tutte le nostre vecchie storie stanno andando in frantumi, e nessuna nuova narrazione è finora emersa per prenderne il posto. Come possiamo preparare noi stessi e i nostri figli per un mondo scosso da tali inediti sconvolgimenti e radicali incertezze?
    • Con un clic si può accedere a una immensa mole di informazioni. Notizie spesso contraddittorie, spesso manipolate e non veritiere. Inoltre, se politica o scienza sembrano troppo complicate o noiose, c’è sempre la tentazione di passare a qualcos’altro come divertenti video di gatti, pettegolezzi sulle celebrità o la pornografia. In un mondo del genere l’ultima cosa che può fare un insegnante è dare agli allievi ulteriori informazioni. Ne hanno già troppe. La gente ha bisogno di strumenti critici per interpretare le informazioni, per distinguere ciò che è irrilevante, e soprattutto per poter inquadrare tutte le informazioni in un più ampio scenario mondiale.
    • Se questa generazione non riuscirà ad avere una visione complessiva del cosmo, il futuro della vita sarà deciso dal caso.
    • il ferro è caldo
    • La didattica delle 4 C: critica, comunicazione, collaborazione e creatività
    • Hackerare gli umani: la tecnologia può aiutarvi moltissimo, ma se la tecnologia guadagna troppo potere sulla vostra vita potreste diventare un ostaggio dei suoi programmi. Migliaia di anni fa gli umani inventarono l’agricoltura, ma questa tecnologia arricchì solo una minuscola élite, e ridusse in schiavitù la maggioranza degli uomini. Le masse furono costrette a lavorare dall’alba al tramonto strappando erbacce, portando secchi d’acqua e raccogliendo pannocchie sotto il sole cocente. Può accadere anche a voi.
    • La voce che sentiamo dentro le nostre teste non è mai affidabile, poiché è sempre influenzata dalla propaganda di stato, dal lavaggio del cervello ideologico e dalle pubblicità commerciali, per non parlare dei malfunzionamenti biochimici.
    • Quando Coca Cola, Amazon, Baidu o il governo sapranno come dominare i vostri sentimenti e affetti e premere i pulsanti del vostro cervello, potrete ancora distinguere la differenza tra il vostro io e i loro esperti di marketing? Per riuscire in un compito così difficile, dovrete impegnarvi seriamente per conoscere il vostro sistema operativo. Per saper chi siete e cosa volete dalla vita. Questo è il consiglio più antico contenuto nel libro: conosci te stesso. Ma questo consiglio non è mai diventato così pressante come nel XXI sec., poiché a differenza dei tempi di Lao-Tze o Socrate, adesso la concorrenza è dura. Coca Cola, Amazon, Baidu o il governo si stanno dando da fare per controllarvi abusivamente. Non il vostro smartphone, pc, conto in banca… essi sono in gare per hackerare voi e il vostro sistema operativo organico. E quando gli algoritmi vi conosceranno meglio di voi stessi, vivrete in Matrix o nel Truman Show.
    • Si può essere felici di lasciare tutta l’autorità agli algoritmi e affidarsi loro per tutto. Se è così, rilassatevi e godetevi il viaggio. Se invece volete avere un minimo di controllo sulla vostra esistenza individuale e sul futuro della vita, dovrete correre più velocemente degli algoritmi, più velocemente di Amazon e del governo, e cercare di conoscervi voi stessi prima di loro. Per correre veloci, non caricatevi di bagagli. Lasciate perdere tutte le illusioni. Sono pesantissime.
  2. SENSO

    • La vita non è una narrazione
    • Homo sapiens è un animale narratore che elabora pensieri grazie a storie piuttosto che per mezzo di numeri e grafici, e crede che lo stesso universo funzioni come una storia, completa di eroi buoni e cattivi antagonisti, conflitti e riconciliazioni, momenti drammatici e lieto fine. Quando ricerchiamo il senso della vita, vogliamo una narrazione che ci spieghi che cosa è la realtà e qual è il mio particolare ruolo nel dramma cosmico. Questo ruolo mi fa partecipare a qualcosa di più grande di me stesso, e da un significato a tutte le mie esperienze e a tutte le mie scelte.
    • Ciclo eterno, poema epico indù Bhagavadgita, 1994 Il re leone Disney, Hakuna matata (nessuna preoccupazione), manifesto comunista, Gerusalemme e il popolo eletto (il popolo ebraico risale a 3000 anni fa…)
    • La maggior parte delle storie di successo si chiude con un finale aperto. Non occorre mai spiegare da dove arrivi in definitiva il senso di tutto, poiché catturano l’attenzione della gente e la mantengono in una zona sicura
    • Miliardi di individui nel corso della storia hanno creduto che le loro vite avrebbero avuto un senso anche se non erano integrati in una nazione o partecipi di un grande movimento ideologico. Per costoro è sufficiente “lasciare qualcosa dietro di sé”, assicurando che la loro storia personale continui anche oltre la morte. Il qualcosa è l’anima. Hanno bisogno della rassicurante sensazione che la loro storia continuerà oltre la soglia della morte. La storia è estremamente diffusa e seduttiva ma soffre di due tare: primo allungando la durata della storia individuale non la rendo solo per questa più significativa. Infatti induismo e buddhismo condividono il terrore che tutto ciò sia inutile e concentrano i loro sforzi nel trovare una strada per scendere da questa giostra. Il secondo problema è la scarsità di prove a suo sostegno.
    • Altri individui, che dubitano dell’anima o dello spirito, lottano per lasciare qualcosa di tangibile. Ciò può assumere due forme: culturale e/o biologica. Come gioco palla avvelenata: qual è il senso della vita dei posteri? E’ un problema loro, non mio. Oltre al fatto che raramente questi tentativi sono coronati da successo.
    • Se non si può lasciare nulla dietro di noi, forse è sufficiente limitarsi a migliorare il mondo là dove ci è concesso? Aiutare qualcuno, che aiuterà altri, si migliorerà il mondo come piccolo anello nella grande catena della gentilezza. Un saggio anziano disse: “Be’, ho appreso che sono qui sulla Terra per aiutare gli altri. Quello che non ho ancora capito è perchè gli altri siano qui.”
    • La storia più sicura e più modesta forse cui dedicarsi forse è l’Amore. Non cerca di andare oltre il qui e l’ora. Romeo esclama: “Oh, se fossi un guanto su quella mano. Così potrei toccare le sue guance!”. In verità il vostro amato è soltanto un altro essere umano, non è diverso da tutti quelli che ignorate ogni giorno sul treno o al supermercato. Ma a voi, lui o lei sembrano infiniti e voi siete felici di perdervi in quell’infinito. I poeti mistici hanno spesso associato l’amore romantico all’unione cosmica, scrivendo di Dio come di un amante. I poeti romantici hanno contraccambiato il complimento scrivendo dei loro amanti come dèi. Se siete davvero innamorati di qualcuno, non vi preoccuperete mai del senso della vita. E se non siete innamorati? Almeno sapete lo scopo della vostra vita: trovare il vero amore.
    • Il peso del tetto. L’universo però non funziona come una narrazione. E allora perchè la gente crede alle finzioni? Un motivo è che l’identità delle persone si basa sulla narrazione. Quando le persone diventano intellettualmente mature sono così coinvolte nella narrazione che è assai più verosimile che utilizzino il loro intelletto per razionalizzarla piuttosto che per metterla in dubbio. Un secondo motivo è che anche le istituzioni collettive si basano sulla narrazione. Per questo motivo dubitare della narrazione fa paura. In molte società chi cerca di farlo viene ostracizzato o perseguitato. E anche se ciò non avviene occorrono nervi saldi per criticare la struttura stessa della società. Se la storia è falsa, anche lo stato, le istituzioni, le norme sociali sono false. Tutto potrebbe crollare. Quindi la maggior parte delle storie è tenuta insieme dal peso del suo tetto piuttosto che dalla solidità delle sue fondamenta.
    • Hocus Pocus e l’industria del credere. L’importanza del rito. Hoc est corpus trasformatosi in Hocus Pocus (tr. abracadabra). Napoleone diceva “un soldato combatterà a lungo e duramente per un pezzo di nastro colorato”. Confucio e l’importanza dei riti. Bandiere e inni nazionali. Di tutti i riti il sacrificio è il più potente, poichè il dolore è la cosa più vera del mondo. Non si può mai ignorarlo o dubitarne. Se volete davvero convincere la gente di una fantasia, costringetela a fare un sacrificio per quella fantasia. Se soffrite a causa della vostra credenza in Dio o nella nazione, il vostro dolore non dimostra che le vostre credenze siano vere. Non state forse pagando il prezzo della vostra creduloneria? Ma alla maggior parte degli individui non piace ammettere di essere sciocchi. Per questo più la gente fa sacrifici per una particolare fede, più la fede si rinsalda. In questo consiste la particolare alchimia del sacrificio.
    • E funziona sul martire e molto più sugli spettatori del martirio. Il sacrificio non solo rafforza la fede nella narrazione, ma spesso sostituisce tutti gli obblighi versa di essa. Quanti cristiani vivono secondo i X comandamenti alla lettera, buddhisti hanno davvero raggiunto l’annullamento dell’io e socialisti lavorano al massimo delle loro capacità senza prendere più di quanto hanno bisogno? Incapace di essere all’altezza di tali ideali la gente considera il sacrificio una soluzione.
    • Il portafoglio delle identità. Abbiamo più maschere che indossiamo al bisogno
    • L’errore di Hollywood è che rappresenta i cattivi della storia tanto brutti quanto malvagi (Darth Vader, Sauron, etc.). Il problema del male è che nella vita reale non è necessariamente brutto. Può assumere sembianze molto belle. Il cristianesimo conosce questa verità meglio di Hollywood… e infatti Satana è rappresentato come un bel fusto. Lo stesso motivo per il quale è difficile confrontarsi con il fascismo, gli interessi collettivi positivi del “fascio di verghe”. Lo stato islamico ha dichiarato che tutti i musulmani uccisi dalle forze aeree francesi erano martiri e che adesso godono della benedizione eterna in paradiso. Ma allora di cosa ci si dovrebbe vendicare con il terrorismo? Per aver inviato in paradiso delle persone? Alcuni neuroni, semplicemente, non dialogano con altri e narrazioni politiche e religiose sanno strumentalizzare il bug.
    • Per secoli gli uomini hanno creduto contemporaneamente in molte narrazioni, ma non sono mai stati assolutamente convinti della verità di nessuna di queste. Questa incertezza era un’offesa al dettato delle religioni, per il quale la fede è una virtù cardinale e il dubbio uno dei peccati più gravi.
    • Nel 1600 Shakespeare scrisse la sua versione del re Leone, meglio nota come Amleto. Ma a differenza di Simba lui non completa il cerchio della vita. Rimane scettico e dubbioso fino all’ultimo, senza mai scoprire il senso della vita, e senza mai decidere se sia meglio essere o non essere. Per questo Amleto è l’eroe moderno per eccellenza.
    • La modernità non ha respinto la pletora delle narrazioni del passato. Ha aperto un supermercato dedicato a loro. L’uomo e la donna moderni sono liberi di assaggiarle tutte, scegliendo e combinando qualsiasi storia sia di loro gradimento. Si è sacralizzata la capacità di scegliere.
    • Willow e il dito con il potere di controllare il mondo. La mitologia liberale della capacità di scelta e della risposta individuale. L’universo non ha alcun senso. io do senso all’universo. Questa è la mia vocazione cosmica. Non c’è un destino già scritto né un dharma. Sono libero di creare il mio dharma. Lo scopo della vita per la narrazione liberale è creare senso con i sentimenti, il pensiero, il desiderio e l’invenzione. Qualsiasi cosa che limita ciò limita il senso dell’universo. L’ideale supremo è liberarsi di questi limiti. Quindi i comandamenti di chi crede in questa narrazione sono creare e lottare per la libertà.
    •  Tutto molto eccitante e profondo, in teoria. Ma tutti gli studi dimostrano che libertà e creatività non sono come li descrive la narrazione liberale. Non esiste alcuna magia dietro le nostre scelte e creazioni. Sono il risultato degli scambi di segnali biochimici tra neuroni e anche se liberate gli esseri umani dal giogo della Chiesa cattolica e dall’Unione Sovietica, le loro scelte saranno dettate da algoritmi biochimici tanto spietati quanto l’Inquisizione e il KGB. Se per libera volontà intendete libertà di fare quello che desiderate, allora sì, gli uomini sono liberi. Se intendete scegliere cosa desiderare, allora no, gli uomini non ce l’hanno.
    • Capire questo può aiutare a diventare meno ossessivi nei confronti delle nostre opinioni e dei nostri sentimenti, e più ricettivi verso gli altri. Ci può anche aiutare a esplorare la verità su noi stessi. La gente si immagina che questa presa di coscienza porti all’apatia. In realtà quando realizzate che non siete questi pensieri, ma che essi sono solo vibrazioni biochimiche, allora comprenderete che non avete alcuna idea di chi-che cosa siete. Questo può essere l’inizio del più entusiasmante viaggio di scoperta che un essere umano possa intraprendere.
    • Nell’era di FB e Instagram è possibile osservare il processo mitopoietico più chiaramente che mai in precedenza. La gente dedica un grande dispendio di ore a costruire un perfetto “io” online, diventando una cosa sola con la loro creazione, e così dissociandosi dalla verità su se stessi. Il 99% degli aspetti considerati “sgradevoli” delle esperienze non diventa mai parte della storia dell'”io”.
    • E’ degno di nota osservare che la fantasia del nostro sé tende a essere molto visiva, mentre le nostre esperienze effettive sono corporee.
    • Migliaia di anni prima della nostra epoca liberale, l’antico buddismo era andato oltre negando non solo tutti i drammi cosmici, ma anche  il dramma interiore della creazione umana. L’universo è privo di senso e anche i sentimenti umani non hanno alcun senso. Essi non svolgono un ruolo o una funzione in qualche grandiosa narrazione cosmica – sono soltanto vibrazioni effimere, che appaiono e scompaiono senza una ragione specifica. Questa è la verità. Facciamola finita.
    • Mahasatipatthana Sutta: meditazione e osservazione. Il respiro. Le tre realtà fondamentali dell’universo sono: ogni cosa muta di continuo, niente ha un’essenza duratura,  niente è completamente soddisfacente. La sofferenza scaturisce dal fatto che la gente non riesce a capire e a valorizzare questo stato di cose. Le persone credono che da qualche parte esista una qualche essenza eterna e che se solo possono trovarla ed entrare in relazione con essa, saranno completamente soddisfatte. Talvolta la chiamano Dio, nazione, anima, autentico “io”, vero amore. E tanto più si è legati a queste “entità” tanto più forte sarà la delusione e l’infelicità provocata dal mancato raggiungimento. E quel che è peggio, più forte è il legame, più forte è l’odio che si prova per qualsiasi persona, gruppo o istituzione che si oppone al raggiungimento degli obiettivi tanto desiderati.
    • Secondo Buddha la vita non ha senso e non serve inventarne uno. Comprendendo che non esiste alcun significato ci si libererà dalla sofferenza provocata dai nostri legami e dalla nostra identificazione con fenomeni vuoti. “Che cosa dovrei fare?”. “Non fare niente. Assolutamente niente”. Il problema sta nel fatto che noi facciamo costantemente qualcosa. Non fare niente significa che anche la mente non fa niente e non crea niente. Ma è più facile a dirsi che a farsi.
    • Se volete imparare a distinguere tra finzione e realtà il luogo giusto per cominciare è la sofferenza. Perchè è la cosa più reale che ci sia al mondo. Osservare la sofferenza e capire la sua realtà è il luogo migliore per conoscere la verità sull’universo, il senso della vita e sulla vostra identità.
    • Attenzione ai leader politici che cominciano a parlare in termini misitici: sacrificio, eternità, purezza, redenzione. Le parole campanello d’allarme.
  3. MEDITAZIONE

    • Osservate soltanto
    • Meditazione Vipassana
    • Se riuscite a comprendere ciò che vi accade quando un istante finisce e un altro comincia, allora avrete anche compreso quello che vi accadrà quando sopraggiungerà la morte. Se riuscirete davvero a osservare voi stessi per la durata di un singolo respiro – allora comprenderete tutto.
    • Se avete davvero a cuore qualcosa -aderite a un’organizzazione ben strutturata. Fatelo questa settimana stessa.
    • Psicoterapia, arte, sport.
    • Scavare da entrambi i lati: mente e cervello. Il cervello è una rete materiale di neuroni, sinapsi e sostanze biochimiche. La mente è un flusso di esperienze soggettive come il dolore, il piacere, la rabbia e l’amore. Non abbiamo ancora alcuna spiegazione di come la mente emerga dal cervello. Sono reazioni biochimiche ma la nostra conoscenza in materia è ancora all’inizio del cammino.
    • Spesso si confonde la meditazione con la ricerca di speciali esperienze di benedizione ed estasi. Ma la coscienza è il più grande mistero dell’universo e le prosaiche sensazioni di caldo e prurito sono tanto misteriose quanto le sensazioni di rapimento o di unione cosmica.
    • Se siamo disposti a fare sforzi immani per capire culture straniere, specie sconosciute di animali e lontani pianeti, potrebbe valere la pena di impegnarsi con serietà per comprendere le nostre menti. E potremmo comprendere meglio le nostre menti prima che siano gli algoritmi a prendere le decisioni per noi. L’osservazione di se stessi non è mai stata facile, ma potrebbe diventare più difficile con il passare del tempo. Ancora per pochi anni o decenni, avremo la facoltà di scegliere. Se ci impegnamo, potremo ancora indagare chi siamo davvero. Ma per cogliere questa opportunità, dobbiamo farlo subito.