Stamane ho letto un articolo su IL POST che sintetizza perfettamente tante mie riflessioni sull’argomento fatte dalla III Liceo ad oggi… ne consiglio la lettura e ne riporto uno stralcio a memoria!
La probabilità probabilmente non esiste
Ma è utile far finta che esista, anche se non sappiamo nemmeno come definirla, racconta uno degli statistici più in vista del Regno Unito
…
Da 50 anni, lo statistico inglese David Spiegelhalter (che di anni ne ha 71) studia la probabilità ed è convinto che il modo in cui viene definita sia spesso fallace, lontano dalla sua vera essenza, che ha molto di umano e meno di matematico. Nel corso della sua carriera universitaria, ha insegnato in alcune delle più importanti università del mondo come Cambridge e Berkeley, ma da qualche tempo si dedica con maggiore assiduità alla divulgazione. Ha scritto libri sulla statistica e la probabilità, ha tenuto centinaia di conferenze, ha partecipato a programmi televisivi e nel periodo della pandemia si era fatto notare nel Regno Unito per le sue spiegazioni chiare sulla diffusione del COVID-19 e l’analisi dei rischi legati alla malattia.
Nelle sue conferenze, Spiegelhalter racconta di avere cambiato il proprio modo di pensare alla probabilità quando lesse i lavori del matematico Frank Plumpton Ramsey e dello statistico italiano Bruno De Finetti. Tra gli anni Venti e Trenta del Novecento avevano entrambi iniziato a sostenere, in maniera indipendente l’uno dall’altro, che in molti casi la probabilità dovesse essere intesa come una misura della fiducia che una persona attribuisce a un certo evento, sulla base delle informazioni di partenza che possiede.
Il loro lavoro derivava in parte da quello del matematico inglese Thomas Bayes, che già nel XVIII secolo aveva iniziato a interpretare la probabilità come qualcosa riferito a una certa aspettativa razionale o convinzione personale, e non a ciò che ci si può aspettare dalla frequenza con cui solitamente avviene un fenomeno. Ciò vale soprattutto per gli eventi aleatori, dove non c’è possibilità di sapere veramente come si svolgerà un determinato evento fino a quando questo non sarà terminato. In una gara di Formula 1, per esempio, la frequente vittoria sempre dello stesso pilota non permette comunque di determinare la sua probabilità di vittoria nel Gran Premio successivo, perché ogni Gran Premio è diverso.
De Finetti scriveva che la probabilità non esiste di per sé e che è una costruzione umana. «Ci ho rimuginato sopra per 50 anni e ho deciso che aveva ragione» dice spesso Spiegelhalter, che ha di recente scritto un libro su queste cose e un articolo pubblicato su Nature, una delle riviste scientifiche più famose al mondo.
L’articolo parte proprio dalle riviste scientifiche e nota come una grande quantità di studi abbia sempre da qualche parte valori P, cioè riferiti alla probabilità che si verifichi un determinato fenomeno: «Tuttavia, sostengo che qualsiasi probabilità numerica – che si tratti di una ricerca scientifica, di una previsione del meteo o di un evento sportivo, o ancora di un rischio legato alla salute – non è una proprietà oggettiva del mondo, ma una costruzione basata su valutazioni e ipotesi (spesso dubbiose) personali o collettive. Inoltre, in molte circostanze, non si sta nemmeno stimando una quantità “reale” sottostante. In effetti, solo raramente si può dire che la probabilità “esista” del tutto».
Spiegelhalter fa l’esempio del meteo, che di solito contiene previsioni sulla temperatura, sulla velocità del vento e sulla quantità di pioggia, ma spesso anche sulla probabilità che piova in un certo momento in un determinato luogo; il dato è espresso con una percentuale, per esempio: “70 per cento probabilità di pioggia”. Le previsioni su temperatura, vento e quantità di pioggia possono essere confrontate con i veri valori poi registrati, ma quella sulla probabilità di pioggia non può essere confrontata con una vera probabilità: o è piovuto o non è piovuto.
Nell’articolo Spiegelhalter torna spesso sul suo argomento preferito: per qualsiasi impiego nella pratica della probabilità ci sono di mezzo valutazioni soggettive.
… LEGGI TUTTO L’ARTICOLO QUI: https://www.ilpost.it/2024/12/30/probabilita-non-esiste/