(Riordinando il blog per la versione 3.2, sto rivedendo gli articoli più datati per aggiornare i link e valutare l’opportunità della loro presenza… questo lo mantengo: com’era bello il periodo in cui ci preoccupavamo degli interessi negativi… 😉)
Intesa Sanpaolo non ha in programma di trasferire i costi della politica monetaria Bce (conseguenti ai tassi di interesse negativi) sui depositi dei clienti. «Non ci siamo posti il problema e non li stiamo applicando». Lo ha dichiarato ieri il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, a margine di un incontro organizzato dal fondo di beneficenza dell’istituto di credito. Interpellato a seguito di quanto dichiarato dal ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier, che intende applicare tassi negativi solamente alle giacenze di importo superiore al milione di euro depositate dai clienti sui conti correnti, Gros-Pietro ha aggiunto: «Quello dei tassi negativi è certamente un problema nel sistema della finanza, che però non nasce nella finanza. Come ha ripetutamente affermato il presidente della Bce, Mario Draghi, non si esce da una situazione di interessi negativi se non si cambiano le politiche fiscali nei Paesi. L’Eurozona è un’area che continua ad avere, complessivamente, un surplus di bilancio e quindi sottrae alla circolazione monetaria qualche cosa. Non bisognerebbe sottrarre. In questa situazione di mancanza di sviluppo, o di insufficiente sviluppo, bisognerebbe invece aggiungere. Serve una politica fiscale a livello europeo che promuova gli investimenti ». Secondo Gros-Pietro, «gli interessi negativi, trasportati sui conti correnti, difficilmente possono indurre i titolari dei conti a investire, perché si investe quando ci sono prospettive di reddito e quindi la soluzione è nella politica dei governi». Intesa Sanpaolo dunque non pensa di applicare degli interessi negativi. «Sui grandi depositi», ha aggiunto il presidente, «il nostro obiettivo è offrire a questi risparmiatori opportunità di investimento che siano apprezzabili e questo si fa non rimanendo esclusivamente limitati al campo strettamente finanziario. Noi operiamo con una serie di attività nelle startup e nelle innovazioni, nei fondi destinati a questi tipi di crescita sia in campo industriale, sia nei servizi. E queste sono opportunità di investimento che possono interessare quei risparmiatori che hanno disponibilità importanti». La politica di Unicredit, in questo momento, è differente. Ai clienti con oltre un milione di euro depositati sui conti (che rappresentano meno dello 0,1% della base clienti) la banca intende offrire forme alternative di investimento a rischio contenuto – in particolare fondi monetari – che grazie a obiettivi di rendimento positivi e senza alcuna commissione applicata consentirebbero di non aggirare l’ostacolo e non vedersi dunque applicato tassi negativi».
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