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Scrivendo l’articolo dedicato al tarassaco, altrimenti detto qui “girasole” o “dente di leone”, ho riflettuto che tutto il prato del giardino è tappezzato da fiori gialli, simili a quelli del tarassaco ma più piccoli e semplici. Con l’app PlantNet ho scoperto che si tratta del “Dente di leone ramoso o autunnale”… anch’esso commestibile e usato per fare insalate o il surrogato del caffè. 


👁‍🗨 CHECK 03-2024: 🟢


Scorzoneroides autumnalis

Il dente di leone ramoso (nome scientifico Scorzoneroides autumnalis) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.

Etimologia

Il nome generico (Scorzoneroides) è composto dall’unione di due voci: quella del nome del genere botanico Scorzonera L. e la parola greca eidos (= simile di aspetto); significa quindi simile alla Scorzonera. L’epiteto specifico (autumnalis) fa riferimento all’epoca della sua fioritura.
Il binomio scientifico di questa pianta inizialmente era Leontodon autumnalis, proposto dal botanico Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione “Species Plantarum” del 1753, modificato successivamente in quello attualmente accettato Scorzoneroides autumnalis proposto dal botanico germanico Conrad Moench (1744-1805) nella pubblicazione “Methodus Plantas Horti Botanici et Agri Marburgensis – 549” del 1794.

Biologia

  • Impollinazione: l’impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l’impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell’involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale – Distribuzione alpina)
  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Paleotemperato – Eurasiatico.
  • Distribuzione: in Italia questa specie si trova comunemente al Nord; oltre confine è comune in tutta l’Europa (è assente nelle Alpi Dinariche). In altre zone si trova in Asia (Centrale, del Nord e nella Penisola Arabica) e in Africa (Marocco). In America del Nord e del Sud (zone temperate) è considerata introdotta (specie naturalizzata).
  • Habitat: l’habitat tipico per questa specie sono i prati falciati (fertili e concimati), i pascoli e i tappeti erbosi calpestati. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH basico, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 100 fino a 2.600 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare, montano e subalpino.

FONTE


Scorzoneroides autumnalis (L.) Moench – Dente di leone ramoso

Scorzoneroides autumnalis (L.) Moench
Methodus: 549 (1794)

Basionimo: Leontodon autumnalis L. – Sp. Pl.: 798 (1753)
Altri sinonimi: Leontodon autumnalis L. subsp. pratensis (Link) Arcang., Leontodon autumnalis L. subsp. borealis Ball, Scorzoneroides autumnalis (L.) Moench subsp. borealis (Ball) Greuter

Asteraceae

Dente di leone ramoso, Dente di leone autunnale, Deutsch: Herbst-Löwenzahn
English: Autumn Hawkbit
Español: Diente de león
Français: Liondent d’automne

Forma Biologica: H ros – Emicriptofite rosulate. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con foglie disposte in rosetta basale.

Descrizione: Pianta erbacea rosulata, munita di un breve rizoma troncato-obliquo e radici sottili, non tuberose; fusti scapiformi, numerosi, solcati, alti fino a 30(50) cm, ingrossati sotto i capolini, eretto-ascendenti, afilli, sparsamente ramosi, quindi policefali, glabri o con pochi peli semplici, provvisti di piccole bratteole squamiformi nella metà superiore.
Foglie (1-2 x 5-20 cm) in rosetta basale, appressate al suolo, strettamente oblanceolate, polimorfe: intere, sinuoso-dentellate, pennatolobate o ± profondamente pennatopartite con segmenti lineari, generalmente glabre o con pochi peli semplici.
Capolini (1-3 cm di Ø) eretti prima dell’antesi, con fiori tutti ligulati, ermafroditi, di colore giallo vivo, striati di rosso sulla faccia inferiore; involucro lungo 1-1,5 cm, campanulato, con squame embriciate in 2-3 serie, lineari-lanceolate, ± uguali, glabre o pubescenti per brevi peli semplici bianchi, non ghiandolosi.
Ricettacolo nudo, senza pagliette, cavo all’interno. Stili verdastri, nerastri nel secco.
Il frutto è una cipsela cilindrica bruno-rossastra di 3,5-7 mm, appena ristretta all’apice, senza becco, longitudinalmente solcata e con deboli rughe trasversali; pappo uniseriato, bianco-rossastro con peli tutti piumosi, lunghi ± quanto la cipsela. Sotto l’inserzione del pappo sono presenti dei brevissimi peli basali.
Impollinazione: entomogama
Disseminazione: anemocora
Numero cromosomico: 2n=12,14

Tipo corologico: Paleotemp. – Eurasiatiche in senso lato, che ricompaiono anche nel Nordafrica.

Habitat: Prati falciati, pascoli, luoghi erbosi argilloso-sabbiosi, da 100 a 2600 m s.l.m.

Etimologia: Il nome del genere deriva da ‘Scorzonera‘, un genere delle asteracee e dal gr. ‘εἷδος eidos‘, simile di aspetto: specie affine a Scorzonera.
L’epiteto specifico dal lat. ‘autumnalis, -is, -e‘ in riferimento all’epoca della fioritura.

Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile

Le foglie vengono talvolta consumate sia crude che cotte come quelle delle altre cichorioidee e le radici tostate come quelle del tarassaco.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.

FONTE