Il grande noce davanti la super-vetrata dell’Eremo ospita almeno due scoiattoli rossi… sono troppo simpatici! E soprattutto sono i nostrani: non ne vedevo uno da anni… a Torino, per esempio al Parco del Valentino, sono tutti grigi (quelli americani)…
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Scoiattolo
La parola scoiattolo è nome comune di varie specie del genere Sciurus, della famiglia degli Sciuridi (e delle specie di altri suoi generi, o, anche, di quelle degli Anomaluridi): particolarmente dello S. vulgaris, lo scoiattolo rosso, e dello S. carolinensis, lo scoiattolo grigio.
A seconda dell’ambiente naturale o della forma del corpo, gli scoiattoli possono essere di tre tipi: arboricoli, in quanto vivono sugli alberi; di terra, in quanto vivono nelle tane scavate nel terreno, o in cunicoli (specie durante l’inverno, per il letargo); o volanti, perché hanno una membrana cutanea speciale (detta “patàgio”) per planare, e passare così, in volo, tra un albero e l’altro (ne sono un esempio gli “anomalùri”, roditori sciuromorfi della famiglia degli Anomaluridi).
Gli scoiattoli si nutrono di frutta, frutta secca (noci, nocciole, castagne, ghiande) e funghi; di questi cibi fanno provvista durante la stagione estiva (immagazzinandoli in luoghi ben nascosti), per averne nei periodi invernali o di scarsità, salvo poi dimenticarsene (così disperdono i “dissemìnuli” delle piante). Integrano la loro dieta con insetti, bruchi e uccellini.
Predatori degli scoiattoli sono soprattutto la martora, il gatto selvatico e diverse specie di rapaci.
Esempi di scoiattoli
Lo Sciurus vulgaris, col nome volgare di «scoiattolo rosso» (o «scoiattolo europeo»), è un roditore degli Sciuridi (famiglia che comprende molte altre specie, come la marmotta e il cane della prateria). Di taglia media (40 cm), ha una pelliccia dal colore rosso, il pelo del petto più chiaro.
In Italia la varietà rossa arriva fino alla Tuscia e all’Umbria. Più a sud è sostituita dalla varietà nera, tipica dei boschi della regione appenninica che si estende dall’Abruzzo all’Aspromonte; ma se ne trova una piccola popolazione anche a Roma, al parco pubblico di Villa Ada, insieme a un piccolo nucleo di tamie (scoiattoli striati), roditori molto simili agli scoiattoli della varietà nera.
Scoiattolo nero del Canada (Sciurus carolinensis)
Scoiattolo terricolo dorato (Spermophilus lateralis)
Specie minacciate
In Italia, come nel resto d’Europa, le popolazioni di Sciurus vulgaris sono fortemente minacciate dalla diffusione incontrollata di una specie, lo Sciurus carolinensis, o scoiattolo grigio, originario dell’America: di qui, nel Novecento, è stato portato nel territorio italiano.
Possedendo un tasso riproduttivo più elevato e una maggiore adattabilità (o idoneità biologica o fitness), il roditore americano sta sostituendo lo scoiattolo rosso nelle zone in cui le due specie vengono a contatto. È proprio quanto si sta verificando in Piemonte e in Liguria, nelle quali il diradamento della specie rossa è ormai ben evidente.
Un programma di eliminazione radicale della specie grigia (alloctona), proposto da alcuni ecologi, è stato comunque avversato dagli animalisti, contrari a una tale linea dʼazione.Sciurus vulgaris
Lo scoiattolo comune (Sciurus vulgaris, Linnaeus, 1758) detto anche scoiattolo rosso, appartiene alla famiglia degli Sciuridae, dell’ordine dei Roditori, della classe dei Mammiferi.
Caratteristiche
Lo scoiattolo comune è lungo circa 25 cm senza la coda; questa è lunga da 15 a 20 cm. Il peso va da 250 a 340 g. Una coda così lunga è utile allo scoiattolo nel balzare da un albero all’altro e nel correre lungo i rami, assicurandone l’equilibrio. Ha inoltre una funzione termica, contribuendo a mantenere il calore del corpo durante il sonno. Durante le fasi di corteggiamento la coda serve come segnale visivo e viene sollevata e agitata in modo del tutto particolare. La colorazione del mantello è molto variabile e va dal marrone rossiccio al marrone scuro; queste diverse tonalità sembrano essere determinate da vari fattori legati al clima, alla copertura vegetale, all’alimentazione, oltre che da fattori di tipo genetico. La parte inferiore del corpo è sempre bianca. Le zampe posteriori, più lunghe di quelle anteriori, permettono all’animale di muoversi con molta agilità sul terreno, mentre le forti unghie e i cuscinetti plantari gli consentono di arrampicarsi con sorprendente abilità sugli alberi.
Distribuzione e habitat
È autoctono dell’Europa ma lo si può trovare frequentemente in tutta l’Eurasia sino alla Corea e al Giappone. Vive anche in Gran Bretagna. In Italia la specie è in netto declino, a causa dell’introduzione di una specie alloctona, lo scoiattolo grigio nordamericano (Sciurus carolinensis).
In Italia è presente in buona parte del territorio; è assente in zone antropizzate e non forestali, come nella bassa Pianura Padana, nel versante adriatico costiero (Gargano, Conero e Ancona esclusi), nella zona di Piombino, in alcune zone calabresi e nelle isole. In Valle d’Aosta lo si può trovare sino al limite superiore della vegetazione. In Piemonte la sua sopravvivenza è messa in grave pericolo da una popolazione di scoiattoli grigi, introdotta accidentalmente nel 1948. Questa popolazione si sta espandendo rapidamente e vi è il rischio concreto che possa dilagare nell’Italia settentrionale e anche in quella centrale.
Lo scoiattolo nero meridionale (Sciurus meridionalis), facilmente osservabile nei boschi dai 600 ai 1500 metri, riconosciuta recentemente come specie autoctona di Basilicata e Calabria, assume una colorazione scura del manto. È probabile che appartenga a una popolazione rimasta isolata, nel periodo delle glaciazioni, da quelle dello scoiattolo comune presente più a nord, e si sia pian piano differenziata fino a diventare una specie autonoma.
Biologia
Lo scoiattolo comune è un roditore, onnivoro, che vive prevalentemente sugli alberi.
L’animale rimane attivo anche durante la stagione invernale; solo in caso di consistenti e prolungate nevicate si rifugia nel proprio nido per più giorni consecutivi.
Verso
Emette brontolii e grida acute.
Riproduzione e mortalità
L’accoppiamento può avvenire nel tardo inverno di febbraio-marzo e in estate tra giugno e luglio. La femmina può avere fino a 2 gravidanze l’anno. Ciascuna figliata dà alla luce 3-4 piccoli di solito, ma possono essere partoriti anche sei piccoli. La gestazione dura 38-39 giorni. I giovani non sono autosufficienti, sono ciechi, sordi e pesano tra 10 e 15 g. Soltanto la madre si occupa di loro. Il corpo dei piccoli si ricopre di peli al ventunesimo giorno di vita, mentre acquisiscono la vista dopo tre o quattro settimane. Lo sviluppo dei denti si completa dopo 42 giorni. Il giovane scoiattolo può mangiare cibi solidi una quarantina di giorni dopo la nascita; a questo punto può lasciare il nido per procurarsi il cibo da solo, anche se la madre continuerà ad allattarlo fino allo svezzamento completo, intorno alle venti settimane.
Durante l’accoppiamento i maschi individuano le femmine in calore dall’odore che queste emettono. Anche se non c’è un corteggiamento vero e proprio, il maschio insegue la femmina anche per un’ora prima di riuscire ad accoppiarsi. Solitamente più maschi inseguono una sola femmina, finché il maschio dominante, in genere il più grosso, riesce a conquistarla. Maschi e femmine si accoppiano più volte e con diversi partner. Le femmine devono raggiungere una massa corporea minima per essere feconde e quelle più pesanti danno mediamente alla luce più piccoli. Se il cibo è scarso la riproduzione viene ritardata. Le femmine raggiungono la maturità sessuale al secondo anno.
Lo scoiattolo comune vive in media tre anni; alcuni individui raggiungono i sette anni, mentre in cattività anche dieci. La sopravvivenza è legata alla disponibilità di semi di cui nutrirsi durante l’autunno-inverno; dal 75 all’85% dei giovani perisce durante il primo inverno, mentre al secondo inverno la mortalità scende al 50% circa.
Mitologia
Lo scoiattolo non fa parte della mitologia né della favolistica greca o romana. È citato occasionalmente da alcuni autori per la caratteristica curiosa (secondo una credenza popolare) di farsi ombra con la coda nelle giornate assolate; da qui il nome greco σκίουρος (skíouros) (da cui il latino sciurus) che significa letteralmente “che si fa ombra”.
Secondo la mitologia norrena lo scoiattolo è sacro a Loki (dio del fuoco e del caos) per via del colore rosso acceso della pelliccia; per lo stesso motivo è anche caro a Thor, rosso di capelli
Ratatoskr (dal norreno “dente che perfora“) è, nella mitologia norrena, il nome dello scoiattolo che vive su Yggdrasill, l’albero cosmico. Ratatoskr percorre instancabilmente e con fulminea velocità il tronco dalle radici, dove si annida il serpente Níðhöggr, sino alla sommità dei rami, dove sta una grande aquila, facendo da tramite per le male parole che i due si scambiano incessanti.
(NO)«Íkorni sá er heitir Ratatoskr renn upp ok niðr eptir askinum, ok berr öfundarorð milli arnarins ok Níðhöggs.» (IT)«Lo scoiattolo che si chiama Ratatoskr corre su e giù per il frassino e riporta le calunnie fra l’aquila e Níðhöggr» (Snorri Sturluson – Edda in prosa – Gylfaginning XVI) Secondo la filologa germanica, come asserisce Gianna Chiesa Isnardi, lo scoiattolo Ratatoskr rappresenta la velocità; suo compito è permettere che l’antagonismo fra cielo e terra, fra bene e male, fra sfera spirituale e sfera materiale non si interrompa mai.
Nella simbologia pittorica cristiana del Medioevo lo scoiattolo rappresenta il diavolo, sempre per il colore rosso acceso della pelliccia oltre che per l’agilità e la rapidità.
Scoiattolo (araldica)
In araldica lo scoiattolo simboleggia l’uomo saggio e prudente.