Non sono mai riuscito a fotografarne una… magari quando riuscirò ad acquistare una termo-camera, ci riuscirò! Comunque la presenza delle volpi è una costante della zona. Purtroppo spesse volte la mattina ne vediamo sul bordo della provinciale dopo essere state investite da qualche auto… 😥

 


Volpe

La volpe rossa (Vulpes vulpes) è presente in tutta Europa, compresa l’Italia. La pelliccia è solitamente marrone rossastra, talvolta nera sulla nuca. La colorazione è più intensa sul collo e sul torace. Il muso è stretto e aguzzo, le orecchie sono larghe e appuntite, la coda molto folta e generalmente con la punta bianca. Questo animale vive soprattutto nei boschi, ma si può trovare anche nelle praterie aperte di montagna e nella campagna coltivata. La volpe è un animale solitario e notturno, ma talvolta è attiva anche di giorno. Si ripara sotto i cespugli, nei fossi, nelle tane da lei stessa scavate, oppure in quelle di tasso abbandonate. Si nutre di piccoli roditori, conigli, uccelli, uova, insetti, lombrichi e in autunno anche di frutta e bacche. A volte conserva il cibo per i periodi di scarsità. I cuccioli, in genere 4 o 5, nascono in primavera e vivono con la mamma fino all’autunno. Come tutti i Canidi, emette molti richiami e un acuto latrato. Qualche volta, mentre si passeggia nei boschi, capita di trovare carcasse di uccelli con penne o solo penne. Sono i resti dei pasti delle volpi, che strappano a morsi le penne degli uccelli predati. La volpe segna il territorio con l’urina; l’odore depositato è forte, penetrante. L’impronta presenta l’intera pianta dell’arto composta da 4 cuscinetti laterali e un cuscinetto centrale a 3 lobi. Sono ben evidenti le unghie. Le fatte, allungate e cilindriche, terminano in una punta ritorta. La volpe, insieme al tasso, è una presenza costante nel Parco. Si possono rinvenire con facilità numerose impronte e fatte lungo i sentieri e stradine.

FONTE


Vulpes

Le vere volpi (Vulpes Garsault, 1764) sono un genere di volpi che consiste in 12 specie, tra cui la volpe rossa, il mammifero selvatico con l’areale più esteso e unico membro del genere presente in Italia.

Le vere volpi sono canini di dimensioni piccole o medie, notevoli per i loro crani appiattiti, orecchie vistose, pupille ellittiche e le code lunghe e folte. I loro arti sono relativamente brevi, ideali per muoversi agilmente tra gli arbusti e i sottoboschi densi.

Il genere è diffuso in quasi tutti i biomi dell’emisfero boreale e l’ecozona afrotropicale. Sono normalmente predatori solitari che si nutrono di piccoli mammiferi, uccelli, rettili, insetti e uova, ma certe specie includono anche frutti e vegetali nelle loro diete

Storia evolutiva

Le vere volpi ebbero origine in Nordamerica durante il Miocene 9 milioni di anni fa, sfruttando la nicchia ecologica per predatori di taglia ridotta lasciata vacante dopo l’estinzione dei borofagini piccoli. Fra gli odierni discendenti di Leptocyon, antenato di tutti i canini, le vere volpi sono rimaste più o meno immutate, essendo di taglia ridotta con musi snelli e denti piccoli adattati a catturare piccole prede.

L’espansione delle vere volpi fuori dal Nordamerica fu relativamente rapida: i fossili d’una piccola volpe, V. riffautae, sono stati rinvenuti nel Ciad, risalenti a 7 milioni di anni fa. Durante il Pliocene, le vere volpi, dopo l’estinzione di V. kernensis e V. stenognathus, divennero rare nel Nordamerica. Almeno due specie però si erano già insediate nell’Eurasia attraverso il ponte di Bering. I loro discendenti, la volpe rossa e la volpe artica, tornarono nel Nordamerica durante il Pleistocene superiore, dove condivisero il continente con la volpe americana e la volpe pigmea, entrambi discendenti di volpi che non lasciarono mai il Nordamerica.


Vulpes vulpes

La volpe rossa, o semplicemente volpe (Vulpes vulpes, Linnaeus, 1758), è la più grande delle volpi propriamente dette e il carnivoro con l’areale più vasto, essendo presente in tutto l’emisfero boreale, dal circolo polare artico al Nord Africa, il Nord America e l’Eurasia. Il suo areale si è espanso insieme a quello umano, essendo stata introdotta in Australia, dove viene considerata nociva per i marsupiali e gli uccelli indigeni. A causa dei suoi danni ecologici in quest’ultimo continente, la specie è considerata una tra le peggiori specie invasive.

La specie ebbe origine da antenati più piccoli in Eurasia durante il Villafranchiano medio, e colonizzò il Nord America poco dopo la glaciazione del Wisconsin. Fra le volpi del genere Vulpes, la volpe rossa rappresenta una forma più specializzata al carnivorismo. Oltre che per le maggiori dimensioni, si distingue ulteriormente dalle altre volpi per la capacità di adattarsi a qualsiasi ambiente. Malgrado il suo nome informale, la specie non è sempre rossa, essendo stati segnalati sia esemplari albini che melanici. Si riconoscono 45 sottospecie, che sono divise in due categorie: le grosse volpi rosse settentrionali e le piccole volpi rosse meridionali dei deserti asiatici e mediorientali.

La volpe rossa vive solitamente in coppia o in piccoli gruppi rivolti a una coppia riproduttiva e la sua prole o da un maschio con varie femmine imparentate. I cuccioli cresciuti tendono a rimanere con i genitori per assisterli nella cura di nuovi piccoli. Si ciba prevalentemente di piccoli roditori, ma caccia anche conigli, uccelli terricoli, rettili, invertebrati e giovani ungulati. Ogni tanto si nutre anche di frutta e vegetali. Sebbene tenda a uccidere i predatori più piccoli, incluse altre specie di volpe, è vulnerabile agli attacchi di predatori più grossi come lupi, coyote, sciacalli e vari felini di grossa (come i leopardi) o media taglia (come le linci).

La specie ha una lunga storia d’associazione con gli umani, essendo stata cacciata attivamente come animale nocivo o da pelliccia per molti secoli, ed è protagonista di tante fiabe e leggende. Dato il suo vasto areale e la popolazione numerosa, è fra gli animali più importanti nel commercio delle pellicce.

Il rapporto con l’uomo

Le volpi hanno sempre avuto un impatto ambivalente nell’immaginario dell’uomo: da un lato sono ritenute un problema, in quanto prediligono i piccoli animali da cortile e il pollame, dall’altro sono sempre state ammirate per la loro bellezza e scaltrezza (numerosi sono infatti i racconti che narrano l’intelligenza di questo animale). Sono molto utili soprattutto in ambito agricolo per la loro capacità di liberare i campi da varie specie di roditori, che danneggiano i raccolti .

FONTE